Tierra de los Sumas

A cura di Armando Morganti

I Sumas e un missionario
Nelle zone di El Paso, lungo le rive del Rio Grande, vivevano gli indiani Sumas, una popolazione poco conosciuta che, nei secoli XVII-XVIII erano anche conosciuti come “Sume, Suna, Zuma”, gruppi che vagavano anche più a ovest fino al Chihuahua nord-occidentale e alla Sonora nord-orientale. Parecchi storici ritengono che molti Sumas vennero poi assorbiti da vari gruppi Apaches verso la fine del XVIII secolo.
Culturalmente i Sumas sembrano essere affini ai Jumanos ma il Forbes li ritiene linguisticamente appartenenti agli Athapaskan. Sembra anche probabile che questi indiani fossero anticamente conosciuti come “Caguates, Caguases, Caguazes”, dal nome di una popolazione che, nella seconda metà del XVI secolo, era stanziata proprio nelle terre di El Paso.
Come i Tanpachoas, questi Caguates parlavano un dialetto simile a quello degli Otomoacas (Amotomancos), una tribù affine ai Jumanos. Leggi il resto

John Smith nella Chesapeake Bay

A cura di Armando Morganti

Il 2 giugno 1608 John Smith lasciava Fort James (Virginia) per esplorare il territorio circostante e la “Chisapeak” Bay; dopo aver raggiunto Capo Henry, si imbatté nelle Smith Island, nelle vicinanze di Cape Charles. Gli indiani del territorio si mostrarono amichevoli e li indirizzarono ad Accomack, la residenza del capo (“werowance”). Il re Kiptopeke governava su un fertile paese, dove gli indiani parlavano la lingua dei Powhatan. Questi nativi, il cui vero nome “Accohannock”, rappresentavano una delle più vecchie tribù dell’attuale Maryland; lo Swanton ricordava due bande Powhatan, ovvero “Accomac” e “Accohanoc”, facendo quindi una netta distinzione fra i due gruppi. Originariamente abitavano una terra nota come “Accomack”; le loro terre includevano alcuni insediamenti della Chesapeake Bay e lungo il fiume Annemessex, sull’insenatura di Accohannock (Virginia), nelle attuali contee Accomac e Northampton. Leggi il resto

La grande tribù dei Potano

A cura di Gianni Albertoli

Gli studiosi americani hanno tradizionalmente schedato cinque insediamenti, visitati dalla spedizione di Hernando de Soto, nelle terre comprese fra Ocale e il fiume Santa Fe; questi villaggi sono stati comunemente affiliati alla grande tribù Potano, il cui nome non appare in nessun documento dei cronisti della spedizione. Questi insediamenti sembra fossero tutti sottoposti ad un capo principale; questa tesi sembra proprio veritiera, molti villaggi e gruppi nativi erano guidati da un singolo e potente leader che dominava l’intero territorio. L’esistenza di questo potentato, che non venne notata dal de Soto, appare prepotentemente nelle fonti successive, circa 25 anni dopo, durante il periodo coloniale francese che dipartiva da Fort Caroline. I principali villaggi ricordati furono Itaraholata, Potano, Utinamocharra e Malapaz, tutti stabiliti nell’area archeologica della “Alachua Culture”. Leggi il resto

Drummond Stewart ed il primo rendezvous “moderno”

A cura di Gualtiero Fabbri e di Giuseppe Santini

William Drummond Stewart
I rendezvous dei cacciatori presenti sul suolo nordamericano nella prima metà del secolo XIX furono degli appuntamenti, delle “chiamate a raccolta”, concordate poiché avessero luogo in ben precise località e in un momento stabilito. Furono una serie di 16 riunioni per scambi commerciali, avvenute nel periodo che va dal 1825 al 1840, tra i mercanti ed i cacciatori di pellicce nella zona delle Montagne Rocciose, un vasto territorio a quei tempi ancora sconosciuto, indicato nelle mappe di allora come “il grande deserto americano”. I rendezvous terminarono in conseguenza della quasi totale scomparsa dei castori dai bacini delle Rocky Mountains e del crollo del prezzo di queste pellicce sia all’Est che in Europa.
In seguito, la raccolta delle pellicce e gli approvvigionamenti per i cacciatori, avvennero per lo più tramite punti di scambio fortificati, allestiti accompagnando lo spostarsi dei margini della “civiltà”. Preferibilmente sulle sponde dei grandi fiumi, dove i cacciatori potevano recarsi alla spicciolata in qualsiasi periodo dell’anno. Leggi il resto

Nelle terre del Guatari

A cura di Gianni Albertoli

Juan Pardo si rese conto che il “chiefdom” di Guatari era diverso dagli altri da lui incontrati durante le due spedizioni nell’interno del continente. La precedente spedizione dell’Hernando de Soto avrebbe visitato questo villaggio? Probabilmente no, infatti i cronisti sembrano dimenticare gli indiani di Guatari. L’insediamento era posto lungo il corso del fiume Yadkin, nelle vicinanze dell’odierna Salisbury (North Carolina) e la cultura dei suoi abitanti sembra derivasse dalla “Uwharrie Culture”, erano queste popolazioni costrette a spostarsi verso nord sotto la spinta degli indiani affiliati con Cofitachiqui, i quali stavano impadronendosi delle terre lungo il fiume Pee Dee. Il Pardo venne a conoscenza del fatto che il “cacique” di Guatari era molto potente e controllava “39 cacique” i cui villaggi sembra fossero posti lungo i corsi del fiume Yadkin e dei suoi affluenti. Leggi il resto

