Bass Reeves, l’invincibile uomo di legge

A cura di Matteo Pastore

Un ritratto di Bass Reeves in azione
Nato nel 1838, nella contea di Crawford (Arkansas), da genitori schiavi, Bass Reeves divenne il primo Marshall afroamericano ad ovest del fiume Mississippi e uno dei più grandi eroi di frontiera nella storia della nazione. Di proprietà di un uomo di nome William Reeves, agricoltore e politico, Bass ottenne il cognome del suo proprietario, come altri schiavi dell’epoca. Il suo nome deriva da suo nonno, Basse Washington.
Reeves iniziò come ragazzo addetto al trasporto dell’acqua nei campi fino a quando, abbastanza grande, venne impiegato come bracciante lavorando insieme ai suoi genitori. Nel 1846 William Reeves trasferì le sue attività in Texas.
Bass era un giovane molto alto, descritto come un’ottima persona e dal grande senso dell’umorismo. George Reeves, figlio di William, scelse Bass come suo cameriere e guardia del corpo e quando scoppiò la Guerra Civile decise di portarlo con sé (George diventò un ufficiale della Confederazione e successivamente politico per il Texas). Tempo dopo Bass si separò da Reeves; alcune storie narrano che fu causata da una rissa tra i due dopo una partita a carte mentre altre narrano che Bass, volendo essere libero, sia scappato.


Una fotografia di Bass Reeves

L’uomo fuggì verso il Territorio Indiano (l’attuale Oklahoma) dove si rifugiò tra i nativi Seminole, Cherokee e Creek apprendendone costumi, le lingue e varie tecniche di caccia e come seguire le tracce. In quegli anni imparò, inoltre, ad utilizzare le armi da fuoco e in poco tempo diventò molto abile sia con le pistole che con il fucile.
Ufficialmente liberato grazie al Proclama di Emancipazione del 1863 e non più considerato un fuggitivo, Reeves lasciò il Territorio Indiano e acquistò un terreno nei pressi di Van Buren, Arkansas, dove divenne allevatore e agricoltore di successo. Pochi anni dopo sposò Nellie Jennie con la quale ebbe ben 10 figli, precisamente cinque femmine e cinque maschi. Tutti insieme vissero a lungo nella fattoria.
Durante questi anni, le storie tramandate raccontano che l’uomo arrotondava come esploratore e guida per i vari Marshall che si recavano nel Territorio Indiano. A causa di questo servizio la vita tranquilla di agricoltore cambiò quando il tribunale federale fu trasferito a Fort Smith (Arkansas) e Isaac C. Parker divenne, il 10 maggio 1875, giudice.
In quel tempo, il Territorio Indiano era diventato sempre più una zona senza legge a causa dei numerosi ladri, assassini e criminali di ogni genere che si rifugiavano in quelle terre per fuggire dalla legge federale che non aveva giurisdizione in quelle zone non ancora incorporate.


Una fotografia ricolorata di Bass Reeves

Uno dei primi atti ufficiali di Parker fu quello di nominare il Marshall James F. Fagan capo di circa 200 vice. Fagan fu informato della significativa conoscenza della zona da parte di Bass Reeves e della sua capacità di parlare diverse lingue e presto lo reclutò come vice Marshall degli Stati Uniti. Gli agenti avevano il compito di “ripulire” il Territorio Indiano e, su ordine del giudice Parker, di “portarli da me vivi o morti!”
Lavorando con gli altri uomini di legge che sarebbero diventati anch’essi leggendari, come Heck Thomas, Bud Ledbetter e Bill Tilghman, Reeves iniziò a girovagare l’Oklahoma alla ricerca di fuorilegge. Con una superficie di circa 75.000 miglia quadrate, la Corte degli Stati Uniti a Fort Smith era la più grande della nazione. A seconda dei fuorilegge che stava cercando, un vice generalmente portava con sé un carro, un cuoco e a volte un nativo americano da Fort Smith come guida aggiuntiva. Spesso andavano in posti come Fort Reno, Fort Sill e Anadarko, per un viaggio di andata e ritorno di oltre 800 miglia.
Sebbene Reeves ancora non sapesse leggere e scrivere in modo corretto, ciò non impedì la sua efficacia nel catturare i criminali. Prima di uscire, chiedeva a qualcuno di leggergli i mandati e in questo modo riusciva a memorizzare tutti i dettagli e non sbagliò mai.
Figura imponente, sempre in sella ad un grande stallone bianco, l’uomo iniziò a guadagnarsi una reputazione per il suo coraggio e il suo successo nel catturare o uccidere molti criminali nel Territorio. Indossava sempre un grande cappello, era abitualmente vestito elegantemente, con stivali lucidati fino a farli brillare. Era noto per la sua gentilezza e i suoi modi cortesi. Tuttavia, quando era necessario, era un maestro dei travestimenti e spesso utilizzava degli pseudonimi. A volte aveva le sembianze di un cowboy altre di un contadino oppure un pistolero o un fuorilegge. Equipaggiato sempre con due pistole Colt, con il calcio in avanti per un’estrazione rapida. Era ambidestro e raramente sbagliava il bersaglio.


