“Iron Brigade”, nordisti di ferro!

A cura di Renato Panizza


Nell’esercito dell’Unione che combattè contro il generale Robert E. Lee nei teatri di guerra della Virginia, del Maryland e della Pennsylvania, diverse unità a livello di brigata si distinsero per il valore dimostrato in battaglia, ma una sola acquistò fama a tal punto da potersi forgiare del titolo di “Brigata di ferro”. Una brigata che fra tutte riportò la più alta percentuale di caduti.
Quando si udivano le note di “Hell on the wabash” intonate dalla banda del Reggimento, arrivavano loro: i famosi “cappelli neri” della “Iron Brigade of the West”! Erano rudi uomini del Mid-West, provenienti dal lontano Wisconsin, dal Michigan e dall’Indiana.
L’elemento distintivo della loro uniforme era un cappello alto e nero, cui venivano spesso applicati una piuma scura e un fermaglio che ne teneva sollevato un lembo: si chiamava “Hardee Black Hat”, dal nome del generale William Joseph Hardee, comandante dei cadetti di West Point prima dello scoppio della guerra, e in seguito generale dell’esercito confederato.
In realtà, questo tipo di copricapo era all’inizio il cappello d’ordinanza della fanteria, ma cadde presto in disuso e venne sostituito in tutti i reggimenti dal più pratico berretto con visiera. I soldati della Brigata del West invece lo conservarono, così come mantennero la giacca lunga, vecchio stile, di color blu scuro e le ghette bianche sui pantaloni azzurri.
Fu il governatore del Wisconsin, Alexander Randall, a organizzare la Brigata su base volontaria nel 1861, con tre Reggimenti del Wisconsin (2nd,6th,7th ) e uno dell’Indiana (19th ); ognuno con dieci Compagnie, per un totale di 4284 uomini.
Gli uomini provenivano soprattutto da piccole città, e un buon 40% era formato da immigrati irlandesi, tedeschi e scandinavi.


