Il bombardamento di Forte Sumter, inizia la Guerra Civile (12-4-1861)

A cura di Renato Panizza

Attacco a Fort Sumter, inizia la Guerra Civile Americana
Il 12 aprile 1861, nella rada di Charleston in Sud Carolina, alle ore 4,30 del mattino, si udirono i primi colpi dei cannoni sudisti tuonare contro forte Sumter: la guerra civile americana era cominciata! Fu un conflitto sanguinosissimo, in cui gli Americani soffrirono le più alte perdite mai avute in tutte le guerre da loro combattute. Alla fine dei quattro anni di guerra, in un’area equivalente all’estensione di più di quattro volte la Francia, si contarono più di 620.000 morti: una cifra che supera il computo totale dei caduti americani nelle due grandi guerre mondiali, nella guerra di Corea (1950-53) e del Vietnam (1965-73); sommati ai caduti nella guerra di indipendenza dalla madre patria inglese (1775-83), nella guerra contro l’Inghilterra, combattuta anch’essa sul suolo americano nel 1812-15, nella guerra contro il Messico (1846-48), e infine nella guerra contro la Spagna del 1898. Leggi il resto

Le navi corsare del Sud: CSS Florida

A cura di Renato Panizza
Le navi corsare del Sud. Speciale in 5 puntate: 1) CSS Sumter 2) CSS Florida 3) Charles W. Read, il “falco di mare” della Confederazione 4) Navi corsare del Sud: CSS Alabama 5) Le navi corsare del Sud. CSS Shenandoah

Il bel profilo della CSS Florida
L’8 Maggio 1861, neanche un mese dopo lo scoppio del conflitto, il Ministro della Marina confederata Mallory inviò in Inghilterra il suo primo e più fidato collaboratore, il Capitano di Fregata James Bulloch, con il compito di pianificare la costruzione di navi negli ottimi cantieri inglesi e di organizzare una rete di spie per contrastare l’attività dell’ambasciatore dell’Unione in Inghilterra, che avrebbe cercato in ogni modo di “mettergli il bastone tra le ruote”. Leggi il resto

Charles W. Read, “falco di mare” della Confederazione

A cura di Renato Panizza

Le navi corsare del Sud. Speciale in 5 puntate: 1) CSS Sumter 2) CSS Florida 3) Charles W. Read, il “falco di mare” della Confederazione 4) Navi corsare del Sud: CSS Alabama 5) Le navi corsare del Sud. CSS Shenandoah

Charles W. Read
Il 6 Maggio 1863, la corsara CSS Florida catturò il brigantino Clarence che portava un carico di caffè, ma questa volta il comandante Maffit non bruciò la nave: l’avrebbe usata in “appoggio” alla sua. Un caso analogo fu quello del veliero Lapwing, utilizzato come nave carboniera. Fu un ufficiale di Maffit, il tenente Charles William Read, che era stato imbarcato a Mobile, a proporsi per un piano: avrebbe guidato personalmente il Clarence per tentare una missione di sabotaggio ad Hampton Road, al fine di abbordare e bruciare i mercantili all’ancora. Maffit acconsentì e gli diede 20 marinai e un piccolo obice. Quando fu in mare con la barca catturata, Read si rese presto conto che era troppo lenta e impacciata per portare a compimento un piano così arduo. Nonostante ciò, Read si propose di continuare la missione, se non altro per portare avanti la caccia ai mercantili. Leggi il resto

Le navi corsare del Sud: CSS Shenandoah

A cura di Renato Panizza

Le navi corsare del Sud. Speciale in 5 puntate: 1) CSS Sumter 2) CSS Florida 3) Charles W. Read, il “falco di mare” della Confederazione 4) Navi corsare del Sud: CSS Alabama 5) Le navi corsare del Sud. CSS Shenandoah

Alcuni ufficiali dello Shenandoah
La bandiera issata sul pennone della nave CSS Shenandoah sarà l’unica bandiera della Confederazione a fare il giro del mondo e l’ultima a essere ammainata, il 6 Novembre 1865 in Gran Bretagna, a Liverpool. Con questo atto calerà definitivamente il sipario sulla guerra civile americana: possiamo dire che gli ultimi soldati sudisti ad arrendersi furono marinai.
L’incrociatore corsaro non toccò mai terra nel territorio americano, navigò per quasi tredici mesi in tutti gli Oceani a caccia di navi mercantili nemiche, in particolare baleniere, importantissime per la ricchezza dell’Unione. La storia ha inizio in Scozia, a Glasgow, dove era stato costruito un veloce vapore di 1160 tonnellate, con macchine da 850 HP, rivestito in legno di tek e lungo 77,70 metri, il cui nome era “Sea King”: il “re del mare”, nome del tutto appropriato per la splendida barca che era! Leggi il resto

Navi corsare del Sud: CSS Alabama

A cura di Renato Panizza

Le navi corsare del Sud. Speciale in 5 puntate: 1) CSS Sumter 2) CSS Florida 3) Charles W. Read, il “falco di mare” della Confederazione 4) Navi corsare del Sud: CSS Alabama 5) Le navi corsare del Sud. CSS Shenandoah

Mentre nell’Aprile nel 1862 la CSS Florida, lasciata Liverpool, navigava in direzione di Nassau, in un altro cantiere navale inglese procedevano febbrilmente i lavori per la costruzione di un secondo incrociatore destinato alla Marina confederata. I cantieri erano i “Birkenhead Ironworks” dei fratelli Laird, sempre a Liverpool ma sulla riva opposta del fiume Mersey rispetto al cantiere che aveva costruito la Florida. La nave in allestimento era un poderoso e modernissimo incrociatore di 1040 tonnellate, lungo 65 metri, dotato non solo di una formidabile velatura ma anche di due potenti macchine a vapore di 1000 HP l’una, con una carboniera capace di contenere 350 tonnellate di combustibile: ciò avrebbe significato una grande autonomia di navigazione in qualsiasi condizione atmosferica. La nave era un “gioiello” inglese, superiore a qualsiasi altro vascello per velocità e tenuta del mare. Ora portava il codice “290”, ma avrebbe assunto in seguito il nome “Alabama”: nome che sarebbe divenuto leggendario e immortale nella storia della marina di tutti i tempi. Leggi il resto

Le navi corsare del Sud: CSS Sumter

A cura di Renato Panizza

Le navi corsare del Sud. Speciale in 5 puntate: 1) CSS Sumter 2) CSS Florida 3) Charles W. Read, il “falco di mare” della Confederazione 4) Navi corsare del Sud: CSS Alabama 5) Le navi corsare del Sud. CSS Shenandoah

Ufficiali della CSS Sumter
Le navi corsare del Sud. Parte prima: CSS Sumter Allo scoppio della guerra civile americana, il problema principale che si pose al ministro della Marina sudista, Stephens Russel Mallory, fu quello… di non avere praticamente una Marina! Non più di una decina di navi ausiliarie di piccolo tonnellaggio, due o tre golette a vela, qualche rimorchiatore… una flotta (se così la vogliamo chiamare) che non raggiungeva nemmeno l’armamento di una sola corvetta della Marina dell’Unione: era tutto ciò di cui poteva disporre, in termini di marina da guerra, il ministro Mallory! Come avrebbe potuto confrontarsi con la poderosa flotta del nemico? Gli ufficiali (e buoni ufficiali!) non mancavano, in quanto provenivano dalla Marina dell’Unione da cui si erano dimessi per offrire i loro servigi alla neonata Confederazione; mancavano totalmente i mezzi! Leggi il resto