Chuck Wagon, il carro-cucina del west

A cura di Paolo Scanabucci

I cowboys intorno al loro chuck wagon
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Charles Goodnight!
Probabilmente questa esortazione farà sorridere i veri esperti del West ma coloro ai quali, invece, questo nome non dice assolutamente nulla ora potranno appagare la propria curiosità in merito ad una delle cose che Mr Goodnight ha fatto.
Al di là delle mirabolanti avventure che possano aver vissuto, i cowboys erano gente come noi, con le loro esigenze naturali e avevano bisogno di mangiare.
La nostra storia nasce in uno dei paesi che più colpisce l’immaginario popolare, il Texas, lungo le piste dove gli uomini conducevano le mandrie al più vicino mercato o ai capolinea ferroviari del Kansas in quanto il Paese della Stella Solitaria non era ancora dotato di una rete ferroviaria.
La vita di questi cowboys era molto dura, c’era una vera e propria gara tra i proprietari di mandrie per assumere gli uomini adatti i quali dovevano provvedere da soli a farsi da mangiare con quello che riuscivano a portare.


Charles Goodnight

Ed è a questo punto che entra in gioco il nostro Charles Goodnight quando nel 1866 acquistò un carro Studebaker, un carro militare abbastanza resistente e largamente impiegato nella Guerra Civile appena conclusa, e assunse un ottimo cuoco.
Questo cuoco aiutò Goodnight ad equipaggiare adeguatamente il carro di tutto il necessario per diventare un vero e proprio carro da cucina con assali di acciaio in grado di resistere alle asperità del terreno. Inoltre vennero aggiunti scatole, scaffali e cassetti. Goodnight ed il suo cuoco concepirono un valido schema per creare la cassa del cibo nel retro del vagone. Ciò consisteva in una cassa inclinata con un coperchio fissato con dei cardini per fornire una superficie di lavoro piatta. Dentro questa cassa c’erano cassetti e scaffali per conservare utensili da cucina e rifornimenti. In genere un carro da cucina era lungo 3 metri circa e largo poco più di un metro. Teloni impermeabili tenuti insieme da archi e stanghe coprivano il carro per mantenere l’interno sempre asciutto. Nel carro venivano trasportati cibi facili da conservare come fagioli, carni salate,caffè, cipolle, patate, lardo e farina per fare biscotti. La carne non mancava mai e un buon cuoco sapeva come prepararla. Una tenda era spesso attaccata in cima alla scatola che poteva cadere fuori in caso di pioggia.


Listino del carro Studebaker

Fu così che nacque il chuckwagon, cioè il carro da cucina del West; non che prima di allora non fosse mai esistita una qualche forma di cucina mobile nel West ma Goodnight indubbiamente lasciò il suo segno con questa innovazione.
Non è chiaro se il termine Chuck derivi dallo stesso nome di Goodnight, Charles, o dalla forma gergale americana con cui si indica il cibo.
Un pò a causa di qualche film western, si ritiene , a torto, che i cowboys andassero avanti a forza di fagioli. Come tutti sanno, però, i fagioli impiegano molto tempo per cuocersi e anche se comunque si mangiavano anche quelli era la carne, con brasati, costolette e spezzatini, che la faceva da padrone.
Il cuoco era una figura fondamentale nella carovana tanto è vero che spesso il capo carovana si rimetteva all’opinione di colui che cucinava in merito a varie questioni.
Il cuoco veniva spesso dipinto come un personaggio irascibile forse a causa della carenza di sonno. Nonostante il suo lavoro non fosse duro come quello del mandriano, purtuttavia egli doveva alzarsi ben prima di tutti gli altri, sempre in grado di far trovare i pasti pronti all’intera squadra, sempre impegnato a rifornire il carro cucina di combustibile, vale a dire legna e sterco di vacca e reperire cibo anche durante il viaggio.


Un carro chuck wagon

Cosicchè nesssuno osava mai lamentarsi con il cuoco che era una vera e propria autorità e spesso svolgeva anche attività di dentista,barbiere o banchiere. Del resto l’importanza dei vari ruoli all’interno di queste squadre veniva sottolineato dalle paghe: al mese ad un capo mandriano andavano fino a 125 dollari, il semplice bovaro veniva pagato dai 25 ai 40 dollari ma il cuoco si intascava una sessantina di dollari.
La figura del cuoco era il soggettto di vari soprannomi, taluni anche divertenti qualcuno magari un pò offensivo.
I viaggi duravano poco meno di 6 mesi e le distanze coperte sfioravano i 1.500 km.
Le cene erano il momento centrale delle giornate ed erano proprio come ce le immaginiamo e cioè un avventarsi sul cibo in modo un pò barbaro con abbondanza di discorsi molto coloriti e pieni di imprecazioni e non c’era da meravigliarsi considerato che questi uomini conducevano una vita molto dura, sempre esposti a tutte le intemperie.
Purtuttavia c’erano delle regole non scritte che ogni cowboy osservava, come quella, ad esempio, di non mangiare prima che il cuoco chiamasse. Nessuno prendeva l’ultimo boccone rimasto a meno di non essere sicuro di essere l’ultimo ad essere servito. Il cibo avanzato nel piatto era considerato un insulto per il cuoco.
In genere, i cowboy affamati non aspettavano nessuno, pensavano prima al loro stomaco e una volta finito si toglievano di torno per lasciar posto ai ritardatari.


Ancora uno chuk wagon

Nonostante le squadre fossero composte da uomini duri e anche molto rozzi, si aveva però l’accortezza di non tenere in prossimità del carro cucina i cavalli per evitare che questi sollevassero della polvere andando a finire sui cibi.
Una regola che spiccavasulle altre era quella che i forestieri erano sempre i benvenuti ai pasti della carovana.
Il periodo d’oro della pista durò dalla fine della Guerra Civile fino al 1880 ca.
Si calcola che almeno 10 milioni di vacche partivano dal Texas per arrivare in Kansas, Missouri,Wyoming o Canada.
Molti mercati che furono la tappa del bestiame si trasformarono in città senza legge: Dodge City, Abilene e Ellsworth tanto per fare qualche nome.


Il punto di ristoro per i cowboy

Charles Goodnight legò per sempre il suo nome all’invenzione del carro da cucina del West e fu anche cofondatore insieme a Oliver Loving della pista Goodnight-Loving.
Detto per inciso questo Goodnight è anche lo stesso che liberò dai Comanche Cynthia Ann Parker, madre del famoso capo indiano Quanah Parker, ma questa – come si suol dire – è un’altra storia.

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