Wild Bill Hickok e la Colt Navy modello 1851

A cura di Omar Vicari


Wild Bill e una delle sue Colt Navy

Le due magnifiche Colt Navy (foto sotto) modello 1851 calibro .36, numero di serie 204672 e 204685, con l’impugnatura d’avorio e finemente intarsiate presso la fabbrica Colt da Gustave Young sono stati gli “attrezzi” di uno dei più famosi gunfighter del west.
Dalle violente strade di Abilene sino al termine della pista a Deadwood, questo tipo di pistole fu l’orgoglio di Wild Bill Hickok.
James Butler Hickok non amava infatti armi sul genere delle Peacemaker.
Al contrario preferiva le Colt Navy alle quali poteva apporre la giusta quantità di polvere da sparo. Le due Colt esposte presso il “Buffalo Bill Historical Center” nel Wyoming, appartenute a James Butler “Wild Bill” Hickok, sono le stesse, secondo lo storico Judy Winchester curatore del Centro, che il famoso pistolero portava quando Jack Mc. Call lo uccise alle spalle il 2 Agosto 1876 a Deadwood (South Dakota) all’interno del saloon N° 10 di Carl Mann.
Entrambe le Colt si credeva fossero state acquistate da privati cittadini per 25 centesimi di dollaro ognuna in una vendita all’asta di oggetti dello stesso Hickok organizzata per le spese del suo funerale.
Le Colt Navy di Hickok
Una delle due pistole, quella più usurata, fu ritrovata dopo molti anni presso una fattoria dove era usata per uno scopo insolito, quello di dare il colpo di grazia ai maiali destinati al macello.
In accordo col curatore del “Buffalo Bill Historical Center” il Dr. Judy Winchester, i due revolvers scoperti e identificati furono infine incamerati nella collezione. Dal 1969 le pistole sono in bella mostra presso il suddetto museo.
Nei primi anni ottanta del secolo scorso, le persone che visitavano il centro erano portate a credere che i due revolvers fossero stati di proprietà del colonnello Cody. Quando il Dr. Winchester diceva loro che le Colt erano appartenute a Hickok, la gente storceva il naso obiettando che le sue pistole erano state acquistate in un’asta per 25 centesimi ognuna per pagare il costo del suo funerale e che quindi quelle in mostra non potevano essere le originali. Entrambi i revolvers portano inciso la lettera “E” e i numeri di serie.
Wild Bill
E’ curioso il fatto che di tutte le storie scritte attorno alla figura di Hickok non siano mai state fatte indagini circa l’origine di dette pistole. Sebbene egli le preferisse e combattesse sempre col modello 1851, è improbabile che le pistole raffigurate sopra siano le stesse usate durante il periodo della guerra civile dove Hickok iniziò a costruire la propria leggenda. I due revolvers possono essergli stati donati dal senatore antischiavista Henry Wilson del Massachusetts che si servì di Hickok come guida lungo l’Arkansas River nel 1869. Altri credono che la “Union Pacific Railroad” donasse a Hickok le due pistole intarsiate per il lavoro svolto come marshal nella città di Hays City nel Kansas. Ad ogni modo qualunque siano le origini di dette pistole, esse furono i mortali strumenti nelle mani di uno dei più micidiali pistoleri del west.

La storia della Colt Navy modello 1851

La storia della pistola è iniziata tanti secoli fa sin da quando furono prodotti i primi modelli a pietra focaia. Per essere precisi, esistevano già modelli col sistema di accensione a “ruota” nei quali sul fianco destro dell’arma era imperniato un dischetto di acciaio vincolato al grilletto. Premendo quest’ultimo, il dischetto girava sfregando contro una barretta di pirite posta tra le ganasce di una morsa del cane da cui si sprigionavano le scintille che incendiavano la polvere d’innesco.
Tale sistema, costoso e delicato, fu sostituito nel tempo dalla pietra focaia stretta tra le due ganasce.


