Nelle terre dei Tutelo
A cura di Gianni Albertoli
Su questi indiani Tutelo, l’Horatio Hale è sicuramente un grande esperto e profondo conoscitore dei gruppi Siouan orientali. Nel 1671 una spedizione esplorativa, guidata dal capitano Batt, lasciava la “Apomatoch town”, sul James River, per penetrare a fondo nelle aspre montagne del West Virginia dove avrebbero scoperto la “Tolera town”, sita presso “una ricca palude su un affluente del fiume Roanoke”. Era chiaramente un errore, la “Tolera town” era indiscutibilmente la “Totera town”. Comunque, gli inglesi avevano attraversato le terre degli indiani “Sapong” (Saponi), trovandovi un insediamento a ovest di Apomatoch e ad un centinaio di miglia a est di “Toleras”.
In quel periodo gli Irochesi stavano dominando vasti territori, avevano ormai raggiunto la Georgian Bay, dopo aver distrutto i nemici Huron ed Erie, senza dimenticare gli “Andaste” (Conestoga), soggiogando inoltre i Delaware per spingersi in Virginia e nel North Carolina. Gli indiani “Toteras” cercavano all’epoca di mantenere il loro potere nell’interno del territorio, venivano allora anche conosciuti come “Tuteloes”; però, nel 1683, i missionari francesi segnalavano una devastante incursione dei Seneca contro una popolazione menzionata come “Tolere”. Le stesse tradizioni dei Tutelo ricordano ampiamente gli attacchi degli Irochesi, in particolare quelle dei gruppi più occidentali, ovvero i Seneca e i Cayuga.
Mappa del 1670
Fu allora che i Tutelo iniziarono a spostarsi verso sud ed est. Nel 1701, il John Lawson, muovendosi da Charleston (South Carolina), si mosse verso il Pamlico Sound raggiungendo il Sapona River – un affluente del Cape Fear River (Clarendon River) – e, dopo aver seguito il Santee River raggiunse un insediamento dei Saponi, dove gli inglesi vennero ben accolti. Gli inglesi riportavano che i “Toteros” erano insediati nelle vicinanze sulle “montagne occidentali”; inoltre, annotavano che “i Toteros, i Saponas e i Keyawees, tre piccole nazioni che si erano unite per meglio fronteggiare i potenti nemici”. Il Gallatin riteneva che il Lawson era in errore affermando che il Sapona River era un affluente del Great Pedee River, di cui l’inglese non faceva alcuna menzione. All’epoca erano decisamente in guerra contro gli indiani “Sinnagers”, i Seneca delle fonti, evidentemente alcuni guerrieri Tutelo erano in visita nell’insediamento dei Saponi. Il Lawson descriveva i guerrieri Tutelo come “uomini piuttosto alti, nel cui territorio hanno una grande abbondanza di bufali, alci e orsi, con ogni sorta di cervi, il cui cibo rende i loro corpi grandi e robusti”. Continuando, “queste cinque nazioni dei Toteros, Saponas, Keiauwees, Achonecos e Schoicories sono venute ultimamente tra noi, e possono contenere in tutto circa 750 uomini, donne e bambini”. Indiscutibilmente i Tutelo e i Saponi si capivano a vicenda, ed è molto probabile che tutte e cinque le tribù appartenessero allo stesso ceppo. Senza alcun dubbio erano fuggiti insieme dalla Virginia sud-occidentale prima dell’arrivo dei razziatori Irochesi. L’Horatio Hale riteneva che la posizione dove si erano rifugiati avrebbe potuto sembrare loro sicura, poiché poneva tra loro e i nemici la forte e bellicosa nazione Tuscarora, che contava allora, secondo le stime del Lawson, circa milleduecento guerrieri, raggruppati in quindici insediamenti che si estendevano lungo il corso dei fiumi Neuse e Tar. Eppure, anche alle spalle di questo bastione vivente, i “deboli alleati non erano al sicuro”. Il Lawson mostrava che, nei pressi del villaggio di Sapona, vi erano le tombe di sette indiani recentemente uccisi dai “Sinnegars e Jennitos” – nomi con cui il Gallatin identificava i Seneca e gli Oneida -, anche se su quest’ultima identificazione potrebbe porre qualche dubbio. Le annotazioni del Lawson al riguardo delle pelli di bisonte, portavano al fatto che questi animali vivevano nelle aree collinari dell’alto corso del Cape Fear River.
