I miei giorni nel west

A cura di Omar Vicari

Omar Vicari davanti al saloon del giudice Roy Bean
Mi capita spesso di parlare con persone a proposito degli Stati Uniti e quando vedo i loro occhi brillare perché entusiasti di New York o di Boston, io chiedo: ma avete mai visitato il West, le immense pianure e montagne al di la del fiume Missouri? No, mi rispondono. Allora io dico che non avete visto la vera America, quella dei grandi parchi come lo Yellowstone, ma anche quella dei pionieri, delle città del bestiame come Dodge City o Abilene, oggi fiorenti, ma che una volta erano soltanto agglomerati di saloon e quartieri a luci rosse dove le pistole dettavano legge.
Io ho attraversato l’atlantico ben cinque volte arrivando a vedere i posti che potevo sognare solo al cinema o con la fantasia quando ero ancora piccolo.
Con le macchine prese a nolo ho percorso nei miei cinque viaggi quasi 50.000 km. di strada mettendo piede in Colorado, Texas, Arizona, Utah, New Mexico, California, Sud Dakota, Nord Dakota, Kansas, Missouri, Nebraska, Wyoming, Montana, ma anche Pennsylvania, Washington D.C., New Jersey e lo Stato di New York… ma questi ultimi non erano il West.
La storia del “Selvaggio West” è un fenomeno senza paragoni che ha prodotto un tipo di uomo quale è il Cowboy, ma anche sceriffi e fuorilegge e infine gli indiani, i nativi del posto che si batterono con la cavalleria americana per difendere il loro modo di vivere, le loro tradizioni e le terre che abitavano da tempo immemorabile.
Come dice Sergio, il nostro amministratore, noi siamo cresciuti a pane e West. Personaggi come Wyatt Earp, Doc Holliday oppure Crazy Horse hanno alimentato sin da piccoli la nostra fantasia. Giocavamo a indiani e cowboys e sognavamo quei posti che pensavamo di non vedere mai. A me invece è capitata la fortuna di toccare con mano quei luoghi e anche di visitare, perché no, i cimiteri dove ancora oggi ci sono le lapidi e i resti di quei giganti della frontiera.
Era il 1972 quando andai la prima volta negli Stati Uniti. Mi fermai per una decina di giorni a New York per poi proseguire verso Toronto in Canada.
Ma quello non era il West. New York dove poi sono tornato anni dopo è la città del business, dei contratti, delle grandi firme della moda, dei grattacieli oltre che del casino più completo. Traffico e smog sono a un livello preoccupante e non c’è nulla che possa ricordare la conquista delle terre al di la del Missouri da parte dei pionieri.
Ora l’amico Sergio mi chiede di scrivere qualcosa sui posti più belli e significativi nel West che ho visitato. Cosa ardua dati gli innumerevoli luoghi che ho toccato durante i miei viaggi.
Tra questi certamente Tombstone (Arizona) occupa una parte preponderante. Nell’entrare in città si può notare un grande cartello con su scritto in inglese: “The Town too Tough to Die” che in italiano suona: “Tombstone, la città troppo dura a morire”. Il suo fascino, tutt’ora intatto, richiama a migliaia i turisti che vogliono toccare con mano il luogo dello scontro all’OK Corral. Ci sono stato due volte come pure in tutte le città che hanno avuto una parte importante nella storia del West. Deadwood (Sud Dakota) ad esempio, che oggi però conserva poco dei segni del passato se si fa eccezione per il saloon sulla main street dove Hickok fu ucciso oppure per il cimitero dove riposano lo stesso Hickok e Calamity Jane. Per il resto la città è una piccola Las Vegas con le strade piene di locali con le slot machine.


