Il raid Comanche del 1840 sul Golfo del Messico

A cura di Renato Ruggeri


L’assalto dei Comanche a Plum Creek
Uno tra i raid più spettacolari nella storia delle guerre Indiane fu quello compiuto dai Comanches, nell’estate 1840, sul Golfo del Messico
Il leader del war party fu Buffalo Hump, un capo Penateka conosciuto, anche, per essere uno dei protagonisti in 2 libri della saga di Larry McMurtry Lonesome Dove: Dead man’s walk e Comanche moon. Nella serie televisiva che ne è stata tratta è interpretato da Erik Schweigh e Wes Studi. Secondo Kavanagh il suo nome Comanche era Potsanaquahip, da potsana, bisonte maschio e kwahipu, Gobba (Hump).
L’antefatto che portò alla grande scorreria fu il Concil House Fight, un massacro avvenuto nel cuore di San Antonio nel Marzo dello stesso anno, in cui perirono 35 Comanches, tra cui molti capi. Alla fine di Luglio 1840. Buffalo Hump riunì un gran numero di guerrieri, Comanches e Kiowas, sull’Edward Plateau.
Erano circa 500 uomini, ben armati con fucili ottenuti a Fort Bent, e con le donne e i bambini al seguito, la sua armata raggiungeva il migliaio. Aveva pianificato un’estesa campagna contro i tejanos, con supporto logistico e il conforto dei tepee.
Il 1 Agosto Buffalo Hump diede ordine di incominciare la marcia verso il Golfo del Messico. Gli Indiani, accompagnati da alcuni Messicani scesero dalla Hill Country, evitando San Antonio con i suoi accampamenti di Rangers, la milizia e le sue mura. Ma. verso l’Oceano, si estendeva una regione vulnerabile, con città, villaggi e fattorie sparse tra i fiumi Colorado e Guadalupe. Avrebbero, così, vendicato la morte dei capi. La notte del 4 Agosto, durante la luna piena, l’orda Comanche passò a est della città di Gonzales e si trovò in profondità nell’Anglo Texas, prima che il sentiero venisse scoperto.


Avanguardia di Comanche durante uno spostamento

La vista della lunga e battuta pista fatta dal passaggio di migliaia di cavalli non ferrati, provocò un allarme istantaneo nella città di Gonzales. L’esperto capitano dei Rangers Ben McCulloch lesse perfettamente il segnale e mandò cavalieri in tutte le direzioni per gridare l’allarme e allertare la milizia. Calcolò di avere 2 giorni di svantaggio dal passaggio Indiano. Intanto i Comanches erano scesi a sud e avevano circondato la città di Victoria. La sorpresa fu completa. I cittadini non erano stati informati sulla presenza di Indiani ostili nelle vicinanze. Pensarono, all’inizio, che fossero Lipans, che spesso visitavano Victoria per commerciare con l’uomo bianco. I guerrieri urlanti sorpresero alcuni abitanti e schiavi neri che lavoravano nei campi. Se si fossero precipitati immediatamente all’interno della cittadina, non vi è dubbio che i Comanches avrebbero sterminato l’intera popolazione. Ma questo non era il loro modo di combattere. I guerrieri di Buffalo Hump circondarono Victoria come fosse una caccia al bisonte, razziando i cavalli e il bestiame. Ma questo grande circolo nulla poteva contro le costruzioni. Le mura li fermarono e gli abitanti ebbero il tempo di barricare le vie e le case. I cittadini rimasero ben coperti mentre i Comanches mutilavano i corpi dei morti e cavalcavano trionfanti al di fuori del perimetro. I guerrieri si divertirono tutto il giorno e circondarono la città per tutta la notte. Il 7 Agosto Buffalo Hump convinse alcuni dei suoi uomini a cavalcare nelle strade, cercando di appiccare il fuoco alle case, ma i bianchi risposero con un nutrito fuoco dai tetti e dalle finestre. Non volendo impegnarsi in uno scontro casa per casa, i guerrieri si ritirarono, portando con loro 2000 muli e cavalli. Avevano ucciso 15 persone. Dopo aver lasciato Victoria, i Comanches attraversarono il fiume Guadalupe. Buffalo Hump fece avanzare i suoi guerrieri in un grande semicerchio verso il mare. La lunga e sottile linea di guerrieri lasciò una scia di distruzione, razziando e bruciando le case e uccidendo i coloni presi di sorpresa.


