Il tomahawk, la scure di guerra degli indiani
Un guerriero con un tomahawk e la sua vittima
Il Tomahawk, strumento di offesa per eccellenza insieme ad arco e frecce al tempo dei primi scontri tra bianchi e indiani (e anche prima, nell’uso quotidiano delle varie tribù), è la scure da combattimento dei Nativi Americani. In verità fu utilizzata per lungissimo tempo anche dai coloni Europei poichè aveva numerosi pregi e, tra questi, vi era che si prestava anche ad essere lanciata.
Il nome, Tomahawk, è l’esatta traslitterazione in inglese del termine utilizzato dagli Algonchini della Virginia da cui i bianchi ne sentirono parlare per la prima volta.
Un guerriero Pawnee con la sua scure
Originariamente la testa del tomahawk indiano era realizzata con un semplice pezzo pietra lavorata, ma con l’arrivo degli europei e l’avvio degli scambi commerciali cambiò tutto e da quel momento furono utilizzati esclusivamente ferro o ottone e teste preconfezionate dagli artigiani europei o dai coloni.
Le teste metalliche fornite dai mercanti bianchi si basavano su accette in uso sulle imbarcazioni della Royal Navy che i coloni usavano come merce primaria di scambio con i Nativi americani dopo averli convinti della bontà del prodotto e della sua magigore efficacia; la forma di questa ascia utilizzata in Gran Bretagna risale alle invasioni dei Vichinghi.
La classica scure con la testa di pietra
Gli indiani impiegarno pochissimo a comprendere la convenienza dell’uso delle teste metalliche perchè al confronto con quelle di pietra erano molto più resistenti ed affilate e consentivano di realizzare prodotti più leggeri e bilanciati.
Nei territori colonizzati dai francesi invece i tomahawk metallici assunsero forme simili alle asce di tipo francisca usate in Francia.
Un guerriero con un tomahawk con testa metallica e ornata
Il manico dei tomahawk era solitamente lungo meno di 60 centimetri e realizzato in legno di Carya. La testa aveva un peso che poteva andare dai circa 250 ai 550 grammi, con una lama non più lunga di 10 centimetri. All’estremità opposta alla lama poteva esserci un piccolo martello, una punta o semplicemente essere arrotondata.
Nei vari musei di arte indigena esistono moltissimi esemplari di tomahawk indiani, prevalentemente con la testa metallica e nelle diverse foggie appena descritte.
Le teste in pietra erano realizzate in pietra saponaria, ed alcuni esemplari utilizzati in rituali erano scolpiti.
Esemplare di tomahawk-pipa con lama metallica
Gli europei realizzarono alcuni esemplari sia in pietra che metallo con il manico cavo ed una pipa integrata nella testa per potervi fumare tabacco.
Questi oggetti particolari venivano commerciati con i Nativi o scambiati in trattative diplomatiche. Avevano un valore simbolico, da un lato vi era l’ascia simbolo di guerra, dall’altro una sorta di calumet, la pipa della pace.
Naturalmente questa forma di artigianato era originaria dei Nativi che producevano da sé le loro asce-pipa che venivano poi ornate con le ben note e classiche forme artistiche delle diverse tribù.
Un tomahawk e alcuni dettagli
Per gli indiani, come abbiamo già osservato, il tomahawk era prevalentemente uno strumento di offesa; poteva colpire con discreta precisione da una buona distanza ed era silenzioso, oltre che tremendamente efficace. Naturalmente non poteva mancare un uso non offensivo, ad esempio per il taglio del legno o per la ripulitura dei lunghi pali per le tende degli indiani delle pianure.
Con la stessa forma del tomahawk gli indiani producevano anche le terribili mazze da guerra. Queste erano delle specie di scuri in cima alle quali venivano spesso fissati punteruoli metallici o pezzi di pietra. Il manico era di legno.
Una mazza da guerra
Sin dalla guerra del Vietnam l’esercito statunitense utilizza Tomahawks con manico sintetico per sfondare porte di edifici ma anche come arma per combattimenti ravvicinati.
Il lancio di Tomahawk viene praticato in Nordamerica durante rievocazioni storiche del periodo coloniale.