Poliziotti di colore del Muskogee Police Department nel 1908

Solitamente lasciava Fort Smith, spesso con una manciata di mandati, e tornava mesi dopo molte volte con numerosi fuorilegge al suo seguito accusati di crimini che andavano dal contrabbando all’omicidio. Successivamente, dopo aver messo da parte molti soldi grazie alle taglie ottenute, decise di trascorrere parecchio con la sua famiglia e dedicarsi alla fattoria.
I racconti delle sue avventure sono leggendari, pieni di intrighi, immaginazione e coraggio. In una di queste occasioni, Reeves seguì due fuorilegge nella Red River Valley, vicino al confine con il Texas. Reeves e altri Marshall si accamparono a circa 28 miglia da dove pensavano che i due si fossero nascosti ovvero a casa della madre. Dopo aver studiato il terreno e aver organizzato un piano, Reeves si travestì da vagabondo, nascondendo parte del suo equipaggiamento (manette, pistola e distintivo) sotto i vestiti. Partendo a piedi, arrivò in quella casa indossando un vecchio paio di scarpe, vestiti sporchi, con in mano un bastone e indossando un cappello floscio bucherellato.
Dopo aver bussato alla porta disse alla donna che aveva male ai piedi e alle gambe poiché era stato inseguito da una banda di fuorilegge che gli aveva bucherellato il cappello per dispetto. La donna lo invitò ad entrare e gli offrì un pasto e mentre lui mangiava lei gli raccontò dei suoi figli fuorilegge suggerendogli di unirsi a loro. Fingendo di essere stanco convinse la donna a lasciarlo restare in casa ancora un po’. Al tramonto, Reeves, sentì un fischio provenire da dietro la casa e poco dopo la donna, uscendo, rispose con un fischio simile. Pochi minuti dopo due uomini si avvicinarono all’ingresso e parlarono con lei. I tre rientrarono in casa e la donna presentò i figli al finto vagabondo. I due fuorilegge parlarono con il Marshall dei loro crimini e gli proposero di unirsi a loro.
Dopo essersi sistemato nella stessa stanza da letto, Reeves, osservò attentamente i due mentre si addormentavano e, quando russavano profondamente, li ammanettò senza svegliarli. Verso il primo mattino, svegliò i ragazzi con un calcio e li fece uscire dalla porta. Seguito per le prime tre miglia dalla madre, che insultò Reeves per tutto il tempo, proseguì con la coppia di fuorilegge per 28 miglia fino al campo dove i suoi colleghi lo stavano attendendo. In pochi giorni i due uomini furono consegnati alle autorità competenti e Reeves riscattò ben cinquemila dollari.


Bass Reeves è in piedi sull’uscio del vagone ferroviario

Uno dei momenti più alti della carriera di Reeves fu l’arresto del famigerato fuorilegge Bob Dozier. Dozier era conosciuto come un tuttofare quando si trattava di commettere crimini, poiché era specializzato in furti di bestiame e cavalli, rapine in banca, negozi e diligenze, omicidi e truffe fondiarie. Poiché era imprevedibile, era anche difficile da catturare e, sebbene molti uomini di legge avessero cercato di arrestarlo, nessuno ci riuscì finché non si arrivò a Reeves. Il fuorilegge sfuggì al Marshall per diversi mesi finché non lo rintracciò nella riserva della nazione Cherokee. Dopo aver rifiutato di arrendersi, Reeves, uccise Dozier in uno scontro a fuoco il 20 dicembre 1878.
Nel 1887, Reeves fu accusato di aver ucciso un cuoco del gruppo dei Marshall. Come i tanti fuorilegge che aveva arrestato, fu processato davanti al giudice Isaac Parker. Era rappresentato dal procuratore degli Stati Uniti W.H.H Clayton, collega e amico. Alla fine, Reeves fu assolto.
Nel 1889, dopo essere stato assegnato a Paris, in Texas, Reeves diede la caccia alla banda di ladri di cavalli di Tom Story. Aspettò lungo il percorso che la banda era nota per aver usato e sorprese il criminale poche ore dopo. Il fuorilegge si fece prendere dal panico ed estrasse la pistola, ma Reeves si fu più rapido e gli sparò uccidendolo. Il resto della banda si sciolse e non se ne seppe più nulla.
Nel 1890, Reeves arrestò un famigerato fuorilegge Seminole di nome Greenleaf, che aveva ucciso sette persone ed era in fuga da 18 anni. Lo stesso anno, Reeves si mise sulle tracce del famoso fuorilegge Cherokee Ned Christie. Reeves e i suoi uomini bruciarono l’accampamento di Christie, ma il criminale sfuggì alla sua cattura.


