Mary Fields, una donna forte nel Montana
A cura di Isabella Squillari
Sebbene sia stata una delle donne più incallite che abbiano mai lavorato in un convento, “Black Mary” si guadagnò il rispetto e la devozione di molti residenti della comunità di pionieri di Cascade, nel Montana, fino alla sua morte, che sopraggiunse nel 1914.
Mary Fields fu davvero molto amata, fu ammirata e rispettata in tutta la regione per aver trascorso la sua esistenza vivendo a modo suo in un mondo che pareva tutto contro di lei. In un tempo in cui, ovunque nel mondo, gli afro-americani e le donne di ogni razza avevano spazi di libertà veramente esigui, Mary Fields era più libera che molti uomini bianchi. Mary indossava comodi abiti maschili, compreso un berretto di lana e un paio di stivali, sotto il grembiule portava un revolver assicurato alla cintura che le cingeva la vita. Scommetteva con chiunque lo volesse fare che avrebbe messo “KO” un uomo con un pugno soltanto, e non dovette mai dare un soldo a tutti gli sciocchi che accettavano la scommessa.
Per ordine del sindaco, ella fu l’unica donna che godeva di buona reputazione a Cascade alla quale fu permesso di bere nel bar locale, e, anche se ne apprezzò il privilegio, non bevve mai fino all’eccesso. Spesso fu vista fumare sigari in pubblico, e amava discutere di politica con chiunque.
Mary Fields nacque già schiava nella Contea di Hickman in Tennessee nel 1832. Quando, dopo la Guerra Civile, conquistò la libertà, si trasferì in Mississippi, dove lavorò come cameriera sul battello a vapore Robert E. Lee.
Una famiglia di schiavi in Tennessee
Nel 1870 si trovava a bordo durante la famosa gara contro il battello Bill’s Natchez, e in seguito le piacque raccontare di quella esperienza durante la quale alcuni membri dell’equipaggio lanciarono qualsiasi cosa capitasse loro a tiro nella caldaia, perfino barili di resina e pezzi di prosciutto e bacon, mentre altri sedevano sulle valvole di sicurezza per aumentare la pressione del vapore. “Faceva così caldo nelle cabine che i passeggeri dovettero uscire tutti sui ponti”, disse Mary, secondo un articolo pubblicato nel 1914 sul giornale locale Cascade Courier. “Tutti si aspettavano che le caldaie esplodessero.”
Una curiosa immagine di Mary Fields
Mary fu la domestica e amica d’infanzia di una suora orsolina, Madre Amadeus. Quando la suora si trasferì al convento orsolino di Toledo, in Ohio, Mary la raggiunse. In seguito, madre Amadeus fu chiamata al nuovo convento di St. Peter, in una località vicino a quella che più tardi sarebbe diventata Cascade nel Montana, una cittadina che si sviluppò sul percorso della nuova ferrovia Centrale del Montana, tra Helena e Great Falls.
Madre Amadeus si ammalò di polmonite nel 1885 e chiamò vicino a sé l’amica di lunga data. Mary non impiegò molto a lasciare Toledo per il West. Non appena giunse al convento di St. Peter, si diede da fare ad assistere Madre Amadeus per riportarla in salute.
Madre Amadeus
Anche quando Madre Amadeus si sentì meglio, Mary rimase al convento per lavorare. Conduceva anche la diligenza che trasportava i visitatori in arrivo alla stazione ferroviaria, dove spesso trascorreva la notte aspettando i suoi passeggeri, e si occupava di far arrivare al convento i rifornimenti necessari. Era sempre sola a caricare e scaricare le merci, e non importava quali fossero le condizioni del tempo e della strada.
Durante una notte d’inverno, un branco di lupi spaventarono i suoi cavalli e il carro si rovesciò. Mary rimase di guardia alle merci e le difese dall’attacco dei lupi per tutta la notte, con la consapevolezza che la sopravvivenza delle suore del convento dipendeva da quelle provviste. Benchè le sorelle facessero del loro meglio per smussare gli spigoli del carattere di Mary invitandola a partecipare alle funzioni e a praticare la fede cattolica, ella preferiva la rude compagnia degli uomini che lavoravano nei pressi del convento. Mary beveva e imprecava più di loro, li sfidava con i suoi pugni formidabili, fumava sigari, raccontava avventure, e divenne un tiratore scelto sia con la pistola che con il fucile. Lavorò sempre duramente. Al convento lavava gli abiti e i paramenti della sacrestia, si prendeva cura di più di 400 polli e di tutti i giardini.
