Pennsylvania 1763, la battaglia di Bushy Run

A cura di Renato Ruggeri

Infuria la battaglia a Bushy Run
Bushy Run Station, Pennsylvania, 5 agosto 1763.
I guerrieri Indiani sedevano, impassibili, nel denso sottobosco della fitta foresta.
Il coraggio, la dignità, la pazienza e il self control erano le qualità più apprezzate da tutti i “Woodland Indians“.
Erano uomini audaci, forti e spietati vestiti solo con mocassini, gambali di daino e perizoma.
I loro corpi erano tatuati con disegni geometrici, figure di uccelli, serpenti e altri animali, le loro facce erano dipinte in vari colori ma, soprattutto, in rosso e nero, i colori della guerra e della morte. Leggi il resto

Le guerre indiane dal 1680 al 1840 – 6

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19.


LA COSPIRAZIONE DI PONTIAC

Pontiac era nato dopo il 1720, lungo le rive del fiume Maumee, nell’Ohio nord-occidentale, da padre ottawa e madre ojibwa. Secondo altre fonti, discendeva invece dai Chippewa e aveva scelto di vivere presso la tribù materna.
Racconti non sempre confermati sostengono inoltre che questo guerriero aveva partecipato, alla testa degli Ottawa, alla vittoriosa battaglia contro gli Inglesi del generale Braddock, nel 1755, mentre testimonianze più precise collocano la sua prima apparizione ufficiale nel 1757, allorchè tenne un accorato discorso in lingua francese alla guarnigione di Fort Duquesne. Leggi il resto

La frontiera in fiamme: l’epopea di Pontiac

A cura di Pietro Costantini

Il grande Pontiac
Nel 1760, anche se i Francesi stavano combattendo ancora ostinatamente in mare, la Guerra Franco-Indiana era praticamente finita. Il Canada era stato ceduto agli Inglesi, e le bandiere inglesi sventolavano su Quebec. Le notizie della sconfitta non avevano ancora raggiunto le guarnigioni francesi sui Grandi Laghi. Nell’autunno del 1760 il maggiore Robert Rogers, con duecento rangers britannici, si imbarcò su quindici imbarcazioni per la caccia alla balena, per portare nell’interno la notizia della resa e prendere possesso delle fortezze francesi sui laghi. Questo era un compito alquanto pericoloso. Infatti, anche se non si doveva temere nessuna resistenza da parte dei Francesi, gli Indiani che erano loro alleati potevano non essere al corrente che le cose erano cambiate. In effetti, era dubbio se essi avrebbero acconsentito a parlamentare con i Britannici prima di attaccarli.
Rogers e i suoi uomini, comunque, costeggiarono le sponde del lago Erie senza problemi fino all’inizio di novembre. Leggi il resto

Robert Rogers

A cura di Pietro Costantini

Robert Rogers
Pochi momenti storici americani hanno catturato la fantasia del pubblico come la sezione del romanzo di Kenneth Roberts, Passaggio a Nordovest, poi reso nell’omonimo film con Spencer Tracy, in cui il maggiore Robert Rogers attacca il villaggio Abenaki di St. Francis nel 1759 e poi riesce a malapena a sfuggire all’inseguimento degli Indiani e dei Francesi.
Robert Rogers nasce nel Massachusetts da famiglia irlandese protestante e, come altri irlandesi, va a colonizzare la frontiera nella parte meridionale del New Hampshire: fin da ragazzo è quindi a contatto con la dura realtà dei boschi e con le terribili scorrerie indiane, in particolare di quelle degli indiani cattolici di Kahnawake e di St. Francis. Quest’ultimo era un villaggio Abenaki (oggi Odanak) in Quebec, fondato da profughi della Confederazione degli Abenaki occidentali scacciati dalle loro terre dalla Confederazione Irochese (i Mohawk in particolare si erano allargati nei loro territori di caccia) e, in seguito, dalla pressione dei coloni del Massachusetts. Leggi il resto