Le armi dei corrieri

A cura di Marco Vecchioni

Sin dall’inizio, i trasporti organizzati e le prime spedizioni di beni di valore richiesero un potente sistema di difesa. Diceva Granville Stuart, subito dopo la Guerra Civile: “Un gruppo di passeggeri ammassati in una diligenza hanno poche speranze di uscire indenni da un incontro con qualche bandito armato di pistole”. Il fucile shogun era la migliore arma di difesa per la protezione dei passeggeri, della posta e dei preziosi.
J. T. Morley lavorò come postiglione per la Wells Fargo, California, tra il 1870 e il 1880 circa.
Egli affermava: “Noi postiglioni avevamo in dotazione dei revolver Colt calibro 45 e mozzavamo le canne delle pistole fabbricate all’Est appositamente per la compagnia.
Caricavamo le pistole con 7 grammi e ½ di polvere e 16 pallettoni disposti su quattro strati, in file di quattro. Una delle regole fondamentali della compagnia, per i postiglioni, era quella di scaricare le armi una volta lasciato il proprio posto.
In questo modo, se il postiglione lasciava l’arma sulla diligenza, come spesso era necessario fare, e ritornando trovava un bandito che gliela puntava contro, sapeva che quella pistola o quel revolver erano scarichi.”
Nonostante queste formidabili difese, alcune diligenze delle Black Hills ( 1877 ) erano addirittura dotate di obici da montagna, gli assalti non erano infrequenti. A proposito di una di queste diligenze, l’osservatore Ami Frank Mulford aggiunse:
“Esse sono inoltre dotate all’interno di una di una gran quantità di munizioni in piccole confezioni tenute vicino alle finestre, o meglio alle feritoie.


Corrieri della Wells Fargo armati

Queste diligenze coprono il percorso tra Bismark e le Black Hills e, nonostante tutte le loro armi e le loro precauzioni, vengono prese d’assalto sia dai bianchi che dai nativi.”
Le prime diligenze e i primi corrieri facevano affidamento quasi esclusivamente su revolver e shotguns a percussione Colt, mantenendosi sempre al passo coi nuovi ritrovati della retrocarica, come i fucili Spencer ed Henry. Un deposito di diligenze del 1867 situato nei pressi Fort Wallace, Kansas, venne così descritto da William Bell:
“In caso di attacco, gli uomini si trascinano in pozzi, per l’occasione fortificati, e stando così al riparo, sparano all’impazzata attraverso le feritoie. Due o tre uomini, ognuno con un paio di armi a retrocarica, riescono a tener testa a un numero qualsiasi di assalitori, o quasi. Non so dire quante volte questi fortini siano stati usati dalla loro costruzione, ma durante le tre settimane trascorse lì vicino, la stazione è stata attaccata, dagli indiani, due volte.”
Alcuni ordinativi di armi per la Wells Fargo vennero direttamente inviati alle ditte di produzione attraverso agenti come W.M. Ashton di New York. Sulle prime pistole è possibile notare incisioni fatte a mano: sulle canne degli shotguns , sulle fascette dei revolver e nelle pistole. Con l’intensificarsi degli ordini, iniziarono ad essere usati i francobolli, come nel caso degli ordini di Colt Single Action, spediti all’attenzione di Ashton.


Una parata di fucili in dotazione ai corrieri

Uno dei più grandi ordinativi della Wells Fargo venne eseguito dalla ditta di New York Schuler, Hartley & Graham o dalla rivale Francis Bannerman, per lo Schofield 45 S&W, con canne ridotte a circa 5 pollici. Sembra che diverse centinaia di queste armi siano siano state fornite intorno al 1880. Un numero collocato dopo l’incisione del marchio della Wells Fargo sta ad indicare il numero di matricola del revolver.
A volte però gli agenti della compagnia desideravano revolver per uso personale. Nel 1887 la Colt ricevette una richiesta di questo tipo da un agente della Wells Fargo di San Francisco:
“Desidero una sei colpi a doppia azione Frontier, calibro 44, con un canna di due pollici e mezzo. Inoltre, invece di camerare il cilindro e la canna per cartucce del Winchester 73 utilizzabili anche dalla sei colpi Frontier, vorrei che, sia il cilindro che la canna, sparassero cartucce a percussione centrale calibro 41.”
I modelli più piccoli delle Colt e delle Smith & Wesson erano molto popolari tra i corrieri.
Alcuni agenti vennero premiati per il loro eroismo contro gli indiani e i banditi, come dimostrato dalle incisioni presenti in alcuni armi e orologi. Uno dei primi ad ottenere un riconoscimento di questo tipo fu Stephen Venard il quale ricevette un fucile Henry e 3000 dollari per aver inseguito e ucciso tre fuorilegge che avevano assalito una diligenza della Wells Fargo vicino a Nevada City, in California.


