La fine di Ben Thompson

A cura di Omar Vicari


Ben Thompson, marshal di Austin
I due uomini erano chiaramente ubriachi e chiunque poteva vederlo. Il loro incedere per le strade di San Antonio aveva la tipica andatura di coloro che avevano appena preso una sbornia. A dispetto delle apparenze però, i due quella notte sembravano prestare attenzione al minimo rumore o movimento sospetto attorno a loro.
I due uomini erano persone molto note nel Texas in quanto una era lo sceriffo di Uvalde e l’altra era il capo della polizia della città di Austin.
Probabilmente se qualcuno fosse stato interrogato in proposito, di questi nessuno avrebbe ammesso che Ben Thompson e il suo amico King Fisher quella sera erano ubriachi. Era l’11 marzo 1884 e quei due uomini, due delle più temute pistole dell’intero sud-ovest, si stavano dirigendo verso il “Vaudeville Variety Theatre“, verso l’ultima tappa che il destino aveva loro riservato.
Ben Thompson era inglese di nascita, ma a nove anni Ben si trasferì con la famiglia ad Austin nel Texas dove visse per il resto della sua vita. Suo padre era stato un membro della Royal Navy e nei suoi numerosi viaggi aveva preso l’abitudine del bere. Ben e il suo fratello minore Billy mostrarono presto un temperamento sveglio, sempre pronti a menare le mani coi ragazzi della loro età.
La sua infanzia non fu delle migliori visto che il padre abbandonò presto la famiglia. Tramite l’interessamento di un avvocato, Ben riuscì comunque a frequentare le scuole di Austin per un paio di anni, dopo di che si impiegò come apprendista tipografo in un giornale del posto.
Ben apprese talmente bene il lavoro che appena un anno dopo poté trasferirsi a New Orleans per lavorare presso il “Picayune“, il giornale più importante di quella città.
Ben Thompson
E’ durante questo periodo che il temperamento determinato di Ben Thompson cominciò a manifestarsi. A causa di una donna si dice che Thompson abbia accettato di scontrarsi con tale Emile de Tours in un duello all’arma bianca e per di più in una stanza totalmente al buio. La cosa non è storicamente dimostrata, ma resta il fatto che Ben Thompson dovette lasciare New Orleans in tutta fretta. Tornato ad Austin, Ben riprese a lavorare per il suo vecchio giornale, ma allo stesso tempo scoprì di essere anche un buon giocatore di carte, buono abbastanza da considerare quel tipo di lavoro come il suo vero lavoro. Allo stesso tempo Ben scoprì anche di avere una certa dimestichezza con le armi, di essere assai veloce e preciso con la pistola, due qualità che costarono la vita a un incauto giocatore che lo aveva accusato di barare al gioco.
Attorno al 1860, prima dello scoppio della guerra civile, le città del Texas, compresa Austin, spesso dovevano subire le scorrerie dei Comanche e dei Kiowa che non di rado rapivano donne e bambini.
In una di quelle scorrerie in cui erano stati rapiti diversi ragazzi, Ben Thompson fece parte del gruppo che riuscì a riportarli in città. La sua abilità col fucile aveva contribuito considerevolmente a vincere lo scontro con gli indiani. Durante la guerra, Ben fece parte della cavalleria confederata, ma il suo primo combattimento non fu con gli yankees, bensì con alcuni suoi commilitoni. In una rissa Ben uccise due soldati e il fatto gli costò la galera a Fort Clark. Riuscì a fuggire, si arruolò di nuovo e in seguito dette prova di grande valore negli scontri coi nordisti. In occasione di un permesso, Ben tornò ad Austin dove sposò Chaterine Moore, la donna alla quale rimase legato per il resto della sua vita. Alla fine della guerra, durante il periodo dell’occupazione del Texas da parte delle forze dell’Unione, Ben dovette scappare in Messico causa l’accusa di un omicidio avvenuto anni prima.
Combatté come mercenario per le truppe di Massimiliano d’Asburgo e quando questi venne fucilato a Queretaro, Ben dovette tornare di corsa nel Texas per evitare di essere giustiziato dai soldati di Benito Juarez.