Un villaggio Comanche

Fu un raid Indiano come mai i Texani avevano visto. Intanto i messaggeri di McCulloch stavano cavalcando in lungo e in largo, avvisando le fattorie e chiamando a raccolta gli uomini delle città. Il 6 Agosto, quando aveva trovato il sentiero, McCulloch comandava una dozzina di Rangers. Non aveva avuto scelta che muoversi, con attenzione, nella scia Comanche. Aveva sepolto i cadaveri e cercato di immaginare il piano degli Indiani, aumentando, di ora in ora, le sue forze. Altri gruppi di Rangers, senza una precisa coordinazione, stavano facendo la stessa cosa lungo i fianchi del nemico. Anche il Capitano Adam Zumwalt stava raccogliendo i cadaveri. Trovò il corpo di un bianco a cui i Comanches avevano scorticato la pianta dei piedi. Era stato costretto a correre per miglia dietro a un cavallo prima di essere ucciso e scalpato. Intanto l’orda stava sciamando verso Lavaca Bay, sul Golfo del Messico. L’8 Agosto Buffalo Hump piombò su Linnville, un piccolo insediamento sulla baia che serviva come porto per San Antonio e la regione circostante. A Nine Mile Point, i guerrieri catturarono una donna che era la bisnipote di Daniel Boone. Uccisero il figlio immediatamente e issarono la donna su un cavallo per futuri scopi più piacevoli.


Guerrieri Comanche in un bel ritratto

Linnville era un piccolo porto, con pochi edifici dentro cui difendersi. Tre bianchi e due neri furono uccisi quando l’avanguardia Comanche raggiunse il villaggio. Uno tra questi era il Maggiore Watts, l’esattore della dogana. I guerrieri catturarono la moglie di Watts, Juliet Constance. Cercarono subito di spogliarla, ma furono intralciati dal busto in osso di balena che indossava. Alla fine, frustrati, la issarono su un pony in sottoveste. Questo diversivo consentì agli altri residenti di correre alla spiaggia e scappare sulle barche ancorate nella baia. Un cittadino, il Giudice Hays, si infuriò a tal punto nel vedere i guerrieri che galoppavano, urlanti, lungo la spiaggia, che scese dalla sua barca e ritornò a riva. Impugnava una pistola scarica e imprecava verso gli stupefatti Comanches. Gli Indiani non lo uccisero. Gli cavalcarono intorno facendo finta di non vederlo, considerandolo o un uomo coraggioso, o un pazzo, armato di una potente medicina. Hays, improvvisamente, si rese conto di quello che stava facendo e si ritirò, facendosi recuperare da una barca. I Comanches fecero poche vittime a Linnville, ma trovarono qualcosa di inaspettato. Il magazzino di John Linn era pieno di merci che dovevano essere trasportate a San Antonio, scatole di magnifici cappelli a cilindro, ombrelli, articoli femminili assortiti e rotoli di tessuto rosso. I guerrieri, con le donne al seguito, rubarono tutta la mercanzia. Alcuni di loro indossarono i cappelli e galopparono tirandosi dietro il tessuto rosso. Altri aprirono gli ombrelli e adornarono le code dei cavalli con le piume prese dai letti nelle case. Le donne caricarono grandi quantità di beni sui muli razziati. L’orda razziò per tutto il giorno Linnville, quindi bruciò la città, mentre gli sfortunati abitanti osservavano da lontano, sulle loro barche in mezzo alla baia. Furono particolarmente rattristati dal massacro delle mucche e di altro bestiame, che i Comanches uccisero a colpi di lancia e macellarono coi coltelli. A questo punto Buffalo Hump iniziò a perdere il controllo dell’armata. La sua strategia fu distrutta dal bottino trovato. I Comanches avevano razziato migliaia di cavalli e muli. Avevano, inoltre, trovato molti oggetti utili, piatti e pentole, munizioni e una spedizione di barre di ferro, che fu issata sui muli per essere, poi, usata per forgiare punte di freccia.


