La prostituzione nel vecchio west

A cura di Mario Raciti

Due “painted girls” in un bordello del west
All’epoca dei primissimi stanziamenti del West (dalla corsa all’oro in California in poi, con una pausa in corrispondenza della Guerra di Secessione all’Est che bloccò il flusso di emigranti verso il West) il problema della prostituzione non si poneva, anche perchè le donne erano molto poche.
I minatori isolati e solitari erano contenti di vedere una qualsiasi donna venire nel loro accampamento o nella loro cittadina e la loro sola presenza era accettata con grande entusiasmo.
L’obiettivo di queste donne era molto spesso ricominciare una nuova vita, poiché nell’Est, se si era un’emarginata sociale, non c’era possibilità di redimersi. Nel West, invece, un mondo nuovo e ancora disordinato, ricostruirsi una realtà era più facile, anche se molte tornavano indietro e trovavano lavoro nei bordelli o nelle case di piacere.
Solo quando l’emigrazione aumentò (dopo la Guerra di Secessione) gli insediamenti si facevano più numerosi e più stabili rispetto agli accampamenti minerari e iniziavano a somigliare a quelli dell’Est. Da essi, riprendevano e facevano propri i codici morali e sociali, sicché le donne che nell’Est erano emarginate, si ritrovavano anche nel West socialmente isolate.
L’aumento di popolazione nel West vi portò, seppure in forma limitata, un certo numero di donne, che erano considerate elemento importante per la tranquillità e la stabilità degli insediamenti urbani.


Giovani reclutate in un bordello di frontiera

Seppur la maggior parte di esse fondavano scuole e chiese, il resto si dedicava alla prostituzione, attirandosi sguardi critici da parte della comunità bene.
Come conseguenza, le donne che si prostituivano erano biasimate, a differenza degli uomini che avevano un amante o frequentavano le case di piacere. Queste prostitute erano spesso chiamate “fallen women” (“donne decadute”) o “soiled doves” (“colombe sporche”). Altri nomi variavano da “prostitute” o “whore” (putt**a) a “sporting woman” (donna sportiva), “painted cat” (gatta dipinta), “inmate” (detenuta), “lady of the half-world” (signora del mondo di mezzo), “calico queen” (regina di calico), “nymphe du prairie” (ninfa della prateria), “nymphe du pave” (ninfa della strada), “girl of the night” (ragazza della notte).
Anche il possedere prostitute era un modo per vedersi rifiutato dalla società.
La carriera di una “madam” (1) o di una prostituta comune era molto spesso abbastanza breve. Si tentava di uscirne mettendo da parte i soldi per poter ricominciare una nuova vita da qualche altra parte, ma pochissime ci riuscirono, e molte probabilmente nemmeno ci provarono. I loro giorni finivano nella maggior parte dei casi in una squallida camera di saloon, uccise da una overdose di laudano.
Giovane in una casa di piacere
I tentativi da parte degli storici di rintracciare nomi e fotografie delle prostitute del West non hanno avuto molto successo: queste sventurate preferivano mantenere segreti i loro veri nomi, per vergogna o per proteggere il nome della loro famiglia.
Le città del bestiame erano notoriamente le città con la più alta presenza di prostitute di tutto il West. A seguire c’erano le grandi città dei minatori (San Francisco, Denver, Leadville, Tombstone) e quelle lungo la ferrovia.
Era raro trovare bordelli o case di piacere nelle cittadine minori, ma era possibile che esse avessero due o tre prostitute che lavoravano nei saloon cittadini.
Nelle città di bestiame le prostitute avevano un intero quartiere destinato al loro lavoro. La parte bene della comunità le isolava e ne permetteva la presenza in città solamente in alcune ore del pomeriggio.
Solitamente la ferrovia divideva la parte rispettabile da quella “depravata”, che aveva un proprio nome come il “Distretto a luci rosse” (2) di Dodge City o la “Devil’s Island” (“L’isola del diavolo”) di Abilene.


