I trapper, cacciatori, esploratori e commercianti

A cura di Paolo Scanabucci

Il trapper
Il lato piu’ romantico del West è senz’altro rappresentato dal pistolero solitario, dal giustiziere senza paura, spesso in bilico tra bene e male, ma alla fine orientato decisamente al bene ed al salvataggio dei “buoni”.
C’è però un altro personaggio del West che, nell’immaginario collettivo, fa una notevole concorrenza al pistolero: è l’uomo che, rifiutando di diventare un colonizzatore, preferiva una vita errabonda, alla stregua degli stessi nativi americani, spesso vestito come un guerriero sempre pronto al combattimento e lottando non poco per vivere o per sopravvivere.
Trapper, esploratore o commerciante che sia, questo tipo di uomo conduceva una vita molto dura, resa ancor piu’ terribile dalle condizioni metereologiche spesso avverse, frequentemente alle prese con animali feroci. A differenza del pistolero, che poteva anche diventare famoso, questi uomini non facevano notizia e poco sapevano di loro gli abitanti degli States orientali la cui esistenza era senz’altro piu’ comoda e meno rischiosa.


Un vecchio trapper

Nonostante il disinteresse del Governo federale verso le praterie del West, questi territori erano tuttavia animati da strani tipi, molto spesso analfabeti, rozzi, dall’oscura esistenza, ma che ebbero il merito di tracciare le piste per il grande esodo verso il Far West.
Infatti le migrazioni verso l’Ovest americano ,che cominciarono in forma massiccia dopo il 1840, non furono caratterizzate da grandi scoperte. Gli esploratori famosi, i cercatori di oro, i coloni, l’esercito americano che combatteva gli indiani, tutti questi attori sul grande palcoscenico USA si avvalevano di mappe o conoscenze acquisite anni prima da questi trapper, esploratori e commercianti, molti dei quali non sono passati alla storia, e di cui,in molti casi, non si conosce affatto l’identità.
Brigham Young ,per esempio, ben noto per essere il leader religioso che condusse i Mormoni a Salt Lake City, deve ringraziare questi uomini se riuscì ad arrivare nella sua terra promessa. Anche John Charles Fremont , famoso generale e botanico che, prima di dedicarsi alla politica, compi’ numerose spedizioni geografiche, trovo’ la via verso il Pacifico per mezzo di informazioni raccolte sempre da questi personaggi solitari di molti anni prima.
Come ben sottolineato da Hiram Martin Chittenden, ingegnere e storico, in un suo libro del 1902, a far da catalizzatore verso l’Ovest contribui’ non poco la prospettiva del commercio, molto redditizio, di animali da pelliccia.
E’ impossibile risalire alla data esatta in cui questi temerari cominciarono a spingersi nelle Grandi Pianure, un’ area che si estende per circa 2.800.00 km2.


I trapper erano anche esploratori

Non tutti i veri protagonisti di importanti scoperte sono stati cancellati dalla storia. Nel 1807, ad esempio, John Colter, appena congedato dalla squadra di Lewis e Clark, scopri’, dopo varie avventure, la zona ove si trova attualmente il Parco di Yellowstone ma quando racconto’ delle cose insolite che aveva visto come le acque fumanti, per esempio, si scontrò con l’incredulità della gente. Un altro uomo che accompagnò Colter, si chiamava John Potts e aveva fatto parte anche lui della celebre spedizione di Lewis e Clark: di lui si sa che venne ucciso. La stessa fine che fecero molti di questi intrepidi che viaggiavano nelle terre selvagge in completa solitudine.
Per ciò che riguarda i commercianti di pellicce invece, spicca il nome di Manuel Lisa. Originario di San Louis nel Missouri, costitui’, insieme a Pierre Menard e William Morrison, entrambi di Kaskaskia nell’ Illinois, una società che portò i tre a compiere delle spedizioni nelle pianure per cacciare i castori. Essi si inoltrarono successivamente verso le montagne. Ebbero sovente a scontrarsi con gli indiani, specialmente gli Arikara del Sud Dakota ma anche i Sioux non erano meno ostili. I Piedi Neri , anche loro spesso sul sentiero di guerra, operavano invece sulle montagne.
Nei loro vari spostamenti, questi imprenditori fondarono delle postazioni commerciali lungo il fiume Missouri fino alla foce del fiume Big Horn. I loro resoconti annuali erano davvero strabilianti agli occhi di una persona della nostra epoca in quanto riguardavano numerose avventure e scontri con i nativi.
C’è da aggiungere, inoltre, che le Compagnie dedite al commercio delle pellicce avevano poco a che fare con le Pianure eccezion fatta per il loro attraversamento che portava i commercianti dal mercato di San Louis, nell’Illinois, alle montagne e viceversa.
Nel periodo in cui Manuel Lisa cominciò la sua attività, un altro importante commerciante, John Jacob Astor diede vita a delle operazioni e questo scateno’ una guerra aperta tra le due imprese, guerra che coinvolse anche la societa’ del Nord Ovest. A causare questi screzi erano sostanzialmente le spedizioni nelle Pianure; vale ricordare a tal proposito che una delle spedizioni più importanti fu guidata da William P.Hunt per la società di pellicce del Pacifico con circa 60 uomini che partirono da San Louis nella primavera del 1812.


