Jose Chavez y Chavez, hombre muy malo

Jose Chavez y Chavez
Jose Chavez y Chavez (1851-1924) è stato uno dei peggiori fuorilegge del New Mexico. Di lui si dice che abbia avuto origini messicane-americane e native americane. Di certo sappiamo che nacque nel 1851 a Valencia County nel New Mexico. E di certo sappiamo anche che Jose incarna abbastanza bene il miscuglio tra legge e fuorilegge che spesso si poteva rintracciare nel vecchio west americano.
Chavez y Chavez entrò a far parte della folta schiera di fuorilegge del west americano quando era ancora relativamente giovane, unendosi al gruppo di banditi di Billy the Kid.
Fu anche uno dei pochi indiani (o mezzosangue) a diventare un bandito; era orgoglioso di avere origini indiane e faceva vanto di rispettare la sua cultura e le credenze del suo popolo.
Chavez y Chavez si unì a Billy the Kid a vent’anni, quando aveva gia commesso un certo numero di piccole rapine e altri crimini. Insieme alla banda di Billy, Chavez y Chavez si impegnò nella Guerra della Contea di Lincoln che durò dal 1878 al 1879.
Chavez y Chavez incontrò Billy the Kid, Jim French, Fred Waite, Charlie Bowdre, John Middleton, e Tom O’Folliard dopo la sua decisione di unirsi al gruppo di Tunstall e McSween nella loro guerra personale contro la gente di Dolan. Fece parte dei “Regolatori”, oltre quaranta pistoleri che muovendosi in maniera autonoma sostenevano lo schieramento di Tunstall e McSween.
Il 28 febbraio, 1878, John Tunstall venne ucciso. Il 1 aprile dello stesso anno, lo sceriffo di Lincoln, un sostenitore di Dolan, venne ucciso dalla banda di Billy The Kid e Chavez y Chavez si acccreditò l’uccisione.
Billy The Kid
Uccisioni seguirono a uccisioni in una rincorsa che sembrò trovare l’apice nell’incendio della casa dei McSween il 19 luglio. In quella circostanza all’interno dell’abitazione vi erano ben quattordici persone, compresi McSween e sua moglie. Nel rogo morirono sei persone, ma la gente di Billy The Kid riuscì miracolosamente a scamparsela.
Nel marzo del 1879, il governatore del New Mexico, il governatore Lew Wallace, iniziò una battaglia contro la criminalità e una delle sue priorità fu quella di bloccare la guerra tra i Dolan e i sostenitori di Tunstall e McSween. Con questo in mente, Wallace creò un corpo militare chiamato “Fucilieri a Cavallo della Contea di Lincoln”, un gruppo in cui entrò persino Chavez y Chavez, sia pure come mercenario. I “Fucilieri a Cavallo” fallirono nel loro intento anche se durarono appena tre mesi, troppo pochi per esprimere un giudizio di merito. In questi tre mesi Chavez y Chavez rimase ben attaccato alla banda di Billy The Kid con la quale prese parte a poco edificanti imprese. Insieme allo stesso Billy The kid ebbe modo di testimoniare in un tribunale al riguardo del famoso episodio dell’incendio della casa di McSween.
Da quel momento seguono episodi più o meno ricchi di dettagli sulla vita da fuorilegge di Chavez y Chavez e in tutti i casi si evidenzia una notevole ferocia ed un completo disprezzo del valore della vita umana come la volta in cui, nel 1880, arrivò ad uccidere un uomo in una prigione del New Mexico.
Dopo la drammatica morte di Billy The Kid, troviamo Jose in viaggio in lungo e in largo nel sud-ovest americano, quasi sempre senza una vera destinazione e in genere affidando la propria vita ai consueti espedienti che lo avevano reso abbastanza noto.