Il saloon a Deadwood (Sud Dakota) dove Hickok fu ucciso

Sono stato a Dodge City (Kansas), la mitica città dove un tempo non passava giorno in cui i cowboy che venivano dal Texas con le loro mandrie non entravano coi loro cavalli nei saloon sparando all’impazzata.
Oggi però Dodge è una tranquilla città dove non risuonano gli spari e dove Front Street non esiste più. Front Street oggi è solo una falsa ricostruzione di ciò che è stata un tempo.
Sono stato a Leadville (Colorado) dove Doc Holliday sparò il suo ultimo colpo. Sono stato a Coffeiville dove i Dalton pagarono con la vita il tentativo di rapinare due banche contemporaneamente nello stesso giorno.
Sono stato a El Paso (Texas), dove il Marshal Dallas Stoudenmire fece fuori quattro persone nell’arco di un mimuto.
Oggi El Paso è una grande città in cui non c’è nulla del passato se si eccettua il Concordia Cemetery dove tra gli altri riposa John Wesley Hardin il più abile e velenoso pistolero dell’intera storia del West.Tra queste città certamente Tombstone conserva meglio ancora oggi lo spirito e l’atmosfera della città di frontiera.
Certo anche a Tombstone oggi le pistole tacciono, ma l’aria che si respira nell’entrare al Crystal Palace o nel Boot Hill o anche solamente passeggiare per Allen Street è come fare un salto indietro nel tempo quando Johnny Ringo si scontrava con Doc Holliday o quando gli Earp si scontravano all’Ok Corral coi Mc Lowery e Ike e Billy Clanton.


Il Crystal Palace oggi su Allen Street a Tombstone


L’entrata del Booth Hill a Tombstone


Le tombe dei Mc Lowery e Billy Clanton nel Booth Hill


Io sulla tomba di Johnny Ringo appena fuori Tombstone

Passeggiando per Allen Street ho immaginato per un attimo Luke Short nel momento in cui sparò a Charley Storms. Bat Masterson che era amico dei due tentò invano di evitare il duello. Ora Storms riposa nel Boot Hill di Tombstone.


Tomba di Charley Storms al Boothill ucciso da Luke Short

Oppure ho immaginato “Buckskin” Frank Leslie quando sparò a Billy Clayborne un simpatizzante della banda dei Clanton che amava paragonarsi a Billy The Kid. Il colpo che uccise Claiborne fu definito magistrale da George Parson, un amico di Wyatt Earp. Leslie era effettivamente un eccezionale tiratore.
Lo stesso Wyatt descrisse Frank Leslie come l’unico a Tombstone che potesse stare alla pari con Doc Holliday nell’uso della pistola. Su Allen Street ci sono ancora le targhette che identificano i posti esatti da cui spararono Luke Short e Frank Leslie.


Tomba di Bill Claiborne al Booth Hill ucciso da Leslie


L’Ok Corral in Freemont street a Tombstone (Arizona)


Allen Street a Tombstone


Interno del Crystal Palace oggi


Personaggio pittoresco al raduno annuale a Tombstone (Arizona)


Tomba di Ed Schieffelin fondatore di Tombstone

Schieffelin, esploratore e minatore allo stesso tempo, un giorno disse a un militare che in quel posto solitario si celava l’argento. Il militare rispose che quel luogo era pericoloso causa la presenza degli Apache, dei serpenti e quant’altro.
“Ed, tutto ciò che potrai trovare è soltanto la tua pietra tombale (in inglese tombstone)”. Da qui il nome alla città.


Cowboys a Tombstone in un annuale raduno


Diligenza in Allen Street


Oriental Saloon: la sua storia

Provo a tradurre col mio povero inglese: L’Oriental saloon con le sale da gioco fu inaugurato da Milt Joyce e Lou Rickenbaugh (un amico di Wyatt Earp ai tempi di Dodge City) nel 1880.
L’Epitaph, il giornale di P. Clum, lo descrisse come il miglior saloon dell’Arizona al pari di quelli di San Francisco. Wyatt Earp, arrivato fresco da Dodge si accaparrò una concessione ai tavoli da gioco.
L’Oriental divenne presto famoso per le sparatorie concluse con la morte di alcuni personaggi che ora si trovano nel Boothill. Il saloon fu anche la scena del confronto tra Doc Holliday e lo stesso Milt Joyce.
Il saloon fu distrutto a causa di un incendio nel 1881. Ricostruito dai proprietari James Vizina e Cook subì un secondo incedio nel 1882. Milt Joyce lasciò il saloon e Tombstone nel 1884 e negli anni durante il proibizionismo L’Oriental divenne un drugstore. Subì nel tempo altre trasformazioni, ma è tutt’ora lì nel suo storico luogo.


