Le patatine fritte di George Crum nel west

A cura di Lorenzo Barruscotto

George Crum ormai anziano
Se ai tempi del West aveste voluto prendervi una pausa da pianure, deserti e boom-towns, da cowboys e mandrie, pellerossa e soldati, avreste potuto farvi un viaggetto, un lungo viaggetto, verso una delle grandi città della costa Est.
Lasciati a casa gli speroni, una volta ripuliti dalla polvere e dalla fuliggine con cui avreste quasi inevitabilmente avuto a che fare a causa della sbuffante locomotiva e delle molte ore, diciamo pure anche giorni, necessari alla vostra gita, vi sareste potuti ritrovare magari a Manhattan, luogo che rispetto ad un solitario bivacco nella prateria vi sarebbe sembrato sicuramente un altro mondo.
Però quando si è in ballo si deve ballare fino in fondo.
Siamo abituati a zavorrarci lo stomaco con una buona bistecca coperta da una cospicua dose di patate, il tutto lavato da caffè ben caldo, quando ci concediamo un pranzo con tutti i crismi in un saloon dalle nostre parti, ma se vi dicessi che in un raffinato ristorante della Grande Mela potreste trovarvi davanti a George Crum in persona?
Chi? Presto detto. Nato a Saratoga, nella contea di New York, sulle sue origini si sa solo che la madre era indiana ed il padre africano. Nel 1860 aprì proprio a New York un ristorante dopo una lunga gavetta, il “Crum’s”, dove si potevano gustare le sue famose “chips”.
Eh sì, avete capito bene.
Si dice che ideò tale iconica leccornia durante l’apprendistato in una taverna per la quale procurava anche pesce e selvaggina e che il locale accogliesse gli avventori con cestini pieni delle sue patatine croccanti.


George Crum da giovane, con sua moglie

Senza annoiarci troppo sui dettagli tecnicamente più culinari, meglio specificare però che quelle di Crum sono le patatine fritte rotonde. Narra la leggenda che sulla nascita di quelle tradizionali ci siano dispute tra Belgi e Francesi, non per niente le classiche patate fritte in inglese vengono chiamate “French fries” ma che le chips tonde e scricchiolanti derivino da un incidente: un piatto rimandato indietro più di una volta da parte di un cliente insoddisfatto. Crum che all’epoca era cuoco, per togliersi dai piedi lo scocciatore tagliò a fette delle patate, molto sottili in modo tale, stando a quel che si evince incrociando le fonti, da infastidire o per lo meno ridurre a più miti consigli il suddetto ed a suo dire pretenzioso avventore buttandole nell’olio bollente senza troppi riguardi e poi condendole con un’eccessiva quantità di sale. Morale: piatto non più tornato indietro ed inizio di una folgorante carriera che portò il buon George prima a diventare la stella della “mangiatoia” della sua cittadina natale, la “Moon’s Lake House” sul lago di Saratoga, e poi ad aprire, come detto, qualche ristorante.
Si trattava proprio delle “antenate” delle odierne patatine nelle buste, quelle che ora esistono di ogni tipo e dimensione. Si deve invece ad una ex infermiera la diffusione delle chips nei sacchetti di plastica che tutti noi conosciamo, introdotti negli anni successivi al 1920.
Le Saratoga Chips
Mister Crum ci ha anche regalato un paio dei suoi cestini a portar via, essendo forestieri che vengono da lontano, oltre al fatto che possiamo vantare un’amicizia in comune, vale a dire il buon Buffalo Bill Cody, il quale è di casa in parecchi teatri della città. E poi qualcuno dice che a parlare di Storia non c’è… gusto!
A Manhattan si possono trovare numerose attrazioni, perciò che ne direste di una buona passeggiata per mandare giù il chilo di “invenzioni” che ci siamo spazzolati? Ormai si è fatta notte quindi sensi all’erta e orecchie tese: sebbene qui sia già arrivata da tempo la cosiddetta “civiltà”, quindi non ci siano pendagli da forca che cercano di alleggerirvi del portafoglio con una Colt spianata platealmente sul muso, dietro l’angolo soprattutto in certe zone potremmo comunque inciampare in qualche silenzioso e discreto galantuomo che non si farebbe problemi ad accarezzare la gola di uno sprovveduto turista con un coltellaccio, senza il chiasso di uno sparo che potrebbe attirare indesiderati curiosi.
Come dite? Avreste anche voi validi argomenti di discussione nel caso si presentasse l’occasione per un tale “dibattito” perchè vi siete portati dietro dall’albergo la vostra sei-colpi, messa a riposare nella nuova fondina ascellare che avete comprato appositamente per il viaggio?
Avete ragione, non è molto comoda ma, che dire, paese che vai…
Ehi, sono rimaste delle patatine in quel sacchetto?

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