La battaglia di Vicksburg

A cura di Mauro Cairo

La situazione strategica che andò delineandosi nella tarda estate del 1862 non era certamente rosea per le truppe federali. Solo pochi mesi prima i soldati unionisti erano alle porte della capitale confederata, Richmond, mentre ora era Washington ad essere seriamente minacciata: il generale Robert E. Lee aveva condotto una magistrale campagna militare in Virginia, costringendo il generale John Pope a ritirarsi, prima di batterlo duramente nella seconda battaglia di Bull Run. Dopodiché Lee attraversò il Potomac ad Harper’s Ferry e avanzò in Maryland: per lungo tempo sembrò che la sua pura abilità bastasse a compensare il grande vantaggio che il nord aveva in termini di materiali e risorse umane.
Anche ad ovest le cose non andavano bene visto che Grant, subito dopo la sua avanzata su Shiloh che lo aveva portato ai confini con il Mississippi, era stato fermato; doveva, inoltre, inviare rinforzi in Tennessee dove i generali sudisti Bragg e Smith stavano avanzando con decisione verso il fiume Ohio. Leggi il resto

1864: Sherman ordina la distruzione di Atlanta

Un grazie a Gilgamesh58

Nel 1864, dopo aver ottenuto la resa della città di Atlanta, il generale Sherman ordinò a tutta la popolazione di sgombrare la città confederata.
Quando il consiglio cittadino si appellò a lui perchè revocasse l’ ordine, adducendo il motivo che avrebbe provocato grande sofferenza a donne, bambini ed anziani ed ad altri che non avevano alcuna responsabilità per quella guerra, Sherman mandò una risposta in cui chiaramente faceva intendere che avrebbe fatto qualunque cosa per ottenere la vittoria dell’Unione: “La guerra è crudeltà e non si può ingentilirla e coloro che hanno portato la guerra nella nostra nazione meritano tutti gli anatemi e le maledizioni che si possano lanciare… Voi non potrete mai avere la pace e contemporaneamente una divisione della nostra nazione… Io condurrò la guerra in modo da ottenere una completa e veloce vittoria.”
Prima di lasciare Atlanta Sherman rase al suolo la città e proseguì la sua marcia in direzione del mare. Leggi il resto

Il Generale Grant

Un grazie a Wikipedia

grantA sinistra, il Generale Grant
Ulysses Simpson Grant (Point Pleasant, 27 aprile 1822 – Mount McGregor, 23 luglio 1885) è stato un generale e politico statunitense. Fu generale unionista nella Guerra di secessione americana e 18º presidente degli Stati Uniti (1869–1877).
Anche se fu un generale di successo, è considerato da molti storici come uno dei peggiori presidenti statunitensi e a capo di un governo che fu afflitto da gravi scandali e corruzione. Comunque gli storici concordano che Grant non fu corrotto, ma lo furono i suoi subordinati nelle posizioni esecutive. Grant è in genere criticato per non aver preso una posizione decisa contro la corruzione, e non aver agito per fermarla.
Grant (all’anagrafe Hiram Ulysses Grant) nacque a Point Pleasant nell’Ohio, 40 km a monte di Cincinnati sul fiume Ohio, da Jesse R. Grant e Hannah Simpson. Il padre e la madre erano nati in Spagna. Suo padre era un conciatore di pelli. Nell’autunno del 1823 si trasferirono nel villaggio di Georgetown sempre nell’Ohio, dove Grant visse fino all’età di 17 anni. Leggi il resto

La prima battaglia di Bull Run, 21 luglio 1861

A cura di Renato Panizza

Il 21 Luglio di 150 anni fa, nei pressi della cittadina di Manassas, situata nel territorio della Virginia settentrionale, si combatté la prima grossa battaglia della guerra civile americana: la prima battaglia di Bull Run, dal nome del fiume che scorre sul luogo dello scontro.
Nello stesso luogo, circa un anno dopo, ne sarebbe infatti stata combattuta una seconda. A pochi mesi dai primi colpi di cannone a forte Sumter, che aprirono definitivamente le ostilità tra la neonata Confederazione degli Stati d’America (CSA) e l’Unione, la Madre-patria da cui gli Stati “ribelli” si erano separati, i giornali chiedevano un deciso attacco contro il Sud. La voce “…a Richmond… a Richmond!” correva per tutto il Nord, infiammando gli animi a prendere la capitale nemica, e por fine rapidamente alle ostilità: conquistata la città dove il Governo confederato si era da poco insediato, tutti pensavano che la ribellione si sarebbe sciolta come neve al sole. I pochi responsabili del “colpo di testa” separatista si sarebbero dati alla fuga, e la situazione sarebbe ben presto tornata alla normalità. Leggi il resto

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