La Compagnia K del 7° Wisconsin

Il loro primo comandante fu il generale Rufus King, rampollo di una illustre famiglia che si era distinta durante la Rivoluzione americana; ma nel 1862 King fu nominato generale di Divisione, e al suo posto arrivò il generale John Gibbon, un vero aristocratico, duro, freddo, formale e riservato.
Gibbon era uno che con i soldati ci sapeva fare: ascoltava con cortesia e discrezione le lamentele di tutti, dal soldato semplice al colonnello, e per mantenere la disciplina sapeva dosare incentivi e punizioni. Dopo la guerra civile, nelle guerre contro i Sioux e i Nez Percés, gli scouts Crow lo chiamavano “lo zoppo”, per via della mutilazione avuta durante la battaglia di Fredericksburg del 13 Dicembre 1863.
Fu con Gibbon che i “cappelli neri” incominciarono a far conoscere di che stoffa erano erano fatti!
Il 28 di Agosto del 1862 la neo-formata armata nordista della Virginia comandata dal Maggior Generale John Pope, che Lincoln, visti i suoi successi, aveva fatto arrivare dall’ovest, aveva abbandonato la posizione difensiva dietro il fiume Rappahannock per inseguire e distruggere il Corpo del generale Jackson.
6° Wisconsin sulla Bandiera Nazionale
Lee aveva infatti audacemente distaccato il suo generale dal resto dell’armata per fargli compiere una manovra aggirante, e colpire alle spalle Pope prima che riuscisse a unire le sue forze a quelle in arrivo dell’armata del Potomac di McClellan.
Diretti a Centreville,dove si pensava si trovasse Jackson, lungo la strada principale di Warrenton, verso i campi che il 21 Luglio del 1861 avevano visto i soldati in blu e in grigio battersi nella prima battaglia della guerra civile, marciavano i nordisti del III Corpo McDowell, con in testa la Divisione King, e a seguire la Divisione Reynolds. Guidava la colonna la Brigata Hatch con dietro la Brigata Gibbon. I cavalleggeri del 1st Rode Island cavalcavano in avanscoperta, e gli zuavi del 14th Brooklin garantivano la protezione della colonna sul fianco destro.
Ma era dai boschi sulla sinistra che sarebbe invece arrivata la minaccia!
Iniziarono a sentirsi degli spari e dei colpi di cannone: doveva trattarsi di un reparto isolato di cavalleria, perché Jackson non poteva esser lì, ma doveva già trovarsi a Centreville. Invece no! A tendere l’agguato c’era proprio l’intero Corpo di “Stonewall”, forte di circa 24.000 uomini schierati tra i boschi, con il fianco sinistro appoggiato solidamente al Bull Run e il destro a pochi passi dalla strada che stavano percorrendo i Nordisti, nei pressi della fattoria di Brawner, poco prima del borgo di Groveton.
Bandiera reggimentale del 2° Wisconsin
Lungo tutto il fronte di colline leggermente ondulate, correva il terrapieno di una ferrovia in costruzione: un posto ideale per ripararsi e da cui sferrare attacchi! Gibbon si consultò con Doubleday, che comandava un’altra brigata di King, e la decisione fu presto presa: gli uomini del suo 2nd Wisconsin avrebbero provveduto con relativa facilità a mettere a tacere quella che pareva essere solo una retroguardia yankee supportata dall’artiglieria.
Ma appena i “cappelli neri” avanzarono, dai boschi uscirono urlando migliaia di soldati sudisti. Erano le sei del pomeriggio. Lo scontro si fece subito durissimo, con sparatorie a una cinquantina di metri soltanto.
Arrivarono in rinforzo gli altri reggimenti di Gibbon, il 19th Indiana, poi il 7th e il 6th Wisconsin: ora tutti i “cappelli neri” erano ingaggiati.
Ma i soldati confederati continuavano ad affluire in forze. Ora, i poco più di 2.000 uomini del Midwest (solo una parte di tutti gli effettivi della brigata) avevano di fronte l’intera Divisone Tagliaferro, forte di 6.000 uomini!
“Il sole stava già calando, e incominciavano a vedersi le prime stelle – raccontò in seguito il generale William Tagliaferro – ma quegli uomini continuavano a battersi, e nessuna delle due parti arretrava. E’ stato uno degli scontri più feroci che si possa immaginare.”
Gibbon chiese rinforzi: gli arrivarono due reggimenti di Doubleday, il 76th New York e il 56 Pennsylvania.
Il Generale Rufus King
“Ormai quei reparti non erano più soldati in linea di battaglia, ma una moltitudine confusa di uomini che si batteva furiosamente tra il fumo denso delle moschetterie nel buio della sera che stava già avanzando“ – così descrisse la scena un colonnello nordista.
Jackson decise di pressare il nemico e ordinò altri attacchi: gli uomini del Sud sotto il fuoco micidiale delle moschetterie cadevano a dozzine.