Razziatori Comanche

I Comanches caricarono, inoltre, una borsa piena di libri di legge. Le pagine sarebbero servite per fabbricare sigarette. Molti nemici erano stati uccisi, e così Buffalo Hump pensò che il conto coi tejanos fosse saldato. I guerrieri e le donne erano impazienti di tornare alle pianure, e quindì ordinò la ritirata. La condotta normale sarebbe stata voltare i cavalli e galoppare velocemente per molte ore, scegliendo una via attraverso la regione meno popolata, e riposarsi solo quando gli inseguitori fossero, ormai, a distanza di sicurezza. Di solito, poi, un grande war party veniva diviso in molte piccole bande che prendevano direzioni diverse. Ma ciò avrebbe comportato l’abbandono del bottino che era caricato sui lenti muli, e di parte dell’immenso branco di cavalli, circa 3000. Buffalo Hump decise, quindi, di tenere insieme i guerrieri a guardia delle mandrie. Se si fosse diretto a Sud e poi a Nord, attraverso un itinerario più lungo, ma più sicuro che passava a Ovest di San Antonio, avrebbe eluso gli inseguitori. Invece, forse reso arrogante dalla vittoria, decise di puntare subito a Nord, seguendo la rotta più diretta lungo il fiume Guadalupe. Il war party formava una lunga colonna che si muoveva lentamente verso Nordovest, accompagnata da grandi nuvole di polvere. Ben McCulloch e i suoi Rangers arrivarono a Victoria L’8 Agosto, propio quando i Comanches stavano bruciando Linnville. Molti cittadini si unirono al suo gruppo e così McCulloch continuò a cavalcare verso la costa fino a mezzanotte. La mattina del 9, sulla sponda del Garcitas Creek, si imbattè nella retroguardia di Buffalo Hump. Uno dei suoi Rangers fu ucciso durante una breve schermaglia, e McCulloch preferì ritirarsi. Molti dei suoi uomini stavano cavalcando da giorni, e i Texani avevano un solo cavallo, ormai esausto.


I Comanche bruciano i piedi a una prigioniera per impedirne la fuga

Decise di riposare. Il 10 Agosto capì che i Comanches stavano evitando il combattimento e si limitavano a proteggere la colonna principale. Se avessero voluto la guerra, avrebbero assalito il suo gruppo, meno numeroso, in forze. Inoltre, si stavano muovendo in direzione Nordovest, verso la Texas Hill Country, e McCulloch non aveva bisogno di una mappa per visualizzare la loro rotta di marcia. Avrebbero attraversato Big Praire presso Plum Creek, un piccolo affluente del fiume San Marcos. Ordinò a un gruppo di uomini di continuare a seguire la colonna Comanche, mentre cavalcò verso gli insediamenti che si trovavano più a Nord sorpassando il nemico. Messaggeri impolverati galopparono attraverso la pianura costiera chiamando a raccolta, da Gonzales, Lavaca, Texana, Cuero e altri villaggi più piccoli tutti gli uomini abbastanza adulti per poter montare a cavallo e impugnare una pistola. Il punto di raduno era Plum Creek. A uno a uno, l’11 Agosto, piccoli gruppi cominciarono a arrivare sulle rive boscose del piccolo fiume. Erano guidati dai capitani più famosi sulla frontiera, Mathew Caldwell, John Moore, Edward Burleson, Big Foot Wallace. La milizia di Bastrop, un grosso contingente, si presentò nella mattinata del 12. La notte precedente, il Brigadiere Generale Felix Houston, della Texas Army, aveva allestito il suo quartier-generale e, come ufficiale di grado più elevato, preso il comando dei Rangers, delle milizie e dei volontari. Erano più di 200. Intanto gli uomini del Luogotenente Owen erano alle calcagna dei Comanches. Miglio dopo miglio Owen aveva costretto i suoi Rangers a avanzare, rimanendo appiccicati alla colonna e sparando continuamente. I cavalli dei Texani erano crollati a uno a uno, ma il gruppo manteneva una tale pressione sui Comanches, che anche i muli carichi cominciavano a stancarsi. Owen sorpassò muli uccisi sul sentiero dai guerrieri infuriati, e il sentiero stesso iniziò a essere coperto dal bottino abbandonato, casse di nastri, rotoli di calico. Ma i Comanches continuavano a difendere il grosso del bottino e la grande remuda di cavalli al centro della colonna. Si stavano lentamente avvicinando a Big Praire, a poche miglia dal luogo dove sorge l’odierna Lochart, la mattina del 12 Agosto. Nello stesso momento, 14 guerrieri Tonkawas, guidati da Placido, arrivarono al quartier-generale di Houston.