La targa su Allen Street che testimonia i duelli di Frank Leslie e Luke Short


Fornello ad alcol originale usato da Doc Hollday a Tombstone


Tavolo originale di “Faro” dove Doc e Ringo si scontrarono

Un altro luogo tra i più significativi della storia della frontiera che più mi ha entusiasmato e che ho visitato è certamente Alamo, la missione francescana difesa dai texani di William Travis e di Jim Bowie, ma anche dagli uomini del Tennesse di Crockett.
Il 23 Febbraio 1836 il gen. Santa Ana, dittatore del Messico, pose l’assedio alla missione di Alamo, piazzaforte di San Antonio de Bexar, città conquistata pochi mesi prima dai texani.
Per il generalissimo la riconquista era un punto d’onore da conseguire ad ogni costo. Quando iniziò l’assedio, la guarnigione di Alamo era composta da 185 uomini.
185 uomini contro i circa 3.000 o forse 5.000 messicani . A nulla poterono i Texani nelle cui fila emergeva la figura di Davy Crockett venuto in aiuto dal Tennessee. L’esemplarità dei protagonisti fecero dell’assedio di Alamo un simbolo dello spirito della Frontiera.
Il 5 Marzo fu l’ultimo giorno dei combattimenti. Il giorno dopo, il 6 Marzo vennero bruciati tutti i corpi dei texani.
Non è certo se le ceneri che si trovano nelle cattedrale di San Fernando siano quelle Crockett, Davis e Bowie. Ma non ha importanza, ciò che resta è l’esempio dato dai 185 texani.
Il nome di Alamo divenne il grido di battaglia che portò alla distruzione dell’uomo che aveva creduto di distruggerlo.
Ricordo ancora l’emozione nel varcare la soglia della missione.


The Alamo

Non ricordo invece quante volte in passato ho visto e rivisto i vari film sulla presa di Alamo da parte dei messicani nel 1836 e quante volte ho accarezzato l’idea di potere un giorno essere lì.


Uno dei cannoni a difesa della missione


Ancora uno dei cannoni di Alamo


Cippo a ricordo dei 32 uomini venuti in aiuto da Gonzales

La leggenda dice che Travis tracciò con la sua sciabola una linea sul terreno (oggi visibile in metallo) gridando ad alta voce “Quelli preparati a dare la propria vita per la causa della libertà oltrepassino questa linea e mi seguano”.


La linea


La Cattedrale di S. Fernand dove riposano i resti di Bowie, Travis e Crockett


La targa in marmo nella Cattedrale a ricordo di Travis, Bowie e Crockett

Caro Sergio, altro luogo dove si respira ancora l’aria della Frontiera è il vecchio saloon tutto originale del giudice Roy Bean situato in Texas a Langtry sul Rio Grande.


Il vecchio saloon originale tutt’ora esistente


Questo è l’interno del saloon dove il giudice si ubriacava assieme ai suoi vice


La targa è in inglese, ma si capisce benissimo

Un altro luogo che non potevo mancare perché pietra miliare della storia della Frontiera è Adobe Walls (Texas), un luogo solitario a nord del Canadian River reso famoso dallo scontro nel 1874 tra alcuni cacciatori di bufali di Dodge City e un’orda di indiani composta da Cheyenne e Comanche guidati da Quanah Parker.
I cacciatori erano tutti esperti tiratori. Tra loro c’era un ancora giovane Bat Masterson e Billy Dixon probabilmente il miglior tiratore di fucile della Frontiera. Billy Dixon in quell’occasione si distinse in un tiro magistrale tirando giù da cavallo un indiano su una collina a una distanza di circa 800 yard.
Dixon aveva a disposizione un fucile, il “Big Fifty” Sharps 1874.
Il tiro di Dixon impressionò gli indiani a tal punto che preferirono ritirarsi.