“I Ribelli venivano avanti sventolando spavaldamente le loro bandiere di battaglia – raccontò un sergente nordista del 76th New York- ma gli uomini di Gibbon non arretravano di un passo e sparavano più in fretta che potevano: non era facile scalzare quei soldati!”
Presto si fece così buio che i soldati sparavano solo più mirando verso i bagliori che provenivano dalla parte del nemico. Verso le nove finalmente Gibbon e Doubleday ordinarono l’arretramento, che avvenne con ordine.
I “cappelli neri” si erano comportati meravigliosamente bene: da allora sarebbero stati chiamati per sempre “ i soldati di ferro del West”. Guadagnarsi questo titolo era però costato il 33% di perdite: uno su tre dei soldati di Gibbon era caduto!
Il giorno successivo iniziò la “seconda battaglia di Bull Run” che vide la decisiva vittoria del Generale Lee. La Brigata di Gibbon si distinse ancora presso la Henry Hill, teatro di aspri scontri già un anno prima, e alla fine delle due giornate di battaglia contò un 44,7% di perdite sui 2.000 soldati impegnati.
“Hardee Black Hat”
Come conseguenza della disfatta, l’Armata nordista della Virginia venne sciolta e il generale Pope fu rispedito all’Ovest… ma a combattere gli Indiani.
Ora l’iniziativa passava decisamente in mano ai confederati, e il Generale Lee decise che era giunto il momento di invadere il Maryland.
Il 14 Settembre del 1862 l’Armata di Lee si trovava in territorio nemico, ma era divisa. Si presentava un’occasione d’oro per il generale McClellan,comandante dell’Armata del Potomac: bisognava forzare i passi delle South Mountains, tenuti dalla Divisione D.H. Hill e dalla Cavalleria di Stuart; penetrare nell’area occupata dai sudisti, tra le cittadine di Hagerstown e Harper’s Ferry, e poi colpire e distruggere uno dopo l’altro i Corpi sudisti ancora separati.
McClellan, per una incredibile circostanza, era perfettamente al corrente dei piani del suo nemico. L’ordine n° 191, emanato da Lee il 9 Settembre 1862, e diramato in più copie ai suoi principali comandanti, era caduto nelle sue mani: erano stati casualmente trovati alcuni sigari avvolti in uno di questi fogli! La fortuna stava sfacciatamente aiutando il Generale nordista.
Alle ore 16.30 del 14 Settembre, la Brigata Gibbon, che ora faceva parte della Divisione Hatch del Corpo di Hooker, è schierata contro gli uomini di Colquitt, lungo la strada nazionale per Boonsboro-Hagerstown.
I Sudisti della Georgia e dell’Alabama sono ben piazzati e in posizione dominante, ai lati della strada e nei boschi: davanti a loro un ideale campo di tiro, nello stretto passo,circondato da colline boscose.
Divise della Iron Brigade
Al calar del sole, dopo ore di attesa sotto il crepitio dei moschetti e i colpi di cannone che squarciano gli alberi, arriva un cavaliere con un ordine perentorio: “Attaccare!” Gibbon manda avanti gli “schermagliatori”: una o due Compagnie che, celandosi, precedono in ordine sparso il Reggimento, allo scopo di “disturbare” la risposta del nemico.
Dispone a sinistra della strada il 19° Indiana e a destra il 7° Wisconsin.
Dietro, avanzano in doppia colonna gli altri due Reggimenti della Brigata.
C’è l’appoggio dell’artiglieria: due cannoni della Batteria B del 4°US Artillery, più da vicino; e i restanti cannoni dietro.
Gibbon, a cavallo, precede i suoi uomini: avanzano come fossero in “parata”!
Quando incominciano a risalire il pendio vengono investiti dal terribile fuoco di fila sudista: impediti ma non fermati, rispondono al fuoco.L’Artiglieria sudista colpisce duramente tanto le prime file come le colonne che avanzano di dietro. Incuranti delle perdite i “Cappelli Neri” continuano ad avanzare, molto lentamente e faticosamente. Incontrano anche uno steccato: il solito, maledetto steccato!
Dietro c’è un campo aperto, battuto dal pesante fuoco nemico proveniente dai boschi.
Il 7° Wisconsin supera lo steccato, attraversa il campo e scaccia d’impeto il nemico.
Il Generale McClellan, dalla sua postazione, ha osservato con il cannocchiale tutti i movimenti delle truppe intorno alla strada nazionale:
“Vidi quegli uomini che combattevano in condizioni estremamente sfavorevoli – disse in seguito McClellan – e quando il Generale Hooker venne da me in gran fretta per prendere ordini, gli chiesi chi erano quei soldati che combattevano vicino alla strada. Egli mi rispose che erano “i soldati del West” di Gibbon, e io dissi: quegli uomini sono fatti con il ferro! Lui mi replicò: Generale, se voi li aveste osservati a Bull Run, avreste già capito allora che erano uomini di ferro!”
Si fa notte. Tutti si fermano sulle posizioni acquisite. L’ordine è: “dormire con il moschetto in mano”.