Bob Ford
Mentre bighellonava nel New Mexico, finì per capitare a Las Vegas, in tempo per incontrare Bob Ford, l’assassino vigliacco di Jesse James. Secondo quel che ci è stato tramandato (e che puzza di leggenda lontano un miglio…) i due si confrontarono in una gara di tiro al bersaglio nel corso della quale Chavez y Chavez ebbe occasione di mettersi in mostra con tutta la sua particolare abilità, lasciando piuttosto sconcertato Bob Ford. Si dice anche che qualcuno arrivò a proporre a Bob Ford un bel duello alla pistola contro Chavez y Chavez, ma si dice anche pure che il buon Bob Ford se la sia svignata senza perdere tempo.
Per i curiosi casi della vita delle cittadine di frontiera, il nostro pistolero divenne – per un breve periodo! – un uomo di legge, ma la sua principale vocazione a delinquere era una sirena irresistibile e per passare nuovamente lo steccato che separa la legge dai fuorilegge bastò l’incontro con il famoso bandito Vicente Silva, di cui divenne buon amico e al quale si unì facendo parte delle due sue bande, inclusa quella chiamata “Las Gorras Blancas” (“I Cappelli Bianchi”), un gruppo che aveva collegamenti con altre bande di bandidos e con molti Messicani del New Mexico. L’altro gruppo di Silva, la “Società dei Banditi”, venne accusato dagli immigrati del New Mexico di operare contro la gente comune, cercando di fare profitti sfruttando la forza e razziando le proprietà, oltreché sfruttando la condizione di disagio dei nuovi arrivati.
Anche lavorando con Vicente Silva, il “buon” Jose seppe distinguersi e quando il capo ordinò l’uccisione di un certo Patricio Maes, lui si rese subito disponibile per eseguirla e compì l’infame gesto il 22 ottobre 1892 in compagnia di Eugenio Alarid e Julian Trujillo, due altri delinquenti della gang. Nel mese di febbraio del 1893, il gruppo commise il classico sbaglio dovuto all’imprudenza. Silva ordinò l’uccisione del proprio cognato, un certo Gabriel Sandoval, uccisione che fu eseguita dal solerte Jose Chavez y Chavez, ma alla notizia di questa barbara uccisione la moglie del capobanda diede in escandescenze; si trattava pur sempre di suo fratello! Urlò e minacciò talmente tanto che Silva decise di farla fuori e ordinò a Jose e altri di occuparsene velocemente. Ma Chavez y Chavez e qualche altro bandolero ebbero il sospetto che il loro capo si stesse facendo prendere un po’ troppo la mano, al punto da reputare più opportuno uccidere lui!
Così, Chavez y Chavez, Alarid e Trujillo uccisero prima la moglie di Silva e mentre scavavano la tomba per seppellirla accopparono anche Vicente. La tomba ospitò due persone anzichè una e la carriera di Vicente Silva era alfine giunta a un binario morto.
Nel 1894, la legge si fece viva e arrestò alcuni uomini con l’accusa di aver ucciso Patricio Maes. Altri la fecero franca e tra questi c’era Chavez y Chavez che divenne un fuggitivo, braccato da vicino da sceriffi e cacciatori di taglie. Alfine, il 26 maggio dello stesso anno, venne catturato e imprigionato.
Ancora Jose Chavez
Seguì un primo processo al termine del quale una giuria lo condannò colpevole e lo condannò a morte. A questa sentenza Chavez y Chavez si oppose ottenendo un secondo processo, ma anche in questo caso la giuria lo condannò a morte. E la morte sembrava ormai imminente quando accadde l’incredibile: il nuovo Governatore del New Mexico, pressato dalla gente, spesso più vicina ai delinquenti che ai potenti, fu costretto a rivedere personalmente la sentenza di condanna, trasformandola in ergastolo.
Un altro buon aiuto arrivò dalla dea bendata durante la carcerazione di Jose. Scoppiò, infatti, una rivolta dei carcerati e Chavez y Chavez aiutò in questo caso la polizia. Nuovamente la gente del New Mexico rumoreggiò in favore del bandito, sollecitando il Governatore ad intervenire in suo favore.
Così, il nuovo governatore del New Mexico, George Curry, gli concedette il perdono, consentendo a Jose Chavez y Chavez di uscire dal carcere e trascorrere abbastanza serenamente gli ultimi 15 anni della sua vita.
Morì a casa sua nel 1924 con un amico al suo fianco.

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