Ad Austin, nel frattempo, il fratello minore Billy, il cui temperamento rasentava la schizofrenia, pensò bene di accoppare un ufficiale nordista. In seguito a questo e anche per precedenti episodi, Ben venne arrestato assieme al fratello Billy. Processati e trovati colpevoli, i due vennero condannati a 10 anni di carcere da scontare nel penitenziario di Huntsville. Appena due anni dopo, partite le truppe di occupazione, i due fratelli vennero scarcerati.
Il bestiame invade Abilene
A quel tempo, più o meno attorno al 1870, le praterie del Texas erano letteralmente invase da milioni di capi di bestiame che aspettavano solo di essere trasportati via ferroviaria ai mercati dell’est. Abilene, una piccola città del Kansas, era diventata per opera di Joseph Mc Coy la prima città del bestiame, un posto che attirava oltre alle migliaia di cowboys anche avventurieri di ogni risma. La città brulicava di saloon più o meno equivoci dove l’alcool scorreva a fiumi e dove i tavoli di faraone erano attivi anche la notte. Ben Thompson colse l’occasione al volo e con una certa somma di denaro, assieme a Phil Coe, un altro giocatore texano, prese a gestire in città il “Bull Head“ saloon. I due soci presto cominciarono ad avere problemi col nuovo marshal di Abilene James Butler Hickok, noto sulla frontiera come Wild Bill Hickok.
Il 5 ottobre 1871, Wild Bill si scontrò in duello con Phil Coe. Il texano sparò due colpi che mancarono il marshal, mentre Hickok lo centrò allo stomaco con un unico colpo. Phil Coe morirà il 9 ottobre dopo alcuni giorni di agonia.
Ben Thompson, che non era presente in città in quella occasione, pianse a lungo la morte dell’amico al quale era molto legato. Morto Phil Coe e, venduto il locale, Ben tornò in Texas a Austin.
La sparatoria con Phil Coe
Qualche tempo dopo, nel 1873, Ben Thompson ritornò nel Kansas a Ellsworth dove col fratello Billy aprì un nuovo locale. Questi, il cui carattere rasentava la schizofrenia, uccise il 18 agosto 1873 lo sceriffo Whitney Chauncey, uno degli eroi della battaglia della Beecher Island.
In seguito a quel fatto Ben dovette di nuovo lasciare il Kansas. Negli anni a seguire Ben frequentò numerosi saloon sparsi tra il Colorado e il New Mexico e quando scoppiarono i contrasti tra la compagnia ferroviaria “Santa Fe“ e la “Denver & Rio Grande“ per il diritto di passaggio verso i campi auriferi del Colorado, Ben Thompson venne assunto dalla “Santa Fe Rail Road“ .
E’ in questo periodo che egli incontrò e fece amicizia con Bat Masterson, un altro gigante della frontiera. Bat, che era un esperto del mestiere, considerò Ben Thompson come il più pericoloso individuo con una sei colpi nella storia del west.
Masterson che conobbe in quegli anni gente del calibro di Wild Bill Hickok, Wyatt Earp, Luke Short, Doc Holliday e Clay Allison, dei quali conosceva l’abilità con la pistola, asserì che nessuno di questi avrebbe battuto Ben in un confronto a viso aperto.
Nel 1879 Thompson venne eletto marshal della città di Austin e non un solo delitto venne commesso nel periodo in cui rimase in carica. La sua reputazione era sufficiente a scoraggiare anche gli individui più pericolosi.
Jack Harris
Nel 1882 il suo temperamento lo portò a scontrarsi con Jack Harris, giocatore e proprietario del
“Vaudeville Variety Theatre“ di San Antonio, un locale dove sono passati nel tempo personaggi del calibro di Jesse e Frank James, Billy The Kid, Sam Bass, John W. Hardin e Butch Cassidy.
I due si conoscevano da tempo e non si erano mai piaciuti. L’antipatia divenne ostilità aperta quando i due vennero a discutere del valore dei diamanti che Thompson aveva ricevuto come pagamento del lavoro svolto in Colorado per la “Santa Fe Rail Road“.
