Ultimo tango a Bannack

A cura di Luca Barbieri

Bannack
Il Territorio del Montana era gonfio d’oro, non come la California ma abbastanza per avviare un’altrettanta folle “gold rush” e attirare la solita combriccola di tagliagole in cerca di qualche tasca da svuotare.
Tagliagole come ad esempio Henry Plummer, sceriffo di Bannack. Prima di ricoprire questo prestigioso incarico i suoi rapporti con la legge erano stati però piuttosto burrascosi: nel 1857 venne incarcerato a San Quintino per omicidio di secondo grado nei confronti del minatore John Vedder, ma in cella rimase ben poco, graziato dal governatore per motivi di salute (pare soffrisse di tubercolosi). Qualche anno dopo, nel 1861, un secondo omicidio, quello del ricercato William Riley avvenuto in circostanze non del tutto chiare, lo costrinse ad abbandonare in tutta fretta la California.
Per evitare di essere braccato dalla legge, spedì un falso dispaccio ad un noto quotidiano, informandolo che il ricercato Henry Plummer era stato impiccato insieme ad un complice nel Territorio di Washington. Ritroviamo l’astuto fuorilegge in Montana, nel 1863, sposato con una bellezza locale, Electa Bryan, e con un terzo morto sulla coscienza: un tale Jack Cleveland, suo rivale in amore.


Bannack, cittadina del Montana

Questo suo sanguinoso curriculum non gli impedì però di diventare qualche mese dopo lo sceriffo della cittadina di Bannack, un agglomerato di baracche edificate in tutta fretta dai minatori affluiti nella zona in cerca d’oro, un limbo dove anarchia e illegalità fornivano una comoda protezione a fuorilegge di ogni risma. A Bannack si poteva trovare di tutto: dai pirati di fiume ai disertori della Guerra Civile; e Plummer vi si trovò così a proprio agio da dare avvio ad un’onesta impresa illecita di tutto rispetto, l’arcinota banda degli “Innocenti” che si dice contasse più di cento affiliati.


Una fotografia storica di Bannack

Una tale accozzaglia di gentiluomini necessitava di un capo che incutesse un certo timore, e Plummer era l’uomo ideale per questo: passava infatti ore ad esercitarsi con la pistola ed era considerato un tiratore micidiale; su di lui, ad esempio, circolava la leggenda che fosse in grado di estrarre la Colt e sparare tutti i colpi contenuti nel tamburo in soli tre secondi. In ogni caso era di sicuro molto svelto ed aveva un’ottima mira.
Henry Plummer
Questo però non gli salvò il collo, quando, il 10 Gennaio 1864, venne catturato da un gruppo di minacciosi uomini mascherati e frettolosamente giudicato colpevole per una serie di rapine avvenute nella zona nei mesi precedenti. Plummer finì la propria carriera appeso ad un cappio insieme a Ned Ray e Buck Stinton, due suoi deputies anch’essi accusati di far parte della banda. Le prove a loro carico si basavano esclusivamente sulla confessione strappata sulla forca a un tale Erastus “Red” Yeager, ma ai Vigilantes non servì altro.
Il cadavere di Plummer venne lasciato dondolare al vento per l’intera notte, come monito a tutta la banda, e solo il mattino successivo venne tirato giù e sepolto ad Hangman’s Gulch, per poi essere profanato in due diverse circostanze, o almeno così raccontano le cronache del West: in prima battuta da un medico di Bannack che gli amputò il braccio destro per recuperare un proiettile che era rimasto conficcato nell’osso durante uno scontro a fuoco avvenuto nel 1863 con un certo Hank Crawford, un macellaio della città che gli disputava la stella di Marshal; una seconda volta da un gruppo di ragazzi che, sul finire dell’Ottocento, decapitarono lo scheletro ed esibirono il cranio come macabro trofeo in un saloon della città.

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