I cow-boys, tra storia e leggenda


Il termine cow-boy è composto da due parole inglesi (cow = vacca e boy= ragazzo) e significa letteralmente “ragazzo delle vacche”, ossia mandriano. Detto così, però, parrebbe voler togliere quell’alone di avventura che da sempre ammanta questa umile figura che ha scritto o contribuito a scrivere pagine epiche della storia del west americano.
I cowboys erano figure tipiche, ma assolutamente non esclusive, degli Stati Uniti d’America del XIX secolo, preposti dai proprietari dei ranch alla conduzione del bestiame verso le zone di pascolo, alla sua protezione e al suo controllo dai numerosi pericoli naturali e, più che talvolta, umani.
I cowboys dei ranch erano spesso numerosi, visto che lo stipendio era abbastanza basso, e venivano a formare anche un piccolo esercito al servizio dei proprietari terrieri, ricchi e anche poveri, poiché portavano le armi per la difesa del bestiame.
Con la “chiusura della frontiera” del 1890, la figura del cow-boy è entrata lentamente e inesorabilmente nell’immaginario collettivo, finché il termine ha finito per assumere un significato ulteriore,l’idea di un’umanità semplice, rude, resistente alle fatiche e dotata di coraggio e spirito d’iniziativa.
Un cow-boy custodiva il bestiame e i cavalli nei ranch del Nord America, ma svolgeva tipicamente anche ogni altro tipo di mansione che il padrone dell’azienda decideva di affidargli, dai lavori di mantenimenti delle recinzioni, alle piccole riparazioni, a qualsiasi altra occorrenza. Oltre al lavoro nel ranch, alcuni cowboys organizzavano e partecipavano ai rodei, e c’erano quelli che finivano per lavorare sopratutto in questi spettacoli.


Un cow-boy al lavoro

In origine il termine “cow-boy”designava un aiuto mandriano che sbrigava le mansioni di un pastore, spesso a piedi, anche perché cavalcare richiedeva destrezza, ma pure un investimento in un cavallo e nel necessario equipaggiamento, raramente accessibile ad un giovanotto e non sempre nelle disponibilità gratuite del padrone dei ranch.
Nella storia del west raramente era consentito ai ragazzi più piccoli di sorvegliare il bestiame nei pascoli o nei corral. Questa mansione era perlopiù riservata agli apprendisti, giovani ormai vicini all’età adulta. Questo approccio si rafforzò maggiormente con l’avvento della scolarizzazione.
E’ molto importante sapere che tutto ciò che dei cow-boys noi amiamo ascrivere alla storia del west, gli spagnoli l’avevano inventata agli inizi del Medioevo. Durante il XVI secolo portarono le loro tradizioni ed i loro cavalli, antenati della razza Mustang o Wild, nel “Nuovo Mondo” attraverso la Nuova Spagna (ciò che poi sarebbe stato chiamato Messico). I Mustang sono chiamati “wild” (i selvaggi) perché in realtà sono animali selvatici, pur discendendo da cavalli addomesticati.
I cow-boys discendono dunque da una tradizione spagnola, che si originò dagli stati centrali del Messico – Jalisco e Michoacan – dove il tipico “vaquero” messicano era conosciuto con il nome di “charro”. Storicamente, le zone settentrionali del Messico includevano in origine la maggior parte dei territori degli Stati Uniti del sud, ivi compreso il colossale Texas.
Nei primi anni del 1600 la corona spagnola, e poi il Messico indipendente, cominciarono ad offrire, in quello che sarebbe diventato il Texas, permessi di “empresario” a cittadini statunitensi che accettassero di diventare messicani e convertirsi al cattolicesimo.
Nel 1821 Stephen F. Austin e i suoi compagni della East Coast diventarono la prima comunità statunitense a parlare spagnolo. Dopo l’indipendenza del Messico nel 1836 molti statunitensi si trasferirono in Messico nelle zone “empresario”. Qui rimasero colpiti dalla “cultura vaquero” messicana e ne presero in prestito parole e usanze.


