Chris Madsen

A cura di Omar Vicari

Chris Madsen
Il territorio Indiano dell’Oklahoma, sul quale si allungava la sinistra ombra della forca del giudice Parker, fu la regione che fornì il maggior numero di celebrità all’elenco degli sceriffi e fuorilegge del vecchio West. Tra i rappresentanti della legge, un posto di tutto rispetto è occupato da Chris Madsen. Sotto la direzione di Evett Nix, sceriffo federale del territorio dell’Oklahoma, Madsen assieme a Bill Tilghman e Heck Thomas costituì il trio a tutti noto come le “ guardie “ del giudice Parker.
Chris Madsen non era un uomo del west, anzi non era neppure americano. Nato in Danimarca, a 14 anni combatté contro i tedeschi nelle trincee di Duppeler, entrò nella Legione Straniera Francese trascorrendo cinque anni in Algeria; combattè con Garibaldi e poi a Sedan nel 1871 ancora contro i tedeschi. Con la sconfitta della Francia decise di emigrare negli Stati Uniti. Leggi il resto

Jesse James e la saga dei Cavalieri del Cerchio d’Oro

A cura di Andrea Carlucci

Cherokee confederati presumibilmente affiliati ai Cavalieri
L’ordine dei Knights of the Golden Circle (i Cavalieri del Cerchio d’Oro) o K.G.C. fu una società segreta americana del XIX secolo, probabilmente ispirata ad una loggia scozzese. Questa confraternita, nel celebrare i propri rituali, univa giuramenti ispirati alla Massoneria con riti presi in prestito dalla magia popolare e letture di brani della Bibbia. I suoi membri erano conosciuti come Copperheads e durante il periodo della guerra civile l’espressione “testa di rame” venne usata per definire tutti i gruppi pacifisti sospettati di sovversione ed i gruppi militanti che cospiravano per rovesciare il governo federale (1).
La nascita dei Cavalieri del Cerchio d’Oro.
Al di là del folklore si ritiene però attendibile la teoria che ignoti cospiratori abbiano pianificato una guerra civile, forse già a partire già dal 1837. Di certo l’obiettivo del K.G.C. era quello di preparare la strada per l’annessione agli Stati del Sud di territori in Messico, America Centrale e nei Caraibi, al fine di creare uno stato schiavista: un’area di circa 2400 miglia quadrate, il cosiddetto Circolo/Cerchio d’oro appunto. Leggi il resto

La cerimonia del peyote tra i Nativi Americani

A cura di Isabella Squillari

Peyote ceremony
Fin dall’alba della civiltà la religione ha sempre ricoperto un ruolo molto importante nella vita dell’uomo.
Ha viaggiato di pari passo con la comparsa sul nostro pianeta delle prime creature appartenenti al genere umano, e si è moltiplicata nei suoi numerosi culti, servendo da scudo contro le forze del male. La religione ha fornito agli antichi guerrieri armi efficaci quanto incredibili per combattere le altre tribù, esercitando un influsso sinistro sul nemico. Nel 1870 la religione apparve tra gli indiani delle pianure in una forma fino ad allora sconosciuta chiamata “Peyotismo”, anche se già nel 1560 gli spagnoli giunti da poco in Messico scoprirono che i nativi si nutrivano di una “radice diabolica”.
Il peyote era al centro di un culto che si diffuse anche tra gli indiani del Sud e del Sudovest. I missionari si opposero al suo utilizzo e stigmatizzarono questo rito come diabolico e blasfemo, a causa delle allucinazioni provocate dalla droga che generavano le visioni, portando l’individuo in un regno spirituale al di là del mondo reale, in un paradiso insolito e surreale che nulla aveva a che fare con l’esistenza materiale. Leggi il resto

Belle Star, la regina dei banditi

A cura di Luca Barbieri

Belle Star
In un mio articolo ho speso qualche parola sull’affascinante Annie Oakley, e, a proposito di donne armate, un piccolo cenno merita anche Belle Star, popolarmente nota come “la regina dei banditi”.
La “regale” signora in questione si costruì una solida fama assaltando banche, diligenze e treni, e comandando un feroce gruppo di ladri di cavalli e di bestiame nel Territorio Indiano, prodezze che in una qualunque sala da tè di Boston sarebbero però state trattate con una certa sufficienza, il che dimostra come la reputazione di una ragazza non sia un immobile macigno quanto piuttosto una foglia al vento.
All’Est, ad esempio, non avrebbe trovato uno straccio di marito, ma in Territorio Indiano ne ebbe invece una pletora, ovviamente uno più malfamato dell’altro: Cole Younger della banda James; Jim Reed; il mezzo Cherokee Sam Starr, che le diede il cognome; il texano Middleton, che aveva ucciso Starr; l’indiano Creek Jim July. Leggi il resto

La fuga di Apache Kid

A cura di Paolo Brizzi

Apache KidApache Kid
Tra i tanti fatti eccezionali accaduti durante le guerre Apache, uno dei più incredibili è costituito dalla fuga di Apache Kid e degli altri indiani prigionieri durante il loro trasferimento da Globe a Casa Grande, inteso a raggiungere la stazione ferroviaria per inviare i condannati alla prigione territoriale di Yuma.
Il Kid era salito alla ribalta delle cronache il 1 giugno 1887, dopo essere stato assente dal servizio come scout della Co. A di San Carlos.
In quell’occasione era rimasto coinvolto in una bisboccia a base di tizwin e aveva ucciso Rip, vecchio rivale di suo padre Targardechuz e presunto istigatore di Gonzizzie (che 6 mesi prima aveva ucciso proprio suo padre). Leggi il resto