L’arrivo dei bianchi da sud-est
Indiscutibilmente, visto che il Big Sandy, che fluisce da ovest dagli Allegheny, e che l’alto corso entra nel Cape Fear River, era anticamente conosciuto come “fiume Totteroy”, una indiscutibile indicazione che ci porta a supporre, “i Tuteros, o Tutelos, cacciavano i bisonti nelle aree a est della Ohio Valley”. Il Gravier (1700) affermava che l’Ohio River veniva chiamato dagli Illinois e dai Miami “Akansea River”, perché gli omonimi indiani Akansea (Quapaw) erano localizzati nel territorio. Inoltre, ricordiamo che il Catlin annotava gli indiani Mandan, “in un periodo non distante” viventi nella vallata dell’Ohio. Dopo la guerra del 1711, i Tuscarora dovettero rifugiarsi a nord per entrare nelle sicure aree degli Irochesi, anche se alcuni piccoli gruppi preferirono restare nella loro patria originaria, restando allora nelle terre tra i fiumi Roanoke e Potomac, in Virginia. Comunque, questi resti sarebbero stati inglobati dalle tribù Tutelo e Saponi. In questo periodo, alcuni gruppi erano chiamati “Christanna Indians”, un termine derivato da una postazione militare del territorio, questi gruppi erano rappresentati dagli indiani “Saponies, Ochineeches, Stenkenoaks, Meipontskys and Toteroes”, con gli Irochesi che venivano chiamati “Todirichrones”. Questi erano, da un lato, i Tutelo e i loro alleati, e dall’altro la potente nazione Catawba. I Catawba occupavano le porzioni orientali delle due Caroline, a sud della nazione Tuscarora e, stando alle fonti, avrebbero avuto una popolazione di diverse migliaia di persone; nel 1743 l’Adair affermava che i Catawba avevano circa 400 guerrieri ben armati e tutti impegnati nel fronteggiare gli attacchi irochesi. Il Catawba resta una lingua peculiare che differisce ampiamente, se non radicalmente, sia dal Dakota che dalle lingue Irochesi. Gli unici collegamenti tra i Catawba e i Tutelo sembrano essere sorti dal fatto che erano tribù vicine, e forse politicamente alleate, ed erano ugualmente impegnate a fronteggiare gli Irochesi. Questi, tuttavia, “sembrano averli confusi tutti insieme” (Horatio Hale), sotto il nome della tribù più vicina alla Confederazione e non la più nota.Il risultato della pace ristabilita fu che i Tutelo e i Saponis, decisero di seguire il corso che era stato preso dalla maggior parte dei loro amici Tuscarora, e si posero direttamente sotto la protezione delle “Sei Nazioni”. Muovendosi verso nord attraverso la Virginia, si stabilirono a Shamokin (Sunbury), proprio nel centro della Pennsylvania, una regione dalla quale gli Irochesi avevano scacciato sia gli Shawnee che i Delaware. Nel territorio, sotto la protezione irochese, vivevano gruppi nativi come i Conoy, i Nanticoke, alcuni gruppi Delaware, i Tutelo e altre piccole formazioni. Quando, nel settembre 1745, il reverendo David Brainerd visitava Shamokin, vi avrebbe trovato una cinquantina di abitazioni con circa 300 anime appartenenti a tre differenti tribù che parlavano tre linguaggi diversi. Stando al Brainerd, circa la metà dei nativi presenti erano Delaware, con gli altri appartenenti alle nazioni “Senekas e Tutelas”. Nell’estate di tre anni dopo, alcuni missionari Moraviani avrebbero attraversato la regione, uno di loro, il Zeisberger, ricordava che i Tutelo non erano nell’insediamento di Shamokin. In