Il Gold Bluff

A cura di Angelo D’Ambra

Cercatori d’oro sul fiume Klamath
Il più grande fiume nel nord-est della California è il Klamath che nasce in Oregon e sfocia nel Pacifico. È qui che prese vita la storia che stiamo per raccontare.
Tutto iniziò nell’estate del 1850 quando qualche esploratore riempì interi sacchetti di pelle di daino con sabbia carica d’oro brillante. Fu così che, negli ultimi giorni della “Corsa all’oro della California”, questo fiume conobbe frotte di cercatori d’oro che giunsero sulle sue sponde colmi di aspettative.
Da quell’estate, nel giro di pochi mesi, cominciarono a circolare mirabolanti storie in tutta la California. Si raccontava di una spiaggia gialla, lunga chilometri e chilometri, in cui immergere le mani e raccogliere oro senza grande sforzo. E c’era del vero in quelle voci! C’era oro tra quei promontori e nella sabbia! C’era oro sulle Klamath Mountains e sulle Trinity Alps, ma i racconti erano divenuti esagerati, le fantasticherie erano cresciute fino al punto da sentir dire che non c’era più sabbia ma esclusivamente oro.
I giornali della California titolavano a caratteri cubitali di un “nuovo Eldorado” ed i lettori ci credevano mormorando nei saloon d’ogni città.


La mappa dei luoghi

Senza dubbio queste dicerie erano diffuse da qualcuno che avevano i suoi interessi… ma chi? Queste storie erano fatte circolare dai proprietari di quella spiaggia guidati dal generale John Wilson e dal colonnello John Collins, presidente e segretario della compagnia. I loschi piani di questi truffatori ruotavano attorno ad una società d’affari che vendeva quote di spiaggia. Così i due, ingaggiando numerosi agenti, raccontarono le storie più clamorose e seppero pure essere convincenti grazie alla loro notorietà ed alla serietà e l’entusiasmo con cui parlavano al grande pubblico.
Le azioni allora vennero vendute a cifre folli, il denaro sembrava spuntare direttamente nelle tasche di Wilson e Collins.


La pesatura dell’oro

Una trentina di avventurieri raggiunsero il Klamath a bordo del piroscafo Chesapeake. Costoro, convinti come erano di trovare oro facilmente, non erano neppure disposti a scavare o a setacciare, in maggioranza non avevano manco gli strumenti per farlo. Avevano creduto a tutte le dicerie e pensavano di trovare l’oro già bello e pronto per riempire i loro sacchi.
Gruppi di investitori acquisirono addirittura navi per viaggiare sul fiume Klamath e un certo numero di compagnie di navigazione volle seguirli intraprendendo dei viaggi in quella zona per vendere biglietti a migliaia di cercatori d’oro. Ogni nave disponibile nella baia di San Francisco fu noleggiata per trasportare passeggeri, ma centinaia arrivarono via terra. Come non capirli, li attendeva una spiaggia dorata! Battelli a vapore solcarono per un breve periodo quelle acque e poi?


Lungo il fiume Klamath in cerca di un buon giacimento

E poi tutto si rivelo falso, si capì che era un bluff: il Gold Bluff!
Si seppe che quelle voci erano solo le fantasie di Wilson e Collins cui aveva fatto eco l’immaginazione di pochi fanatici. Le compagnie di navigazione si ritrovarono senza soldi, centinaia di minatori avevano perso tutto ciò che avevano investito, senza guadagnarne nulla, precipitando nella totale disperazione, vergognandosi pure di essere stati così stupidi dal credere in storie così fantasiose.
Sulla spiaggia oro non se ne trovava e tutti gli sforzi per lavorare la sabbia fallirono. Tra quei granelli nerastri c’era calcite e quarzo, ma pochissimo oro. Tutti tornarono da dove erano venuti, gli speculatori si dileguarono ma quella spiaggia rimase il nome di Gold Bluff.

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