Una casa di piacere nel west

I soldati avevano una diversa presenza delle prostitute nei loro forti. Inizialmente esse lavoravano nella lavanderia dei forti e sotto la reputazione di lavandaie svolgevano l’altro lavoro. Nel 1878 il Congresso approvò una legge che vietasse le prostitute all’interno dei forti, e furono realizzati degli agglomerati di baracche poco distanti chiamati “hog ranch” (ranch dei porci) dove, sotto la rispettabilità di un allevamento di maiali, trovava spazio un piccolo bordello con prostitute.
Come il gioco d’azzardo, la prostituzione diventò presto un giro d’affari molto remunerativo. Dai primi insediamenti di tende nei campi minerari o nelle carovane che raggiungevano la California ai più ricchi agglomerati urbani, la prostituzione conobbe un forte incremento di “colombe sporche” e di coloro che le sfruttavano. La loro gerarchia corrispondeva inevitabilmente al luogo dove lavoravano.

Case di piacere
Rappresentavano il gradino più alto della gerarchia. Lussuosamente e finemente arredate, col miglior cibo e i migliori liquori serviti, queste case di piacere raccoglievano le ragazze più belle, colte ed educate, vestite elegantemente. Guadagnavano tra i 20 e i 30 dollari a cliente e potevano arrivare anche a 100 dollari. Spesso gli uomini facoltosi o i politici avevano le mani su queste case e ne erano clienti assidui, ma capitava che la padrona fosse un’ex prostituta che aveva guadagnato abbastanza da mettersi in proprio.
I minatori, i cowboy o gli operai in genere non avevano i mezzi per visitare queste case e comunque non erano i benvenuti.


Cartolina ricordo di un “soiled dove”

Bordelli
Erano gestiti da una “madam” e non erano opulenti e lussuosi come le case di piacere, tuttavia molti erano ben tenuti e arredati, altri erano sordidi, a seconda dell’affluenza di clienti. Le ragazze guadagnavano da 10 a 20 dollari a visita.
Questi bordelli a volte distribuivano buoni con il timbro “good for one” (letteralmente “vale una consumazione”) per invogliare gli uomini a entrare.
Il pagamento delle prostitute era collegato ai drink venduti (la stessa cosa avveniva nei saloon): più i clienti consumavano, più le ragazze guadagnavano (ogni drink aveva un certo valore, in media 50 cent).

Saloon e sale da ballo
I saloon e le sale da ballo erano molto simili ai bordelli, con la differenza che erano il gradino gerarchico più “popolato” dalle prostitute. Insomma, la maggior parte delle prostitute del West lavorava nei saloon/sale da ballo. Esse guadagnavano tra 2 e 5 dollari a cliente, ma alcune venivano pagate in base alle consumazioni o a settimana.

“Culle” o “Stalle” o “case da caccia”
Uno dei gradini più bassi. Le “culle” (o “stalle”, o “case da caccia”) erano luride baracche ad una branda. Il loro affitto settimanale era di 25 dollari, e le prostitute che vi lavoravano guadagnavano tra i 25 cent e il dollaro e mezzo per i loro servizi, ma potevano rifiutare clienti. A volte avevano un lenone che le controllava, altre un uomo che le aiutava a trovare i clienti, ma per la maggior parte delle volte lavoravano da sole. Attendevano alla finestre, semi nude per attirare clienti. Alcune di esse lavoravano anche con 60 clienti a notte. La maggior parte di esse erano alcolizzate o drogate, o vecchie ormai abbruttite che non trovavano più lavoro nei bordelli, nei saloon o nelle case di piacere.


Un cliente di un bordello in attesa della giovane prescelta

Nelle “culle” spesso vi erano costrette a lavorare le ragazze cinesi. Queste “daughters of joy” (figlie della gioia) erano vendute dalle loro famiglie oppure rapite. Spesso erano tossicodipendenti da oppio (3).

Prostitute da strada
Il gradino più basso. Queste donne non avevano più una casa e neppure un posto riparato dove lavorare: il più delle volte stendevano una coperta in un vicolo e lì lavoravano e vivevano. Erano perlopiù donne ormai prossime alla morte, vecchie abbandonate e malate, quasi sempre alcolizzate o tossicodipendenti. Si prostituivano per qualche moneta, o in cambio di drink o di droga.