Rapporti commerciali con gli indiani

La figura del cacciatore solitario, comunque, non sarebbe durata a lungo. Le società avevano fiutato l’enorme affare che si celava dietro il commercio di pellicce ed organizzavano sempre piu’ frequentemente spedizioni atte allo scopo.
La sorte degli audaci cacciatori ed esploratori reclutati però non cambiava. Per le società, questi uomini erano null’altro che numeri.
Quando le cose si mettevano male ed appariva ormai chiaro che qualche squadra non avrebbe mai più fatto ritorno, le Società non se ne curavano. Molti trapper che trovavano la morte durante le loro spedizioni giacquero insepolti nelle più remote contrade. John C. “Grizzly” Adams, Jean Baptiste La Jeunesse, Kit Carson, John Larison furono solo alcuni dei tanti nomi, tra i più noti, che fecero questa brutta fine. Spesso questi intrepidi erano uomini che avevano lavorato alle dipendenze del Governo. E’ il caso di Ezekiel Williams, un vero uomo di frontiera il cui compito fu quello di restituire alla sua gente un capo Mandan. Quest’ultimo aveva accompagnato a Washington i famosi Lewis e Clark dopo una spedizione militare finita male.
Partito con 20 uomini, Williams si diresse verso le montagne e dopo aver diviso in due drappelli i suoi uomini, arrivò alla foce del fiume Yellowstone. Direttosi verso sud per evitare gli Indiani ostili, mentre alcuni dei suoi si erano separati per andare a Sante Fè nel Nuovo Mexico, si ritrovò con soli cinque uomini in marcia verso le montagne.
Tre dei suoi compagni vennero uccisi durante la caccia. Rimasero con Williams, Jean Baptiste Chaplain e un certo Parteau. I tre finirono per cercare rifugio presso gli Indiani Arapaho, vicino al fiume South Platte.
Lasciati gli altri due, Williams, dopo un duro inverno, percorse in canoa, per circa 640 Km, il fiume Arkansas. Fu catturato dagli indiani Kansas e derubato delle sue pellicce ma alla fine riuscì a ritornare in Missouri. L’anno successivo condusse una nuova spedizione in cerca dei suoi due uomini che erano rimasti dagli Arapaho solo per scoprire che essi avevano lasciato questo mondo in maniera violenta.
L’esperienza di uomini come Williams, che intrapresero la caccia di animali da pelliccia in autonomia, era una delle caratteristiche che contava assai nelle prime spedizioni di questo genere. Nei primi tempi, la caccia si svolgeva nelle praterie. Furono poi le società, come già detto, che cominciarono a cercare gli animali nelle montagne ed era là che le stesse società spedivano i propri uomini.
Per accedere alle Montagne si potevano seguire due direzioni: o via terra, attraverso la valle della Platte o risalendo con le barche il fiume Missouri e questa era, di gran lunga, la via più difficile. Non era raro, allora, vedere gruppi di uomini, di solito, una ventina, trainare, lentamente, dalle rive del fiume tramite corde fissate sopra il livello del sottobosco, delle pesanti imbarcazioni zeppe di merce.
Un altro audace passato alla storia fu William H.Ashley che faceva parte della Società Americana delle Pellicce. Nel 1822, insieme a Alexander Henry, fondò un forte commerciale sul fiume Yellowstone. Tentò, l’anno successivo, di condurci un gruppo di ventotto uomini destinati a costituirne la guarnigione ma la spedizione venne attaccata da indiani Arikara che inflissero’ a Williams la perdita di quattordici vite oltre a dieci feriti.
Per nulla scoraggiato, Ashley arrruolò 300 seguaci e nel 1824 attraversò le Pianure seguendo il corso del fiume Platte fino al South Pass ed esplorò la zona del fiume Sweetwater. Sulle rive del lago Utah costruì un forte e cedette i suoi diritti a diversi dei suoi uomini tra i quali spiccava Jedediah S.Smith che raggiunse la California nel 1826 attraverso lo Uthah ed il Nevada.
Una menzione merita anche il capitano E.L. Bonneville, ufficiale dell’esercito in congedo, che condusse centodieci uomini di frontiera sulle Montagne Rocciose attraverso le Pianure con venti carovane. La sua fu la prima spedizione che portò dei buoi sulle Pianure del Nord.
Fondamentale per la riuscita della caccia delle pellicce non fu solo l’ardimento degli uomini ma anche l’edificazione di forti e avamposti commerciali nei luoghi ritenuti più strategici.