precedenza avevano esplorato le aree di Skogari, nella attuale Columbia County, ovvero il solo insediamento dove si potevano trovare gruppi di Tutelo, “un residuo degenerato di ladri e ubriaconi”. Notoriamente gli indiani avevano caratteristiche fisiche diverse tra loro, il missionario le avrebbe notate durante i suoi viaggi esplorativi. I Mohawk differivano sensibilmente nel carattere, ma anche nella presenza, dai loro amici Onondaga; la stessa cosa veniva notata tra i Delaware e i “Shawanese” (Shawnee), senza dimenticare i Sioux dai Mandan. Ricordiamo che lo stile irochese veniva annotato dai bianchi e definito, “i Romani dell’Ovest”. I Tutelo, e i loro vicini Siouan, erano praticamente circondati dai gruppi Algonchini e Irochesi e, gli alti e robusti cacciatori del Lawson, cacciatori di alci e cervi, erano apparentemente degenerati, mezzo secolo dopo, in un “residuo di ladri e ubriaconi”, almeno come si vedeva dalla vista frettolosa di un missionario di passaggio. Ma sembrerebbe che i loro vicini dalla pelle rossa abbiano visto in loro alcune qualità che hanno guadagnato il loro rispetto e simpatia. Cinque anni dopo la visita dei missionari Moraviani, gli Irochesi decisero di inglobarli come popolazione soggetta e da loro tutelata, con loro vi erano anche i Nanticoke del Maryland orientale. Il Sir William Johnson si sarebbe congratulato con i Cayuga durante un grande Consiglio delle “Sei Nazioni Irochesi” a Onondaga (settembre 1753); nello stesso periodo venne accolto anche un altro gruppo Delaware. Nel 1756, durante un altro Consiglio della Lega, un capo dei Tutelo avrebbe preso la parola, a nome di gruppi Delaware e Nanticoke; però, qualche anno dopo, questi gruppi sarebbero scomparsi dalla scena storica, vennero assorbiti dalle nazioni canadesi della Lega. Nel novembre 1763, sempre il William Johnson ricordava che quattro piccole tribù – Nanticoke, Conoy, Tutecoes (evidentemente un errore di trascrizione) e Saponey – ammontavano a circa 200 uomini e venivano descritti come popolazioni provenienti dal sud e stabilite nelle aree dei Susquehanna sotto il controllo irochese. Inoltre, da altre fonti, sembra che i Tutelo fossero diventati grandi amici dei Cayuga, anche perché vennero stanziati poco a sud degli insediamenti irochesi e del Cayuga Lake. Stando alle fonti l’insediamento principale dei Cayuga era a est del Cayuga Inlet, circa due miglia a sud di Ithaca; nella Guy Johnson map (1771), con un chiaro errore di ortografia, mentre l’insediamento dei Tutelo veniva annotato come “Todevig-rono” e, nel 1779, veniva scritto come “Dehoriss-kanadia” e “Kayeghtalagealat”. Alcuni studiosi affermavano che il termine “Dehoriss- kanadia” era, apparentemente, una corruzione di “Tehoterigh kanada”, il nome che i Mohawk davano ad un villaggio dei Tutelo. L’insediamento venne distrutto nel 1779 dalle truppe del generale Sullivan, autore di una grande campagna contro gli Irochesi; le truppe inflissero gravissime perdite agli indiani: tutti i Mohawk, la gran parte dei Cayuga, circa la metà degli Onondaga e molti Oneida, con un piccolo gruppo di Seneca e Tuscarora, seguirono il Brant nel Canada, dove gli inglesi offrirono loro terre sul Grand River, in pratica il vecchio territorio dei Neutrals, un gruppo irochese distrutto dagli stessi Irochesi.