Padre Landesmith, il cappellano del vicino Fort Keough, andò in visita a St. Peter nel 1887. Rimase affascinato da Mary e dal racconto della battaglia contro una puzzola che aveva invaso la stia e ucciso più di 60 giovani polli. Ella trascinò la puzzola ormai morta per più di un miglio, per mostrare il trofeo alle sorelle e al cappellano in visita. Quando le sorelle le chiesero come avesse fatto ad evitare che l’animale le spruzzasse addosso il suo liquido maleodorante, Mary spiegò che aveva fatto molta attenzione ad attaccare la puzzola frontalmente.
Mary alla guida di un calesse
Quando le sorelle decisero di restituire a Mary, almeno in parte, i favori ricevuti quotidianamente, e fecero i lavori al posto suo mentre lei era assente, accadde quasi un disastro. Le suore fecero il bucato senza alcun problema, ma allo stesso tempo decisero di bruciare un mucchietto di spazzatura che Mary aveva accantonato. Il fuoco raggiunse alcune cartucce che si trovavano in giro, e una suora, sorella Gertrude, rimase ferita ad un occhio. Inutile dire che tutte le sorelle accolsero con gioia il ritorno di Mary, rendendosi conto di quanto preziosa fosse la sua presenza. Quando le suore lasciarono le loro capanne di tronchi per stabilirsi in una costruzione di pietra, Mary si prese cura di spostare personalmente tutti gli oggetti della madre superiora Amadeus, raccogliendoli in una carriola. Mary continuò ad occuparsi delle sue mansioni al convento per dieci anni, e probabilmente vi sarebbe rimasta per il resto della sua vita se le fosse stato concesso. Ma così non fu. Alla fine, il suo comportamento bizzarro fuori dal convento si riversò contro di lei. Dopo che il vescovo Brondell, il primo vescovo cattolico nel Montana, ebbe ricevuto parecchie lamentele su di lei, al convento arrivò l’ordine di allontanare Mary.
A destra: Mary Fields
Qualcuno raccontava che fosse stata coinvolta in un duello con le pistole, ma non furono mai forniti i particolari della sparatoria. C’erano poi le risse, nella maggior parte delle quali Mary ebbe la meglio. Durante il viaggio verso un ranch, partecipò ad un’accesa discussione sulla bardatura di un cavallo. Ella utilizzò una pietra per dare più enfasi al proprio punto di vista, e il battibecco terminò con un’ammaccatura sulla testa del direttore del ranch.
Mary si recò a Helena, la capitale, per perorare la propria causa. Chiese di essere messa a confronto con il suo accusatore, ma il vescovo Brondell disse che nulla avrebbe potuto cambiare la sua opinione. Mary avrebbe dovuto lasciare St. Peter. Incapace di opporsi alla volontà del vescovo, Madre Amadeus cercò di fare la miglior cosa possibile. Trasferì Mary nella vicina Cascade e fece in modo che le venisse assegnato l’incarico di recapitare la posta lungo il tragitto tra Cascade e il convento. Madre Amadeus acquistò per la sua amica un carro e una coppia di cavalli, e Mary diventò la seconda donna in tutta la nazione a gestire un giro di consegne postali. Ella accettò di buon grado il suo nuovo lavoro, portandolo avanti con passione per i successivi otto anni.
Durante uno dei suoi viaggi verso il convento, rimase ferita seriamente perdendo il controllo dei cavalli. Quando finalmente arrivò al convento, era molto dispiaciuta di aver lasciato scappare i cavalli. Le sorelle del convento colsero ancora una volta l’occasione per invitarla ad assistere alla messa, e alcune di esse si dimostrarono sorprese quando Mary acconsentì a prendere parte alla messa del giorno successivo. Una in particolare rimase sveglia per quasi tutta la notte per confezionarle uno speciale abito azzurro con un lungo velo bianco, che Mary avrebbe potuto indossare per quell’occasione particolare.
