Cavallo Pazzo, il libro di Mari Sandoz

Visse nello stesso periodo di Toro Seduto, del quale era più giovane, e con lui condivise gli ultimi anni di libertà dei Sioux nel nord ovest americano tra una caccia al bisonte e all’antilope e una battaglia con i nemici giurati Crow.
Purtroppo i bianchi volevano tutto e, nonostante i trattati, spingevano per la guerra e a frotte penetravano nel territorio delle tribù Sioux del nord.
Il Grande Spirito aveva deciso che Cavallo Pazzo sarebbe stato il leader guerriero di questi Sioux che i bianchi, spudoratamente, chiamavano “ostili”.
E da vero leader Cavallo Pazzo seppe condurre a tante vittorie il suo popolo, compresa quella definitiva contro Custer nel 1876, anche se la resa dei Sioux sarebbe ritardata di poco.
Cavallo Pazzo morì in riserva a soli 33 anni, ammazzato (come Toro Seduto) con una scusa banale. Leggi il resto

Guerrieri Lakota

A cura di Isabella Squillari e Giuseppe santini

“Quando i guerrieri scoprirono un grande villaggio di tepee nei pressi di una piccola insenatura nella zona delle Grandi Pianure…” Inizia così il racconto, frutto di lontani ricordi, di uno degli uomini che partecipò all’azione guerresca che segue “…era in corso una grande danza e al centro dello spazio dove si svolgeva la cerimonia, si ergeva un piccolo palo sul quale sventolava una bandiera indiana”. All’uomo balenò nella mente un piano. Lui insieme ad alcuni compagni ben addestrati si sarebbero staccati dal gruppo principale e avrebbero attaccato di sorpresa gli abitanti del villaggio. Essi avrebbero caricato a cavallo, attraversando “quella porzione di villaggio che era la più lontana dal raduno dei danzatori” e avrebbero fatto qualsiasi cosa fosse stata necessaria per aggiudicarsi l’onore di conquistare il vessillo nemico. Leggi il resto

Frank Grouard, l’avventuriero che ingannò Toro Seduto

A cura di Anna Maria Paoluzzi

Un ritratto di Frank Grouard
Eccezionale e contraddittoria sono forse gli aggettivi che meglio definiscono la storia del West americano e che sono forse l’essenza dei suoi protagonisti, nelle cui personalità vediamo allo stesso tempo tratti di coraggio e lealtà, come di doppiezza e vigliaccheria.
Frank Grouard fu in questo senso un vero uomo del West. Di origine oscura, coraggioso fino alla temerarietà ma anche bugiardo e millantatore, divenne forse il più famoso scout nella storia delle guerre indiane degli anni Settanta, vicino a figure come Toro Seduto, George Crook e Cavallo Pazzo, nelle cui vicende ricoprì un ruolo chiave.
Le origini di Frank Grouard sono state per molto tempo oggetto di discussione: ritenuto inizialmente un mezzosangue Lakota, pare però ora accertato che fosse nato intorno al 1850 nell’arcipelago della Isole della Società, terzo figlio di un missionario mormone, Benjamin Grouard e di Nahina, una donna polinesiana. Leggi il resto

La lotta di Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo

A cura di Sergio Mura

Il governo americano si è sempre posto nei confronti dei popoli nativi in una maniera perlomeno ambigua. Da un lato non ha mai mancato di blandire quelle genti con un trattamento inizialmente gentile e persino sensibile. Dall’altro ha fatto di tutto per mancare agli impegni presi, ricorrendo sempre più spesso e violentemente alla forza. Funzionari del governo hanno a più riprese redatto trattati pomposi e ambigui attraverso i quali si garantivano piccole somme di denaro agli indiani in cambio della cessione delle loro terre (o di parte di esse) e quando quei trattati venivano di fatto stracciati con la prepotenza di chi invadeva le terre indiane, ecco che piuttosto che dover sostenere una guerra, i solerti funzionari di stato si rimettevano in moto con nuovi accordi o trattati che garantivano la proprietà delle terre restanti (ma che sottolineavano la perdita di altre…). Leggi il resto

Custer, sconfitto anche dal fango della corruzione

A cura di Domenico Quirico

Custer e sua moglie, Libbie
Sullo sfondo c’erano una tangentopoli della Frontiera con nomi eccellenti compreso il presidente, e la battaglia per la Casa Bianca combattuta cento anni fa come oggi a colpi di immagine, giornali compiacenti e soprattutto scandali.
Quel mattino del 25 giugno del 1876 le giacche blu del 7° Cavalleria che galoppavano verso il Little Big Horn non sapevano che la battaglia era gia’ iniziata da un pezzo. E non tra le colline nere sacre agli sioux, ma nei corridoi dei palazzi del potere a Washington.
Erano tempi inquieti per l’America che sembrava aver imboccato la strada di un boom economico senza fine. In Borsa i titoli, soprattutto quelli delle società ferroviarie come la Union Pacific e la Northern Pacific salivano alle stelle, arricchendo legioni di “yuppies” avidi e spregiudicati. Leggi il resto

South Dakota: nel segno del bisonte

A cura di Stefano Brambilla

Lo capisci solo quando sei lì, perché l’angolo sud-occidentale del South Dakota non è un punto come gli altri, nell’immensa geografia degli States. Prima è difficile. Prima non lo sai, che cosa ti aspetta, anche se hai studiato, ti sei documentato, ci stai andando per questa o quell’altra ragione, con gli amici che ti chiedono increduli “South Dakota? E che c’è da vedere in South Dakota?”
E tu stesso non ne sei totalmente convinto, che ne valga la pena. Poi arrivi al Custer State Park e già cambi idea. Fai un paio di chilometri di strada, sul far della sera, mentre le foreste di abeti filtrano gli ultimi raggi di sole, quando l’erba delle colline si cobra di quella luce rosata che fa gridare di gioia ogni fotografo, e ti pare che Noè abbia suonato l’adunata generale. Leggi il resto

Cavallo Pazzo e Custer

A cura di Sergio Mura

Nel giro di venti minuti, tra spari, frecce e polvere tutto era finito e Custer e i suoi 225 soldati erano morti.

In questo libro si porta avanti un bellissimo e suggestivo parallelo tra la vita del grande condottiero indiano e il giovane e brillante ufficiale dell’esercito americano. In effetti sono nati nello stesso periodo, hanno avuto successo come condottieri dei loro popoli e sono morti a breve distanza di tempo uno dall’altro più o meno alla stessa età.

E’ un’occasione ghiotta per studiare a fondo le società di appartenenza e i fatti che hanno condotto due persone così diverse a percorrere strade tutto sommato molto simili. Leggi il resto

Le “Badlands” ritornano ai Sioux

A cura di Vittorio Zucconi

Le “Badlands”
Le terre di desolata e stupenda bellezza, dove tra resti fossili dei dinosauri crescono soltanto leggende di guerrieri e spettri di bambini uccisi, torneranno a essere abitate dai loro legittimi proprietari, dai nipoti di Nuvola Rossa, di Piccolo Grande Uomo e soprattutto dallo spirito di colui che su di esse regna e aleggia, da Cavallo Pazzo.
Seicento chilometri quadrati di Badlands in South Dakota, di male terre impossibili da coltivare e difficilissime da attraversare per chi non ne conosca le trappole e i crepacci di sabbia, dove avvenne l’ultima strage di Oglala Sioux a Wounded Knee 118 anni or sono, saranno restituite dall’Esercito degli Stati Uniti che le aveva requisite come poligono di tiro per l’artiglieria, agli Oglala della riserva di Pine Ridge. Leggi il resto

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