Mappa della Carolina del 1676 di John Speed
I Tutelo avrebbero accompagnato i loro amici Cayuga, ed avrebbero costruito il loro piccolo villaggio su un’altura posta sulle rive est del Grand River, divenendo noto come “Tutelo Height”, nei pressi della attuale città di Brantford. Qualche anno dopo le loro antiche abitazioni sarebbero state sostituite da quelle tipiche degli Irochesi, e venivano conteggiati in circa 200 anime. Nel 1832 una devastante epidemia di colera asiatico si abbatteva sulla Riserva canadese mietendo vittime, i Tutelo furono quelli che ebbero le maggiori perdite umane, gran parte della tribù periva sotto i colpi dell’epidemia e ben pochi riuscirono a sfuggire al colera. Però, nel 1848, si ripresentava la stessa epidemia, questa avrebbe completato la prima ed avrebbe portato alla completa estinzione della nazione Tutelo; i pochi sopravvissuti si rifugiarono presso gli amici Cayuga e, alla fine, i numerosi matrimoni misti avrebbero provocato la completa estinzione della tribù. Nel 1870 sopravviveva soltanto un indiano Tutelo purosangue. L’ultimo sopravvissuto viveva nel villaggio dei Cayuga ed era conosciuto come “Nikonha”, nel dialetto Cayuga “Okonha”, significante “mosquito”, ma anche “little”, ovvero il “little mosquito”. Il nome Tutelo di questo indiani era invece “Waskiteng”, il cui significato non è conosciuto, ma potrebbe anche essere una corruzione del termine inglese “mosquito”. Alcuni studiosi non escludono però che l’indiano potesse essere un Dakota catturato durante una spedizione di guerra. Tornando indietro di almeno un secolo, i Tutelo vivevano nelle vicinanze di altre due popolazioni, i “Saponies” e i “Patshenins”, questi ultimi anche noti come “Botshenins”. In periodi più tardi, gli “Ochineeches”, ricordati dal governatore Spotteswood nel 1702, vivevano in aree contigue a quelle dei “Saponies, Toteroes e due altre tribù chiamate Christanna Indians”. Il vecchio Nikonha ricordava che “i Saponies e i Tuteloes” parlavano dialetti diversi, mentre ben poco sapeva sugli indiani “Patshenins”, ma ricordava che erano strettamente associati ai “Saponies”. Continuando, il vecchio ricordava che quando i Tutelo si spinsero nel Canada con il Brant, al fianco dei Saponi si mossero da Niagara Falls, ma non sapeva il perché si erano spostati al loro fianco. Il Nikonha riportava il nome di suo padre, “Onus?wa”, uno dei capi della sua gente; ricordava inoltre che sua madre, una Tutelo purosangue, morì quando era in giovanissima età e da allora visse con un suo zio. Infine, riportava che la sua gente viveva lungo il corso di un fiume presso l’odierna Washington, ricordando che i Tutelo erano una grande tribù spesso in contrasto con le tribù vicine, e particolarmente contro i Seneca, i Cayuga e i Tuscarora. Il Nikonha ricordava che non vi era alcun indiano Tutelo purosangue ancora in vita. Era l’ultimo dei Tutelo. Il vecchio indiano annotava il nome tribale della sua gente, al riguardo ricordava che il nome “Tutelo” o “Totero”, quest’ultimo nel dialetto irochese era variamente pronunciato come “Ti?terih” o “Teh?tirigh”, ma anche “Teh?tili”, “Ti?tiei” e “T?tie”, tutte terminologie che, sia nel dialetto Tutelo, che in quelli irochesi, non avrebbero alcun significato; potevano soltanto essere delle designazioni locali, ovvero designazioni di tribù locali. Alcuni studiosi ritengono che il loro etimo nazionale era “Yesáng” o “Yesáh”, la cui ultima sillaba aveva un suono nasale; comunque, in questo contesto possiamo trovarvi l’origine del nome “Nahyssan”, applicato dal Lederer a tutti i gruppi di questo ceppo. Il John Lederer era un tedesco che aveva anticipato di un anno, nel maggio 1670, la spedizione del Batt negli Allegheny. L’esploratore ricordava che presso le cascate del James River vi era un insediamento “Sapon, a village of the Nahyssan” sito su un ramo del fiume Roanoke. Questi indiani erano indubbiamente i “Saponás” visitati dal Batt l’anno successivo e ricordato come “affini ed alleati dei Tuteloes”; a circa 15 miglia dal villaggio giunsero ad “Akenhatzy”, su un’isola dello stesso fiume, “gli indiani erano numerosi ed in grande sicurezza, le fortificazioni naturali li difendevano dagli attacchi nemici, le montagne e l’acqua li difendevano da ogni parte”. Questi indiani “Akenatzies” erano indubbiamente gli “Achonecos” del Lawson, e gli “Ochineeches” del governatore Spotteswood.