Una Colt Navy 1851

Premendo il grilletto, il cane si abbatteva con la pietra su una piastrina di acciaio producendo le scintille che incendiavano la polvere d’innesco.
Nel 1836 un certo signor Colt, ispirandosi alle rivoltelle “Pepperbox” (dotate di varie canne che sparavano una per volta venendo ruotate dall’azione del grilletto), depositò un brevetto relativo alla pistola ad avancarica a rotazione del tamburo, il cui fascio di canne delle “Pepperbox” era ridotto a un corto cilindro (il tamburo) che ruotando attorno al proprio asse presentava alle canne un colpo alla volta: era nato il revolver.
Vennero così i primi modelli come la Colt Paterson nel 1836 e la Whitneyville Walker Colt nel 1847. Poi ancora le Dragoon prodotte ancora sino al 1860.
A questi modelli massicci (il peso di una Walker Colt scarica arrivava ai 2100 grammi) seguì nel 1851 e prodotta sino al 1872 la Colt Navy 1851 calibro .36, l’arma che realmente inaugurò l’era dei gunfighter. Il termine “Navy” deriva probabilmente dalle scene di battaglie navali incise sul cilindro delle prime armi prodotte. Certamente un omaggio alla marina degli Stati Uniti per l’acquisto di un certo numero di Colt Paterson per i suoi marinai.
Il modello Navy mantenne sempre il calibro .36 come standard. Aveva una lunghezza totale di 330 mm, mentre quella della canna ottagonale era di 189 mm. Il peso dell’arma scarica era di 1190 grammi e aveva la capacità del tamburo di sei colpi.
Tale modello, fabbricato in numerose varianti, è stato prodotto nel corso degli anni in circa 225.000 esemplari. All’inizio i modelli marcati “Colt London” furono fabbricati dalla succursale inglese della Colt.


Il modello Dragoon della Colt

Alcuni furono esportati dagli Stati Uniti con questo falso marchio destinato a soddisfare il patriottismo della clientela britannica. I modelli fabbricati in Europa con marchiature più o meno fantasiose hanno una qualità inferiore a quelli americani.
Il modello Navy divenne nel tempo “l’attrezzo” di molti Frontier’s men e anche durante la guerra civile dal 1862 al 1865 ne fu fabbricato un certo numero per le truppe confederate col nome di “Confederate Navy Pistol”. Queste pistole prodotte in varie fabbriche del Sud, a differenza delle Navy prodotte nell’officina di Hartford al nord, avevano la canna rotonda e non furono realizzate con lo scopo della concorrenza commerciale, bensì per necessità di guerra visto che per ovvi motivi la fabbrica nordista di Hartford non poteva produrle per i soldati della Confederazione.
Dal momento in cui il modello Navy cessò di essere prodotto, più di 200.000 pistole di quel tipo erano in uso negli Stati Uniti. La guerra civile e specialmente gli scontri di confine avevano arricchito l’esperienza di ogni combattente. Una sei colpi maneggiata con abilità rappresentava una terrificante potenza di fuoco per quel tempo. La Colt Navy 1851 calibro .36 non fu il modello più potente in giro. Caricata con 25 grani di polvere nera, poteva spingere un proiettile di 6-8 grani a una velocità di almeno 1000 piedi al secondo. Se guardiamo le vecchie fotografie dei guerriglieri che combatterono agli ordini di Quantrill e Bill Anderson lungo il confine tra il Kansas e il Missouri, possiamo notare come quegli uomini portassero oltre al fucile anche una mezza dozzina di Colt Navy nelle fondine fissate al proprio corpo. Ebbene quei guerriglieri avevano una potenza di fuoco notevole e potevano spezzare una carica di cavalleria e fare scempio di uomini.
Dopo la cessazione della loro produzione, molte Navy furono convertite per l’uso di cartucce metalliche e questi nuovi modelli furono prodotti ancora nei primi anni del ventesimo secolo.
I più famosi artisti della Colt 1851 comunque non sarebbero vissuti cosi a lungo per vedere tali trasformazioni.

La storia di Wild Bill Hickok

Qualcuno lo definì “Dandy” della frontiera, qualcun altro “Damerino” (una parola sicuramente da usare con circospezione quando il termine ” stravagante ” era di per se già un insulto tra i peggiori) per il suo modo di profumarsi e di vestire camicie finemente lavorate.


La casa natale di Hickok a Troy Grove (Illinois)

Il padre era diacono nella chiesa Presbiteriana del paese e la loro fattoria più di una volta servì da rifugio per gli schiavi. Erano tempi difficili per la sua famiglia e il giovane Hickok, spinto dalle circostanze, iniziò presto a prendere confidenza col fucile, la pistola e il coltello sviluppando nel contempo una abilità con le armi non comune.