George Reeves, era il padrone di George allo scoppio della Guerra Civile

Nel 1896, la moglie di Reeves morì a Fort Smith e l’anno successivo fu trasferito alla corte federale di Muskogee nel Territorio Indiano. Nel 1900 si sposò con Winnie Sumter.
Sebbene le storie sulle imprese eroiche di Reeves siano molte, la caccia all’uomo più dura per l’uomo di legge fu quando dovette dare la caccia a suo figlio nel 1902. Dopo aver consegnato due prigionieri al Marshall Leo Bennett a Muskogee, arrivarono brutte notizie. Suo figlio, Bennie, era stato accusato di omicidio dopo aver ucciso la moglie in un impeto di gelosia. Sebbene il mandato fosse rimasto sulla scrivania di Bennett per due giorni, gli altri agenti erano riluttanti a prenderlo e, sebbene Reeves fosse scosso, chiese di assumersi la responsabilità di trovare suo figlio. Due settimane dopo, Reeves tornò a Muskogee con suo figlio e lo consegnò al maresciallo Bennett. Suo figlio fu processato, condannato all’ergastolo e inviato al penitenziario di Leavenworth del Kansas. Più tardi, con la petizione di un cittadino e grazie ad una fedina penale esemplare, Bonnie Reeves fu graziato e visse il resto della sua vita come cittadino modello.
L’Oklahoma City Weekly Times Journal descrisse il Marshall con questo titolo “Reeves non ha mai mostrato la minima emozione, in nessuna circostanza. Non sa cosa sia la paura”.
Nel 1907, l’Oklahoma diventò parte degli Stati Uniti e i Marshall non avevano più potere tranne a livello federale. Per questo motivo, Reeves e molti altri, furono congedati. L’ex Marshall lavorò come agente di polizia presso il dipartimento di Muskogee. Durante i suoi due anni di servizio si dice che, nel distretto in cui prestava servizio, i crimini erano pari a zero.
La diagnosi di malattia di Bright (nome storico di una patologia renale) pose fine alla sua carriera verso la fine del 1909. Morì il 12 gennaio 1910 e fu sepolto nel cimitero dell’Agenzia a Muskogee, in Oklahoma, ma la posizione esatta della sua tomba è sconosciuta. Morì il 12 gennaio 1910 e fu sepolto nel cimitero dei Marshall a Muskogee, in Oklahoma, ma la posizione esatta della sua tomba rimane sconosciuta. Secondo alcune fonti si trova in una proprietà privata e non è contrassegnata.


Bass Reeves a Muskogee a 67 anni

Il lungo necrologio di quest’uomo, rispettato da molti, era pieno di stima e lo descriveva come “assolutamente intrepido e non conosceva altro padrone che il dovere”. Nel corso dei 35 anni in cui Bass Reeves servì come Marshall degli Stati Uniti, si guadagnò il suo posto nella storia della Frontiera essendo uno degli uomini di legge più capaci del Territorio Indiano, catturando più di 3.000 fuorilegge e aiutando a portare la legge nel “territorio senza legge”. Avendo ucciso circa quattordici uomini durante il suo servizio, Reeves disse sempre “non ho mai sparato ad un uomo quando non era necessario ed era solo nell’adempimento del dovere quando dovevo salvare la vita degli altri o la mia”. per lui farlo nell’adempimento del suo dovere di salvare la propria vita”.
Molti sostengono, tra cui il programma televisivo del 2015 di Bill O’Reilly “Legends & Lies”, che c’è prova che Bass Reeves fu l’uomo da cui trasse ispirazione la serie radiofonica e poi televisiva de “Il Ranger Solitario”, con diverse somiglianze tra il personaggio e la leggenda. Tuttavia, tale affermazione è dibattuta da altri.
L’Oklahoma City Journal scrisse, nel 1907, queste parole su Bass Reeves “L’area ad ottanta miglia a ovest di Fort Smith era conosciuta come “la scadenza”, e ogni volta che un Marshall di Fort Smith o di Paris, in Texas, attraversava la pista del Missouri, del Kansas e del Texas, poteva perdere la vita in poco tempo, e lo sapeva. Su quasi ogni sentiero si trovava affisso, dai fuorilegge, un piccolo cartello che avvertiva gli uomini di legge che se avessero mai superato “la scadenza”, sarebbero stati uccisi. Reeves ha una dozzina di questi avvisi, che sono stati pubblicati prevalentemente per lui. E a quei tempi, un tale avviso non era millanteria, molti fuorilegge hanno morso la polvere cercando di tendere un’imboscata ad un Marshall su quei sentieri”.

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