Le più importanti battaglie della Guerra Civile

A cura di Matteo Pastore

Queste battaglie furono tra le più cruciali del conflitto più sanguinoso d’America. Quando i ribelli del sud bombardarono Fort Sumter nella Carolina del Sud nell’aprile 1861, fu l’inizio di una guerra tra l’Unione e gli Stati Confederati d’America che si sarebbe protratta per quattro sanguinosi anni.
La guerra causò un tributo brutale. Secondo le statistiche, compilate dal National Park Service, 110.100 uomini dalla parte dell’Unione hanno perso la vita in combattimento e altri 275.174 sono rimasti feriti in azione, mentre 94.000 confederati sono stati uccisi e altri 194.026 sono rimasti feriti.
Ancora più soldati morirono di malattie, fame e incidenti, tanto che il bilancio totale delle vittime potrebbe essere stato di 850.000, secondo un’analisi del 2011.
Oggi, quando pensiamo alla Guerra Civile, ci vengono in mente i nomi di alcuni sacri campi di battaglia, come Gettysburg e Shiloh. Ma il conflitto era molto più grande e di portata sanguinosa. Le forze dell’Unione e della Confederazione si sono incontrate in più di 10.000 scontri armati in tutta la nazione, da piccoli scontri a battaglie su vasta scala che hanno coinvolto decine di migliaia di soldati, in località dal Vermont all’Arizona. “Valutare l’importanza di una battaglia può essere un affare complicato”, spiega Jim Campi, portavoce dell’American Battlefield Trust, un’organizzazione che lavora per preservare i siti di battaglie storiche in tutta la nazione e sottolinearne l’importanza. “Le battaglie si valutano meglio in base al loro impatto complessivo sul conflitto più ampio: ha esteso la guerra o l’ha avvicinata alla sua conclusione; ha raggiunto un obiettivo strategico, eliminato una forza nemica o consentito a un combattente di portare più forza in un punto decisivo? Ecco sette battaglie che si sono rivelate fondamentali nella guerra civile.

First Bull Run
21 luglio 1861: il generale dell’Unione Irvin McDowell marciò da Washington, DC in Virginia, con l’intento di impadronirsi della capitale confederata di Richmond e porre fine alla guerra. Ma la maggior parte degli uomini di McDowell erano volontari inesperti (con circa 90 giorni di addestramento). Si scontrarono con le truppe guidate dal generale Pierre GT Beauregard, che stava difendendo il nodo ferroviario di Manassas, in Virginia.

Quando le forze di McDowell attaccarono, i Confederati inizialmente furono respinti, ma presto arrivarono rinforzi, inclusa una brigata guidata dall’allora Brig. Gen. Thomas J. Jackson, che si guadagnerebbe il soprannome di “Stonewall” per la sua tenacia.
Nella prima grande battaglia della guerra, le forze dell’Unione furono sconfitte, con circa 2.896 morti, feriti, dispersi o catturati. I vittoriosi Confederati subirono 1.982 vittime. Mentre ciascuna parte contava i propri morti, divenne evidente che la lotta futura sarebbe stata più lunga e più macabra di quanto gli americani si potessero aspettare.

Fort Donelson
11-16 febbraio 1862: fu una delle prime grandi vittorie dell’Unione. La cattura di Fort Donelson, situato lungo il fiume Cumberland (Tennessee), fu resa grazie al generale Ulysses S. Grant. I confederati riuscirono, inizialmente, a respingere i vari attacchi e decisero di pianificare un feroce contrattacco per creare una linea di fuga ma improvvisamente si ritirarono tornando nelle loro fortificazioni.

Ciò diede a Grant di capire il punto debole del nemico e di attaccarlo. I generali Pillow e Floyd fuggirono abbandonando circa 13.000 soldati i quali issarono varie bandiere bianche sulla cima delle fortificazioni. La vittoria, insieme alla cattura del vicino Fort Henry, aprì la strada del Tennessee e contribuì a trasformare Grant in un eroe nazionale.

Antietam
17 settembre 1862: il generale Robert E. Lee e il suo esercito della Virginia invasero il Maryland cercando di respingere gli attacchi dell’Unione. Il presidente Lincoln inviò il generale McClellan con il suo esercito per fermarlo.
Le due forze si scontrarono, inizialmente, all’alba in un campo di grano a Sharpsburg dove i movimenti erano nascosti grazie agli alti steli del mais.

Lo scontro, alla fine, si svolse su un ponte di pietra lungo l’Antietam Creek dove le truppe unioniste dovettero assaltare tre volte la postazione confederata prima di catturarla. Il totale delle vittime dei due eserciti è stimato a 22.717 tra morti, feriti, dispersi e prigionieri. Nonostante la battaglia finì in una situazione di stallo, l’Unione aveva ostacolato l’invasione Confederata. Dopo questo evento Lee proclamò l’atto di emancipazione. Ciò ridefinì l’obiettivo della guerra ovvero l’abolizione della schiavitù. Le foto del campo di battaglia, scattate da Alexander Gardner, furono esposte a New York e fecero capire il brutale costo della guerra.