La protezione della mandria

Il “buckaroo”, un tipo di cow-boy derivante dalla tradizione dei vaquero, si sviluppò in California e nei territori circostanti durante il periodo coloniale spagnolo. Buckaroo è la pronuncia anglicizzata di vaquero ed è un termine usato ancora oggi nel Great Basin e in molte aree della California, nonché in certe zone della parte nord della costa pacifica. Dopo la guerra di secessione questa cultura si spostò verso est e verso nord andandosi a mischiare con la tradizione cow-boy già presente che si diffondeva sulle piste per il bestiame che dal Texas andavano a nord e a ovest. Le due tradizioni si miscelarono sempre più velocemente, divenendo infine pressoché indistinguibili.
Col tempo i cow-boys del west americano svilupparono una propria cultura che consisteva semplicemente in un insieme di valori tipici della frontiera e valori vittoriani.
Il praticare un lavoro così pericoloso in condizioni così isolate portò alla nascita di una tradizione di auto-dipendenza e individualismo.
Già nell’ultimo decennio del 1800 i grandi spazi aperti dei territori indiani erano scomparsi e i tempi delle grandi mandrie di bestiame spostate dal Texas alla ferrovia in Kansas erano finiti. Spostamenti di bestiame su scala più piccola continuarono almeno fino agli anni quaranta del XX secolo, con il bestiame dell’Arizona che veniva portato fino alla ferrovia a Magdalena, nel Nuovo Messico. Nel frattempo molti ranches nacquero nel West, mantenendo alta la richiesta di cowboy.


Il cow-boy

Negli anni trenta e quaranta, i film western hanno reso popolare lo stile di vita dei cowboy ma hanno anche formato stereotipi duri a morire. Nella cultura popolare, i cow-boys e i gunslinger (i pistoleri) sono spesso scambiati l’uno per l’altro.
Molto è stato scritto riguardo al mix razziale dei cow-boys nel West, ma i cow-boys erano piazzati in fondo alla scala sociale dell’epoca e non ci sono dati certi. The cattle on a Thousand Hills (lett.: la mandria su mille colline), di John Ambulo, apparso nel marzo 1887 sul The Overland Monthly afferma che i cowboy sono “i due tipi: quelli reclutati in Texas e negli altri stati dell’area; i messicani dalle regioni del sud-ovest”. I censimenti dell’epoca ce lo confermano. Il lavoro di cow-boy era certamente gradito dagli ex schiavi neri liberati dopo la Guerra di Secessione. Si stima che circa il 15% di tutti i cow-boys fosse di origine africana, andando dal 25%, tra i cowboy che lavoravano sulle piste per il bestiame che partivano dal Texas, per arrivare a un numero molto ridotto nei ranch del nord. Anche i cowboy di origine messicana costituivano un 15% dei cow-boys totali, ed erano numerosi soprattutto in Texas e nel sud-est. Anche gli indiani d’America lavorarono come cow-boy nei primi anni della storia del West. Molti dei primi vaqueros erano indiani che sorvegliavano il bestiame delle missioni spagnole. Dopo la dissoluzione del sistema delle riserve intorno al 1900, molte scuole indiane insegnarono il mestiere del cowboy alla gioventù indiana.
Nei ranch i cow-boys hanno il compito di far mangiare la mandria, marchiare il bestiame e curarne le ferite quando necessario. Inoltre muovono il bestiame fino ai luoghi di vendita. In più i cow-boys svolgono altri lavori occasionali nei ranch come riparare i recinti. La natura di questi lavori dipende molto dalla grandezza del ranch e della mandria. Nei ranch più grandi per pascoli o per numero di capi solitamente ogni cow-boy si specializza in un compito. Nei ranch più piccoli al contrario, essendo i cowboy molto pochi e spesso membri della famiglia, si occupano di tutti i lavori necessari.


Al pascolo

L’abbigliamento dei cow-boys è una conseguenza diretta dei differenti ambienti in cui si trovano a lavorare. Comunque il classico abbigliamento cow-boy, quello trasmesso dai film western, è in buona parte ereditato dai vaqueros.
Cappello: un cappello a falda larga per proteggere da sole, vento o pioggia. Probabilmente risente dell’influenza dei sombreri messicani e dei cappelli usati dai reggimenti di cavalleria degli USA.
Stivali: uno stivale alto per proteggere gli stinchi, appuntito per facilitare l’entrata del piede nella staffa. Quasi sempre con speroni rimovibili.
Guanti: sono di pelle di daino e devono essere morbidi e resistenti contro il filo spinato. Inoltre servono per tenere le redini e proteggersi dal sole.
Pantaloni: jeans o qualunque altro tipo di pantaloni stretti e resistenti.
Gli strumenti dei cow-boys erano numerosi e in generale ogni cosa utile diveniva strumento di quel duro lavoro, ma alcuni oggetti erano presto divenuti tipici.
Chaps: protezioni per le gambe usate quando si cavalca attraverso una vegetazione fitta o quando si lavora col bestiame in una maniera che potrebbe portare a cadere da cavallo.
Lariat: dallo spagnolo la riata (la corda): una corda con un lazo ad una estremità, usato per catturare gli animali.
Speroni.
Fucile: usato per proteggere la mandria dagli attacchi degli animali selvatici.
Cane pastore (non necessario).

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