L’avventuroso carovaniere che tracciò il percorso dell’Atlantic and Pacific Railroad
A cura di Angelo D’Ambra
Francis Aubry, dopo un attacco indiano alla sua carovana
François Xavier Aubry (Francis Aubry) nacque in una fattoria canadese, a Maskinonge, Quebec, nel 1824. A diciotto anni era commesso in un negozio di St. Louis, in Missouri, a ventuno, con una carovana di commercianti partita da Independence, raggiunse Santa Fe e qui vendette tutte le sue merci, tornando in Missouri con le tasche piene di dollari. Decise allora di comprare carri e animali da tiro con l’intenzione di rifare quel viaggio almeno due volte l’anno.
Sfidando tribù indiane ostili e il rigido inverno, percorse il Santa Fe Trail in quattordici giorni, abbattendo di circa la metà il tempo comunemente impiegato sul quel cammino. Capì che il successo era legato alla velocità.
Meno giorni avrebbe impiegato da Independence a Santa Fe, per l’andata e per il ritorno, e maggiore sarebbe stato il suo profitto perché avrebbe potuto organizzare subito un successivo viaggio. Nel 1848 riuscì addirittura a compierne tre. I giornali lo spronarono a migliorarsi ancora e l’anno dopo impiegò soli cinque giorni e sedici ore per completare la tratta, vincendo cinquemila dollari in scommesse. Intanto lui allungava lo sguardo verso nuove città.
In società con Charles White, si rivolse ai mercati di Chihuahua e di El Paso, in Texas. Ogni volta le sue carovane subivano attacchi, soprattutto da parte di apache e pawnee, ma Aubrey riuscì sempre a non subir perdite. Almeno fino al 24 ottobre del 1849.
In quella tragica data furon sterminati diversi carovanieri alle sue dipendenze, mentre Ann White, moglie di Charles, con sua figlia e la serva furono fatte prigioniere.
Attacco indiano alla carovana
Erano stati avvertiti dall’agente agli affari indiani, James Calhoun, che gli apache jicarilla erano in agitazione. Lo stesso Calhoun aveva fatto richiesta, quell’estate, di più truppe. Aubry e White, però, avevano dovuto assolvere ai loro impegni e condurre sino a Santa Fe i dieci carri di Ceran St. Vrain e i tredici di James White. Erano così partiti il 25 settembre da Westport per separarsi nel corso del tragitto, quando fu necessario inviare uomini a Santa Fe per prelevare muli freschi che potessero sostituire quelli stanchi della carovana. White volle che i suoi familiari prendessero parte a questo viaggio in modo da raggiunger rapidamente la meta. Fu una scelta infausta, anch’essi si ritrovarono coinvolti nell’attacco apache del 24 ottobre 1849, vicino a Point of Rocks lungo il Cimarron Cutoff, nel New Mexico, quello noto come “White Massacre”.
Jicarilla e ute, si avvicinarono alla carovana e chiesero regali. Non li ottennero e andarono via. Gli indiani tornarono più volte riformulando le loro richieste, ma furono sempre allontanati. Alla fine si presentarono in forza e attaccarono. Aubrey fece il possibile per salvare le donne. Arruolò cacciatori di indiani messicani e guide pueblo, ma fu tutto inutile. Anche offrire mille dollari per il loro rilascio si rivelò insufficiente.
Il capitano William Grier organizzò i quarantadue uomini della sua compagnia di dragoni, insieme ai volontari a cavallo del New Mexico del capitano Jose Valdez. Tra le loro guide figurò pure il celebre Kit Carson. Seguirono le tracce degli indiani per circa trecentoventi chilometri, per più di due settimane. Li trovarono a Tucumcari Butte e li attaccarono. I guerrieri furono messi in fuga e nell’accampamento i soldati rinvennero il cadavere di Ann White che era ancora caldo. Grier ipotizzò che la donna si fosse rifiutata di andare con gli indiani e che essi l’avessero uccisa mentre le truppe si avvicinavano. Sua figlia e la serva non furono mai ritrovate.
James Calhoun
Nonostante questa tragedia, anche per tutto il 1850 Aubrey continuò a puntare sul commercio tra Texas e New Mexico, poi dovette confessare ai giornalisti del Daily Missouri Republican che la San Antonio-El Paso Road non avrebbe mai potuto sostituire il St. Louis-Santa Fe Trail perché troppi erano i problemi con gli indiani, troppi pure i bianchi dediti al furto di cavalli, carenti erba e acqua, inclemente il clima.
Senza disperare, alla fine di quell’anno, Aubry scoprì una deviazione del Santa Fe Trail che poi divenne nota come “Aubry Cutoff”. Riuscì così a ridurre le distanze di ben ottantatré chilometri, viaggiando in un territorio con maggiori risorse idriche.
Due anni dopo si interessò alle rotte per la California, guidando carovane dal Rio Grande e dal Gila per San Francisco, toccando Tucson e Los Angeles. In California vendette tremilacinquecento pecore, cento muli e dieci carri di rifornimenti vari, poi se ne tornò nel Nuovo Messico, avventurandosi attraverso il Passo del Tejon, prima di raggiungere il Colorado e attraversare l’Arizona. Ancora una volta ebbe problemi con gli indiani.
Probabilmente dei mohave, si finsero suoi amici e si avvicinarono al suo accampamento per poi mutare rapidamente atteggiamento e aggredire il gruppo di Aubrey. Armati di pistole, i dieci statunitensi, il cuoco nero e sei messicani al suo seguito, allontanarono il nemico, uccidendo venticinque guerrieri, ma dovettero star sempre in guardia sino a quando non misero piede tra gli Zuni, in New Mexico. Era la prima esplorazione del 35° parallelo a nord-ovest dello spartiacque continentale nordamericano. “Sono pienamente convinto che una tratta ferroviaria possa essere costruita senza intoppi dal pueblo Zuni al fiume Colorado e da lì al Passo di Tejon in California”, disse Aubrey al governatore del New Mexico. Quelle parole caddero nel vuoto, almeno per il momento.
Un ritratto di Francis Aubry
Stranamente, quest’uomo che era sfuggito alla morte nei deserti e nelle tempeste di neve, negli scontri con gli indiani e negli attacchi di ladri di cavalli, morì accoltellato ad Albuquerque da un giornalista, Richard Hanson Weightman, editore dell’Amigo Pais. L’aveva incontrato in un negozio e ne era nata una pesante discussione perchè Weightman aveva pubblicato un articolo col quale Aubrey era in disaccordo. Il carovaniere perse la pazienza ed estrasse la pistola. L’arma si inceppò senza sparare, Weightman allora sfoderò un coltello e l’uccise. Aubrey aveva solo ventinove anni.
Nel settembre 1854, i giornali del Missouri pubblicarono un resoconto dell’ultimo viaggio di Aubry. Fu allora che il governatore territoriale del New Mexico, David Meriwether, si ricordò delle parole che il carovaniere gli aveva detto. Politici e grandi investitori furono colpiti dalle descrizioni di quei luoghi e ciò generò l’interesse delle ferrovie. Sorse così la Atlantic and Pacific Railroad, esattamente lungo il percorso che Aubry aveva esplorato.