La presa di Columbus (Georgia, 1865)
A cura di Angelo D’Ambra
L’atto chiave del raid di Wilson fu la presa di Columbus.
Il 16 aprile 1865, domenica di Pasqua, i giornali Columbus avvertirono i cittadini di lasciare la città, poiché era imminente un attacco della cavalleria dell’Unione. Non ci fu tempo per organizzare una evacuazione. Quello stesso giorno ebbe luogo una violenta battaglia, l’azione conclusiva del raid di Wilson che aveva sconquassato cantieri, miniere, magazzini e siti di produzione militare in Alabama spingendosi sino in Georgia. Leggi il resto
La battaglia di Selma
A cura di Angelo D’Ambra
Uno dei momenti più rilevanti del raid di Wilson fu la battaglia di Selma.
Nathan Bedford Forrest aveva tentato di ostacolare l’avanzata dei nordisti nel pomeriggio del 1 aprile, a Stanton, presso Plantersville, a circa 19 miglia dalla città, presso la Ebenezer Church, lì dove la Randolph Road intersecava la strada principale per Selma. Il limite di questa iniziativa stava, però, nel ridotto numero di uomini su cui poteva contare il generale confederato, appena 2.000 uomini, in gran parte scarsamente addestrati, contro i 9000 di Wilson. L’esito della battaglia di Ebenezer Church fu nefasto per i sudisti. Leggi il resto
Come Grant determinò le sorti della Civil War
A cura di Angelo D’Ambra
Nel marzo 1864, Lincoln nominò Grant comandante generale degli eserciti dell’Unione.
Nonostante una serie di successi, tra cui Gettysburg, Vicksburg e la cattura di Chattanooga, le prospettive del Nord erano incerte. Grant avrebbe giocato un ruolo fondamentale e, per molti aspetti, sotterraneo, determinando davvero le sorti del conflitto.
Ad est, George Meade, al comando dell’Armata del Potomac, non aveva fatto seguire, dopo Gettysburg, operazioni offensive significative, così, respinta l’invasione confederata del nord, l’esercito di Lee rimaneva una forza potente ed integra. Leggi il resto
John Darling Terry, un soldato nella Guerra Civile
A cura di Angelo D’Ambra
Un ritratto di John Darling Terry
Nel maggio 1861, appena un mese dopo i fatti di Fort Sumter, John Darling Terry lasciò le comodità della vita con la sua famiglia a Montville, nel Maine, per Boston dove, il 23, si unì al 1° Reggimento Volontari del Massachusetts. Aveva solo 15 anni.
Quando il papà mise al corrente l’esercito che John era minorenne, i vertici militari affrettarono a congedarlo e, due mesi dopo il suo arruolamento, dovette tornare a casa. John, però, quella guerra voleva combatterla e, due giorni dopo aver compiuto i 16 anni, il 5 settembre 1861, si unì al 23° reggimento di volontari del Massachusetts, sfidando ancora le regole che imponevano i diciotto anni per l’arruolamento. Leggi il resto
L’importanza del generale Robert E. Lee
A cura di Angelo D’Ambra
La grandezza di Lee è oggettiva. Nel periodo precedente le dimissioni di Lee dall’esercito, William H. Seward si era vantato che il Sud avrebbe potuto essere conquistato in novanta giorni, invece con Lee per tre anni riuscì a tener testa ad un esercito superiore in numero, mezzi di sussistenza ed armamento. Lee per tre anni dette speranza alla Confederazione contro un avversario più forte sotto il punto di vista dello sviluppo industriale e della logistica. Si stenta a credere che la guerra sia potuta durare tanto a lungo. Ciò fu dovuto proprio alle doti e alla guida del generale confederato. Leggi il resto
I revolvers del Texas nella Guerra di Secessione
A cura di Gian Carlo Benedetti
Una Colt Dragoon “Second Model” e sotto una Dance & Bros calibro .44
Allo scoppio della Guerra Civile il Sud esclusivamente agricolo, privo di industrie e con penuria di materie, prime si scoprì carente di armi dato che le ditte produttrici e gli arsenali sedevano al Nord.
La situazione venne affrontata con grande capacità sin dal 1862 pur con limitati mezzi da Josiah Gorgas (1818 – 1883) ufficiale diplomato a West Point nato in Pennsylvania ma, siccome sposato con Amelia figlia dell’ex Governatore dell’Alabama John Gayle, aveva optato per la Confederazione da cui fu nominato Capo degli Armamenti. Leggi il resto
Armare e liberare gli schiavi della Confederazione, la proposta di Cleburne
A cura di Angelo D’Ambra
Per capire cosa volle dire la guerra, basti sapere che Cleburne conobbe sua moglie Susan Tarleton al matrimonio di William Joseph Hardee. Lei era la damigella della sposa. Il giorno successivo le propose il matrimonio. Susan gli disse sì dopo sei settimane, ma già nel marzo del 1864 Cleburne dovette ripartire per la guerra ed i due non si videro mai più. Si tenevano in contatto tramite lettere, ma Cleburne non riuscì ad ottenere mai nessun congedo per poter contrarre il matrimonio. Si è scritto che Susan fosse seduta nel giardino dove Cleburne le aveva proposto di sposarsi quando seppe della sua morte. Sentì uno strillone gridare: “Grande battaglia vicino a Franklin, nel Tennessee! Il generale Cleburne è stato ucciso!”. Leggi il resto
Patrick Cleburne, soldato esemplare
A cura di Angelo D’Ambra
Dei primi anni di vita del maggiore generale Patrick Ronayne Cleburne si sa poco. Nacque in Irlanda, ad Ovens, nella contea di Cork. Respinto all’esame di ammissione al Trinity College of Medicine nel 1846, si arruolò 41° reggimento di fanteria dell’esercito britannico e ne divenne caporale. Tre anni dopo si congedò ed emigrò negli Stati Uniti con due fratelli ed una sorella. Visse in Ohio e poi si stabilì a Helena, in Arkansas, come farmacista. In quegli anni fece amicizia con Thomas C. Hindman e si sa che insieme ebbero un alterco con alcuni appartenenti al Know-Nothing Party, riportando ferite in uno scontro. Leggi il resto
Grant in battaglia a Fort Donelson
A cura di Angelo D’Ambra
Fu nella battaglia di Fort Donelson, combattuta dall’11 al 16 febbraio 1862, che iniziò improvvisamente l’ascesa di Grent verso la fama. Fino ad allora non era stato che un semplice ed oscuro generale di brigata.
All’inizio di quell’anno, i confederati di Albert Sidney Johnston erano arroccati dall’Arkansas sino al passo di Cumberland Gap, un valico tra i Monti Cumberland, tra il Kentucky, la Virginia ed il Tennessee. Grant, in pochi giorni, li scacciò. Leggi il resto
William Booth Taliaferro, generale confederato di origine italiana
A cura di Angelo D’Ambra
Ricostruire la vita e la carriera militare di William Booth Taliaferro significa trovarsi faccia a faccia con la storia statunitense di buona parte dell’Ottocento, soprattutto virginiana. Non solo si incontrano i conflitti, la guerra col Messico e la guerra civile, ma anche lo schiavismo e le difficoltà dei coloni, i loro sforzi per popolare e rendere produttive quelle terre, soprattutto l’impegno costante per affermare una convivenza fondata sul diritto.
I Taliaferro furono una delle prime famiglie che si stabilirono in Virginia nel XVII secolo.
Provenivano da Londra, dove un loro antenato era stato musicista alla corte della regina Elisabetta I. Leggi il resto