Viaggio nel west misterioso
A cura di Sergio Mura
Da anni e anni prolifico autore di Farwest.it, Gian Mario Mollar è un bravissimo scrittore e saggista, particolarmente interessato dai misteri del vecchio west. E come ci ha dimostrato in tantissimi suoi articoli, il vecchio e selvaggio west è un luogo geografico e del tempo ricchissimo di eventi misteriosi che hanno attirato l’attenzione di Gian Mario Mollar. Dopo il primo e bellissimo libro, ecco una nuova uscita, ricca di narrazioni e di mistero.
La cosa più bella è tenere costantemente a mente che tutto ciò di cui l’autore ci parla riguarda il west, avviene nel west, dove certamente c’erano le migliori condizioni per diffondersi e stratificarsi tra la gente della frontiera.
Una menzione a parte merita la splendida prosa di Gian Mario Mollar, ricca di un bel linguaggio, vario e ricco, capace di farci immergere nelle pieghe della storia, ma con tutta la velocità e il movimento del romanzo. È qualcosa che si capisce bene fin dalle primissime pagine. Infine, ci teniamo a precisare che il ritmo da romanzo non deve trarci in inganno perché l’autore è documentatissimo e ci riporta dettagli vividi e poco diffusi. Leggi il resto
Il sogno di Naso Romano
A cura di Maurizio Biagini
Sentì la violenza del colpo, non il dolore. La fucilata lo centrò sopra la scapola destra, gli strappò l’aria dai polmoni e lo disarcionò, precipitandolo nel fiume.
Il contatto con l’acqua gli impedì di svenire e, sempre stranamente estraneo al dolore, si alzò e cominciò a camminare verso riva, vagamente consapevole delle fucilate che gli fischiavano intorno.
Vide alcuni guerrieri tornare indietro per venirgli in soccorso, poi si sentì afferrare per le braccia e allora il dolore esplose in tutta la sua violenza e gli fece perdere i sensi.
Quando si riprese era adagiato nell’erba, all’ombra di un albero. Aveva qualcosa fasciato strettamente attorno al busto che gli impediva ogni movimento. Leggi il resto
Coyote ruba il sole e la luna (racconto Zuni)
A cura di Ginetta Rocchi
Un amuleto realizzato dagli Zuni e raffigurante un coyote
Il Coyote era un cattivo cacciatore che non uccideva mai nulla. Un giorno osservò l’Aquila che cacciava conigli, prendendoli uno dopo l’altro: più coniglio di quanti potesse mangiarne. Coyote penso: “Mi unirò ad Aquila, così potrò avere carne a sufficienza”. Il Coyote stava tramando qualcosa.
– Amica – disse Coyote ad Aquila, – dovremmo cacciare insieme. Due possono prendere più di una.
– Perché no? – disse Aquila e così cominciarono a cacciare insieme. Leggi il resto
Sangue selvaggio – Incubi dal profondo West
A cura di Gian Mario Mollar
Sangue selvaggio è una raccolta di racconti che esplora un territorio davvero insolito e poco noto per i lettori italiani: il cosiddetto weird wild west, un ambito narrativo in cui le tematiche e i cliché del western si fondono e dialogano con l’horror. Di che cosa si tratti, ce lo spiega in modo magistrale la quarta di copertina: “esistono territori, a Ovest, al di là dei sogni, in cui il mondo si sfalda in fantastici inferni popolati da demoni e spettri, pistoleri d’oltretomba e antiche divinità assetate di vendetta”.
Nicola Lombardi, autore de La Cisterna, uno dei più interessanti romanzi horror italiani degli ultimi anni, ha assoldato una posse di otto tra i migliori scrittori horror italiani per esplorare queste terre al confine tra sogno e incubo. L’horror italiano è un genere, purtroppo, poco conosciuto e al di fuori delle rotte mainstream, eppure estremamente vivace e in continua evoluzione. Nel suo alveo si trovano autori capaci di dare vita, come oscuri demiurghi, ad atmosfere inquietanti e tenebrose, che rimangono incollate all’immaginario del lettore. Questa antologia può essere una buona occasione per scoprirne alcuni. Leggi il resto
Il messia di Orogrande
Oggi vi presentiamo un nuovo romanzo western, sempre con il desiderio di testimoniare la mai sopita vitalità del genere letterario nostro preferito, intorno al quale continua incessante la serie di novità.
