Carlo De Rudio, il terrorista e l’eroe

A cura di Domenico Rizzi
Carlo De Rudio
Quando si parla del Risorgimento, si è soliti riferirsi a Camillo Cavour, Garibaldi, Mazzini e Vittorio Emanuele II, ignorando la miriade di personaggi minori –spesso ritenuti erroneamente come tali – che popolano il complesso panorama storico-politico italiano dal 1848 al 1866. Il conte Carlo Camillo de Rudio appartiene a questa schiera, sebbene con il suo gesto insensato avesse messo in pericolo la stabilità dello scacchiere politico europeo, minacciando la vita dell’imperatore Napoleone III. La sua esistenza si svolse in due fasi e fra due continenti diversi. La prima lo vide patriota mazziniano, difensore di Venezia e della Repubblica Romana ed infine esule in Gran Bretagna; la seconda, combattente della guerra di secessione americana, ufficiale di cavalleria nelle campagne contro gli Indiani, per concludere i suoi giorni nella tranquilla California circondato dagli affetti familiari più cari. Leggi il resto

Carlo di Rudio, da Garibaldi al West (con Custer)

A cura di Walter Musizza e Giovanni De Donà

Carlo di Rudio
Di lui lo storico americano Charles K. Mills scrisse che fu un sopravvissuto nato. Ed in effetti, a colpire della vita del conte Camillo Carlo di Rudio è anzitutto il turbine di avventure vissute, in un caleidoscopico susseguirsi di pericoli corsi e di morti scampate, in cui è difficile distinguere spesso il valore dalla fortuna. Ma su una cosa tutti dobbiamo concordare: tra i tanti personaggi, grandi e piccoli, che pullulano nell’epopea garibaldina e in quella, altrettanto mitica, del Far West americano, il nostro ha saputo ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto. E non si tratta solo di quantità di imprese compiute, ma soprattutto di qualità delle stesse, in virtù di un coraggio smisurato, baciato sempre da una fortuna incredibilmente benigna nei suoi confronti. Se poi aggiungiamo a tutto ciò una punta di mistero circa i suoi veri rapporti con i potenti, fossero Crispi o Custer, ci accorgiamo di trovarci di fronte a un uomo la cui vita superò ogni immaginabile fiction. Leggi il resto

E Carlo Di Rudio incrociò la pista dei Nez Perce…

A cura di Cesare Bracchi

Carlo Di Rudio
I Nez Perce entrarono nel Parco di Yellowstone il 22 agosto del 1877, reduci dalla battaglia di Big Hole, ormai consapevoli che i loro tradizionali alleati, i Corvi, non avevano nessuna intenzione di offrire loro l’aiuto sperato. Al contrario, molti di loro prestavano stabilmente servizio come scout dell’esercito.
A tenere d’occhio i Nasi Forati nella zona del fiume Musselshell fu inviato il Ten. Doane del 2° Cavalleria, un bravo ufficiale che non apparteneva alla folta schiera di fannulloni e ubriaconi che popolava anche i ranghi elevati dell’esercito.
Doane, per questo incarico, chiese il supporto di una compagnia di cavalleria. All’appello rispose una nostra vecchia conoscenza: il Ten. Carlo Di Rudio, reduce dall’incredibile avventura vissuta a Little Bighorn solo l’anno prima. Leggi il resto