Adobe Walls (Texas) La targa coi nomi degli indiani morti che parteciparono allo scontro


Adobe Walls (Texas) La targa coi nomi dei cacciatori di bufali di Dodge che parteciparono allo scontro


Billy Dixon volle essere sepolto ad Adobe Walls (Texas) nel 1913

Un giorno stavo dirigendomi verso Tombstone quando in una landa deserta nei pressi di Douglas (Arizona), in pratica al confine col Messico, mi sono trovato davanti questo cippo a ricordo della resa di Geronimo, Nachite e i loro seguaci al Gen. Miles. La resa degli ultimi Apache avvenne presso lo Skeleton Canyon.


Il monumento a ricordo della resa di Geronimo

Sulla targa si leggono queste parole:
Qui vicino il 6 settembre 1886 Geronimo e i suoi seguaci rimastigli si arresero alle truppe del Gen. Miles. Il tenente Charles B. Gatewood a rischio della propria vita entrò nell’accampamento apache per presentare i termini della resa che avvenne due giorni dopo presso lo Skeleton Canyon.


Dettaglio

Lo Stato dell’Oklahoma è pieno dei luoghi testimoni degli scontri tra i nativi e la cavalleria americana come pure tra i Marshals e i fuorilegge.
Iil Washita River ne è un esempio, dove il 27 Novembre 1868 le truppe di Custer eliminarono i Cheyenne di Black Kettle sopravvissuti al precedente attacco di Chivington a Sand Creek nel 1864.
Gli indiani si presero la rivincita nella battaglia del Little Big Horn nel 1876. Custer morì assieme a tutti i suoi cavalleggeri.


Il luogo della Battaglia del Washita (Oklahoma)


Massacro dei Cheyenne di Black Kettle a Sand Creek (Colorado) nel 1864

Non potevo mancare il luogo della battaglia, quella in una landa sperduta del Montana presso il Little Big Horn River dove Custer morì. Gli indiani si presero la rivincita, ma quella battaglia fu anche l’inizio della loro fine. Crazy Horse morì solo un anno dopo nel 1877 a Fort Robinson, Capo Giuseppe si arrese più o meno nello stesso periodo.
Rimanevano soltanto gli Apache Chiricahua di Geronimo.


La collina nel Montana dove sono stati seppelliti i cavalleggeri morti a Little Big Horn


Fort Robinson (Nebraska). Il punto esatto dove Crazy Horse fu ucciso nel 1877

In Oklahoma non potevo mancare di mettere piede a Ingalls, una insignificante città dove Bill Doolin e Bill Dalton con la loro banda uccisero quel giorno, il 1° Settembre 1893, tre U.S. Marshals.


La targa a ricordo dell’uccisione dei Marshals

E’ esattamente da questo edificio fatiscente a Ingalls ma ancora esistente, che Bill Doolin, Bill Dalton e Tom Daugherty spararono a tre Deputy uccidendoli il 1° Settembre 1893.


L’edificio

In Texas non potevo dimenticare un’altra turbolenta città di frontiera: Fort Griffin. E’ questo il posto dove nel 1877 Wyatt Earp conobbe Doc Holliday. Wyatt voleva informazioni su Dave Rudabaugh.
Doc che passava di rissa in rissa uccise a Fort Griffin nel 1878 Ed Bailey per questioni di gioco. Doc fu imprigionato in un albergo della città e gli amici di Bailey erano pronti per impiccarlo.
La compagna di Doc, Big Nose Kate, dette fuoco all’albergo riuscendo a liberarlo. I due immediatamente partirono per Dodge City dove Doc ritrovò Wyatt Earp.


Resti della prigione a Fort Griffin


Long Horn vicino Fort Griffin

Due volte sono stato a Lincoln (New Mexico) la città delle gesta di Billy The Kid. All’interno della Court House ho raggiunto la stanza dalla cui finestra il Kid sparò ai Deputies di Pat Garrett.


Court House a Lincoln (New Mexico) da dove Billy sparò uccidendo i Deputies Bob Ollinger e W. Bell

Le targhe per terra a ricordo delle due uccisioni da parte del Kid.


