Il vero realizzatore del Bowie Knife

A cura di Paolo Scanabucci

Il coltello creato da Noah Smithwick
Del leggendario coltello di Jim Bowie e delle sue origini ci sono state tramandate numerose versioni. Qui abbiamo un non meglio identificato studioso di storia del Texas che cerca di far luce su uno dei più appassionanti racconti del West. Questo studioso prende come principale riferimento il libro di Noah Smithwick, “L’evoluzione di uno Stato”, che venne dato alle stampe nel 1900 da H.P.N. Grammel all’inizio dello scorso secolo ad Austin nel Texas. Naturalmente Smithwick non manca di citare l’epico scontro che vide coinvolti oltre allo stesso Bowie, due fazioni composte da vari notabili della Louisiana che avevano deciso, per motivi di onore e contenziosi vari legati ai propri interessi, di sfidarsi a duello, duello che passerà alla storia come The Sandbar Fight.
La sfida si svolse in un grande banco di sabbia del fiume Mississippi, nell’omonimo Stato e precisamente presso Natchez.
Sembra che un primo epilogo dello scontro, scontentò i molti curiosi che erano venuti ad assistere allo spettacolo anche dalla vicina Louisiana: non dimentichiamoci che la televisione sarebbe stata inventata circa 100 anni dopo e che nel West non ci si faceva molti scrupoli nel cercare emozioni forti per passare il tempo.
Quindi lo scontro, che sembrava terminato in maniera pacifica, con strette di mano tra i contendenti, degenerò improvvisamente in una rissa generale.


Noah Smithwick in età avanzata

Fu a questo punto che nacque la fama di Jim Bowie e quella del suo coltello. Seppur ferito, l’eroe di Alamo riuscì per ben due volte a parare due colpi mortali, prima infilzando il maggiore Wright e quindi ferendo gravemente Alfred Blanchard, che venne letteralmente sbudellato. Un’altra vittima dello scontro fu il generale Cuney, ucciso dal Colonnello Crane. Fu proprio Crane a ferire Bowie.
Questa la storia del coltello di Bowie, una storia che durò pochi secondi ma tanto bastò per fare entrare nella leggenda quest’arma. E pensare che la fattura del coltello era quantomai ordinaria con una semplicissima impugnatura di legno.
Dopo il fatto, Bowie volle trasformare questo coltello, facendolo diventare inconsapevolmente un oggetto di culto. Fece lucidare la lama che gli aveva salvato la vita per ben due volte , saldandola ad una impugnatura d’avorio montata con l’argento; anche il fodero era montato in argento.
Jim si recò quindi nel 1828 a San Felipe di Austin nel Texas. Qui Bowie conobbe appunto Noah Smithwick che era un artigiano al quale commissionò una copia di tale arma che lo stesso Bowie avrebbe potuto usare per faccende di poco conto, evitando di usare il coltello del combattimento che si stava avviando a diventare una vera e propria reliquia laica.
La lama di questo coltello era lunga più di 25 centimetri e larga due nella parte più ampia.
Lo stesso Smithwick narra che Bowie gli disse che avrebbe voluto un duplicato. La notizia si diffuse rapidamente e tutti volevano una copia del famoso coltello. Sempre Smithwick ci informa che preparò uno schema dell’arma, mise su una fabbrica, guadagnando tra i 5.000 e i 20.000 dollari a seconda della finitura. Non si seppe mai quanti ne furono prodotti.

Il nostro studioso continua dicendo che questa storia ed il nome di Smithwick furono la sua ossessione per diverso tempo. Mentre si trovava in un negozio nella strada del Fiume Rosso, zona di Austin che era rinomata per le sue merci si imbattè in una fortuita scoperta.
Il commerciante che gestiva il negozio aveva tanti cestini pieni di libri il cui prezzo era di 50 centesimi l’uno. Lo storico trovò tra questi libri una prima edizione dell’opera di Smithwick che viene considerata come una fonte primaria per apprendere la storia del Texas.
Questo librò ritornerà sul cammino del nostro storico e professore mentre insegnava appunto storia del suo Paese preferito in una città nel profondo sud dello Stato della Stella Solitaria. Fu a proposito di un fatto di sangue che aveva come protagonista un reporter di nome Mason che indagava su un potente e pericoloso gruppo politico del Texa meridionale. Dopo essere stato umiliato e costretto a togliersi i pantaloni in strada, Mason fu in seguito ucciso per farlo tacere per sempre: a guidare la banda che perpetrò tale crimine ci fu un uomo chiamato Smithwick che venne in seguito incarcerato.
Quest’ultimo scomparve in circostanze misteriose in quanto ufficialmente si suicidò ma un altro carcerato che vide il cadavere, intervistato a tal proposito, disse che solo un contorsionista poteva impiccarsi avendo le mani legate alla schiena.
Il nome di Smithwick tornerà ancora a turbare i sonni del professore. Costui cercava di inculcare nei suoi allievi l’amore della storia partendo dalle vicende di semplici persone comuni e non solo di grandi personaggi.
Fu proprio mentre era impegnato con una classe che studiava la gente del Texas durante la lotta di indipendenza dal Messico che al nostro professore capitò un altro fatto straordinario. Tra gli studenti c’era un giovane di madre lingua spagnola che al pari degli altri aveva portato in classe oggetti interessanti appartenenti o comunque collegati a quel periodo storico da commentare poi insieme.
Il giovane di nome faceva Smithwick.


Il coltello realizzato da Smithwick

Avvolto in un brandello di una vecchia coperta messicana, il ragazzo teneva un coltello. Quando lo mostrò alla classe ed al suo professore, tutti poterono vedere un coltello vecchio e largo, abbastanza simile a quelli che i commercianti ambulanti vendevano ai turisti.
Sulla lama c’era incisa, così sembrava, una aquila messicana, il contorno era assai consumato ed aveva una impugnatura dove si notava una scalanatura forse per farci passare una cinghia in modo da assicurare al polso l’arma, così come si fa con il machete. Vicino al manico dell’arma si potè notare, con grande sbigottimento del professore, un nome, sempre quello: SMITHWICK!
Da un esame più approfondito il professore notò che oltre al nome suddetto c’era anche inciso il nome BRAZOS che forse si riferiva alla località dell’artigiano che aveva fabbricato l’arma, magari proprio San Felipe di Austin sul fiume Brazos. Quella che sembrava un’aquila in realtà, come si accorse poi il professore, era uno scudo americano con le stelle. Da un ulteriore esame della fattura dell’oggetto emersero dettagli significativi come ad esempio la lunghezza della lama di poco superiore ai 25 cm ed altri particolari.
Noah Smithwick
Si poteva dunque affermare senza alcun dubbio di essere alla presenza di un lavoro artigianale del vecchio Noah con decorazioni del valore di 20 dollari come menzionato nel libro dello stesso Smithwick. Anche il ragazzo confermò che il coltello era sempre appartenuto alla sua famiglia e sua nonna gli aveva detto che era stato fatto da un loro antenato tantissimi anni fa.
Quella che abbiamo riportato è la storia di una copia del famoso coltello di Jim Bowie.
Che ne è stato dell’originale?
Scivolò forse dalle mani dell’eroe di Alamo nella stanza dove Bowie stava morendo? Rimase conficcato nel corpo di un assalitore o finì bruciato insieme al suo proprietario? Forse, come altri dicono, fu infisso con forza nel pavimento da un soldato messicano superstizioso che poi lo ruppe vicino all’impugnatura in modo che non potesse più essere usato?
Nessuno può dire quale sia la verità ma una cosa è certa: la leggenda continua!

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