George H. Thomas, la “Roccia di Chikamauga”


George Henry Thomas, detto la “Roccia di Chickamauga” (Newsom’s Depot, Contea di Southampton, Virginia, 31 luglio 1816 – San Francisco, 28 marzo 1870), è stato un militare statunitense. Fu un ufficiale di carriera dell’esercito degli Stati Uniti e un generale dell’Unione durante la guerra di secessione americana, uno dei principale comandanti nel teatro di guerra dell’Ovest.
Nel 1831 George, sua sorella, e sua madre vedova furono costretti a fuggire di casa e a nascondersi nei boschi vicini, a causa della ribellione degli schiavi capeggiati da Nat Turner. Leggi il resto

La cattura di Jefferson Davis

A cura di Angelo D’Ambra

Il gruppo al seguito di Jefferson Davis poco prima della cattura
Il 10 maggio 1865 Jefferson Davis fu catturato ad Irwinville.
Sui giornali qualcuno disegnò Davis mentre tentava di nascondere la propria identità vestito da donna. L’immagine ebbe grande successo e molteplici incisori pubblicarono litografie con caricature spietate e didascalie beffarde che ritraevano Davis con cappellino e gonna.
Col tempo le vignette si dimenticarono, ma finì col consolidarsi nell’opinione pubblica che Davis avesse davvero indossato un abito di sua moglie per sfuggire alla cavalleria dell’Unione. Leggi il resto

La battaglia di Carthage (5 luglio 1861)

A cura di Antonio Gatti

La battaglia di Carthage – clicca per INGRANDIRE

Il Missouri era uno stato diviso e come tale si presentava all’irruzione della tempesta secessionista che sconvolse tutta l’America. Dal Missouri arrivarono nel 1854 quelle centinaia di “border ruffians” (come erano chiamati ai tempi) i filosudisti che misero a ferro e fuoco il Kansas, uccidendo, depredando, stuprando e commettendo qualunque nefandezza pur di impedire che l’elettorato del Kansas facesse passare una Costituzione anti-schiavista. Nel Missouri, però, c’era anche un forte sentimento unionista, specie nei ceti meno abbienti e nella ricca comunità di origini tedesche che popolava molti villaggi dello Stato. Leggi il resto

Il Generale Robert Lee

Lee
Non vi è soldato che sia stato più amato e osannato di lui in tutti gli stati del sud degli Stati Uniti: Robert Edward Lee (nato a Stratford Hall Plantation il 19 gennaio 1807 e deceduto a Lexington il 12 ottobre 1870) è stato un famosissimo e valoroso militare statunitense, principale condottiero militare degli Stati Confederati d’America durante tutto il tragico e sanguinoso periodo della guerra civile. Lee guidò con grande abilità per oltre tre anni la forte Armata della Virginia Settentrionale, la formazione più efficente e combattiva tra tutte le forze confederate; negli ultimi mesi della guerra divenne anche ufficialmente il comandante in capo dell’esercito sudista. Leggi il resto

Il bombardamento di Forte Sumter, inizia la Guerra Civile (12-4-1861)

A cura di Renato Panizza

Attacco a Fort Sumter, inizia la Guerra Civile Americana
Il 12 aprile 1861, nella rada di Charleston in Sud Carolina, alle ore 4,30 del mattino, si udirono i primi colpi dei cannoni sudisti tuonare contro forte Sumter: la guerra civile americana era cominciata! Fu un conflitto sanguinosissimo, in cui gli Americani soffrirono le più alte perdite mai avute in tutte le guerre da loro combattute. Alla fine dei quattro anni di guerra, in un’area equivalente all’estensione di più di quattro volte la Francia, si contarono più di 620.000 morti: una cifra che supera il computo totale dei caduti americani nelle due grandi guerre mondiali, nella guerra di Corea (1950-53) e del Vietnam (1965-73); sommati ai caduti nella guerra di indipendenza dalla madre patria inglese (1775-83), nella guerra contro l’Inghilterra, combattuta anch’essa sul suolo americano nel 1812-15, nella guerra contro il Messico (1846-48), e infine nella guerra contro la Spagna del 1898. Leggi il resto

La nascita della Confederazione

A cura di Giovanni Oro
Jefferson Davis
In una giornata di febbraio a Montgomery, capitale dell’Alabama e capitale provvisoria degli Stati Confederati d’America, due ali di folla si accalcavano acclamando al passaggio di una carrozza diretta verso il Campidoglio.
All’interno c’erano Howell Cobb, georgiano Presidente della Convenzione, Alexander Stephens, georgiano, vice Presidente e Jefferson Davis, del Mississippi, il Presidente di una nuova nazione. Leggi il resto

Alle radici della Guerra Civile Americana

12 aprile 1861 – 155 anni fa iniziava la Guerra Civile Americana

12 aprile 1861 – inizia la Guerra Civile Americana

A cura di Renato Panizza

Vann Woodward, eminente storico americano, premio Pulitzer nel 1982, scrisse che la guerra civile americana è stata costruita “mattone su mattone come una casa”. Credere che la più sanguinosa tra tutte le guerre che i soldati americani combatterono nella loro storia, sia scoppiata per liberare gli schiavi e abolire per sempre la schiavitù sul suolo dell’Unione, è un’idea sbagliata, frutto di cattiva informazione infarcita di retorica; anche se, di fatto, alla fine tutti gli schiavi vennero affrancati e lo schiavismo come istituzione, la “peculiare istituzione”, nell’Unione terminò di esistere. Ciò non significa, d’altra parte, che la questione della schiavitù non abbia giocato un ruolo determinante per scatenare il conflitto. Tutt’altro! Essa fu la “matrice fondamentale” nella quale si aggregarono tutte le componenti, sociali, politiche ed economiche che, anno dopo anno, portarono la Nazione a dividersi profondamente: “una casa divisa in due”, come disse il Presidente che guidò l’Unione durante quei terribili, tragici anni di conflitto, il presidente Abraham Lincoln. Leggi il resto

Gli anni del dopoguerra e la ricostruzione del Sud

A cura di Renato Panizza

La Guerra Civile aveva segnato profondamente il Sud.
Quando Johnny Reb tornò a casa vide tutta la desolazione e la rovina che la profonda penetrazione del nemico aveva lasciato nella sua terra. Ampie zone erano state
sistematicamente devastate; case distrutte e fattorie un tempo floride completamente abbandonate; famiglie ridotte alla fame e migliaia di negri, liberi ma privi di casa e di lavoro, che vagabondavano senza meta. Moltissimi di loro sarebbero morti di fame e di malattie, così come molti bianchi di povera estrazione: si calcolano a centinaia di migliaia i vecchi, le donne e i bambini, ridotti allo stremo della miseria, senza un tetto, a languire per le strade e le campagne desolate.
Le più grandi, e un tempo ricche città sudiste, come Richmond, Atlanta, Columbia, Charleston, Mobile… erano semidistrutte dai bombardamenti e dagli incendi. L’economia era al collasso e non esistevano più trasporti. La piccola rivoluzione industriale che inaspettatamente durante la guerra aveva caratterizzato tutto il Sud, era ormai solo un ricordo. Leggi il resto