George Gordon Meade, il vincitore di Gettysburg
A cura di Renato Panizza
Gettysburg, la grande e sanguinosa battaglia che si svolse i primi tre giorni del Luglio 1863 nel territorio dell’Unione, in Pennsylvania, rappresentò un punto di svolta nella Guerra Civile Americana; pose fine alla seconda invasione sudista nel teatro di guerra dell’Est, e da quel momento in poi, l’armata della Virginia Settentrionale del generale Robert E. Lee sarebbe stata costretta ad arretrare, fino a trincerarsi e porsi sulla difensiva nell’area di Richmond-Petersburg.
La mattina del 28 Giugno 1863, un messaggero proveniente da Washington arrivò all’armata del Potomac, in marcia per raggiungere il generale Lee, i cui Corpi convergevano verso Gettysburg. Portava con sé un ordine emanato direttamente da Lincoln: il comando dell’Armata doveva essere preso da un uomo della Pennsylvania esperto e capace, il generale George Gordon Meade.
Era il quinto generale che nell’arco di un solo anno si accingeva a prendere le redini della poderosa armata nordista.
Il cambio di comando veniva fatto, però, in un momento estremamente delicato, proprio quando l’armata del Potomac era in procinto di scontrarsi con l’agguerrita armata sudista di Lee. Lincoln era certo che il pennsylvaniano si sarebbe battuto con la massima energia per difendere la sua terra. Si trattava comunque di una mossa azzardata: Meade conosceva poco l’armata del Potomac nel suo insieme ed ora, con il nemico così vicino, non avrebbe avuto tempo sufficiente per farlo. Il presidente Lincoln aveva giocato una carta rischiosa, e gli andò bene!
Generali dell’Armata del Potomac
Ma chi era George Gordon Meade? George Meade era nato in Spagna, a Cadige, nel 1815, ed era approdato in America quattro mesi dopo la morte del padre, uomo ricco che si era completamente rovinato compromettendosi con gli spagnoli durante l’occupazione napoleonica. Graduatosi a West Point nel 1835, diciannovesimo su 56 cadetti, aveva poi lavorato con successo come ingegnere sia nell’Esercito (arrivando al grado di capitano) che da civile, dedicandosi alla costruzione di fari, frangiflutti e dighe, divenendo esperto in rilevamenti costieri. Ritornò nell’Esercito per combattere i Seminole e nella guerra contro il Messico del 1846.
Allo scoppio della Guerra Civile, con il grado di brigadier generale, ottenne il comando di una Brigata di volontari della Pennsylvania, Stato in cui risiedeva e aveva famiglia.
Anche Meade, come tanti altri soldati in quella guerra, visse il dramma di vedere un parente (il marito della sorella della moglie) combattere nell’esercito nemico.
Ricevette diverse gravi ferite a Glendale, nel Giugno 1862, durante la Campagna di McClellan della “Peninsula”, e continuò eroicamente a guidare i suoi soldati, finché l’emorragia lo costrinse a fermarsi. Si guadagnò così il comando di una Divisione (la Terza del I Corpo- Armata del Potomac) nel Settembre del 1862. A South Mountain si batté così bene che, subito dopo,ad Antietam, il Generale McClellan in persona lo preferì ad altri di maggior grado per sostituire Hooker, ferito, al comando temporaneo del Corpo.
George Gordon Meade
Nel Dicembre ’62, divenuto Maggior Generale, combatté al comando della terza Divisione del I Corpo di Reynolds dell’Armata del Potomac a Fredericksburg. Nei pressi dell’area detta Hamilton’s crossing, in un esteso bosco, il 13 Dicembre 1862, nel primo pomeriggio, la Divisione di Meade riuscì ad aprire un varco e sfondare,gettando indietro i Sud-caroliniani della Brigata Gregg (Corpo di Jackson). Lo stesso Generale Gregg fu colpito a morte. Ma le Brigate dei Pennsylvaniani di Meade non vennero sostenute a sufficienza e dovettero ripiegare sotto l’urto dei rinforzi sudisti. Se Reynolds avesse coordinato meglio gli attacchi, forse, grazie a questa azione, le sorti della battaglia avrebbero potuto volgere quel giorno a favore dei Nordisti.
