Malattie e morte lungo le piste dei pionieri

A cura di Matteo Pastore


“Oggi non ci siamo mossi. I nostri malati non sono in grado di continuare. La malattia sulla rotta è allarmante, viene ritenuta fatale”. Così scrisse Lydian Allen Rudd nel 1852.
L’assistenza sanitaria nella frontiera era una scienza imperfetta a metà del XIX° secolo e il tasso di mortalità era a livelli altissimi. Molti bambini giungevano al termine del viaggio con meno famigliari o parenti rispetto a quelli con cui erano partiti.
Le malattie e gravi ferite erano, per un grande margine, la causa di morte di nove pionieri su dieci. Le difficoltà metereologiche, dieta sbilanciata ed esaurimento psicofisico rendevano i viaggiatori vulnerabili malattie infettive come colera, dissenteria, rosolia, tubercolosi, febbre tifoide e parotite che si trasmettevano molto velocemente negli accampamenti dei carri. Leggi il resto