Una fotografia di uno scorcio del campo di battaglia di Manassas

Ma all’alba i Sudisti non ci sono più: si sono ritirati da tutti i passi.
La lentezza degli ordini e l’indecisione di McClellan – conseguenza anche della sua errata convinzione sulla reale forza del nemico – avrebbero consentito ai Sudisti di raggiungere i loro obbiettivi, e di riuscire a riunificare le truppe,almeno in gran parte. Tutto era ormai pronto per un altro sanguinosissimo scontro: la battaglia di Antietam (Sharpsburg).
Il Generale Lee ritenne che il luogo migliore per riunire la sua Armata fosse l’area adiacente una piccola cittadina del Maryland,situata tra boschi, frutteti e campi coltivati, ed equidistante ai punti di provenienza della varie unità che si erano precedentemente separate: la cittadina di Sharpsburg.
Sharpsburg si trovava sulla sommità di un dolce e molto ampio pendio, compreso tra le anse del fiume Potomac e un torrente di nome Antietam. A levante l’Antietam era valicabile,ma solo attraverso ponti controllati dai Sudisti, mentre a Nord alcuni guadi consentivano più facilmente l’accesso.


L’Iron Brigade all’attacco in una ricostruzione moderna

Fu proprio da Nord che passò il Primo Corpo di Hooker, per sferrare l’attacco su un punto debole dei Confederati. Il punto “chiave” era rappresentato da un piccolo edificio bianco, una chiesetta protestante detta “Dunker Churc”, che si trovava sulla strada principale da Hagerstown per Sharpsburg, tra un fitto bosco detto “West wood” e alcuni vasti campi, coltivati per lo più a granoturco. La posizione era tenuta dagli uomini di Jackson, forniti di cannoni.
I Nordisti attaccavano con la brigata “Iron” verso il West wood e con le altre brigate dal bosco retrostante i campi. Circa trenta cannoni battevano le unità confederate celate nei campi di mais.La Iron era sostenuta,come sempre, dalla Batteria “B” del U.S. Ligth Artillery Regiment : sei cannoni “Napoleon “ da 12 libbre ad “anima liscia”, potenti e affidabili pezzi da campo.
La “Batteria B” del 14th U.S. Ligth Artillery era stata guidata da Gibbon quand’era capitano. Ora, al comando della “Iron”, se l’era portata dietro e quando questa subiva perdite attingeva direttamente dagli uomini della Iron per rinsanguarla.


Nella battaglia di Antietam la Batteria “B” si comportò in modo eroico

La Iron Brigade, pur presa sul fianco dal forte fuoco degli uomini di Jackson annidati nel West wood, riuscì ad avanzare grazie alla copertura della Batteria “B” e ingaggiò un aspro combattimento attraverso la strada Hagerstown-Sharpsburg. Dopo aver respinto diversi contrattacchi, riuscì a strappare ai Sudisti gran parte del bosco: le unità di Jackson furono pressoché distrutte durante l’assalto dei Nordisti!
Ma i Texani di Hood, pur inferiori di numero erano freschi e sferrarono un terribile assalto, piombando sulla Iron, che per un po’ riuscì a resistere. Gli artiglieri della Batteria B riversavano sul nemico “shrapnel” a mitraglia, alzo “zero”, a distanza ravvicinata. Hooker scrisse nel suo rapporto: “I caduti giacevano in file precise, così come erano prima nei ranghi.”
Ma anche i soldati di Hooker furono duramente messi alla prova: le perdite nel suo Corpo arrivarono al 50%; e le perdite della “Iron” furono tali da richiedere per rinsanguarla l’aggiunta di un reggimento di circa 800 uomini, il 24° Michigan.


Soldati del 24° Michigan

Il 24° Michigan dimostrò ben presto di non essere da meno dei soldati a cui si era unito, ma, se possibile, di aumentarne ancora di più il valore.
Gibbon venne promosso Maggior Generale e prese il comando divisionale. Al suo posto arrivò il 25 Novembre 1862 Solomon Meredith, detto “long Sol”, per via della sua altezza.
Il 3 di Giugno del 1863, Lee, forte di quasi 80.000 uomini e 300 cannoni, iniziò la più audace e rischiosa impresa che avesse mai tentato : la marcia per invadere la Pennsylvania e portare per la seconda volta la minaccia dentro il territorio del nemico. Quando i movimenti sudisti vennero segnalati, iniziò la risposta dell’Unione e l’Armata del Potomac si mise a sua volta in marcia.
Ci si avvicinava alla battaglia di Gettysburg, dove si sarebbe compiuto il più grande sacrificio dei “cappelli neri”.