Raggruppamenti di indiani della North Carolina
Gli “indiani Akenatzies e Ochineeches” potevano essere le comunità che guidavano tutti i gruppi Siouan della Virginia. Sulle origini di questi indiani si occuparono il Ralph W. Alexander Jr. e il George K. Neumann, della “Indiana University”. Sentiamoli. Le tribù Siouan del nord America possono essere divise in due corpi principali. Il gruppo occidentale, più ampio, era composto da tribù come i Quapaw, gli Osage, i Kansa, i Missouri, gli Oto, gli Iowa, gli Omaha, i Ponca, gli Yankton, i Santee, gli Yanktonai, i Teton, i Mandan, gli Hidatsa, i Crow, gli Assiniboin e i Winnebago (Ralph W. Alexander, Jr. e George K. Neumann). Il gruppo orientale, situato nella regione della Virginia, del North e del South Carolina, può essere suddiviso in due sottogruppi: il settentrionale era tipicamente rappresentato dai Tutelo e il meridionale dai Catawba. Sebbene le tribù orientali fossero note ai primi esploratori, non furono riconosciute come aventi un legame linguistico con il gruppo occidentale fino al 1870, quando l’Horatio Hale suggeriva l’esistenza di un dialetto Siouan a est degli Appalachi dopo aver avuto un vocabolario da un vecchio uomo indiano Tutelo. Il lavoro dell’Hale, ma anche quelli del Gatschet e del Dorsey, venne incorporato dal James Mooney in un classico bollettino del “Bureau of American Ethnology” che dimostrava in modo soddisfacente la connessione Siouan dei gruppi orientali. L’instaurarsi di un’ampia diffusione delle tribù di lingua Siouan sarebbero poi state riassunte in un bollettino sulla storia dell’Indiana dal Paul Weer (1937). Il gruppo settentrionale, o Tutelo, dei Sioux orientali sembra essere il più strettamente imparentato linguisticamente con i Sioux occidentali, mentre il meridionale, o Catawba, è linguisticamente il più aberrante dei gruppi Siouan. Vi sono comunque prove, non ancora completamente accertate, che le famiglie linguistiche Siouan e Muskhogean possano essere imparentate e che il dialetto Catawba possa occupare una posizione intermedia tra i rami estremi di ciascuna (Ralph W. Alexander, Jr. e George K. Neumann).
Un accampamento in Ohio
Il problema, quindi, sembra essere quello dell’origine dei Sioux orientali, il cui legame linguistico con gli occidentali dimostra, oltre ogni ragionevole dubbio, che i due gruppi erano stati in precedenza in contatto fra loro. Dobbiamo concludere che,“… o le tribù che occupavano il territorio in mezzo si erano estinte, che le tribù orientali erano migrate più a est o quelle occidentali più a ovest”, o “che si erano verificati sia movimenti verso est che verso ovest”. Le prove etno-storiche disponibili sembrano supportare l’ultima supposizione. La maggior parte delle tribù occidentali avrebbe mantenuto, fino a tempi abbastanza recenti, tradizioni di origine più orientale. Le tribù orientali, secondo alcuni documenti storici, si estendevano più a ovest. Nell’area dello “Eastern Piedmont”, molte migrazioni locali e movimenti tribali avrebbero teso ad oscurare le prime aree di occupazione, ma la maggior parte delle prove etno-storiche indica chiaramente un’origine dei popoli Siouan orientali nell’area della valle dell’Ohio. Gran parte delle prove etno-storiche relative all’argomento sono state raccolte dal John R. Swanton, invece, dal punto di vista archeologico, l’evidenza che porta al problema è scarsa, ma convincente. Gli archeologi sembrano considerare la Cultura “Badin Focus” del Piedmont direttamente ancestrale degli storici Siouan orientali. Inoltre, ritengono che la correlazione esistente tra la“Badin Focus” e la Cultura nota come “Indian Knoll” del Kentucky sia così grande che deve essere postulata come una connessione diretta. La “Badin Focus” sarebbe apparsa nel Piedmont nello stesso periodo in cui apparve la Cultura degli “Adena People”. Sulla base del confronto dei tratti, la relazione Badin-Indian Knoll è più stretta di qualsiasi altra finora riportata, ma “… finora sono mancate quasi del tutto le prove fisiche relative alle affiliazioni varietali dei gruppi Siouan orientali”.
