Frank Jones e la battaglia di Tres Jacales

A cura di Angelo D’Ambra

Compagnia D dei Texas Rangers a Realitos nel 1887. Il Capitano Frank Jones è il terzo seduto da sinistra
Frank L. Jones nacque ad Austin il 12 giugno 1856, membro di una famiglia in cui otto figli divennero tutti texas ranger. Lui prese servizio nel 1873, all’età di 17 anni dunque. Si arruolò nella Kendall County Minute Men del capitano JC Nowlin, compagnia C. La sua prima azione lo vide, con altri due rangers, sulle tracce di alcuni ladri di cavalli messicani che si risolse in un’imboscata che i banditi giocarono ai rangers. I due compagni di Frank furono colpiti, ma Frank riuscì a uccidere due dei banditi e a catturarne un terzo, ottenendo la promozione a caporale e successivamente a sergente. Servì nel 1881 anche compagnia D, sotto il capitano Dan W. Roberts e qui rimase dodici anni, raggiungendo il grado di capitano nel 1886.
Nel 1892, morta sua moglie Grace O’Grady, Frank Jones sposò Helen Baylor Gillett a Ysleta. Durante questo periodo, coi suoi uomini fu coinvolto in molti incarichi, spesso pericolosi. Anche una seconda volta finì coi suoi in una imboscata tesagli da ladri di bestiame. Tre dei suoi compagni restarono uccisi, lui riuscì a fuggire, ma, mentre i banditi si davano all’alcol per festeggiare, Frank tornò sul posto e, fucile alla mano, li ammazzò tutti.
Sostanzialmente in queste vicende fu protagonista del passaggio dei texas rangers da forza organizzata per la difesa della frontiera a corpo di polizia professionale, predisposto sia alle indagini che agli arresti. E ancora una volta finì in un’imboscata…
Tre banditi lo lasciarono al suolo credendolo morto per una brutta ferita al petto, invece Frank li inseguì a piedi finché non trovò il loro accampamento. Aspettò che calasse il buio, rubò uno dei loro fucili ed uccise un bandito, ammanettando gli altri e assicurandoli alla legge.
La morte, scampata tante volte nella guerra ai banditi, però lo raggiunse, a Tres Jacales.
Alla fine del XIX secolo, il confine tra Texas e Messico era infestato da fuorilegge. In particolare, un’area di circa quindicimila acri intorno a El Pas, era divenuta nota come “Isola dei Pirati”, perché pullulava di criminali. Secondo il Trattato di Guadalupe Hidalgo e l’International Boundary Commission, la città faceva parte del Texas, tuttavia la sua vicinanza al confine internazionale rendeva molto difficile il suo controllo. I criminali potevano facilmente attraversare il letto del fiume asciutto e fuggire in Messico, restando impuniti.
Una delle bande che popolò la zona fu la Bosque Gang. La animava la famiglia Olguin, malfattori della peggior specie, dediti a ladrocinio e alcol.
Il capo della banda era Jesus Maria Olguin. Questi, con i suoi tre figli Severio, Sebastian e Priscellano, si dedicava al furto di bovini e cavalli, nonché al contrabbando tra un confine e l’altro.


