Wyatt Earp: alla ricerca di una leggenda

A cura di Omar Vicari da un lavoro di Larry Tritten

Dal Jewish Magazine del Marzo 2001.
Alcuni anni fa avevo sentito da qualcuno […chi scrive è Larry Tritten, ndr] o letto da qualche parte che Wyatt Earp, il famoso Deputy Marshal di Tombstone, era sepolto in uno dei cimiteri di Colma, un sobborgo di San Francisco. Non essendo sicuro di quanto veniva detto o scritto, un giorno decisi di controllare e vedere personalmente il posto dove da anni riposava quel Matusalemme della colt.
Da ragazzo, io immaginavo Wyatt Earp con la pistola nella fondina, sempre pronto a fronteggiare a mani nude torme di fuorilegge, un stereotipo che Hollywood ci ha propinato in tutte le salse. Colma è una immensa necropoli con più cimiteri tra i quali spiccano quello Cinese, l’Italiano, il Greco e l’Israelitico posti lungo la strada “El Camino Real” a poche miglia a sud di San Francisco, il posto dove le persone della città decedute furono rimosse nel 1914 e poi reinterrate.
In quella selva di cimiteri sono andato con un amico e all’ufficio cimiteriale posto vicino all’entrata principale di uno di questi, abbiamo chiesto se qualcuno poteva dirci dove era stato sepolto Wyatt Earp. Ci fu risposto di provare presso “L’Hills of Eternity Cemetery”.
Grande fu la nostra sorpresa nel vedere che si trattava di un cimitero israelitico. Parcheggiata la macchina, ci siamo trovati di fronte a una distesa di tombe adagiate sul pendio lungo El Camino Real. All’entrata del cimitero, siamo stati subito notati da un vecchio signore seduto vicino a una station wagon con un cappellino stile baseball in testa con su scritto “Hills of Eternity”.


La tomba di Wyatt Earp

Dopo aver notato per alcuni istanti la nostra indecisione nell’osservare quelle innumerevoli tombe, quel vecchio signore ci apostrofò dicendoci: “Ehi, ragazzi… siete forse alla ricerca di Wyatt Earp?”
Noi rispondemmo che era quella la ragione per la quale eravamo lì. Il vecchio, che altri non era che il guardiano, ci fornì le istruzioni su come arrivare alla tomba.
“E’ vero che molta gente viene qui per Wyatt Earp?” domandammo noi.
“Certamente… sei o sette persone a settimana vengono qui per lui… è la persona più visitata a Colma” rispose il vecchio.
Con le istruzioni del vecchio, ci incamminammo lungo la main road del cimitero. Arrivati alla tomba segnata col nome di “C.MEYER”, girammo verso destra sino alla sezione “2” dove finalmente alla terza fila vedemmo la pietra tombale nera con su scritti i nomi e le date di nascita e morte di Wyatt Earp e Josephine Sarah Marcus, la moglie.
Sotto le date è riportata la frase:
“…That nothing’s so sacred as honor, and nothing so loyal as love.”
La frase in questione si può tradurre : “…Che nulla è così sacro come l’onor e nulla è più dolce dell’amore.”
Wyatt Earp
Wyatt Earp è dunque sepolto in un cimitero israelitico, circondato da pietre tombali con stelle di David situate in mezzo a differenti tipi di palme della California. Io non avevo mai fatto nessuna considerazione circa il suo “background” etnico, ma ora mi chiedevo se Earp fosse un nome giudaico oppure se la moglie Josie fosse ebrea e ancora che relazione ci fosse tra i due e Max Weiss, l’uomo sepolto accanto a loro. Più in là ci accorgemmo di alcune pietre tombali danneggiate e questo, come ci disse il vecchio guardiano, era opera di incivili anti semiti. Più tardi, ripensando a quelle tombe danneggiate, mi venne da pensare a qualche idiota che, in spregio alla razza ebraica, in ore notturne poteva accanirsi su lapidi con incisi i nomi tipo “Goldberg”, “Weinstein”, e che potesse, senza aspettarselo, arrivare sino alla pietra tombale con su scritto il nome di Wyatt Earp.
E qui mi piaceva immaginare il vecchio sceriffo arrestare gli idioti a più di cento anni dopo lo storico scontro all’OK Corral.
Wyatt Earp non era giudeo, ma la moglie lo era. Il libro “Pioneer Jews” di Harriet e Fred Rochlin, ci fornisce un ritratto della vita di Josephine. Molte informazioni che si trovano nel libro suddetto, vengono da un altro libro, quello scritto dalla stessa Josephine Sarah Marcus: “I Married Wyatt Earp” presumibilmente scritto in base alle sue memorie. Quest’ultimo libro, quello scritto da Josephine, è stato molto contestato poiché, a detta di una sua pronipote, pieno di una serie di falsità.
Glenn G. Boyer, comunque, che raccolse e rivedette il testo per la stampa, animatamente rigettò quella dichiarazione. Viste le sue credenziali, era difficile non credergli. Egli divenne un intimo amico di Josephine e della famiglia della sorella di Wyatt. Questo gli permise di ottenere i due manoscritti di Josephine sui quali è basato il libro e, come egli affermò, impiegò nove anni per verificare quei documenti prima della pubblicazione.


