La lotta di Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo

A cura di Sergio Mura

Il governo americano si è sempre posto nei confronti dei popoli nativi in una maniera perlomeno ambigua. Da un lato non ha mai mancato di blandire quelle genti con un trattamento inizialmente gentile e persino sensibile. Dall’altro ha fatto di tutto per mancare agli impegni presi, ricorrendo sempre più spesso e violentemente alla forza. Funzionari del governo hanno a più riprese redatto trattati pomposi e ambigui attraverso i quali si garantivano piccole somme di denaro agli indiani in cambio della cessione delle loro terre (o di parte di esse) e quando quei trattati venivano di fatto stracciati con la prepotenza di chi invadeva le terre indiane, ecco che piuttosto che dover sostenere una guerra, i solerti funzionari di stato si rimettevano in moto con nuovi accordi o trattati che garantivano la proprietà delle terre restanti (ma che sottolineavano la perdita di altre…). Leggi il resto

Yavapai, alleati e nemici

A cura di Gianni Albertoli

Ahoochy Kamah
Le tradizioni orali degli indiani Yavapais parlano spesso dei loro rapporti storici con le popolazioni vicine. Gli Yavapais sarebbero emersi da “Ahagaskiaywa” per poi diffondersi nel territorio; la loro creazione sarebbe allora nata da un grande buco che dal sottosuolo portava ad un paese di roccia rossa, il grande buco era “Ahagaskiaywa”, oggi identificato nel Montezuma Well, posto nei pressi dell’attuale città di Sedona e nelle vicinanze della Verde Valley (Arizona). Altre tradizioni ricordano che gli Yavapais si sarebbero separati dai loro affini Upland Yumans, rappresentati dalle genti chiamate “Pais” e a noi note come Walapai (Hualapai) ed Havasupai (Supai). Nel corso del XVIII secolo le genti di lingua Yuman avevano stabilito sparsi insediamenti nella bassa pianura e nelle valli dei fiumi Gila e Colorado. I Cocopas controllavano il delta del Colorado River, posti più a nord vi erano altri gruppi noti come Halyikwamas e Kohuanas. La grande nazione Quechans occupava le aree intorno alla confluenza dei fiumi Gila e Colorado; nelle vicinanze – a volte a nord e a volte a est – vi erano anche i numerosi Halchidhomas. Leggi il resto

Chato e il raid di Lordsburg

A cura di Cristiano Sacco

Daklugie A lato: una rarissima immagine di Daklugie
Sul ruolo realmente ricoperto dall’Apache Chatto nel famosissimo raid lungo la via di Lordsburg si sono spese numerose pagine di storia. Generalmente viene riconosciuta a Chatto la guida, anche se qualcuno ha inteso precisare che tale guida sia stata di Chihuahua. Perciò abbiamo deciso di proporvi una sintesi degli eventi secondo un altro punto di vista, quello di Daklugie. “Fu Chihuahua a condurre la famosa razzia nella quale restarono uccisi il giudice McComas e sua moglie tra Lordsburg e Silver City. Nella storia questo episodio è noto come il raid di Chato, ma non fu Chato a guidare la scorreria, malgrado egli avesse convinto Britton Davis del fatto che fosse stato lui il leader. Chihuahua era il capo di questo gruppo, e quindi questo fu il raid di Chihuahua. Leggi il resto

John M. Larn, un uomo dell’Ovest americano

A cura di Giacomo Ferrari

John Larn
John M. Larn fu un uomo dell’Ovest americano: sceriffo, fuorilegge, cowboy, rancher e killer. Non divenne famoso come altri personaggi dalle stesse caratteristiche, in quanto poco rimase della sua storia nel territorio dove visse e agì, poiché furono compiuti dai suoi concittadini sforzi per cancellarne la memoria.
John Larn nacque l’1 marzo del 1849 a Mobile in Alabama. Ancora adolescente si trasferì nel Colorado e lavorò come uomo di fatica in un ranch. Nel 1869 uccise il suo datore di lavoro dopo una discussione su come John aveva preso in “prestito” un cavallo. Abbandonato il Colorado, si recò nel New Mexico. Si ritiene che vicino a Santa Fe egli abbia ucciso uno sceriffo che era sulle sue tracce. Dopo il New Mexico, troviamo Larn nella città di Fort Griffin, nella contea di Shackleford, Texas. Leggi il resto

Il test del DNA per Billy The Kid

A cura di Omar Vicari

Brushy Roberts
In un giorno di caldo torrido, più o meno attorno al 1948, in una di quelle “Highways” solitarie del Sud-Ovest degli Stati Uniti, un cronista di un giornale locale aspettava qualcuno in un punto prestabilito dell’autostrada. All’ora convenuta, un qualcosa di irreale, certamente una figura d’altri tempi sbucata chissà da dove, gli si parò davanti gli occhi.
Un vecchissimo cowboy con un’altrettanta vecchia colt appesa a un lurido cinturone cominciò a dire che Pat Garrett non l’aveva ucciso. No, non poteva averlo fatto visto che ora era là e che poteva finalmente gridare al mondo come erano andate le cose dal momento che era vivo.
Il Kid, scappato alla pistola di Garrett quella notte del 13 luglio 1881, se cosi fosse, sarebbe vissuto per altri settanta anni col nome di Brushy Bill Roberts nella città di Hico (Texas), dove sarebbe morto nel 1950 per un attacco di cuore. Leggi il resto

Custer, sconfitto anche dal fango della corruzione

A cura di Domenico Quirico

Custer e sua moglie, Libbie
Sullo sfondo c’erano una tangentopoli della Frontiera con nomi eccellenti compreso il presidente, e la battaglia per la Casa Bianca combattuta cento anni fa come oggi a colpi di immagine, giornali compiacenti e soprattutto scandali.
Quel mattino del 25 giugno del 1876 le giacche blu del 7° Cavalleria che galoppavano verso il Little Big Horn non sapevano che la battaglia era gia’ iniziata da un pezzo. E non tra le colline nere sacre agli sioux, ma nei corridoi dei palazzi del potere a Washington.
Erano tempi inquieti per l’America che sembrava aver imboccato la strada di un boom economico senza fine. In Borsa i titoli, soprattutto quelli delle società ferroviarie come la Union Pacific e la Northern Pacific salivano alle stelle, arricchendo legioni di “yuppies” avidi e spregiudicati. Leggi il resto