Un villaggio di indiani Shawnee
L’anziano indiano Tutelo fu il primo a postulare che il materiale scheletrico proveniente dai villaggi storici della sua gente fosse strettamente correlato a quello del sito arcaico di “Indian Knoll”, e avrebbe usato quest’ultimo come serie di caratteri, designante la “varietà iswanide” dopo la parola Catawba “iswa” – significante “fiume” – e “nie” significante “persone”. La soluzione del problema riguardante le origini delle genti Siouan orientali è possibile “soltanto attraverso l’indagine dell’antropologia fisica propria delle popolazioni dell’area Siouan orientale”, e inoltre il confronto con altre varietà consolidate degli indiani e “la correlazione di queste informazioni con il linguaggio, archeologiche ed etno-storiche disponibili”. Gli studi e gli scavi archeologici nelle aree dei Tutelo possono rispondere a domande riguardanti non soltanto questi indiani, ma consentirà deduzioni al riguardo dell’intero gruppo Siouan orientale. Ricordiamo che non esiste alcun materiale scheletrico riguardante i Catawba. Il Ralph W. Alexander, Jr. e il George K. Neumann menzionavano tre possibili tipi di confronti: << un confronto con i gruppi arcaici, le varietà “lenidi”, o “iswanidi”; un confronto con gruppi più recenti con le varietà “Muskogid” o “Ilinid”; ed infine con una varietà più moderna, il “Dakotid” delle Pianure >> (Ralph W. Alexander, Jr. e George K. Neumann). La varietà “Lenidi” è rappresentata nelle popolazioni costiere algonchiane, che sono diverse dai Tutelo, ed è stato escluso che non presentasse molte somiglianze. I gruppi “Dakotid” sono invece molto diversi dal materiale morfologicamente Siouan orientale, e sono stati allo stesso modo esclusi. La varietà “Ilinid” è geograficamente meno correlata ai Siouan orientali rispetto ai gruppi rimanenti, i “Muskogid” e gli “Iswanid”.
Le Sei Nazioni nel 1776
Vi è comunque una forte possibilità che i gruppi Muskogid (Muskhogean) possano essere collegati ai Siouan meridionali, o “Catawba orientali”, e questo è suggerito anche linguisticamente, ma non è disponibile alcun materiale Catawban. La varietà “Iswanid” ha un’evidente somiglianza morfologica con i Tutelo e la serie tipo per questa varietà è la popolazione di “Indian Knoll” responsabile della omonima Cultura che collega strettamente i Sioux orientali con l’area della Ohio Valley. Comunque, meglio non addentrarci in studi troppo complicati ed indiscutibilmente incomprensibili. Ricordiamo che il cranio di un Tutelo può essere brevemente descritto come segue: cranio di taglia media con lunghezza glabello-occipitale di 182,2 mm., una larghezza massima di 137,1 mm., e un’altezza di 137,4 mm. Per complicarci la vita continuiamo, “Queste dimensioni producono un indice cranico di 75,24 e un indice di lunghezza e altezza di 75,44. La volta cranica si trova quindi sul margine inferiore della mesocrania e alta rispetto alla sua lunghezza. È di forma ovoidale, con rilievo muscolare medio, arcate sopracciliari divise da grandi a molto grandi, altezza e pendenza frontale medie, larghezza frontale da piccola a media, una leggera quantità di cresta sagittale, eminenze parietali medie, appiattimento lambdoide medio e un occipite con curva media e posizione bassa”. La faccia nel suo complesso è di “corporatura moderata e non robusta, e non grande rispetto alla scatola cranica”; inoltre, la dimensione e l’altezza delle ossa zigomatiche sono medie, mentre la forma dell’orbita è più frequentemente quadrata, spesso romboidale e con un’inclinazione da piccola a media. I diametri assoluti delle strutture nasali sono piccoli, con una larghezza nasale di 24,1 mm. e un’altezza nasale di 50,0 mm. In pratica, meglio smetterla ma, indiscutibilmente, il