I Revolvers della Metropolitan Arms Co.

A cura di Gian Carlo Benedetti

L’elegante Metropolitan Police mod. 1862
Il 4 febbraio 1864 la fabbrica Colt Arms di Hartford (CT) fu investita da un violento incendio che per anni ne limitò grandemente la capacità produttiva secondo alcuni doloso e provocato da sabotatori confederati. Alle otto del mattino le fiamme divamparono ormai incontrollabili nell’ala orientale del secondo piano favorite dal pavimento in legno di pino e dalla sospetta mancanza di funzionamento delle bocchette di presa di acqua del sistema antincendio. I danni ammontarono a ben due milioni di dollari e 900 operai rimasero senza lavoro. Poteva essere la fine della gloriosa ditta che si salvò grazie alla vedova del fondatore Elizabeth Jarvis Colt aiutata dal fratello Richard.
Il geniale Sam Colt, deceduto due anni prima, era contrario ma la vedova con lungimiranza aveva stipulato una forte polizza di assicurazione che nel giro di tre anni permise la completa ricostruzione. Il disastro rappresentò una ghiotta occasione di guadagno per un gruppo di speculatori newyorchesi guidati da William J. e Samuel R. Syms che in solo tre settimane fondò la Metropolitan Arms Co. con sede a New York.
Oltre ai due Syms si aggregarono investitori attratti dall’ottimo andamento del mercato delle armi ed anche se la Guerra Civile volgeva ormai al termine era sempre in atto l’espansione verso Ovest. La neonata ditta si proponeva di produrre dei revolvers a percussione ovvero “cap & ball” esatte copie dei modelli di punta “belt” e “pocket police” della Colt. E’ difficile comprendere i calcoli che fecero gli azionisti poiché era a loro ben noto che Colt era solito perseguire legalmente coloro che ne violavano i brevetti. Probabilmente e non senza ragione ritenevano che la famosa ditta, orbata del fondatore ed intensamente occupata nella ricostruzione, non avesse tempo, volontà e mezzi da dedicare a costose e lunghe cause civili ed inoltre i brevetti sulla rotazione e tamburo erano scaduti.
Sin dal 1840 Samuel Colt era solito perseguire con buon successo la violazione dei suoi brevetti sul suolo nordamericano facendosi anche pagare i danni. Non riuscendo però a contrastare le violazioni che avvenivano in Europa ad opera degli armaioli belgi, spagnoli ed inglesi aveva deciso di farsi pagare almeno una “royaltie” su ogni pezzo prodotto permettendo l’uso del marchio “Colt Brevetè” sulle copie anche se ciò non scongiurò i falsari. Il suo brevetto più noto concernente la rotazione, bloccaggio del tamburo e foconi è quello nr, 138 del 25 febbraio 1836 adottato sul Primo Modello della Paterson che, rinnovato nel 1848, era scaduto nel 1857. La Massachussets Arms Co. che lo aveva infranto, oggetto di lungo contenzioso, fu costretta a cessare la produzione. Nondimeno durante la Guerra Civile varie ditte, specialmente quelle confederate, che avevano ben altri crucci che l’essere citate in giudizio, producevano indebite e scadenti copie. Pertanto i creatori della Metropolitan Arms il 24 febbraio 1864 stanziarono la somma di 100 mila dollari per finanziare la produzione ma anche fronteggiare eventuali chiamate in causa. La somma per l’epoca ingente si rivelò col senno di poi un investimento poco lungimirante non tanto per le temute ragioni legali ma per l’avvento della cartuccia metallica che ne rese obsoleta la produzione.
I soci fondatori, oltre ai due fratelli Syms, furono John S. McChesney, John J. Serrel e Charles B. Hart ma si ritiene che dietro a questi vi fosse l’eminenza grigia Orison
Blunt, socio dei Syms, capitalista con grande esperienza in campo finanziario ed industriale proprio nel settore delle armi.