La stanza della Court House con la finestra dalla quale il Kid sparò ai due Deputies

In California, dopo il parco delle sequoie, con l’amico Bisonte abbiamo toccato Calico, oggi una Ghost Town.


Calico, Ghost Town in California


Calico (California)


Un tratto in California della mitica Route 66, quella immortalata da Jack Kerouac

Nel Wyoming vicino Cody sapevo dell’esistenza di Old Trail Town che non è un vera città, bensì un raggruppamento di edifici originali del vecchio West. Tra quegli edifici c’è anche la cabina che Butch Cassidy usava a Hole in the Wall (Wyoming).


Old Trail Town (Wyoming). Tutti gli edifici sono originali

Vicino Old Trail Town abbiamo trovato la tomba di Jeremiah Johnston, per intenderci il cacciatore di pelli che la leggenda identifica come l’uomo che mangiava il fegato agli indiani Crow.
Il pittoresco personaggio è stato portato sullo schermo dall’attore Robert Redford. “Corvo Rosso non avrai il mio scalpo” il film.


Tomba di Jeremiah Johnston (Wyoming)

Accanto alla tomba di Jeremiah Johnston ci sono le tombe di alcuni fuorilegge e anche quella dello scout e guida Jack Stilwell.


Tomba di Jack Stilwell a Old Trail Towm (Wyoming), la guida dell’esercito che uccise nel 1868 il capo Naso Aquilino dei Cheyenne nella battaglia della Beecher Island (Colorado)

Sempre nel Wyoming , tornando dal Montana, sulla Highway 90 sapevo del monumento a ricordo dell’’eccidio di Fetterman e dei cavalleggeri al suo seguito.
Il capitano William J. Fetterman un animoso ufficiale con la voglia di mettersi in mostra, era quello che diceva: “Datemi 80 uomini e attraverserò con loro tutta la nazione Sioux”.
Il 21 Dicembre 1866 ebbe la sua occasione. Quel mattino 55 operai lasciarono il forte per reperire il legname di cui Fort Kearny aveva bisogno. Il colonnello Carrington diede a Fetterman i soldati necessari per proteggere il convoglio degli operai. Gli ordini che Carrington diede a Fetterman erano molto chiari: “A un eventuale attacco degli indiani, tentare di respingere i pellerossa, ma evitare assolutamente di inseguirli al di là delle alture”.
Fetterman fece il contrario cadendo in tal modo nel tranello organizzato di Cavallo Pazzo che dimostrò di essere un ottimo stratega.
Non un uomo si salvò. Quando il Capitano R. Eyck, intuendo ciò che poteva essere accaduto, arrivò sul posto si trovò davanti a uno spettacolo impressionante: tutti gli uomini erano stati spogliati, scalpati e in parte mutilati. A ricordo di ciò che avvenne quel giorno è stato eretto un monumento.
Il destino del Fort Phil Kearny era comunque segnato. Nell’Aprile del 1868 una Commissione di pace guidata dal Gen. Sherman si incontrò a Fort Laramie con i capi indiani guidati da Nuvola Rossa.
Gli indiani rifiutarono gli accordi che i bianchi avrebbero voluto imporre. Nuvola Rossa fu chiaro e risoluto: “La pista Bozeman doveva essere chiusa e i forti militari abbandonati onde evitare l’espansione dei bianchi verso il Montana e l’Oregon”.
Non appena gli ultimi cavalleggeri lasciarono Fort Kearny, gli indiani dettero fuoco al forte.


Il vecchio Fort Phil Kearny (Wyoming) bruciato nel 1868 e oggi in parte ricostruito ad uso dei turisti


Il monumento eretto a ricordo dell’eccidio di Fetterman e degli uomini al suo seguito

Nella zona delle Black Hills (Colline Nere) nel Wyoming spunta come un fungo la Devil’s Mountain, montagna sacra per gli indiani Lakota. L’avevo già vista qualche anno prima durante il mio soggiorno in un ranch vicino.


Devil’s Tower (Wyoming)

Accanto alla Tabor Opera House dove Doc Holliday sparò il suo ultimo colpo nel 1884 su Billy Allen per un debito di 5 dollari.


