La diplomazia durante la guerra civile americana

A cura di Valentina Magagnin

Un contatto diplomatico in Georgia
Nel Dicembre 1860 la Carolina del Sud assieme ad altri dieci stati diede inizio alla secessione. Il 1861 segnò l’inizio della guerra civile americana. Da una parte l’Unione guidata da Lincoln e dal’altra i Sudisti o Confederazione. Vi erano profonde differenze tra i due schieramenti. Gli Stati del Nord si stavano avviando all’industrializzazione, rinunciando alla schiavitù, potevano contare su una popolazione di ventidue milioni di abitanti; gli Stati del Sud continuavano a puntare sulle coltivazioni, soprattutto di cotone, sfruttando il lavoro degli schiavi, avevano scarse industrie con cui produrre armi e potevano contare su una popolazione di cinque milioni e mezzo di persone.
Nel 1861 gli Stati della Confederazione scelsero la via dell’embargo volontario sul cotone, per spingere la Gran Bretagna a prender parte al conflitto. Ciò non accadde perché l’Europa trovò il cotone altrove; invece gli scarsi raccolti di grano europeo del 1860-1861 crearono un vantaggio per l’Unione che esportava grandi quantità di grano verso l’Europa. Emblematica questa citazione dell’epoca: “il re del grano era più potente del re del cotone”. Non dimentichiamo che la guerra genera domanda di armi, di navi e questo creò per la Gran Bretagna nuove opportunità economiche.
Lincoln affermava che la guerra non era iniziata per la fine della schiavitù, ma perché la secessione era incostituzionale: questo non gli procurò molto consenso. Il portavoce della Confederazione fu più abile: concentrò l’attenzione sulla loro lotta per la libertà, sull’importanza del cotone per l’economia europea.


Un confronto diplomatico in una vignetta ironica

Sul fronte dell’abolizione della schiavitù, la Gran Bretagna aveva approvato nel 1833 lo Slavery Abolition che aboliva la schiavitù nelle sue colonie. Iniziava a spirare il vento dei diritti umani. Proprio per questo, l’opinione pubblica inglese contraria alla schiavitù criticò la vendita di navi da guerra alla Confederazione.
Nel Novembre 1861 Il Trent Affair causò una crisi. La nave inglese Trent, che trasportava due Confederati, venne bloccata dalla marina statunitense: il primo ministro britannico Palmerston ne fu molto indignato. Chiese il rilascio dei due uomini e fece trasferire altri 3.000 soldati in Canada. Nel frattempo, nel nuovo continente, la guerra volgeva a favore dell’Unione dopo la sconfitta dei Confederati nella battaglia di Antietam del 1862 con la successiva proclamazione di emancipazione.


Una rappresentazione del “Trent Affair”

Palmerston capì che il coinvolgimento della Gran Bretagna nella guerra americana non avrebbe sortito nessun effetto positivo, così rifiutò la proposta di Napoleone III di Francia di arbitrare il conflitto. Inoltre nel 1863 l’inizio della rivolta polacca contro la Russia distolse l’attenzione delle potenze europee dal conflitto statunitense.
La guerra terminò nel 1865 con la vittoria dei nordisti, il conflitto era costato oltre seicento mila morti.

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