Monumento presso la casa natale eretto a spese dello Stato dell’Illinois

Sebbene raffinato e gentile, Hickok mostrò una imperturbabile riluttanza a recedere da ogni tipo di combattimento.
Ancor giovane, durante un lavoro di scavo di un canale, Hickok, in seguito a una zuffa, uccise un uomo di nome Charles Hudson. L’omicidio lo costrinse a lasciare l’Illinois e a spostarsi di continuo nel west, una peregrinazione che terminò solo il 2 agosto 1876 quando Jack Mc Call, per ragioni sconosciute, lo uccise alle spalle a Deadwood (Territorio del Dakota).


William A. Hickok, padre di Wild Bill e Polly Butler Hickok, la madre


Horace Dewey Hickok, uno dei fratelli con la moglie Martha, Lorenzo Butler Hickok e Oliver Hickok, il maggiore dei fratelli


Un ancor giovane (20 anni) e quasi irriconoscibile Wild Bill Hickok nel 1859, Celinda Hickok, sorella di Wild Bill, e Lydia Hickok, l’altra sorella di Hickok

I suoi pantaloni erano confezionati su misura e le scarpe fatte con le pelli migliori. Portava i capelli lunghi che gli cadevano sulle spalle e che curava in modo maniacale. Attorno alla vita cingeva una fascia rossa stretta, forse per accentuare il suo punto vita o più probabilmente per aumentare il proprio fascino agli occhi degli zotici cowboys texani.


Wild Bill con le Colt nella cinta rivolte in avanti

Nella fascia Hickok usava portare due pesanti Colt Navy 1851 con le impugnature rivolte in avanti per l’estrazione incrociata, un movimento fulmineo che molti spacconi dell’epoca ebbero modo di sperimentare.


La figura di Hickok su una “Dime Novel”

Prima di raggiungere l’età di trent’anni, James Butler Hickok si era già guadagnato l’appellativo di “Principe dei pistoleri” e la sua figura veniva già stampata sulle copertine delle cosiddette “Dime Novels”, racconti romanzati di pochi centesimi destinati al pubblico dell’est.
Fu nella guerra di secessione, durante la quale servì nelle file unioniste come scout, che Hickok si guadagnò la fama “gunfighter”.
Allo scoppio delle ostilità nel 1861, il ventiquattrenne Hickok aveva già vissuto una leggendaria esistenza nel west, combattendo gli indiani e cavalcando per il Pony Express assieme all’amico William Cody.


Rock Creek, la stazione di posta teatro dello scontro tra Hickok e Mc Canles

Dopo essere stato ridotto a mal partito da un grizzly presso il Raton Pass in Colorado (fu trovato col coltello e la pistola in mano attaccato all’orso che aveva ucciso), Hickok fu mandato per la convalescenza a Rock Creek, una stazione di posta del Pony Express nel Kansas.
David Mc Canles
In quel posto si scontrò presto con un certo David Mc Canles, un sanguigno uomo d’affari titolare di una concorrente linea di trasporti.
Mc Canles odiava Hickok (giravano voci di un interessamento di Wild Bill verso una certa Sarah Shull, la compagna di Mc Canles) e lo scherniva col termine “Duck Bill” (…gonzo) per divertirsi alle sue spalle.
Un pomeriggio, Mc Canles, imbufalito più del solito, chiamò Hickok, ancora convalescente per la ferita del grizzly, fuori dalla stazione di posta condotta da Horace Wellman.
Hickok non uscì, ma aspettò Mc Canles e quando questi entrò nella baracca, gli sparò uccidendolo sul colpo.
Due degli uomini di Mc Canles entrarono a loro volta nella casa, ma anche questi furono colpiti dalle pistole di Hickok.
Sara Shull
Feriti, i due tentarono la fuga, ma furono inseguiti e finiti, uno dallo stesso Hickok e l’altro addirittura dalla moglie di Wellman a colpi di zappa.
A guerra iniziata Hickok si unì ai partigiani di Jim Lane combattendo come scout e spia contro i guerriglieri di Quantrill e Bill Anderson. In più occasioni vestì i panni da ribelle cavalcando accanto a loro e riferendo sugli spostamenti e i loro piani.
Tra le truppe regolari, a Pearidge, in una delle più importanti battaglie della guerra si fece notare per la maestria nell’uso delle armi e la precisione del suo tiro.
Sebbene coraggioso sino al limite dell’incoscienza, Hickok era pur sempre un uomo con tutte le sue paure. Anni dopo avrebbe confessato che nel disastroso (…per l’Unione) scontro a Wilson’s Creek si trovò tra le pallottole letteralmente paralizzato dalla paura.
E’ probabile che fosse proprio in quel periodo che Hickok iniziò a portare e usare le Colt Navy, come pure iniziò a sviluppare un suo personale stile nell’estrarre e sparare con entrambe le Colt.
Jim Lane, sanguinario capo del cosiddetto “Esercito del libero Stato”
Quelli che lo conobbero bene, per esempio Custer o Buffalo Bill, ebbero a dire che Hickok dedicava ogni mattina della sua giornata alla pratica del tiro. Poteva sparare estraendo ambedue le pistole come pure era micidiale sia con la destra sia con la sola mano sinistra.
Tra i combattimenti che coinvolsero Hickok è rimasto famoso quello con Dave Tutt a Springfield (Missouri) nell’agosto 1865. I due pare corteggiassero la stessa donna, Susanna Moore, e la cosa creò del risentimento. Debiti di gioco incrementarono ulteriormente la tensione e Tutt, che al gioco aveva preso in pegno il suo orologio, minacciò di mostrarlo in pubblico se Hickok non avesse pagato il debito. Wild Bill mise in guardia il suo avversario ma Dave Tutt, noncurante dell’avvertimento, il giorno successivo si fece vedere sulla piazza di Springfield con l’orologio in bella mostra. La parola passò alle pistole.