L’Hyman saloon a Leadville (Colorado)


L’insegna fuori dell’Hyman saloon a Leadville (Colorado)

Dopo quella sparatoria, Holliday rimase a Leadville sino alla fine dell’Autunno 1885 per poi spostarsi, già malfermo in salute, a Denver dove ebbe un ultimo incontro con Wyatt Earp che si trovava in città.
Due anni dopo nel 1887 a Novembre Doc Holliday, minato nel fisico, morì a Glenwood Springs (Colorado) a soli trentasei anni.
Nella riserva di Pine Ridge (Sud Dakota) non potevo mancare il luogo dell’eccidio degli ultimi Sioux guidati da Piede Grosso a Wounded Knee (Sud Dakota) avvenuto nel Dicembre 1890 da parte della cavalleria americana.


Cimitero di Woundwd Knee (Sud Dakota) coi resti degli indiani di Piede Grosso


L’ingresso del piccolo cimitero a Wounded Knee (Sud Dakota)

Dopo quell’eccidio nulla rimaneva della Nazione Sioux. Cavallo Pazzo era morto anni prima e Toro seduto sarebbe morto quello stesso anno per mano di indiani rinnegati. Oggi i Sioux della riserva di Pine Ridge (Sud Dakota) di cui Wounded Knee fa parte, sono una massa di persone abbruttite dall’alcol e dalla droga.
Sono lontani i tempi in cui Cavallo Pazzo, Toro seduto e Nuvola Rossa vincevano il confronto con la cavalleria americana.


Medicine Lodge (Kansas)

È in questo posto nella parte sud del Kansas presso il Medicine Lodge Creek, che i bianchi e i pellerossa firmarono il trattato che prende il nome dalla località, Medicine Lodge. Conoscevo la storia e ci sono voluto arrivare.
Il consiglio si aprì il 16 Ottobre 1867 e durò ben dieci giorni. Gli accordi firmati il 28 Ottobre impegnavano gli indiani a consentire il transito agli emigranti verso Ovest, cedere le terre a ridosso dell’Arkansas River e accettare la restrizione della riserva loro destinata. Inoltre si definì una linea di confine sotto la quale gli indiani sarebbero stati i padroni assoluti di quelle terre. Non potevano però cacciare a nord di quella linea e questo poneva fine alla loro vita di liberi cacciatori, cosa che gli indiani non potevano accettare. Molto presto gli accordi si sarebbero rivelati inefficaci e privi di valore. Gli indiani ripresero le ostilità e nel 1868, guidati da Nuvola Rossa bruciarono Fort Phil Kearny.
Stavo andando a Sand Creek, il posto dell’eccidio dei Cheyenne da parte del Col. Chivington, quando sulla strada mi sono trovato quella meraviglia tutt’ora conservata egregiamente che è Fort Bent (Colorado).
Fort Bent è stato il primo insediamento permanente di tutte le pianure centrali. A differenza degli altri forti costruiti in legno presenti nelle pianure del West, Fort Bent fu costruito con mattoni di adobe, materiale che aveva il vantaggio di essere più resistente del legno e di mantenere i locali più freschi in estate e caldi in inverno.
La costruzione del forte ebbe inizio nel 1828 circa da parte di William Bent. Completato nel 1832, il forte divenne il punto di incontro del commercio tra gli indiani e i trapper. A più riprese personaggi famosi come Kit Carson soggiornarono all’interno del forte.


Fort Bent (Colorado)


Interno di Fort Bent (Colorado)

Nel New Mexico, non molto distante dal punto in cui gli americani provarono gli effetti terrificanti della prima bomba atomica che poi sarebbe esplosa su Hiroshima, si trova una zona che prende il nome di “White Sands”, in italiano: Sabbie bianche.
La terra è letteralmente coperta di una bianchissima sostanza bianca che non è sabbia, ma credo sia gesso finissimo impossibile da guardare anche solo per cinque secondi. Un’altra delle meraviglie della natura che si trovano nell’Ovest Americano.