I “Cappelli Neri” avanzano nella cresta boscosa

Alla fine di Giugno del 1863 sia l’Armata di Lee che quella del Potomac,ora guidata dal generale Meade, stavano convergendo verso la cittadina di Gettysburg, che era un tranquillo centro agricolo nella parte bassa della Pennsylvania centrale, poco sopra il confine con il Maryland.
L’Armata sudista si trovava nella parte settentrionale, aperta e pianeggiante.
L’Armata nordista era risalita e convergeva da Sud.
Per primi arrivarono il 30 Giugno i cavalleggeri nordisti del Generale Buford, che occuparono la cittadina, e in seguito si disposero in modo da bloccarne l’accesso da occidente, lungo la strada nazionale (pike) che portava a Chambersburg : Buford sapeva che i Sudisti potevano provenire in forze da quella direzione.
Dopo una scaramuccia con le avanguardie della Brigata Pettigrew, il comandante nordista dispose in serata i suoi 3.500 cavalleggeri lungo una linea che partiva da una collinetta di querce (Oak Hill) sulla sua destra fin giù, lungo un “cresta boscosa“ che correva verso Sud, partendo da una fattoria (McPherson farmhouse) dietro un torrente (Willoughby run). Il suo quartier generale era nell’edificio del Seminario Luterano, lungo un’altra cresta boscosa, immediatamente retrostante alla prima, da cui poteva osservare bene il campo di battaglia: lì, avrebbe resistito a tutti i costi contando sull’arrivo del Generale Reynolds con il suo Primo Corpo, che si trovava ad alcune ore di marcia e che era stato informato della situazione.


Il muro di fuoco degli “uomini di ferro”

All’alba del 1° Luglio 1863 il Generale confederato A.P.Hill, comandante il Terzo Corpo dell’Armata di Lee, decise di scagliare la sua Seconda Divisione comandata dal Generale Heth contro le posizioni tenute dalla cavalleria yankee: si trattava di quasi 8.000 uomini!
La linea dei cavalleggeri di Buford, riuscì a fermarli per un po’, giusto in tempo per l’arrivo dei sospirati rinforzi di Reynolds, di cui faceva parte la Iron Brigade.
La Iron mosse all’attacco della cresta boscosa e ricacciò indietro il nemico, catturando il generale Archer che comandava una brigata di Heth. In questa azione cadde colpito al collo e morì sul campo il generale Reynolds. Gli scontri si susseguirono furibondi, con i combattenti a pochi passi gli uni dagli altri, che sparavano “a bruciapelo”.
Nonostante la ferrea volontà di resistere, le truppe nordiste non poterono più tenere testa ai Confederati che erano superiori di numero e ormai avevano occupato la Oak Hill, piazzandovi dei cannoni, Nel pomeriggio sgombrarono la cresta del Seminario Luterano e anche la cittadina di Gettysburg. La battaglia si protrasse ancora per due giorni, durissima. Alla fine Lee perse e si ritirò in Virginia.


Caduti della Iron Brigade a Gettysburg

La battaglia, una tra le più sanguinose dell’intera guerra, costò ai Nordisti circa 25.000 uomini e ai Sudisti quasi 29.000.
I costi per la Iron Brigade furono estremi: il 2° Wisconsin perse il 77% di soldati.
Il 24° Michigan l’80%. Mediamente l’intera Brigata Iron soffrì un 61% di perdite. Dopo questa battaglia per rinsanguare la Brigata fu necessario aggregargli un altro Reggimento, il 167th Pennsylvania; e ,alla fine del 1863, anche il primo battaglione dei New York Sharpshooters. Così la Iron Brigade perse definitivamente il suo “carattere Western”.
I superstiti di “quella dannata brigata di cappelli neri”, come la chiamavano i soldati confederati, combatterono ancora valorosamente nella campagna del 1864.
I valorosi “nordisti di ferro del West” non saranno mai dimenticati!

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