Il perchè ragazze e donne diventavano prostitute non è riconducibile ad un solo motivo. Alcune lo facevano per mantenere sé stesse, altre perchè amavano sinceramente il sesso, altre perchè erano costrette (come le ragazze cinesi, trattate come vere e proprie schiave (4)).
L’esterno di una casa di piacere
Succedeva anche che i saloon le adescassero con manifesti che promettevano buone paghe e vestiti eleganti. Molte erano vedove, altre povere ragazze senza lavoro, sole in quelle lande sperdute e impossibilitate a ritornare nell’Est.
In ogni caso la loro non era una vita facile e felice. I tassi di suicidio erano altissimi, così come l’uso di alcool e droghe (si è accennato precedentemente alla diffusione di oppio e laudano – per saperne di più vedi le note).
Ma se una donna voleva smettere questa vita, poteva mettere da parte un po’ di soldi e ricominciare da qualche altra città del West.
Dal momento che il mondo in cui vivevano era principalmente un mondo di violenza, le prostitute si guadagnarono la fama di temibili lottatrici. Nascoste nelle giarrettiere, nei cappellini, nei guanti o nelle cinture dei vestiti, tenevano delle Deringer, piccole pistole dal grosso calibro che a distanza ravvicinata erano spesso micidiali.
Anche i coltelli facevano parte del loro armamentario. Solitamente gli uomini trattavano con educazione qualsiasi tipo di donna (d’altronde il proprietario del bordello o del saloon dove lavoravano lo esigeva) ma se ubriachi potevano degenerare. In quel caso una prostituta con una Deringer in mano era quasi sempre molto pericolosa e non era raro che il malcapitato si ritrovasse con la pelle ricamata dalle pallottole.
Nei campi minerari, le prostitute spesso avevano nomi coloriti come “Spanish Queen” (Regina Spagnola), “Contrary Mary” (Mary la Testarda) e “Diamond Lil” (Lil Diamante). I primi tempi esse seguivano gli accampamenti minerari, a volte itineranti (5), e lavoravano in tende fin quando non veniva costruito un solido edificio più adatto allo scopo.
Non tutte le ragazze dei saloon erano prostitute, ma molte di esse offrivano servizi “extra”. Cantanti e attrici spesso erano guardate con sospetto a causa della loro dubbia moralità. Poiché molte di esse andavano sul palco succintamente vestite (in rapporto alla moda dell’epoca) ed erano a volte coinvolte in scandali, la loro reputazione di attrici o artiste ne risentiva agli occhi della società, fossero o no coinvolte nella prostituzione.
Molte donne divenute bandite furono in precedenza prostitute.


Ragazze di una casa di piacere

Un esempio sono le donne appartenenti al Wild Bunch di Butch Cassidy, come Annie Rogers e forse anche Etta Place, scovata nel Fanny Porter’s Brothel di San Antonio (Texas). Succedeva spesso che utilizzavano i bordelli come rifugio dagli uomini di legge.
La donna di Doc Holliday, “Big Nose” Kate (Kate dal naso grosso), era una prostituta, e continuò nel suo lavoro sia durante che dopo la sua convivenza con Doc. Anche la famosa Pearl Hart fu una prostituta, così come molte delle donne degli Earp: Bessie Earp, moglie di James, fu addirittura tenutaria di un bordello a Dodge City (ed ebbe anche problemi con la legge per questo) dove vi lavorava anche la donna di Doc Holliday, e Mattie Earp, compagna di Wyatt, lavorò come prostituta in Colorado e in Arizona.

NOTE CONCLUSIVE

  1. La “madam” era la cosiddetta tenutaria di un bordello o di una casa di piacere. Era la massima autorità e non si poteva contraddirla. Esercitava un pesante governo sulle sue protette.
  2. Il termine di “distretto a luci rosse” ha due possibili provenienze. La prima era l’abitudine degli operai della ferrovia di lasciare fuori dai bordelli, quando andavano a visitarli, una lampada dal vetro rosso accesa, per segnalare la propria presenza in caso di necessità.
    La seconda ipotesi viene dal saloon “Red Light” di Dodge City, che aveva le finestre dipinte di rosso.
  3. L’oppio era una droga molto comune in California, specialmente nelle Chinatown delle grandi città (come San Francisco), dove prosperavano le fumerie d’oppio cinesi.
  4. Il film Broken Trail (2006) di Walter Hill con Robert Duvall racconta molto bene l’epopea di queste sventurate prostitute cinesi.
  5. A volte gli accampamenti di minatori e cercatori d’oro si spostavano seguendo i filoni più ricchi. Essendo costituiti da tende, era semplice smontarle e poi rimontarle in un altro luogo. Se l’accampamento aveva qualche baracca di legno diventava una ghost town.

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