Wind River
A cura di Gian Mario Mollar
Wind River
Il corpo di Natalie Hanson giace nel deserto bianco della riserva indiana di Wind River. Ha corso scalza nella neve per miglia e l’aria, troppo fredda per essere respirata, le ha schiantato i polmoni. A trovare il cadavere è Cory Lambert – interpretato dal bravissimo Jeremy Renner – un cacciatore professionista di coyote e puma, predatori che minacciano le greggi.
Cory ha una ex-moglie Arapaho e un figlio di dieci anni, Casey, ma la sua vita è stata segnata da un evento tragico, che gli ha portato via sua figlia quando aveva pressappoco la stessa età di Natalie.
Le indagini vengono affidate all’inesperta detective Jane Banner – Elizabeth Olsen -, un’agente dell’FBI catapultata sul posto: non sa nulla di nativi, di neve e della disperazione che regna su quelle terre sferzate dalle tempeste. Per far luce sull’omicidio, la matricola dovrà collaborare con la polizia tribale, rappresentata dall’attempato poliziotto Ben Shoyo – Graham Greene.
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Una scena del film
I primi passi della detective Olsen nella riserva Arapaho sono maldestri: per progredire nelle indagini, dovrà rivolgersi al cacciatore, bravo tanto nel seguire le tracce quanto nel leggere nel cuore degli uomini.
Le ricerche partono dalla famiglia della ragazza: all’incontro con i genitori affranti seguirà quello con il fratello, che ha abbandonato la famiglia per unirsi a un gruppo di tossicodipendenti.
Un susseguirsi di indizi li porterà a scoprire la drammatica verità. L’indagine rappresenterà per il detective Banner un momento di formazione, un crudele impatto con la realtà, mentre per Cory sarà l’occasione di affrontare il proprio passato e la perdita che lo ha segnato.
Il film di Taylor Sheridan è un’opera al contempo violenta e poetica, dotata di un equilibrio perfetto che alterna la brutalità delle sparatorie a momenti di struggente umanità. Sul fondale delle montagne e delle foreste imbiancatesi stagliano nitidi i personaggi delineati con grande sensibilità.
Wind River è un western contemporaneo a tutti gli effetti. Come già nell’opera precedente di Sheridan, Hell or High Water – un film del 2016, purtroppo non uscito in Italia ma che merita assolutamente di essere visto – ci sono i cappelli Stetson, i fucili e le pistole. In questo caso, i cavalli sono stati sostituiti dalle motoslitte, che infrangono il silenzio impassibile dei boschi in sequenze spettacolari.
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Si organizza una scena
Anche se sono passati duecento anni dai tempi della frontiera, alcune cose sono rimaste uguali: “gli indiani hanno sempre ucciso i cowboy”, recita una scritta sui muri della casa occupata in cui vive il fratello della ragazza uccisa. Ma i personaggi del film vanno oltre questi stereotipi: bianchi e nativi cercano una comunicazione, a volte difficile, come nelle scene iniziali nelle quali la detective irrompe senza troppe cautele nel dolore della famiglia di Natalie, ma non impossibile. Cory è il simbolo di questa condivisione: il dolore di un padre che perde la propria figlia va oltre le barriere razziali e i suoi dialoghi con il padre della vittima sono pieni di amara e disperata saggezza.
Wind River è un thriller ben costruito e realistico, con un ritmo scandito da scene d’azione di alto livello e impreziosito da una colonna sonora eccezionale, firmata da Nick Cave e Warren Ellis, che si mescola all’ululare del vento e ai lamenti degli uomini.
Wind River è anche un documento che racconta con realismo la vita nelle riserve: il problema dell’alcol e della droga tra i nativi, il delicato rapporto tra polizia tribale e legge federale, la difficoltà di ritrovare le proprie radici per un popolo che ha subito un genocidio: “vorrei imparare, ma non ho nessuno che mi insegni”, dice il padre di Natalie.
Ma Wind River è anche, e soprattutto, un film sulla vita. La neve si deposita cancellando i dettagli inutili, semplificando la scena al punto da far emergere soltanto le cose più importanti, i minimi comuni denominatori di ogni esistenza: l’amore, il dolore e la morte.
Scheda del film
Titolo: Wind River
Anno: 2017
Regista: Taylor Sheridan
Sceneggiatura: Taylor Sheridan
Attori: Jeremy Renner, Elizabeth Olsen, Kelsey Chow, Graham Greene.
Colonna Sonora: Nick Cave e Warren Ellis