Nella Primavera del ’63,Meade, giunto al comando del V Corpo, partecipò alla battaglia di Chancellorsville, ma fu tenuto di riserva,e a ciò è in parte dovuta la sconfitta che subì l’Armata del Potomac, allora guidata da Hooker.Nonostante una carriera militare fino a quel momento di tutto rispetto, possiamo dire che la fama e la notorietà che Meade si guadagnò presso i posteri è dovuta essenzialmente alla vittoria di Gettysburg: il primo comandante che finalmente era riuscito a infliggere a Lee e ai suoi soldati, che ormai avevano fama di essere imbattibili, una sonora sconfitta. Quanto, però, il merito del successo a Gettysburg sia effettivamente dovuto a Meade (che aveva assunto il comando solo tre giorni prima della battaglia) è ancora oggi oggetto di discussione tra gli Storici. Fu lo stesso Meade, alla fine del secondo giorno di scontri, che riunì un consiglio di guerra e chiese ai suoi più alti Ufficiali se fosse il caso o no di rimanere ancora lì. Gli venne risposto di sì: che conveniva rimanere e combattere, perché la posizione era forte e la disposizione delle Unità tale da permettere ottime linee interne di comunicazione tra i reparti. Né vi fu, alla fine della battaglia, la chiara consapevolezza da parte di Meade di una netta vittoria : avevano resistito, sì, avevano “tenuto” infliggendo gravissime perdite al nemico, ma solo quando Lee se ne andò fu chiaro il segno della vittoria, che oltre che sul campo fu anche mediatica e psicologica. Lincoln sulle prime ebbe addirittrura a lamentarsi di Meade, per non aver avuto l’energia e la prontezza di contrattaccare e inseguire Lee in ritirata,ma poi dovette ringraziarlo, unitamente al Congresso, per la vittoria conseguita, che tutti al Nord percepivano come fondamentale.
La battaglia di Gettysburg
Nella Campagna del 1864 e fino alla fine della guerra, Meade continuò a comandare l’Armata del Potomac. Nel Marzo del ’64 Grant assunse la funzione di “general-in-chief” e insediò il suo comando presso l’Armata di Meade, che dovette rassegnarsi a stare sotto la sua “ombra”. Ciò fu spesso per lui motivo di irritazione: sotto l’apparente modestia si celava un uomo dal forte “ego”, e non privo di ambizione, che pativa la stretta supervisione; era inoltre infastidito dalla sensazione che Grant favorisse gli ufficiali che si era portato dall’Ovest, specialmente Sheridan.
Comunque, si può dire che abbia gestito bene l’ultimo anno di guerra, nonostante gli errori che i giornalisti naturalmente non gli perdonavano: quando l’Esercito vinceva parlavano di Grant; se perdeva citavano Meade! Infatti Meade, soprannominato “la vecchia tartaruga che morde”, a causa del suo brutto carattere, era riuscito a farsi malvolere da molti Ufficiali e, peggio ancora, dai giornalisti e dai politici. Tuttavia, fu lo stesso Grant a chiederne la promozione a Maggior Generale dei Regolari.
Una tragica immagine della battaglia
Ed è con questo grado che Meade continuò con successo la sua carriera nell’Esercito fino al 1872, quando morì a causa delle sue vecchie ferite, mai del tutto guarite e aggravate da una complicazione polmonare.
Scrisse Grant: “Il Generale Meade è stato un Ufficiale di grandi meriti… arrivava dal Genio… e capiva chiaramente se, in relazione alla topografia del territorio, la posizione del nemico era buona o no… il suo primo obiettivo era di ottenere il vantaggio del terreno…”
Oltre a ciò, fu un comandante che capì prima di altri la “lezione” della Guerra Civile:la necessità di adeguare le tattiche di combattimento alle nuove armi che la tecnologia bellica stava producendo. Un insegnamento per il futuro.