Silverton (Colorado), tipica cittadina che ha conservato intatto l’aspetto western. Ci siamo arrivati col trenino che parte da Durango (Colorado)


South Pass (Wyoming), punto fondamentale per i coloni diretti in Oregon. Simpatico il cartello

Oggi gli Stati Uniti sono la prima nazione al mondo per tecnologia e non solo. Autostrade solcano il territorio da est a ovest toccando città che solo centocinquanta anni fa erano solo una accozzaglia di case.
Per arrivare a quello che oggi sono gli Stati Uniti i coloni hanno dovuto domare la natura e le difficoltà dei luoghi che attraversarono. Dopo la guerra di secessione, la cavalleria dovette vedersela con gli indiani e la legge dovette essere portata nelle più turbolente città del West. Gli uomini di legge combatterono i fuorilegge e di questi personaggi che oggi fanno parte del Panteon del West ancora esistono le tracce nei vari cimiteri che ho avuto modo di visitare… vediamone alcuni di essi in cui sono stato.


Tomba di Wild Bill a Deadwood (Sud Dakota)


E quella di Calamity Jane sempre a Deadwood (Sud Dakota)


Tomba di William Frederic Cody – Buffalo Bill – a Denver (Colorado)


Dallas Stoudenmire sepolto a Alleyton (Texas). E’ stato difficile trovare il cimitero

Dallas Stoudenmire è stato un personaggio di tutto rispetto, alto due metri incuteva timore solo a stargli vicino. Gran tiratore, Marshal di El Paso, il 14 Aprile 1881 uccise quattro persone nell’arco di un solo minuto. Venuto in contrasto coi fratelli Manning fu ucciso da i due fratelli il 18 settembre 1882 in un saloon durante una lite con loro. Nell’abilità di maneggiare una pistola, Dallas Stoudenmire fu eccellente nei primi tempi del suo arrivo a El Paso. Con la morte di Doc Cummings, suo cognato, il suo carattere cambiò. Si dette a bere pesantemente, cadde in depressione e questo probabilmente può avere influito in negativo sulla sua proverbiale destrezza con una sei colpi. Il 6 agosto 1882, in una gara, Stoudenmire fu battuto nel tiro da un certo Jones e pochi giorni dopo anche dal capitano James H. White.
E’ molto probabile che lo stesso Stoudenmire fosse arrivato alla conclusione che a El Paso non era più la prima pistola. Lo avevano capito bene i fratelli Manning che comunque lo affrontarono in due quella sera del 18 settembre 1882. Il pomeriggio di quel maledetto giorno, Stoudenmire, non più sicuro di se stesso, provò a lanciare messaggi di pace ai fratelli Mannning. Solo un anno prima, Dallas Stoudenmire, nel pieno delle sue condizioni fisiche e mentali, li avrebbe apertamente sfidati tutti insieme in El Paso street e naturalmente battuti. La moglie lo seppellì ad Alleyton (Texas).


Il giudice Roy Bean sepolto a Del Rio (Texas)


Il punto esatto sul sentiero fuori Las Cruces (New Mexico) dove fu ucciso Pat Garrett


La tomba di Pat Garrett a Las Cruces (New Mexico)


Jesse Chisholm in una landa sperduta dell’Oklahoma. Ho sudato le sette camicie per trovarla


Bill Doolin ucciso a Lawson (Oklahoma) nel 1896 da Heck Thomas e sepolto a Guthrie (Oklahoma)


Bill Tilghman sepolto a Chandler (Oklahoma) è stato uno dei tre guardiani del giudice Parker assieme a Cris Madsen e Heck Thomas.