Il campo di una piccola banda di Comanche

Avevano camminato per 30 miglia, non possedendo cavalli, ma Houston pensò che i Tonks sarebbero stati splendidi scouts. Ordinò di legare stracci bianchi intorno alle braccia per farli riconoscere e diede loro il compito più pericoloso, spiare la colonna a piedi e portargli continue informazioni.
E così a Plum Creek, la milizia Texana capitanata dai principali combattenti di Indiani, era pronta a ricevere l’orda Comanche che non si aspettava un combattimento selvaggio. I guerrieri si erano dispersi nel difficile compito di sorvegliare e governare i cavalli e il treno dei muli. I capitani fecero smontare gli uomini, molti dei quali non erano mai stati in battaglia. Controllarono le armi e li incitarono. Quindi, informati sulla disposizione del nemico dai continui resoconti degli scouts Tonkawa, ordinarono alle truppe di montare a cavallo e le guidarono al passo verso Big Praire. Formavano 2 lunghe linee parallele che stavano convergendo verso i sopraggiungenti Comanches. Un volontario di Bastrop, John Holland Jenkins, cavalcava con i Texani. Jenkins era uno dei pochi uomini di frontiera colti. Era di animo sensibile e rimase impressionato dal dramma della scena, le linee sporche e silenziose dei cavalieri bianchi e il loro selvaggio nemico in tutto il suo barbarico splendore. I Comanches ruotavano, si impennavano e si esibivano in acrobazie possibili solo a un popolo cresciuto a cavallo. Jenkins ne fu ammirato, ma anche colpito dal loro aspetto grottesco.


Coloni in fuga dal grande raid dei Comanche

“Vi era un gigantesco guerriero che indossava un cappello a cilindro e un altro che portava una giacca a coda di rondine abbottonata sulla schiena. Sembravano avere un gran talento nel trovare e mescolare i più strani indumenti. Alcuni indossavano sulle loro teste immense corna di cervo e bisonte. Un copricapo consisteva in una grande gru bianca con gli occhi rossi. “A seguito del sacco di Linnville, molti Comanches si erano agghindati con l’abbigliamento trovato nei magazzini. Un capo, in particolare, attirò l’attenzione dei Texani. “Cavalcava un magnifico cavallo, tenuto con una bella briglia Americana, che aveva un nastro rosso lungo 10 piedi legato alla coda. Era vestito in modo elegante, con un alto cappello di seta, un bel paio di stivali, guanti di cuoio e una giacca di panno nero abbottonata sulla schiena, coi bottoni di ottone che luccicavano al sole. Quando fece la sua apparizione, impugnava un ombrello aperto”. I capitani, invece, non erano per nulla impressionati. Mathew Caldwell, che era conosciuto come “Old Paint”, vecchio dipinto, a causa della barba brizzolata e della carnagione chiazzata, capì che il nemico stava, deliberatamente, mettendo in atto uno show, sperando di ritardare la battaglia fino a quando i cavalli e il treno dei muli fossero passati.


Un accampamento provvisorio

Un alto guerriero, con un copricapo piumato, uscì dalla schiera Comanche e gridò insulti sfidando l’uomo bianco a un combattimento singolo. Forse apparteneva alle bande settentrionali e aveva appreso questa usanza dai Cheyennes. Caldwell ordinò di sparargli. Esplose un colpo di fucile e lo sfidante rotolò nella polvere. Un lamento gutturale si alzò dai Comanches che sfilavano, era una cattiva medicina. Ora, Generale, carichiamo, gridò Caldwell. Houston diede l’ordine. I cavalieri Texani scaricarono i fucili, quindi, gridando come Indiani, spronarono i cavalli nei fianchi della lunga colonna e irruppero nel corpo principale. La grande mandria di cavalli fu messa in fuga dalle grida e dagli spari. I Comanches iniziarono a dividersi in piccoli gruppi e a ritirarsi, combattendo lungo la via. Durante la ritirata arrivarono a un terreno paludoso, che furono costretti a varcare. La loro velocità venne ridotta quando cominciarono a attraversare il pantano, e alcuni di loro furono uccisi dai Texani. Un gran numero di animali, carichi di bottino, si impantanarono nella palude. Erano così numerosi che una persona poteva camminare sui loro corpi restando asciutta. Dopo aver attraversato il pantano, i capitani non fecero più tentativi di comandare le loro forze. I piccoli gruppi di Indiani cavalcarono fino alle colline oltre il fiume San Marcos, mentre i Texani li inseguirono per circa 15 miglia. Durante la confusione selvaggia, i Comanches cercarono di uccidere i prigionieri.


