Pat Garrett

Pat Garrett
La storia di Pat Garrett, un grande uomo di legge, è indissolubilmente legata a quella di Billy the Kid che da lui venne catturato e consegnato alla giustizia. In un tempo in cui era difficile riconoscere quella linea sottile che divideva i rappresentanti della legge dai fuorilegge, in un continuo rimescolamento dei ruoli, la frontiera regalava agli indifesi una splendida figura di uomo di legge: Pat Garrett.
Patrick “Pat” Floyd Jarvis Garrett nacque il 5 giugno 1850 nella Contea di Chambers in Alabama, da John Lumpkin ed Elizabeth Ann Jarvis.
Quando nel 1853 la sua famiglia si trasferì a Claiborne Parish, in Louisiana, Pat Garrett ricevette l’istruzione elementare. Della sua infanzia non sappiamo praticamente nulla e lo ritroviamo nel 1869 quando lasciò la casa per partecipare alle grandi cacce al bisonte sulle “high plains” del Texas, per poi spostarsi con l’amico Glenn Skelton da Fort Griffin a Lubbock. Abbandonò quell’attività nel 1877, nel tempo in cui i Comanches distrussero il suo campo e con la caccia ridussero ulteriormente le grandi mandrie di bisonti già decimate dai cacciatori bianchi. Leggi il resto

Fort Sumner e la tomba di Billy The Kid

A cura di Omar Vicari


La morte di Billy The Kid – clicca per INGRANDIRE
Nell’ottobre 1862, il Congresso degli Stati Uniti autorizzò la costruzione di Fort Sumner nel New Mexico con lo scopo di proteggere i coloni della Pecos River Valley dalla scorribande degli Apache Mescalero, Kiowa e Comanche. Il forte prese il nome dal Gen. Edwin V. Sumner. Leggi il resto

I Mahican, gente di Muhhkunneuw

A cura di Armando Morganti

Gli indiani Mahican furono incontrati dai bianchi nella valle dell’Hudson, in un ampio territorio compreso tra i monti Catskill e il lago Champlain, ma i loro domini originariamente raggiungevano anche l’isolotto di Manhattan e il lago George. A ovest i Mahican potevano estendersi fino al fiume Schoharie e verso est fino alle creste delle montagne del Berkshire (Massachusetts occidentale), e da nord-ovest del Connecticut si estendevano fino alle Green Mountains del Vermont meridionale. Leggi il resto

Il popolo di Coda Chiazzata. Una storia dei Sioux Brulé

A cura di Sergio Mura

“Un uomo dall’abilità straordinaria e dal carattere forte, che svolse un ruolo primario durante la grande crisi che il suo popolo dovette affrontare tra il 1850 e il 1880.” Questo è il giudizio generale che si esprime in questo libro di Coda Chiazzata (Spotted Tale), un valente guerriero Sioux e un grande capo in temppo di guerra prima e di pace poi. La storia di Coda Chiazzata e dei Sioux Brulé è una storia di lotte e sottomissione. Quando il governo americano impose loro una vita in riserva, Coda Chiazzata seppe opporsi con dignità e lungimiranza al proposito dei bianchi di cancellare la cultura, la religione, le tradizioni e i costumi del «popolo delle praterie». Per questo egli mirò fondamentalmente a mantenere inalterati i valori dei Sioux Brulé e tentò in ogni modo di impedire l’attuazione di tutti quei programmi finalizzati alla distruzione della civiltà dei nativi d’America. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 21

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.


IN CERCA D’ORO E DI FAMA

Nel 1972 John Huston abborda il mito di Roy Bean, il famigerato giudice autoproclamatosi “La legge ad ovest del Pecos”, già co-protagonista del film “L’uomo del West” di William Wyler, nel quale era interpretato da Walter Brennan. Se la prima pellicola non rispetta gli eventi storici, la seconda segue un suo fantasioso percorso che si distanzia ulteriormente dalla verità, lasciando che Paul Newman (Roy Bean) si sbizzarrisca in una scanzonata parodia del personaggio. Leggi il resto

Carlo Gentile, un fotografo napoletano nel West

A cura di Al Zammataro e Sergio Mura

Carlo Gentile
Sulla vita di Gentile non solo esistono pochissimi documenti ed altrettanto poche tracce, ma è complesso persino rintracciare qualche testimonianza.
Di un “elusivo” Giovanni Gentile ci parla Piero Becchetti nella sua storia della fotografia italiana, ma, sfortunatamente, anche in questo caso non riusciamo a rintracciare altre informazioni al riguardo del pioniere della fotografia né è possibile sapere se c’è mai stata una qualche relazione fra i due. Carlo Gentile viene citato in maniera abbastanza fugace nella biografia di Carlos Montezuma (1866-1923), storica figura di attivista dei diritti civili dei nativi americani.
Sappiamo che nacque a Napoli nel 1835 in una famiglia di ottima condizione culturale e che crebbe con tutti i privilegi accordati a chi si trovava inserito in una tale tradizione.
Fu istruito da tutori privati ed educato all’arte. Anni dopo, il suo amico Montezuma lo descrisse così: “Un gentiluomo italiano che passò la gran parte della sua vita lontano dall’Italia”. Leggi il resto

Gli oscar del cinema western – 20

A cura di Domenico Rizzi
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36.


LA REVISIONE DEL MITO

Difficile stabilire quale, tra i film usciti nel 1972, meriti la palma del migliore, o comunque del più aderente alla dura realtà del West. Anche quell’anno la produzione si mantiene elevata, circa 70 pellicole, ma va tenuto conto che una cinquantina sono di marca italiana o spagnola, con contenuti che si prestano a valutazioni raramente positive. Mentre l’onda del revisionismo penetra intimamente nell’animo dei cineasti americani, la maggior parte dei film europei insiste su situazioni e tematiche, spesso basate sulla comicità (“Continuavano a chiamarlo Trinità”, “I due figli di Trinità”, “Si può fare, amigo” e via dicendo) Leggi il resto

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