Una fotografia con un paio di corrieri ben armati

Gli inserti in argentone sul calcio presentano, oltre a un’elegante iscrizione, l’immagine del coraggioso agente mentre spara ai banditi.
Anche il fucile usato nell’inseguimento era un Henry.
Un altro atto di eroismo, con successivo riconoscimento, ebbe luogo a Fairbank, in Arizona, nel 1900, quando cinque membri della banda di Burt Alvord tentarono di rapinare una diligenza postale. Non potevano sospettare che Jeff Milton, audace ufficiale di pace e guardia della Wells Fargo fosse lì e che avrebbe mandato all’aria i loro piani.
I cinque banditi, tra cui “jack Tre Dita” Dunlap attaccarono al crepuscolo. Si era creata una piccola folla e la diligenza per Tombstone aspettava i suoi passeggeri. Il primo “Mani in alto” suonò come uno scherzo. Poi ci fu l’ordine “In alto le mani e venite fuori di lì”, uno sparo e il cappello di Milton volò via. Per tutta risposta Milton afferrò uno shogun a canne mozze e gridò: “Se qui c’è qualcosa che volete, venite a prendervela”.


Una composizione con elementi legati al lavoro dei corrieri

I malviventi spararono a Milton con fucili a breve distanza. La sua camicia venne ridotta a brandelli e il suo braccio sinistro fatto a pezzi;erano colpi che lo fecero contorcere sul pavimento della vettura. Dopo essersi lanciati verso la portiera, i banditi vennero accolti da Milton che, dopo essersi sollevato, impugnava lo shotgun come una pistola. Undici pallottole colpirono Jack Tre Dita e una pallottola vagante colpì un altro membro della banda, colui che aveva guidato la rapina, Bravo Juan Yoas. Mentre cadeva, Jack urlò: “Attenti a quel figlio di puttana, spara per ammazzare”.
Milton, che aveva l’arteria del braccio rotta, riuscì a chiudere lo sportello della diligenza. Afferrò le chiavi di sicurezza. Le lanciò in mezzo ai bagagli e poi si allacciò un pezzo di stoffa attorno al braccio per fermare l’emorragia.
In seguito avrebbe ricordato: “ Mi sentivo mancare, ma mi piaceva. Sentivo una musica bellissima, la più bella che io avessi mai udito in vita mia, suonata da una banda meravigliosa. Chissà se succede a tutti”.
La porta venne investita dai colpi dei tre membri della banda ancora in azione, che avevano ormai circondato la diligenza.
Milton era svenuto, tutto coperto di sangue. La banda irruppe all’interno della vettura e l’ingegnere ferroviario riuscì ad evitare altri colpi affermando che l’uomo era ormai morto. Non riuscendo a trovare le chiavi addosso a Milton, e non essendo preparati a far saltare la cassaforte, presero il ferito Dunlap e se se andarono a mani vuote.


Uno shotgun Winchester 1887

Milton non recuperò mai più il il normale uso del braccio che i medici volevano amputargli.
Il coraggioso postiglione rifiutò e se ne andò dall’ospedale. Dunlap non fu altrettanto fortunato: sarebbe morto per le ferite riportate.
Non tutti gli agenti della compagnia erano pronti ad aprire il fuoco contro i banditi o indiani, ma era comunque d’uso equipaggiarli in modo da poter affrontare un eventuale scontro. La compagnia si aspettava da loro una reazione agli attacchi armati dei criminali. Era, questo, un atteggiamento che faceva parte dello spirito della frontiera, anche quando si trattava di contadini e bottegai.

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