Un ritratto fotografico di Frank Jones

Nel giugno del 1893, i funzionari della contea di El Paso emisero un mandato per l’arresto di Jesus Maria e Severio. Ad eseguire la cattura furono inviati i texas rangers del Frontier Battalion del maggiore Frank Jones.
Questi si rese presto conto che la banda godeva di appoggi solidi e tante braccia, così chiese rinforzi, ma tale richiesta fu respinta. Dovette contare solo su cinque uomini, il vice di El Paso Robert Edwards “Ed” Bryant e altri quattro rangers, ovvero il caporale Carl Kirchner, TF Tucker, JW “Wood” Saunders e Edwin Dunlap Aten, che era il fratello minore di Ira Aten. Ad accompagnarli c’era un giovane messicano, conosciuto solo con il nome di Lujan, che era stato derubato dei suoi cavalli dalla banda.
Il 30 giugno 1893, il capitano Jones ed il suo distaccamento lasciarono El Paso e si diressero a sud-est, lungo il Rio Grande , verso la famigerata “isola dei pirati”. Dopo aver perquisito diverse case nella zona, si posero sulla via del ritorno quando individuarono due messicani a cavallo che scendevano lungo la strada verso di loro. Alla vista dei rangers i messicani voltarono i cavalli e presero a galoppare verso il villaggio di Tres Jacales. Ne scaturì un inseguimento e quando i rangers furono a meno di mezzo miglio dai messicani, il soldato Saunders e il caporale Kirchner intimarono ai banditi la resa.
I banditi, alcuni asserragliatisi in un piccolo jacal e altri nascosti tra gli arbusti circostanti, risposero con una raffica di colpi di arma da fuoco. I proiettili colpirono alla coscia il capitano Jones, facendolo cadere da cavallo. I rangers smontarono rapidamente e iniziarono a rispondere al fuoco costringendo i messicani riparatisi tra gli arbusti a tentare di raggiungere il jacal. Erano almeno in cinque, alcuni erano membri riconosciuti della banda, altri erano residenti del villaggio che simpatizzavano per i fuorilegge.
Con grande sacrificio i ranger si batterono animati dall’esempio di Jones che, pure soffrendo, seguitò a sparare ed incitare i suoi. Il combattimento durò quasi un’ora. Jones, già ferito alla gamba e frenato nei movimenti, fu colpito al petto e ucciso.
Il capitano, ormai allo stremo, era stato soccorso dal soldato Tucker ma ordinò subito ai suoi di lasciarlo e salvarsi. Pochi secondi dopo fu crivellato di proiettili e morì.
I rangers si resero pure conto di essere passati in Messico. Lujan capì che le cose non si sarebbero messe bene, disse loro di affrettarsi perché gli abitanti del villaggio avevano mandato un messaggio all’esercito messicano denunciando lo sconfinamento.
Morto Frank, il comando del distaccamento di rangers era passato a Kirchner e questi non volle assolutamente lasciare lì il capitano defunto per scappare in Texas. Insieme ai suoi uomini continuò a combattere fino a quando dovette per forza ritirarsi per evitare di finire circondato. I rangers attraversarono il Rio Grande e ripararono nella città di Clint. Nello scontro Gesù Maria Olguin ricevette una pallottola alla mano destra e Severio fu colpito a un braccio, rompendosi l’osso.


Frank Jones, il sesto da sinistra, in piedi

Il capitano Jones aveva 37 anni. Lasciò la moglie e una figlia nata dal suo primo matrimonio, Grace Kathleen. Suo figlio, Frank Baylor Jones, nacque 10 giorni dopo la sua morte.
All’indomani della sparatoria, i messicani inizialmente si rifiutarono di restituire il corpo del capitano Jones agli americani. Tuttavia, lo sceriffo Simmons, della contea di El Paso, andò a Ciudad Juarez e convinse il sindaco Rafael Garcia Martinez a portare il corpo a San Elizaro e consegnarlo. Jones fu sepolto nel ranch di suo suocero. Nel 1936 fu seppellito a Ysleta, nella contea di El Paso, e fu eretto un monumento in suo onore.
Un paio di giorni dopo una squadra guidata dallo sceriffo, unita a soldati dell’esercito messicano, ruscì a catturare i fuorilegge. Furono tutti rinchiusi nel carcere di Ciudad Juarez, ma Porfirio Diaz, stizzito per la violazione della sovranità messicana da parte dei rangers, si rifiutò di estradarli. Di conseguenza, i fuorilegge furono rilasciati.
La cosa generò una vera e propria faida perché i texani furono indignati dall’atteggiamento di Diaz.
Fu John Hughes a prendere il posto di Jones. Con le sue indagini il nuovo capitano redasse una lista di quasi venti membri della banda di criminali coinvolti nell’omicidio. Tutti finirono ammazzati.
Nel giro di poche settimane i tre membri della famiglia Olguin furono trovati morti. Uno fu trovato senza vita né segni di violenza, un secondo fu rinvenuto vicino al luogo della sparatoria – ufficialmente morto per apoplessia – ed un terzo fu trovato impiccato ad un albero.

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