Britton Johnson, il cowboy nero leggendario

A cura di Sergio Mura

L’ultima battaglia di Britt Johnson – clicca sull’immagine per ingrandirla
Britton (Britt) Johnson, uno degli eroi della frontiera texana del suo tempo, nacque intorno al 1840, probabilmente in Tennessee. Entrò con buon diritto nella leggendaria storia del Texas subito dopo l’estate del 1865, quando si avventurò coraggiosamente, da solo, nel Llano Estacado, il regno dei Comanches, la “comancheria”, all’inseguimento della banda di guerrieri indiani che aveva rapito la moglie e due loro bambine nel terribile episodio del “Raid di Elm Creek” di ottobre del 1864.
Britt Johnson era stato uno schiavo di Moses Johnson, un proprietario terriero della cosiddetta “Peters colony”. Gli storici ritengono che successivamente ebbe modo di apprendere basi essenziali di lettura, scrittura e far di conto, visto che dopo la guerra civile fu impegnato con un suo carro nel trasporto di merci per conto terzi.
Anche se era legalmente era allora registrato come un servo, Britt lavorò presso il ranch di Moses Johnson in veste di responsabile, godendo nei fatti di libertà illimitata nell’esercizio delle sue funzioni. Era talmente libero di muoversi che gli fu persino consentito di mantenere come propri dei cavalli e dei bovini, cosa che oggi può far sorridere, ma che per quei tempi è molto significativa.
Britt Johnson in cerca della famiglia
In seguito al raid di Elm Creek, Johnson ritornò in quelle terre per recuperare il corpo del figlio che era stato ucciso e per andare alla disperata ricerca della moglie e degli altre due figlie che erano stati rapiti insieme ad altre persone dagli indiani.
Durante l’intera estate del 1865 il povero Britt vagò disperatamente in lungo e in largo attraverso le riserve indiane dell’Oklahoma e nei forti e avamposti militari sparsi in tutta la frontiera del Texas.
Quanto all’esito della ricerca e del possibile recupero dei rapiti, le fonti storiche differiscono un po’, mantenendo come punto fermo che oltre alla famiglia di Johnson vi era anche una certa Elizabeth Fitzpatrick. Alcune fonti sostengono che nella primavera del 1865 Britt Johnson andò a vivere con i Comanche e attraverso questa scelta gli fu possibile organizzare uno scambio dei suoi familiari con un riscatto. Ma altre fonti più accreditate sostengono che molto probabilmente la sua famiglia fu riscattata e salvata nel giugno 1865 direttamente dal capo Comanche Asa-Havey come parte dei colloqui di pace in corso.


Il capo Comanche Milky Way (Asa Havey) – clicca per INGRANDIRE

La signora FitzPatrick fu trovata e tratta in salvo dai soldati americani nel novembre del 1865. Dopo alcune avventure collegate alla permanenza tra i Comanche ed i Kiowa, Britt Johnson si trasferì con la sua famiglia presso la Contea di Parker dove si ingegnò come trasportatore e carovaniere nel traffico di merci che univa Weatherford e Fort Griffin.
Il 24 gennaio del 1871, un gruppo di guerra di 25 Kiowa attaccò a sorpresa una carovana presidiata da Johnson e da altri due carrettieri neri a circa quattro miglia ad est di Salt Creek nella Contea di Young.


L’attacco alla carovana

Un gruppo di carrettieri appartenenti ad una carovana più grande che transitava non lontano ebbe a testimoniare che il povero Britt Johnson morì in una cruenta battaglia disperata per la vita, al riparo del corpo del suo cavallo. Nulla si potè fare per andare utilmente in suo soccorso.
Gli stessi carrettieri si occuparono, dopo la battaglia, di seppellire il corpo mutilato di Johnson ed ebbero occasione di contare 173 bossoli di pistola e fucile nella zona dell’attacco.


Una lapide ricorda la morte di Johnson e dei suoi uomini

Johnson venne sepolto con i suoi uomini in una fossa comune posta ai bordi della pista delle carovane.

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