Disegno dell’epoca che rappresenta lo scontro con Dave Tutt

Dave Tutt sparò per primo ma mancò il bersaglio.
Hickok sparò quasi simultaneamente, ma si concesse quella frazione di secondo in più che gli permise una mira più accurata.
Questo “Historical Marker” a Springfield, mostra l’esatto punto in cui Hickok uccise Dave Tutt
La distanza tra i due era sulle settantacinque yards e Hickok centrò il cuore di Tutt con un solo colpo della sua Colt Navy e con la mano sinistra.
Nel momento in cui Dave Tutt crollò al suolo, Hickok si volse verso la folla intorno tenendo ora tutte e due le Colt spianate e pronte a sparare di nuovo.
Arrestato in primo momento, Hickok fu prosciolto dall’accusa di omicidio poiché costretto a reagire a una provocazione dello stesso Tutt.
Pochi giorni dopo l’incidente, a Springfield capitò George Ward Nichols, il giornalista che più di ogni altro promosse la leggenda di Hickok. Dal pistolero si fece raccontare lo scontro con Dave Tutt e l’affare Mc Canles, storie che Nichols pubblicò per i lettori dell’Harper’s Weekly.


George Ward Nichols, Albert Barnitz, Henry Morton Stanley


Springfield Town Square. La piazza, teatro dello scontro il 21 luglio 1865, come appare oggi

Hickok acquistò fama nazionale e persino Henry Morton Stanley, il famoso esploratore (quello che scovò Livingstone in Africa) si scomodò per intervistarlo a Fort Zarah nel 1867.


Ellsworth (Kansas) come appariva nell’estate del 1867


Hickok (l’ultimo a sinistra) a Fort Harker nel 1867. Si notino le due Colt Navy ai sui fianchi

Nel suo continuo peregrinare per la frontiera, Hickok nell’estate 1867 concorse al posto di Marshal a Ellsworth (Kansas), una delle prime turbolenti città del bestiame. Fu battuto da Chauncey B. Whitney, lo stesso uomo che cadrà qualche anno dopo sotto i colpi di Billy Thompson, il fratello del più noto Ben Thompson.
Nel 1869 Hickok fu eletto sceriffo della città di Hays City (Kansas) in sostituzione dello scomparso Thomas Gannon.


Hays City (Kansas) come appariva nel 1868

Non sono noti i volti della maggior parte delle trenta e più persone che Hickok spedì anzitempo al creatore. Solo di alcuni si conosce la fisionomia e tra questi annoveriamo Samuel O. Strawhun.
Questi fu ucciso da Wild Bill il 27 settembre 1869 all’interno del John Bitter’s Beer Saloon a Hays City dopo un alterco.