Di sicuro se Thompson non avesse messo più piede al “Vaudeville Theatre“, l’acrimonia tra i due sarebbe anche sbollita, ma Ben Thompson amava frequentare il “Vaudeville“, un posto dove poteva bere e giocare a suo piacimento.
Jack Harris, dal canto suo, conoscendo il temperamento di Ben Thompson, aveva preso l’abitudine di portarsi dietro uno “shotgun“, un fucile che aveva accanto anche la sera dell’11 luglio 1882 quando Ben Thompson varcò la soglia del”Vaudeville Theatre“. Quando lo vide, Jack imprecò in direzione di Thompson e poi sollevò minacciosamente il fucile per sparare.
Ben Thompson, nei numerosi scontri sostenuti aveva sempre concesso una chance al suo avversario di turno permettendogli di sparare per primo, ma quella notte non poté concedersi quel lusso.
Permettere a Jack Harris di sparare per primo con uno “shotgun“ sarebbe stato fatale, per cui Ben sparò tre colpi in rapida successione prima che Harris potesse toccare il grilletto del suo fucile.
Jack Harris cadde colpito a morte mentre all’interno del locale la musica dell’orchestra copriva il rumore secco degli spari di Thompson. Ben venne arrestato per la morte di Jack Harris, ma nessuna giuria se la sentì di condannarlo dal momento che Harris lo aveva apertamente minacciato.


Il Vaudeville Theatre

Ben Thompson tornò ad Austin e qui venne accolto calorosamente dalla cittadinanza che aveva saputo dell’incidente a San Antonio. Di li a poco però le cose cominciarono a cambiare, gli affari nel suo locale non andavano per il meglio per cui Ben cominciò ad attaccarsi alla bottiglia sempre più di frequente. Lo si vedeva spesso ubriaco e non di rado aveva preso l’abitudine di sparare contro i lampioni delle strade. In teatro arrivò persino a sparare a un attore che recitava in una commedia la parte del cattivo. Le pallottole a dire il vero erano a salve, ma gli altri non lo sapevano.
Invitato a presentarsi di fronte a un giudice per un problema connesso alla suo comportamento, scandalizzò tutti presentandosi a cavallo nell’aula del tribunale. Insomma Ben Thompson ce la metteva tutta per avere contro l’intera città di Austin.
Uno dei pochi amici rimastigli in quel periodo era King Fisher, un pistolero proveniente dal sud del Texas. Ogni volta che Fisher veniva ad Austin, i due amici non perdevano occasione per sbronzarsi in qualche saloon della città. Seppure molto diversi fisicamente, sembravano fatti l’uno per l’altro.
Thompson era basso, tarchiato e vestiva di solito abiti dal taglio classico. Fisher amava mostrare un’andatura spavalda e ostentava due revolver placcati in argento con il calcio in avorio.
King Fisher
King Fisher, come era suo solito, venne ad Austin nel marzo 1884 e in quell’occasione persuase Ben Thompson a fare un salto a San Antonio. Avrebbero passato la notte in città e con l’occasione si sarebbero sbronzati in qualche saloon del posto. Preso il treno, i due scesero alla stazione di San Antonio e di li a poco presero a bere in qualche locale del posto. Erano già visibilmente alticci quando si diressero in direzione del “Vaudeville Theatre“, verso quella che sarebbe stata l’ultima tappa della loro vita. Ben Thompson non era più tornato al “Vaudeville“ dopo l’uccisione di Jack Harris di due anni prima. In cuor suo Ben aveva giurato di non tornare più in quel locale, ma suo malgrado si era lasciato convincere dal suo amico King Fisher.
Gli antichi soci di Jack Harris, Billy Simms e Joe Foster, erano ora i proprietari del “Vaudeville Theatre“. Un tempo Ben Thompson e Billy Simms erano stati in amicizia per via dell’assidua frequentazione dei saloon di Austin, ma poi erano sorti dei contrasti, per cui i due uomini, pur non odiandosi, non erano più in sintonia tra loro. E’ probabile che Ben Thompson avesse anche messo in giro la voce della sua intenzione di tornare a San Antonio. Infatti qualcuno spedì da Austin un telegramma a Joe Foster avvertendolo della possibile visita dei due al “Vaudeville Theatre“.
