Henry Hooker e il primo ranch in Arizona

A cura di Angelo D’Ambra

Henry Hooker nel suo ranch
Dopo essere cresciuto sulla costa orientale, Henry Hooker si era recato in California dedicandosi ad un negozio di ferramenta nella cittadina di Hangtown. Per lui tutto poteva finire così, nell’anonimato di una bottega che vendeva strumenti ai minatori. Quando un incendio distrusse la sua attività gli si spianò la porta verso un futuro di denaro e successo che lo avrebbe proiettato nella storia. La tragedia si abbatté su di lui e la sua famiglia, ma non si arrese, partì per il territorio dell’Arizona rimboccandosi le maniche ed improvvisandosi come fornitore di bestiame per esercito e agenzie indiane.
Le mandrie che comprava venivano temporaneamente fermate in una piccola valle verdeggiante dove poi sorse il Sierra Bonita Ranch, uno dei più antichi allevamenti di bestiame degli Stati Uniti, il primo ranch costruito in Arizona. Sicuramente Hooker non s’aspettava che quell’estemporanea fattoria eretta alla meno peggio avrebbe poi fruttato tanta grana per generazioni e generazioni.
Hooker era nato il 10 gennaio 1828 a Hinsdale, nel New Hampshire, sesto di dieci fratelli. Visse in una fattoria che era appartenuta al suo bisnonno fino a quando capì di voler viaggiare e cercare altrove la fortuna. Nel 1848 si trasferì a New York e poi nel 1849 a Kansas City, Missouri. Lavorò per l’Indian Department sino al 1852 poi seguì il grande sogno dei cercatori d’oro che si riversarono come un torrente in California. Sposò Elizabeth Rockwell nel 1856, ma la ricerca del metallo prezioso non gli diede la fortuna sperata così emigrò a Hangtown, odierna Placerville, avviando un’attività mercantile.
Henry Hooker
Già all’epoca, di tanto in tanto, Hooker comprava bestiame per venderlo ai minatori di Comstock Lode. Quest’attività gli permise un certo reddito e con Elizabeth poté costruire una bella famiglia con tre figli. Inaspettatamente le fiamme distrussero i suoi sogni, resero cenere la sua ferramenta ed al nostro Henry non restarono che 1000 dollari di risparmi. Si ingegnò e studiò un metodo per far subito un gruzzolo di denaro da investire in una nuova vita: comprò a basso prezzo dei tacchini da rivendere ai minatori di Comstock Lode, si organizzò con una guida e trasportò gli uccelli attraverso la Sierra sino a Carson City. Dalla vendita dei volatili riuscì a trarre un profitto di circa 1750 dollari. Con questo denaro si spostò in Arizona.
Qui pensò di fornire carne di manzo ai militari come aveva fatto con i minatori e l’idea non si rivelò azzardata, anzi! Circa 10.000 longhorn del Texas raggiunsero la Sulphur Springs Valley, una verdeggiante terra abbondante di acqua, a quattromila piedi di altitudine, per soddisfare il contratto stipulato con il capitano Hugh Hinds.
Prima dell’arrivo degli spagnoli, la valle era occupata dagli apache chiricahua. Il governo messicano aveva promosso una politica di pacificazione sul finire del Settecento e così vi si erano installati diversi rancheros messicani. Come risultato della guerra d’indipendenza messicana, questi coloni persero la protezione del governo e patirono il riacuirsi delle violenze degli apache. Persero il bestiame e morirono in molti. Intorno al 1840 le uniche prove della loro passata presenza erano alcune rovine e alcune mandrie di bovini selvatici, così era anche nella Sulphur Springs Valley.
Hooker non vi si insediò che alla fine della Guerra Civile quando andarono scemando le incursioni degli apache. Eresse il suo ranch sul sito di un’ex hacienda spagnola, una di quelle distrutte dagli apache molti anni prima, a circa 27 miglia a nord di Willcox. Era il 1872 ed il Sierra Bonita Ranch si preparava ad accogliere fino a 15.500 capi di bestiame l’anno. L’acqua così diffusa nella valle l’aiutò a superare le siccità che si susseguirono nel tempo e nel 1891 Hooker poté inaugurare la Sierra Bonita Land and Stock Company, ampliare l’allevamento, i suoi terreni, i suoi commerci, i suoi guadagni.


Un’immagine del Sierra Bonita Ranch

Hooker fu senza ombra di dubbio una figura chiave di imprenditore nel west. Nel suo ranch ospitò politici, funzionari governativi, militari, artisti, scrittori e scienziati. Vestiva sempre come un gentiluomo e non indossava mai abiti da cowboy, anche quando era a lavoro. La sua immagine dettava rispetto e a casa sua ogni ospite seguiva un preciso rituale come fosse in una corte europea: quando venivano invitati a cena, per esempio, tutti dovevano indossare un elegante soprabito nero.
Hooker ebbe alle sue dipendenze Billy the Kid, prima che diventasse famoso durante la guerra della contea di Lincoln, fu un amico personale di Wyatt Earp e lo aiutò dopo le sanguinose vicende della “Earp Vendetta Ride”, fornendogli ospitalità –  così lo ritroviamo interpretato da Charlton Heston nella pellicola Tombstone del 1993 -, inoltre divenne pure un amico fidato di Cochise, il capo indiano apache perché, dopo aver subito diverse incursioni e perso 135 cavalli e numerosi capi di bestiame, scelse astutamente di coltivare buone relazionii con i bellicosi nativi dell’area.
Morì il 5 dicembre 1907 nel suo ranch. Al momento della sua morte era il più ricco allevatore dell’Arizona.

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