L’incendio della Colt MfG in una stampa d’epoca

La produzione della Metropolitan Arms Co. si articola nei seguenti tre modelli tutti nel calibro .36, essendo la Navy la più gettonata. Appare superfluo aggiungere che si tratta di copie pedisseque, salvo in piccoli dettagli, della coeva produzione Colt tanto che senza un’analisi ravvicinata sono pressochè indistinguibili:
– Metropolitan Navy mod. 1851 copia della Colt Navy 1851;
– Metropolitan Navy mod. 1861 copia della Colt Navy 1861;
– Metropolitan Police mod. 1862 copia della Colt Pocket Police 1862.
Questa, eufemisticamente parlando, stretta somiglianza probabilmente avrebbe reso soccombente la nuova società qualora la Colt avesse adito le vie giudiziarie ma in questo caso le sue previsioni furono corrette: la ditta del puledro occupata nella ricostruzione non intraprese alcuna azione legale anche perchè la produzione complessiva della rivale Metropolitan fu assai limitata (circa novemila pezzi), inoltre presto sopraggiunse la retrocarica. Pochi anni dopo l’avvento della mitica Colt 1873 spazzò via dal mercato tutte le cap & ball.
Passiamo all’esame dei singoli modelli.

Metropolitan Navy mod, 1851 cal. 36.
Si articola in due sub-modelli sempre con canna ottagonale da sette pollici e mezzo e cal. 36. Il Primo Modello non reca alcuna indicazione del produttore ed ha rullato solo i numeri di matricola. L’assenza è probabilmente dovuta al timore di azioni legali poiché essa è identica al Terzo Modello della Colt Navy 1851 da cui si differenzia solo per l’assenza dell’inserto in piombo nelle gole di serraggio del tamburo e dei recessi per appoggiare il cane abbattuto in sicurezza tra i foconi. La matricola inizia da 1 sino a 63 ma dopo prosegue con l’aggiunta della cifra 1100, ripartendo quindi dal numero 1164. Questo volo pindarico è dovuto a ragioni di immagine commerciale per fare credere agli utenti che la produzione sia con numeri a quattro cifre e quindi maggiore. In questa prima produzione, tra il range delle matricole da 1174 a 1621 vi sono degli esemplari marcati da E. H. Dimyck di San Louis, Alcuni studiosi in passato ritennero fossero destinati alla Confederazione invece si trattava solo del marchio commerciale del rivenditore.


Metropolitan Navy First Model matr. 1632


Canna di una Metropolitan priva delle indicazioni


Canna del Primo Modello Metropolitan Navy 1851 con le scritte del produttore


La scritta rullata sulla Metropolitan Navy dal rivenditore H. E Dimick di St. Louis

Intorno alla matricola 1800 uscì il Secondo Modello della Metropolitan Navy 1851, basicamente è identico al Primo salvo che per:
– le canne sempre ottagonali sono marcate “METROPOLITAN ARMS Co. – NEW YORK”;
– i tamburi recano la rullatura della battaglia navale di New Orleans, simile a quella dello scontro di Campeche del 1843 inciso da W. L. Ormsby sulle Colt, Certo che i produttori della Metropolitan erano scarsi quanto a fantasia!;
– il grilletto e la sua guardia in alcuni pezzi sono leggermente maggiorati come nel Quarto Modello della Colt Navy;
– la vite del calcatoio ha un diverso lato di ingresso.


Vista dell’incisione della battaglia navale di New Orleans combattuta e vinta dall’ Ammiraglio nordista D. Ferragut il 24 e 25 aprile 1862 qui rullata su tamburo del Secondo Modello 1851 della Metropolitan.


Colt Navy 1851 Terzo Modello matr. 31819 pressochè indistinguibile dalla copia della copia della Metropolitan.


Metropolitan Navy ’51 Secondo Modello

La produzione della Metropolitan Navy 1851 nelle due varianti è di circa seimila esemplari.

Metropolitan Navy 1861 cal. 36.
Sull’onda della buona accoglienza dei modelli a canna tonda Colt Army e Navy la Metropolitan decise di iniziare a produrre pure una copia della Navy del 1861 che avviò come al solito entro brevissimo tempo ed in contemporanea col suo modello Navy 51 a canna ottagonale. La ’61 reca sempre il marchio della ditta produttrice, l’incisione della insignificante battaglia navale ed ha canna tonda da sette pollici e mezzo, calibro 36 e fu prodotta in solo 50 esemplari con matricole da 2300 a 2350. Solo due esemplari noti sono oggi sopravvissuti.
Si distingue dalla Colt copiata per la leva del calcatoio che in questa è simile al vecchio modello del 1851 mentre la Colt 1861 adotta il più funzionale tipo con forzamento dentato a camma montato già sul diffusissimo e stimato modello militare Army 1860 cal. 44. La differenza può derivare da ragioni industriali ma più verosimilmente dal fatto che il leveraggio era coperto da brevetto Colt in corso di validità siccome scadente nel 1867.