Quando Thompson e Fisher entrarono nel locale, Billy Simms si fece loro incontro salutandoli cordialmente. Assegnò loro un tavolo e sedettero insieme. Ai tre uomini se ne aggiunse un quarto, Jacob Coy, un poliziotto locale.
La presenza di Thompson e Fisher non era sfuggita a nessuno e, a dispetto delle apparenze, la tensione nel locale era evidente. Thompson chiese dove fosse Joe Foster perche voleva vederlo.
Billy Simms andò a cercarlo e quando quello si avvicinò al tavolo, Thompson gli offrì la sua mano in un gesto cordiale.
Billy Simms
Thompson avrebbe anche voluto offrirgli da bere, ma Foster rifiutò entrambe le cose. Irritato per l’insulto, Ben scattò in piedi e a quel punto, secondo la testimonianza di Billy Simms, Thompson avrebbe estratto la pistola e colpito con quella la bocca di Joe Foster causandogli la rottura di alcuni denti. Jacob Coy dal canto suo asserì di essersi lanciato verso Thompson con l’intento di afferrare la sua pistola per impedirgli di sparare. In quello stesso istante un numero imprecisato di colpi vennero sparati nel locale e quando alla fine il fumo delle pistole svanì nel locale, a terra si potevano contare i corpi di Ben Thompson, di King Fisher e quello di Joe Foster.
Nell’inchiesta che seguì venne fuori che Thompson e Fisher erano stati uccisi dai colpi di Foster e Coy sparati a detta di questi per legittima difesa.
Testimoni oculari asserirono invece che Foster insultò Thompson e che lo stesso Foster, Simms e Coy si ritrassero istantaneamente tutti e tre dal tavolo di Thompson come se sapessero quello che sarebbe successo un secondo dopo.
Ben Thompson e King Fisher non ebbero il tempo materiale di sparare con le loro pistole. Un secondo prima che potessero farlo, una raffica di proiettili (di winchester, si stabilirà in seguito) li raggiunse dal piano superiore del locale e da uno dei palchi della parte sinistra del teatro.
Ben Thompson e King Fisher vennero quindi uccisi in una imboscata da killer nascosti senza avere la minima opportunità di difesa. I corpi di Thompson e Fisher vennero esaminati e la deduzione finale fu che entrambi gli uomini vennero colpiti da proiettili di winchester sparati da una posizione elevata rispetto al loro tavolo.
Ancora Ben Thompson
Nel corpo di Thompson vennero contati nove proiettili quasi tutti entrati nella schiena. Questo ci fa pensare che a Ben Thompson, un uomo che aveva ucciso più di trenta uomini a viso aperto, non venne riservato lo stesso trattamento. Austin, la sua città gli dette l’addio con un grandioso funerale. Sessantadue furono addirittura i carri che seguirono il corteo funebre. Venne seppellito presso l’Oakwood Cemetery ad Austin la mattina del 13 marzo 1884.
A differenza di alcune figure del vecchio west un pò fanfarone, possiamo definire Ben Thompson un prodotto genuino della frontiera. Giocatore, gunfighter, cacciatore di indiani, marshal di Austin, meritò la stima di un altro gigante del west: Bat Masterson.
A detta di questi, Ben Thompson era l’uomo più pericoloso dell’intero west con una pistola in mano. Oltre a essere un uomo del west, Thompson fu anche un filantropo, infatti in più di una occasione si preoccupò di fornire cibo e vestiario a molti degli orfani della città.
Non c’è da meravigliarsi quindi se a questo personaggio venne organizzato un funerale di primo ordine, il più grande che Austin avesse mai visto. Fu il giusto tributo e riconoscimento che la città volle dare ad uno dei più pittoreschi personaggi che il Texas abbia avuto.

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