Un ritratto di Samuel O. Strawhun

Ci sono molte storie in giro circa l’origine del nomignolo “Wild” che gli fu affibbiato. Una tra le più accreditate è quella in cui una volta a Indipendence (Missouri), una donna lo apostrofò in quel modo dopo averlo visto dominare una folla inferocita con le sue Colt Navy.


Abilene nel 1871, al tempo di Hickok come marshal

Altri affermano che il soprannome gli fu affibbiato per le sue gesta rischiose sia come scout sia come spia.
Ritratto di Phil Coe
Comunque sia stato, Hickok da quel momento fu per tutti gli uomini della frontiera semplicemente “Wild Bill” e con quel nome seppe domare Hays City e Abilene, due delle più violente città del west.
E’ stato scritto che a Hickok bastava dire alla folla di fronte: “Bene signori, il gioco è andato avanti abbastanza”. Quelle parole, unite alle pistole spianate, erano sufficienti a ridurre alla ragione qualsiasi facinoroso antagonista.
Ad Abilene Hickok si trovò ad affrontare per questioni legate a una donna, Phil Coe, un altro temibile pistolero texano che non aveva in simpatia gli yankee. Nel duello che seguì, Coe sparò per primo, ma fallì il marshal. Per tutta risposta Hickok spedì due proiettili nello stomaco di Coe che morì di lì a poco. Hickok sparò in quel momento anche un terzo colpo verso un qualcosa o qualcuno che aveva avvertito alle sue spalle. Era purtroppo Mike Williams, il suo aiutante accorso in suo aiuto.
“Spara troppo e non sempre al posto giusto” disse qualcuno ad Abilene. L’incidente condizionò enormemente Hickok per il resto della vita come pure l’uccisione di Coe seppure del tutto giustificata.
John Wesley Hardin
Uno solo, tra i vari gunmen che giungevano dal Texas con le mandrie, gli procurò qualche guaio.
Era questi un giovane texano abile con la pistola come nessun altro, uno che aveva fatto della Colt un prolungamento del proprio braccio. L’arma che estraeva con la velocità di un fulmine era un tutt’uno con se stesso e quel ragazzo rispondeva al nome di John Wesley Hardin.
Tra loro pare ci sia stato un confronto a seguito del quale Hickok sembra abbia preferito più che altro ingraziarsi il giovane texano liberando prima un suo amico di prigione e poi bevendo e giocando con lui nei saloon di Abilene.
La verità come al solito non sta mai agli estremi, bensì nel mezzo. E’ assai probabile che i due si temessero a vicenda.
Gli anni successivi furono per Hickok una sequela di guai. Il suo vagabondare quasi incessante, vecchie ferite, inclusa quella a una coscia dovuta a una lancia indiana, lo tormentarono.


Hickok con Bill Cody e Texas Jack Omohundro in uno spettacolo


Una delle rappresentazioni di Bill Cody cui partecipò anche Hickok

Iniziò a bere pesantemente, a provare avversione per il lavoro e, a dispetto della sua fama alimentata da una seria di articoli pubblicati in libercoli da pochi centesimi, egli era spesso senza un soldo.
Un soggiorno all’est col circo di Buffalo Bill, si rivelò un disastro giacché spesso era ubriaco e poiché considerava ridicola la sua parte nello show.
Un glaucoma, probabilmente dovuto a una gonorrea malcurata, gli procurò seri guai alla vista.
Il 5 marzo 1876 Hickok sposò Agnes Lake all’età di trentanove anni. La donna, rimasta vedova del marito era di undici anni più vecchia di Hickok.


Agnes Lake

Agnes Lake non possedeva grandi doti di bellezza ed era stata a suo tempo un’acrobata del circo. Il loro matrimonio disorientò quanti li conoscevano, ma la loro relazione sembrò essere sincera.
Hickok, dopo solo due settimane, lasciò sola la moglie per spostarsi a Deadwood, il nuovo insediamento nella zona delle Black Hills del Sud Dakota.