Una classica famiglia di coloni del Texas

Mrs Crosby, che era stata catturata vicino a Linnville, smontò e cercò di fuggire in una macchia, ma fu uccisa da un guerriero che la trapassò con 2 frecce. Durante l’inseguimento, un grido attirò l’attenzione del Reverendo Morrell. Entrando nei boschi, trovò Mrs Watts, il cui marito era stato ucciso a Linnville, con una freccia nel petto. Il reverendo fu incapace di rimuovere la freccia poichè la donna rifiutava, a causa del dolore, di lasciare la presa sulla punta. Arrivò il Dr Brown, di Bastrop, e mentre Morrell teneva le mani della donna, riuscì a estrarla. Mrs Watts sarebbe sicuramente morta se il formidabile busto, che già aveva protetto la sua castità, non avesse attutito l’impatto. Dopo aver riposato un poco su una coperta, chiese di Mrs Crosby. Raccontò che la povera donna era stata frequentemente frustata e chiamata “peon” perchè non sapeva leggere. Durante il tragitto dalla costa, Mrs Watts era stata costretta a cavalcare un mulo e di notte, lungo il sentiero, i Comanches si erano radunati intorno a lei e le avevano chiesto di leggere e spiegare le figure presenti nei libri che avevano rubato. (A volte gli Indiani avevano altri usi per i libri. Si servivano delle pagine per fare sigarette o imbottivano gli scudi per renderli più resistenti). Gli Indiani avevano raccolto un gran bottino. Tra gli articoli recuperati dai Texani ci furono tabacco, seta nera, calico, lenzuola. coperte, vestiti e utensili da cucina. Anche una spedizione di whiskey e brandy era stata razziata dai Comanches, ma non vi sono notizie di un suo recupero. Tra le altre cose strane ritrovate ci furono “porzioni di carne umana, evidentemente preparata per essere cucinata” e piccoli alligatori trovati nei fagotti degli Indiani. Alcuni uomini pensarono che i Comanches stessero riportando indietro gli alligatori come curiosità, altri ritennero che volessero provare al resto della tribù di essere arrivati fino alla costa. I Texani raccolsero il bottino e se lo spartirono. I cavalli e i muli erano un piccolo, ambito, tesoro. John Jenkins ricevette un mulo con nastri rossi legati alle orecchie e alla coda. Non tutti i beni furono recuperati. Molti animali si dispersero e scomparvero, inoltre i Comanches alleggerirono il peso del bottino nascondendo gli articoli razziati nei boschi o seppellendoli.
La notte gli uomini si raccolsero intorno ai bivacchi e si scambiarono le esperienze avute durante lo scontro. Il racconto più inusuale fu fatto, in seguito, da Robert Hall.


La battaglia di Plum Creek

“I Tonkawas portarono il cadavere di un Comanche e accesero un gran falò, non lontano da dove ero sdraiato. La ferita aveva iniziato a farmi molto male. Dopo un po’ cominciarono a danzare e io sentii odore di carne bruciata. Mi alzai e mi guardai intorno e, non ci crederete, stavano arrostendo il Comanche. L’avevano tagliato a fette e le stavano cuocendo su bastoncini. Curiosamente, il mangiare carne umana, su di loro, aveva lo stesso effetto del liquore su altri uomini. Iniziarono a comportarsi come fossero ubriachi, danzavano, urlavano e sembravano impazziti. Mi invitarono a mangiare un pezzo del Comanche. Mi dissero che sarei diventato più valoroso. Ero molto affamato, ma non tanto da diventare cannibale. I Tonkawas finirono di celebrare la vittoria solo all’alba”. I Comanches persero circa 80 capi e guerrieri nella battaglia di Plum Creek. Per molti anni le loro ossa furono ritrovate lungo il sentiero della ritirata. Le perdite Texane furono modeste, un morto, Mr De Wolf e 7 feriti. Alcune donne e bambini furono catturati Un ragazzo fu presentato al Conte di Saligny, il Ministro Francese in Texas. Il diplomatico affidò al giovane la cura di un suo cavallo, ma il Comanche fuggì, insieme al cavallo.

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