Enrico Tonti, emigrato italiano, esploratore francese

A cura di Pietro Costantini

Enrico Tonti
Enrico Tonti è un personaggio quasi sconosciuto in Italia. Eppure fu uno dei più importanti pionieri del Nord America, a cavallo dei secoli XVII e XVIII. Nacque nel 1649 o 1650 a Gaeta (anche se alcuni lo dicono nato in Francia). Era figlio di Lorenzo Tonti, banchiere e governatore di Gaeta, uomo di fiducia del principe romano Ludovisi e cospiratore con lo stesso contro il regno di Napoli, governato dal duca d’Arcos, vicerè di Spagna. Dopo il fallimento della conseguente rivolta popolare, guidata da Masaniello, Lorenzo Tonti si rifugiò (intorno agli anni dal 1647 al 1650) presso il cardinale Mazzarino in Francia, ove ricevette un titolo nobiliare ed un prestigioso incarico di alta finanza.
Purtroppo, forse per il fallimento di un suo progetto precursore delle assicurazioni sulla vita, finì in carcere alla Bastiglia nel 1669, e ne uscì dopo otto anni.
Morì in miseria a Parigi nel 1695. Leggi il resto

Alla scoperta degli indiani Waxhaw

A cura di Gianni Albertoli

Come giustamente affermava lo Swanton, il significato del nome degli indiani “Waxhaws” è ancor oggi sconosciuto, inoltre ricordava che erano anche chiamati “Flatheads” (Teste Piatte), un nome affibbiato loro dagli altri gruppi Catawban a causa della loro abitudine di deformare il cranio. Nulla della loro lingua è stato preservato, ma le evidenze archeologiche indicano chiaramente una stretta relazione culturale tra loro e i Catawbas, quindi, anche l’appartenenza linguistica al ceppo Siouan orientale sembra indiscutibile. I più stretti parenti dei Waxhaws sembra siano stati gli indiani Sugerees. Questa popolazione era stanziata nella attuale Lancaster County del South Carolina, ma con gruppi sparsi nelle contee Union e Mecklenburg del North Carolina. Il John Lawson, nell’anno 1701, citava soltanto due insediamenti, ma non ci dava alcun nome per indicarli. Storicamente questi indiani erano da ricollegare ai “Gueca” (Gueza, Jueza) del Vandera, il quale con il Pardo ebbe modo di incontrarli (1566-67) nel South Carolina occidentale. Leggi il resto

Tierra de los Mansos

A cura di Gianni Albertoli

Il Beckett e il Corbett localizzavano gli indiani Mansos sulle rive del Rio Grande, nelle aree poste a sud di El Paso, nelle terre del Texas e del Nuovo Messico, con gruppi anche nelle zone di Hatch e Fort Selden. E’ possibile che la tribù vivesse anche sulle Organ Mountains, le cui asperità furono spesso conosciute come “Sierra de los Mansos”. Almeno fino al 1667 una “rancheria” della tribù si trovava più a ovest, nelle zone di Dening (Nuovo Messico), nelle vicinanze delle Florida Mountains.
I Mansos confinavano, a ovest e a sud-ovest, con i Janos e i Jocomes, mentre gli affini Sumas erano posizionati più a sud, con i Piros nelle aree di Socorro. Negli adiacenti territori vagavano invece gli Apaches veri e propri. L’Hickerson identificava i Mansos con gli antichi Tanpachoas incontrati dall’Espejo nel 1582; lo spagnolo li localizzava nelle terre paludose limitrofe ad El Paso del Norte. Secxondo l’Hickerson il termine “Tanpachoas” era una variante del termine “Mansos”. Leggi il resto

Tierra de los Tobosos

A cura di Gianni Albertoli

Gli indiani Tobosos sono poco noti anche se nella loro storia vi sono significative azioni di guerra contro l’avanzata coloniale spagnola. Il John R. Swanton li menzionava come una popolazione dedita alle incursioni e alle razzie stanziata, nel XVII secolo, nella gran parte delle terre del Bolsón de Mapimi e nelle zone site più a nord fino al corso del Rio Grande (Coahuila). La tribù confinava a sud con i gruppi Salineros e i Cabezas, e a est con vari gruppi dei Chisos. Il grande studioso ipotizzava che i Tobosos potevano anche appartenere al ceppo linguistico Athapaskan, ma ancor oggi questa tesi non è accertata con sicurezza. Altri due gruppi, noti come Cocoyomes e Cabezas, sembra fossero due bande distinte ma connesse con la tribù Tobosos. I Cocoyomes, che il Thomas N. Campbell localizzava nel Nuevo León, si misero in evidenza con una lunga serie di attacchi, al fianco dei Tepehuanes, nella vallata del San Juan. Leggi il resto

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