Wyatt Earp e Mattie Blaylock

In ogni caso, il libro racconta di come Josephine, quindicenne, lasciò i genitori a San Francisco per il Territorio dell’Arizona come attrice della troupe di “Pauline Markham”.
Tornò poi a San Francisco, ma nel frattempo, a Tombstone, aveva accettato la corte di Johnny Behan, lo sceriffo della città. Questi la raggiunse in città per chiedere ai genitori il permesso di sposarla.
Insieme i due tornarono a Tombstone, dove Josie ebbe modo di incontrare Wyatt Earp, allora vice sceriffo, proprietario dell’Oriental Saloon, nonché accompagnato a Mattie Blaylock, sua seconda moglie.
Il libro di Josephine include una descrizione dello scontro all’OK Corral:

“Appena sentii gli spari, balzai in piedi e uscii di corsa da casa…..un uomo in un carro mi fece segno di saltare su e stavo quasi per svenire quando vidi Wyatt. Egli mi riconobbe e venne dall’altra parte della strada.
Stupidamente mi venne da pensare che non avevo il cappello in testa (….come potevo pensare una cosa simile in quella circostanza!) e mi domandai cosa potesse pensare di me, Ma allo stesso tempo potete immaginare il mio sollievo nel vedere il mio amore vivo. Io sono sempre stata un po’ isterica, potete biasimarmi?”
Wyatt e Josie passarono insieme più o meno cinquant’anni girovagando per gli Stati del West.
A dispetto di quanto ha affermato Josie, nessun documento del loro matrimonio è stato mai trovato.
Agli inizi del novecento i due gestirono un saloon a Nome in Alaska durante la corsa all’oro nel Klondike, quindi si ritirarono a Los Angeles, dove Wyatt sperò invano di trovare credito presso la nascente industria cinematografica di Hollywood.


Johnny Behan e Josephine S. Marcus

Solo un giornalista Stuart N. Lake, che vedeva al di là del proprio naso si interessò a quel vecchio, la cui storia venne resa pubblica nel libro “Wyatt Earp…Frontier Marshal”. Il libro dato alle stampe nel 1931, ebbe un successo eccezionale e da quelle pagine iniziò la leggenda di Wyatt Earp, il leone di Tombstone.
Il 13 gennaio del 1929 Wyatt Earp passò a miglior vita e tra quelli che portarono a spalla la bara c’erano Tom Mix e William S. Hart, due dei più famosi attori western dell’epoca.
Dopo i funerali, la moglie disse che non c’era ragione che lei rimanesse a Los Angeles dato che non avevano avuto figli, mentre i suoi genitori risiedevano a San Francisco.
Questa, disse, è la ragione per la quale ho portato le sue ceneri a Colma.
Guardando una fotografia del reale Wyatt Earp, ci si può domandare sino a che punto la sua leggenda lo abbia seguito durante la sua vita. Di tutti gli attori che lo hanno interpretato nei numerosi films (Burt Lancaster, James Garner, Hugh O’Brian, Henry Fonda, Randolph Scott ecc.), il primo fu Walter Houston in “Law and Order” del 1931, due anni dopo la sepoltura a Colma.
E ancora ci si può chiedere in che modo un uomo appartenuto alla frontiera abbia potuto far parte di un’era in cui già apparivano le prime macchine, i telefoni, il cinema, gli aeroplani, le luci al neon dei negozi ecc.
Qualunque sia la verità sulla vita di Wyatt Earp, come uomo di legge e sui fatti dell’OK Corral, la sua leggenda dura nel tempo. Wyatt (…sarebbe meglio dire le sue ceneri) è sepolto a Colma, non distante da un grosso centro commerciale, lontano anni luce da quella che una volta era la frontiera.
La sua pietra tombale non riporta nemmeno un epitaffio pittoresco come quello di Lester Moore nel Boothill di Tombstone.


La pietra tombale di Lester Moore

Ma circa 85 anni dopo la sua morte, ancora molta gente (….e io tra questi) arriva sino alla sua tomba. Queste persone dinanzi alla pietra tombale dicono qualcosa in silenzio….poi ripartono, chi verso la città, chi verso il deserto del Mojave sui loro moderni Pickups.

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