Tekakwitha, la Santa dei pellirosse

A cura di Domenico Rizzi

Tekakwitha
Erano gente dura, gli Irochesi. Le loro tribù, stanziate nelle boscose regioni ad oriente dei Grandi Laghi, avevano sempre impugnato le armi per combattere Francesi, Uroni, Algonchini e Sioux e perfino le loro donne mostravano talvolta la crudeltà di cui erano capaci: durante la Rivoluzione Americana, una di esse, Esther Montour, trucidò 13 prigionieri a colpi di mazza, per vendicare la perdita di un figlio.
Ma non esiste un deserto in cui non spunti almeno un fiore. In mezzo a tanta arida ferocia, nel luogo ove sorge oggi Auriesville (Stato di New York) nacque nel 1656 Tekakwitha, figlia di Kenneronkwa, capo dei Mohawk – la più bellicosa delle 5 tribù irochesi – e di una donna algonchina convertita al Cattolicesimo dai Francesi. Un’epidemia di vaiolo diffusasi fra il 1661 e il 1663, uccise molti suoi contribali e a lei segnò perennemente il corpo, deturpandole il viso. Dopo la perdita dei genitori, la bambina fu adottata da uno zio, che avversava fortemente il Cristianesimo Leggi il resto