Deadwood al tempo di Hickok

Era stato scoperto l’oro e Wild Bill pensava di poter fare facili guadagni ai tavoli da gioco della città. A sentire i suoi amici del tempo, White Eye Jack Anderson, Colorado Charlie Utter e Calamity Jane, Hickok appariva spesso depresso e paranoico col costante presentimento della fine vicina. La fortuna ai tavoli da gioco non lo aiutava e presto si trovò indebitato.
Il timore di un qualcosa di non ben definito lo angosciava. Aveva ucciso trenta e più uomini e a Colorado Charlie, al quale confidava di non ricordare di avere nemici vivi, disse di non sapere da chi sarebbe venuta la morte.
Jack Mc Call, il suo killer, era un uomo insignificante e nessuno lo conosceva. Forse poteva essere stato pagato da qualcuno cui Hickok aveva pestato i piedi o forse poteva essere solamente creditore di qualche dollaro vinto al tavolo da gioco. Oscure sono state le ragioni del suo gesto. Più tardi, al processo, Mc Call avrebbe asserito che Hickok aveva ucciso suo fratello i tempi di Abilene.
Una bugia naturalmente, visto che il suo assassino non aveva fratelli.
Jack Mc Call
Forse la verità di quell’omicidio sta nel fatto che queste persone psichicamente instabili tendono a legare con un atto clamoroso il proprio nome a quello di persone di una certa notorietà. La storia è piena di questi esempi.
Sia come sia, il pomeriggio del 2 agosto 1876, all’interno del saloon n° 10 di Carl Mann, Jack
Mc Call si portò alle spalle di Hickok che per uno strano gioco del destino quella volta girava le spalle all’entrata del locale. Jack Mc Call sparò a distanza ravvicinata con la sua Colt mirando alla testa del pistolero.
Il proiettile passò attraverso il cervello e uscì dalla parte destra della guancia di Hickok per finire nel polso di William Rodney Massie, uno degli avventori che sedeva allo stesso tavolo da gioco. Quel proiettile non fu mai asportato e rimase nel polso del capitano Massie sino al giorno della sua morte. A sentire le testimonianze dei presenti, sembra che Mc Call, nel momento in cui sparò il colpo che uccise Hickok, gridasse: “Che tu sia dannato, prendi questo”.
Nella confusione del momento, Mc Call puntò poi l’arma verso uno dei camerieri e le persone presenti nel locale, quindi uscì di corsa dalla porta posteriore del saloon.
Nella fuga tentò di nascondersi presso un negozio di macelleria, ma una folla inferocita lo prelevò per impiccarlo sul luogo. Per sua fortuna fu portato invece via e trattenuto in custodia in attesa del processo. Le accuse a suo carico non dovettero sembrare poi cosi gravi alla giuria giacché l’imputato fu trovato non colpevole e prosciolto dall’accusa di omicidio.
Lasciata la città, Jack Mc Call iniziò a girovagare per le città del west vantandosi di quell’omicidio sinché venne di nuovo arrestato nel Wyoming. Un secondo processo a suo carico tenutosi a Yankton (Sud Dakota) lo trovò colpevole e questa volta Jack Mc Call fu impiccato nella stessa città il 3 gennaio 1877.


Le fasi dell’impiccagione di Jack Mc Call

L’evento fu ricordato nel tempo se non altro perché Jack Mc Call fu il primo uomo a essere impiccato nel Territorio del Sud Dakota.
“Doc” Ellis T. Peirce
Il corpo di Hickok fu preso in consegna da “Doc” Ellis T. Peirce, un barbiere con qualche conoscenza medica. Non si sa bene con che cosa trattò la salma, fatto sta che a distanza di qualche anno, quando il corpo fu riesumato, i resti di Hickok erano ancora intatti. In un primo momento il corpo di Wild Bill Hickok fu interrato presso il cimitero degli Inglesi. Qualche anno dopo la salma fu trasportata presso il “Mount Moriah Cemetery”.
Negli ultimi anni della sua vita, Calamity Jane, al secolo Martha Jane Cannary, vantò una relazione col famoso pistolero e addirittura affermò di aver avuto una figlia da lui.


Il luogo della prima sepoltura di Wild Bill Hickok


Calamity Jane presso la tomba di Hickok nel “Mount Moriah Cemetery”

La ragazza, Jean Hickok Mc Cormick fu però messa a confronto con alcuni familiari dopodiché candidamente asserì di essere nata nel 1880, quattro anni dopo la morte di Wild Bill.

E per concludere l’articolo, questo sono io nel 2007 a Deadwood presso le tombe di Wild Bill e Calamity Jane nel Mount Moriah Cemetery.

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