“Il messia di Orogrande” è un libro veloce e avvincente, ricco nella trama e sorprendente nella conclusione che qui, per ovvi motivi, non intendiamo rivelarvi. Inoltre esce in formato digitale e dunque riesce a proporsi con un costo veramente contenuto.
L’epoca è quella della fine delle grandi illusioni, dell’estinzione della febbre dell’oro, della conclusione dell’epopea della frontiera a favore di una nuova era americana inaugurata dalla ferrovia, che accorcerà le distanze tra stato e stato, tra costa e costa. La storia si svolge a Orogrande, un piccolo centro abitato ai confini con il Messico, nato in fretta e furia intorno a una miniera d’oro, presto rivelatasi una falsa promessa, così da gettare gli abitanti del luogo nel più triste degrado. Leggi il resto
La nascita del mito Western nell’Ottocento: Le Dime Novel – 7
A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
Le case editrici e Beadle & Adams
Il processo che portò alla nascita delle dime novel fu lungo e attraversò varie trasformazioni. Agli inizi dell’Ottocento la classe borghese della costa Est si era fortemente sviluppata e nel suo ambito era cresciuto il desiderio di novità. Per soddisfare questo nuovo desiderio nacquero i Penny Press, ovvero dei giornali venduti ad un penny che rappresentava la forma più cruda di giornalismo concentrandosi sui pettegolezzi e sui reati che più creavano scalpore. Questi quotidiani utilizzarono per primi il telegrafo, riuscendo così ad estendere il bacino di raccolta delle notizie, ma soprattutto facendo della notizia fresca la merce specifica del giornalismo. Leggi il resto
La nascita del mito Western nell’Ottocento: Le Dime Novel – 6
A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
I motivi della fortuna delle dime novel
Sono diversi i motivi che resero possibile l’enorme successo delle dime novel e uno di questi va cercato nella trasformazione del tessuto socioculturale americano. Tra il 1790 e il 1830 la popolazione americana era quasi raddoppiata, e sarebbe raddoppiata nuovamente entro il 1860 e che in gran parte si trattava di una popolazione in grado di leggere e scrivere (1). L’Education Act del 1870 promosse l’istruzione obbligatoria determinando un alto tasso di alfabetizzazione. Leggi il resto
La nascita del mito Western nell’Ottocento: Le Dime Novel – 5
A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
Le Dime Novel
Le Dime Novels sono i romanzi da “dieci cent” che prendono il loro nome dal prezzo con il quale venivano vendute, per l’appunto un dime cioè una moneta dal valore di 10 centesimi. Queste pubblicazioni riuscirono a conquistare centinaia di migliaia di lettori nella seconda metà dell’Ottocento americano invadendo il nascente mercato di massa.
Le dime novel erano facilmente riconoscibili, stampate su carta economica si colore arancione, avevano sempre la copertina illustrata che solitamente raffigurava una delle scene più importanti del romanzo, l’eroina in pericolo mortale, l’eroe che arriva in suo soccorso e il cattivo in agguato. Leggi il resto
La nascita del mito Western nell’Ottocento: La frontiera americana – 2
A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
Theodore Roosevelt, il presidente cowboy
Tra gli artefici del mito della frontiera americana ve ne furono alcuni destinati ad occupare la massima carica pubblica del Paese. Andrew Jackson aveva partecipato, con l’uniforme di capitano della milizia dell’Illinois, alla guerra contro i Sauk e Fox di Falco Nero. Abraham Lincoln poteva vantare, una serie di sfolgoranti vittorie contro i Creek del mezzosangue Aquila Rossa, più conosciuto con il suo nome inglese di William Weatherford. Leggi il resto
La nascita del mito Western nell’Ottocento: La frontiera americana – 1
A cura di Noemi Sammarco
Tutte le puntate: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16.
Introduzione e la frontiera americana
Il West è talmente radicato nell’immaginario comune occidentale che se vediamo un cappello Stetson, un cinturone con una Colt, o un paio di stivali, la nostra mente penserà sicuramente ad un cowboy. Nell’immaginario americano rappresentava anche un ideale: territori ancora da esplorare, dove la legge e l’ordine sociale non sono ancora arrivati e per poterle affermarli bisognava lottare contro gli indiani e le aspre condizioni ambientali. Leggi il resto