cranio degli antichi Tutelo risulta essere praticamente identico alla serie “Indian Knoll Iswanid”; le poche differenze possono essere attribuite al cranio dei Tutelo leggermente più grande e rappresentano “una variazione ben entro i limiti di una serie locale di una varietà” (Ralph W. Alexander, Jr. e George K. Neumann). La considerazione delle prove linguistiche, etno-storiche e archeologiche disponibili, porta ad alcune conclusioni. Così, il Ralph W. Alexander, Jr. e il George K. Neumann ricordavano “la serie cranica Tutelo mostra un alto grado di somiglianza con la varietà Iswanid rappresentata dalla serie Indian Knoll. Le differenze metriche tra le due serie, come il cranio dei Tutelo leggermente più grande e la volta iswanide leggermente più alta, rappresentano differenze locali che ci si aspetterebbe considerando l’intervallo di tempo che separa le due serie e, se viste alla luce della grande maggioranza delle misurazioni e indici che non mostrano differenze statisticamente significative, non sono sufficienti per negare la conclusione che la serie Tutelo sia rappresentativa della varietà iswanide degli indiani d’America”. I nuovi studi su questi indiani dimostrano che i Sioux orientali, in particolare i Tutelo, “sono linguisticamente più strettamente imparentati con il ramo occidentale della famiglia Siouan che con l’altro gruppo orientale” e, inoltre, le prove etno-storiche disponibili indicano fortemente un’origine nella valle dell’Ohio per i Sioux orientali. L’evidenza archeologica dimostra la somiglianza tra il “Badin Focus” del Piedmont della Carolina, come direttamente ancestrale ai gruppi storici Siouan orientali, e la Cultura “Indian Knoll” del Kentucky, di cui il tipo fisico “iswanide” è rappresentativo. Comunque, dalle prove disponibili dalla linguistica, dall’archeologia e dall’antropologia fisica, si giunge alla conclusione che l’origine dei popoli Siouan orientali può ora essere collegata più strettamente all’area della valle dell’Ohio di quanto fosse possibile in precedenza. Ma sentiamo il John Reed Swanton. Lo studioso affermava che il significato del nome era sconosciuto, ma riportava che il termine era spesso usato dai loro nemici Irochesi e che erano spesso ricordati come “Kattera” o “Shateras”; inoltre riportava che erano strettamente connessi con i Saponi e, probabilmente, anche con i Monacan. Per quanto riguarda la loro posizione geografica, lo studioso affermava che il loro più vecchio insediamento era presso l’odierna Salem (Virginia), lungo il corso del Big Sandy River.
I Tuscarora a sud
Poi ricordava brevemente la loro storia a partire dalla visita del Fallam e del Batts, e dal loro spostamento su un’isola del fiume Roanoke, presso gli insediamenti degli Occaneechi, anche se, nel 1701, il Lawson li posizionava nelle vicinanze dell’alto corso del fiume Yadkin. A partire da questo periodo, li troviamo con i Saponi nelle aree di Niagara infatti, nel 1771, erano stanziati nella parte orientale della Cayuga Inlet, dove il loro villaggio venne distrutto dalle truppe americane del Sullivan (1779); dopo questa disfatta i Tutelo avrebbero continuato a vivere nelle aree dei Cayuga. L’ultimo indiano Tutelo a parlare la lingua originaria sarebbe deceduto nel 1898. Al riguardo della loro popolazione lo Swanton riportava che, nel 1701-1709, il Lawson riportava circa 750 indiani Tutelo, Saponi, Keyauwee, Occaneechi e Shakori. Nel 1715 il governatore Spotswood menzionava gli indiani di Fort Christanna in circa 300 anime, comprendevano Tutelo, Saponi, Occaneechi e Manahoac. Comunque, nel 1763, sempre stando allo Swanton, i Tutelo, i Saponi, i Nanticoke e i Conoy avevano circa 200 uomini per un migliaio di abitanti.
Autore: Albertoli Gianni