La rara Metropolitan Navy mod. 1861 cal. 36 matr. 2325


Colt Navy 1861 cal. 36 matr. 17738

La leva calcatoio all’interno è dentata, a cricco del tipo definito “creeping lever” che permette di esercitare maggior forza e progressiva nel caricamento. In verità questo meccanismo migliorativo era già in uso da molti anni ma solo sulla brutta ma innovativa e solida Colt Mod. 1855 “Sidehammer” ideata da Elisha Root.

Metropolitan Police mod. 1862.
Contestualmente alla Navy 1851 fu prodotta anche la piccola Metropolitan Police 1862 sempre in cal. 36, canna tonda lunga o corta (da 6 a 3 pollici), con cinque colpi e tamburo a gradino “rebated” e alleggerito “fluted” o scanalato. Anche questa è copia pedissequa dell’omologo modello della Colt. Pure la sua produzione iniziale è priva delle indicazioni del costruttore come la Navy e la matricola inizia da 1100. I revolvers privi di marchi sono compresi tra i numeri 1100 e 1800 e poi tra 1950 e 2400. Si ritiene che gli stampini (dies) si siano rovinati al 1950 ed infine sostituiti a partire dalla matricola 2400.
La complessiva produzione di questo modello è stimata in circa 2750 revolvers.


Canna della Metropolitan Police 1862 matr. 2108 priva dei marchi


Canna della Metropolitan Police 1862 matr. 3584 con i marchi


Colt Pocket Police mod. 1862 matr. 13301 e sotto la Metropolitan Police matr. 2108

I numeri di matricola sono posizionati come nelle Colts, cioè su tamburo, castello, guardia del grilletto, gruppo canna, costola del calcio e “wedge”.
Il “wedge” è il blocchetto metallico a forma di prisma scorrevole che assicura il gruppo canna/calcatoio (barrel lug) al vitone del castello. La sua usura genera un pericoloso gioco dei componenti e rappresenta quindi il punto debole di tutti i revolver col castello aperto (open top) stile Colt. Il sistema usato dalla rivale Remington Beals prevedeva il più solido castello chiuso (solid frame) come poi fu adottato sulla Colt Peacemaker 1873 su richiesta dell’U,S. Army.


Le matricole ed il ponticello (wedge) aperto su Metroplitan modelli Police e Navy

La ditta Metropolitan Arms Co. come anticipato fu relegata nell’oblio dall’avvento della retrocarica del tamburo alla scadenza del brevetto di Rollin White ed i suoi revolvers a percussione simil Colt furono prodotti negli anni dal 1864 al 1866 anche se chiuse i battenti solo nel 1920.
La finitura standard delle sue armi, identica alle coeve Colt, consiste in canna e cilindro bruniti, leva calcatoio cementata (case hardened), costola metallica del calcio (back strap) e guardia del grilletto in ottone placcato argento. La brunitura Colt è comunque migliore in quanto meno sottile e quindi più duratura.
Sono noti dei rari pezzi incisi di modelli Metropolitan Navy 1851 e Police 1862 ma
nessuno del Navy 1861. Di solito questi hanno il mirino a coda di rondine inserito, su una base saldata, in argentone od alpacca (German Silver), lega composta da rame, zinco e nickel usata per minuterie.


La Metropolitan Police mod. 1862 matricola 2121 incisa da G. Young


La Metropolitan Navy 1851 Second Model matricola 5200 con placcatura in nickel

Esiste un revolver Metropolitan mod. 1862 Police abbellito dal famoso artista di origini tedesche Gustave Young (1827-1895) che tenne una rinomata bottega di incisione a New York dal 1852 al 1869. Essendo un libero “gun engraver” incideva le armi fini di varie note ditte nordamericane e sono ricercati i suoi lavori, di tipico gusto mitteleuropeo, soprattutto sulle Colt.

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