Il trapper e le pellicce

Per queste costruzioni venivano utilizzati alberi da foresta, adoperati per erigere palizzate; anche impasti di argilla cruda facevano la loro parte. In tempi più recenbti i forti si trovavano prevalentemente sulle montagne. Tra il 1807 e il 1843 più di centoquaranta postazioni vennero erette nel West. Gli indiani, dal canto loro, non si lasciavano impressionare neanche dai forti.
Si narra, infatti, che Fort Orleans, ad esempio, costruito dai Francesi nel 1772, venne attaccato dai nativi che uccisero tutti i residenti.
Un altro famoso commerciante, Francis G. Choteau, costruì due presidi nel territorio degli indiani Kanza: il primo fu distrutto da una alluvione nel 1826 e il secondo, a sedici kilometri dal fiume Kansas, durò ancora per 10 anni.
Diversi altri forti vennero costruiti con alterne fortune. Nei cinquanta anni che seguirono la celebre spedizione di Lewis e Clark meno di venti forti commerciali furono eretti tra la piccola città di Calhoun e la foce del fiume Platte.
Si ritiene che la più vecchia di queste postazioni fosse Bellevue ma il più importante fu il Forte Lisa nel Nebraska, edificato nel 1812. Un altro forte importante dal punto di vista commerciale fu Kiowa, costruito con tronchi d’albero e racchiuso in una palizzata di pioppi alti circa 6 metri.
Il presidio di Lozzell invece fu il primo forte ad essere stato costruito in territorio sioux e venne occupato nel 1803. Per la sua costruzione furono adoperati tronchi d’albero ed aveva una superfice di 21 metri quadrati, con i bastioni. Anche i forti Tecumseh e Pierre passarono alla storia. Il secondo conteneva più di diecimila metri quadrati di terra.
Anche nelle pianure orientali ai piedi delle Montagne Rocciose c’erano altre postazioni commerciali i cui residenti trattavano soprattutto con gli indiani delle Pianure.
Fort William, che prese il nome da William L.Sublette, sorgeva tra North Platte e il fiume Laramie. Fu costruito nel 1834 e dopo una avvincente storia come postazione commerciale fu venduto al Governo e ribatezzato Fort Laramie.
La valle dell’Arkansas fu a lungo occupata dai commercianti di pellami ma, essendo degli operatori indipendenti, queste postazioni ebbero carattere temporaneo. Nel 1832, John Gaunt e Jefferson Blackwell, noti commercianti che trattavano con gli Arapaho, avevano un presidio a poco meno di dieci Km da Fountain Creek.
Forte Bent, detto anche Fort Williams, fu una importante postazione delle Pianure meridionali.


Fort Bent

Edificato dai tre fratelli Bent, sorgeva sulla sponda settentrionale del fiume Arkansas. Divenne famoso per le pellicce e il “sentiero di Santa Fè”, un grande appuntamento per i trapper e fermata obbligatoria per tutti i viandanti delle Pianure. A volte , centinaia di uomini, donne e bambini si radunavano e molti furono i commoventi episodi della storia romantica di questo forte. Nel 1839 questa postazione arrivò ad ospitare quasi cento impiegati. Le mura erano fatte con un impasto di argilla cruda dello spessore di quasi 2 metri alla base e di 5 metri di altezza. La gente del forte commerciò con gli Arapaho, i Cheyenne, i Kiowa e i Comanche. Anzichè svenderlo al Governo, il Colonnello Williams preferì distruggerlo nel 1852 ma in seguito venne ricostruito.

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