Nel 1903, l’eterna amica e maestra Madre Amadeus venne mandata in Alaska per fondare un’altra missione. Questa notizia sconvolse Mary ormai settantenne. Madre Angelina, che prese il posto di Madre Amadeus al convento di St. Peter, fu gentile e disponibile con Mary, ma questo fu un misero conforto dopo una separazione tanto triste. Alla fine Mary abbandonò il suo lavoro di postina e si trasferì in città. Gli abitanti di Cascade erano così affezionati a Mary che il giorno del suo compleanno chiusero la scuola in suo onore. Ella volle comprare dolciumi e regali per i bambini. Mary mise sù una lavanderia in casa propria per guadagnarsi da vivere, mentre continuava a frequentare tutti i locali della zona nei quali si poteva avere da bere.
Un giorno, mentre stava bevendo in un bar, Mary vide un uomo camminare sul bordo della strada. Rimase fuori dal locale per vedere meglio chi fosse quella persona, ed era proprio un uomo che le doveva due dollari per non aver pagato un conto della lavanderia. Lo seguì fino in fondo alla strada e lo afferrò per il colletto della camicia che lei stessa aveva lavato e stirato senza ricevere alcun compenso. Poi gli sferrò un pugno, e dopo essere ritornata al bar dichiarò “Il suo debito è saldato”.
Accadde anche che Mary prese in gestione una trattoria i cui affari non andavano affatto bene soltanto perchè desiderava estendere il credito a chiunque avesse avuto necessità dei suoi servigi. Alcuni pastori le chiesero di poter pagare i loro pasti l’estate successiva quando avrebbero ripreso a lavorare, così Mary si ritrovò sul lastrico per ben due volte per tentare di salvare la trattoria.
Mary poteva sempre contare sui suoi amici, infatti era sempre la benvenuta nell’hotel locale. Quando R. B. Glover nel 1910 prese in affitto il New Cascade Hotel da Kirk Huntley, una clausola del contratto indicava che Mary Fields avrebbe potuto mangiare gratis all’albergo per il resto dei suoi giorni. Quando la sua casa e con essa la sua lavanderia furono completamente distrutte dal fuoco nel 1912, i cittadini di Cascade si riunirono e costruirono per lei una nuova casa. Mary si affezionò molto alla locale squadra di baseball, e per ogni partita preparava un piccolo mazzolino di fiori del proprio giardino da sistemare all’occhiello di ogni giocatore, con mazzi di fiori più grandi per i migliori battitori. Chiunque avesse osato parlare male della squadra in sua presenza avrebbe dovuto aspettarsi un bel pugno in faccia.
Mary faceva da baby sitter a molti dei bimbi della zona per un dollaro e mezzo all’ora, per poi spendere la maggior parte del denaro guadagnato in regali per gli stessi bimbi.
La copertina di un libro in cui si narra la storia di Mary Fields
Fu durante quel periodo che un ragazzino in visita dalla vicina Dearborn, nel Montana, si accorse di lei. Il giovane, un nativo del Montana di nome Gary Cooper, si sarebbe ricordato affettuosamente di lei in una storia scritta appositamente nel 1959 per la rivista Ebony, quando la sua carriera di attore e la sua stessa vita volgevano al termine. Gary Cooper morì nel 1961.
Charlie Russell, l’artista dei cowboy, visse a Cascade per un breve periodo, e nel 1897 ritrasse Mary in un disegno a china intitolato “Una giornata tranquilla a Cascade”; nel disegno si poteva vedere Mary messa KO da un grosso maiale mentre rovesciava un cesto di uova di gallina.
Nel 1914, sentendo di essere vicina alla fine dei suoi giorni, e non volendo diventare un fardello per i suoi amici, Mary tentò di andarsene in sordina prendendo con sè alcune coperte per andare a morire tra le alte erbacce che si trovavano vicino alla sua casetta. Lester Munroe stava giocando lì vicino insieme ai suoi tre fratelli quando trovò Mary esanime tra le erbacce. Venne trasportata al Columbus Hospital di Great Falls.
Quando pochi giorni dopo ella morì, molte persone avrebbero voluto reggere la bara di quella donna nera dura ma gentile, che aveva aiutato generazioni di bambini in quella zona. Mary venne sepolta in un piccolo cimitero che si trova lungo la strada che va da Cascade alla missione di St. Peter, una strada che lei aveva percorso tante e tante volte durante la sua vita.