Cris Madsen sepolto nel Frisco Cemetery a Yukon (Oklahoma)


Heck Thomas il terzo dei guardiani del giudice Parker sepolto a Lawton (Oklahoma)


Heck Thomas il terzo dei guardiani del giudice Parker sepolto a Lawton (Oklahoma)


Sam Bass a Round Rock (Texas), il bravo ragazzo che si fece coinvolgere dalle cattive compagnie. Questo scrissero sulla sua lapide


Bill Longley, secondo con la pistola solo a Wes Hardin. E’ sepolto a Giddings (Texas)


Billy The Kid a Fort Sumner (New Mexico)


Jesse James a Kearney (Missouri) assassinato da Bob Ford nel 1882


Luke Short a Fort Worth (Texas) dove uccise Jim Courtright nel 1887


Jim Courtright ucciso da Luke Short e sepolto a Fort Worth (Texas) vicino a lui


John Wesley Hardin sepolto al Concordia Cemetery di El Paso (Texas)


Interno della tomba di Hardin


Kit Carson sepolto a Taos (New Mexico)


I fratelli Dalton uccisi nel 1892 dopo un tentativo di rapina a due banche in contemporanea e sepolti a Coffeiville (Kansas)


Bat Masterson sepolto a New York nel Bronx


Wyatt Earp a Colma Cemetery a San Francisco (California)

Doc Holliday morì l’8 di Novembre 1887. Fu effettivamente sepolto a Glenwood Springs (Colorado), ma quella che oggi si vede nel cimitero è solo una tomba vuota.
Holliday non è più lì. Il suo corpo è stato disseppellito e portato dal padre nel cimitero di Valdosta (Georgia) in una tomba anonima.

A Fort Sill in Oklahoma facciamo visita alla tomba del grande Geronimo, Apache Chiricahua.


Geronimo, sepolto a Fort Sill (Oklahoma)


Loco, capo Apache Warm Springs a Fort Sill (Oklahoma)


Nana capo Warm Springs a Fort Sill (Oklahoma)


Quanah Parker capo Comanche a Fort Sill (Oklahoma)


Satanta, capo Kiowa a Fort Sill (Oklahoma)


Tomba di Nuvola Rossa a Mission Cemetery (Sud Dakota)


Tomba di Toro Seduto a Mobridge (Sud Dakota)

Ma il West americano non è soltanto battaglie, indiani, duelli, sceriffi e fuorilegge. Il West è anche questo, Meraviglie della natura.
Parco delle Sequoie (California) Il Gen. Sherman, l’albero più grande del mondo e forse il più antico.
Nel vederlo sono rimasto attonito.


Il Gen. Sherman


Insediamenti degli indiani Anasazi a Mesa Verde (Colorado)


Il fiume Colorado a Canyonlands (Utah)


Rocce a Canyonlands (Utah)


Balanced Rock (Utah)


Bryce Canyon Park (Utah)


Bryce Canyon Park (Utah)


Insediamenti Anasazi al Canyon de Chelly (Arizona)


Spider Rock al Canyon de Chelly (Arizona)


Big Horn Canyon (Montana)


Ancora Big Horn Canyon (Montana)

Il vecchio Old Faithfull sembra funzionare meglio di un rologio. La sua caratteristica è quella di eruttare un soffione di vapore acqueo alto sino a 100 metri ogni 75 minuti circa.


Old Faithfull Geyser (Yellowstone Park, Wyoming)

La foto non rende giustizia al Grand Canyon (Arizona). Pioveva e il sole era nascosto dalle nuvole.


Antelope Canyon (Arizona)

Un Canyon creato e levigato dallo scorrere delle acque nel corso dei secoli. Da evitare nelle giornate di pioggia quando le acque si riversano all’interno del Canyon. Ci sono state delle vittime in proposito. Lo sanno bene gli indiani Navajo che gestiscono questa meraviglia della natura.


Monument Valley (Arizona)


Monument Valley (Arizona)


Monument Valley (Arizona)


Monument Valley (Arizona). Sulla destra il John Ford Point, il punto da dove il famoso regista girava le scene dei suoi film


Mount Rushmore (Sud Dakota) con le facce scolpite di Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln


Il monumento a Cavallo Pazzo nelle Black Hills (Sud Dakota)


Il deserto del Sonora


Il Cactus, pianta icona del West nel deserto di Sonora vicino Tucson (Arizona)


Oltre le pistole, il cactus è un’altra immagine del West

Se con questo lavoro avrò invogliato anche una sola persona a fare un salto nel West, allora credo che avrò raggiunto lo scopo che mi ero prefissato.

Omar Vicari

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