Chancellorsville
1- 6 maggio 1863: Lee ottenne uno dei suoi più grandi trionfi in questa zona della Virginia. Qui divise le sue forze e le affidò al generale Stonewall Jackson con l’ordine di farsi strada attraverso una fitta foresta per aggirare le forze del generale Joseph Hooker.

Dopo diversi giorni di combattimenti, le forze dell’Unione si ritirarono. Hooker subì circa 17.000 perdite contro le 13.000 di Lee. Nonostante la vittoria il costo di vite umane perse per il Sud fu alto e tra le vittime vi era anche il generale Jackson: ferito da fuoco amico, morirà quattro giorni più tardi.

Vicksburg
18 maggio – 4 luglio 1863: il presidente confederato Jefferson Davis vedeva la città di Vicksburg, porto fortificato e nodo ferroviario lungo il Mississippi, come il “chiodo che univa le due metà del Sud”. Per questo motivo diventò uno dei principali obiettivi dell’Unione. La città era conosciuta come la “Gibilterra della Confederazione”. A metà maggio, Grant, inviò più volte le sue forze ad attaccare la città ma senza successo. Così le truppe dell’Unione circondarono la città iniziando un lungo assedio. Grant diede l’ordine di bombardare la città con l’artiglieria e le cannoniere.

Le forze confederate e la popolazione furono colpite da fame e malattie come scorbuto, dissenteria, malaria e vaiolo. Ad aggravare la situazione fu la nuova sistemazione della popolazione, vennero scavate delle grotte artificiali sotto la città.
A giugno fu tentato un ultimo assalto. I genieri e gli zappatori riuscirono a raggiungere i tunnel confederati, posti sotto la città, e posizionarono una grande quantità di esplosivo che creò un cratere di più di 3 metri. Nonostante questo passaggio, l’armata di Grant non riuscì a penetrare in città. A luglio il tenente generale Pemberton e i suoi 29.000 uomini si arresero. Con questa vittoria la linea di rifornimento confederata lungo il Mississippi fu interrotta e la Confederazione divisa.

Gettysburg
1-3 luglio 1863: Lee invase nuovamente l’Unione con l’obiettivo di sconfiggere l’Unione sul proprio territorio e minacciare Washington DC costringendo Lincoln alla resa e ad un trattato di pace.
L’esercito della Virginia di Lee fu inseguito dalle forze del maggior generale George Meade il quale, dopo aver raggiunto i nemici, decise di affrontarli a Gettysburg in quella che fu una delle più fatali battaglie della storia della Guerra Civile.
Inizialmente, i confederati, guidarono le truppe dell’Unione in dei campi ad ovest ma già dal secondo giorno non furono in grado di rompere le linee delle forze unioniste. Il 3 luglio, Lee, attaccò i nemici a Cemetery Ridge, a sud di Gettysburg. Dopo due ore di bombardamenti, il generale George Pickett guidò l’assalto alle postazioni avversarie. La famosa “Carica di Pickett” fu un disastro poiché i confederati subirono più del 60% di vittime. Poco dopo, Lee, decise di ritararsi e di abbandonare l’invasione.

La battaglia fu una sconfitta schiacciante per la Confederazione ma le perdite furono molto alte per entrambe le forze in campo. L’Unione perse 23.000 uomini mentre la Confederazione 28.000. Inoltre, dopo questa battaglia, furono perse le speranze di un riconoscimento estero degli Stati Confederati e Lee offrì le sue dimissioni che furono rifiutate dal presidente Davis. La battaglia assunse un significato ancora più importante dopo l’arrivo di Lincoln dove pronunciò il “discorso di Gettysburg”. Nonostante la brevità fu molto potente, il presidente onorò il sacrificio dei soldati morti e fece capire che la guerra era una lotta per la libertà di tutta la nazione.

Atlanta
22 luglio 1864: verso la fine della guerra un trio di eserciti, guidati da William Tecumseh Sherman, confluì su Atlanta. I confederati cercarono di contrattarli ma fallirono. La battaglia di Atlanta fu tra gli episodi più sanguinosi della marcia di Sherman attraverso la Georgia poiché le vittime furono numerose da entrambe le parti. Le forze del generale continuarono la loro avanzata e in poco tempo circondarono la città assediandola per tutto agosto. Solo con la conquista di un importante nodo ferroviario si riuscì a sbloccare la situazione di stallo.

Il 1° settembre, il tenente generale John Bell Hood (veterano di Antietam, Gettysburg e Chickamauga dove perse una gamba), si arrese e abbandonò la città permettendo alle forze di Sherman di entrare.
La cattura di Atlanta paralizzò lo sforzo bellico confederato e fu importante per la vittoria alle elezioni di Lincoln contro George B. McClellan, uno dei suoi ex generali. La conquista della città portò la sanguinosa guerra verso la sua inesorabile fine.

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