Pawnee Killer (Oglala Sioux)
A cura di Sergio Mura e di Anna Maria Paoluzzi
Il volto di Pawnee Killer
Pawnee Killer (Scili Kte) è stato un valido e forte guerriero Oglala Sioux di cui si sa abbastanza poco.
Di certo vi è che visse la sua esperienza di guerriero nel periodo più intenso dello scontro tra la civiltà dei bianchi che avanzava, sia pure con una certa difficoltà, e la cultura dell’uomo rosso che provava a difendersi.
Pawnee Killer non era un vero e proprio capo, quanto piuttosto un leader di guerra, uno di quei guerrieri a cui venivano affidate le imprese guerresche di una banda o di una tribù.
Apparteneva alla banda di Little Wound che stazionava abbastanza di frequente nelle regioni meridionali del fiume Platte. E in quelle zone gli Oglala guidati da Little Wound e Pawnee Killer si trovavano talvolta ad essere protagonisti di episodi guerreschi contro i bianchi.
Il nome della banda di Pawnee Killer “Shkokpaya” – noto anche con la variante ortografica Skokpaya – (“Basin” – in senso geografico) è riportato da un elenco compilato da John Colhoff (White Man Stands in Sight) nel 1949.
In alcuni casi a fianco dei Sioux di Pawnee Killer si schieravano anche i Cheyenne Meridionali, specialmente quelli della banda di Turkey Leg, un noto capo Cheyenne di cui l’Oglala era abbastanza amico.
Pawnee Killer: lui e Little Wound erano entrambi Oglala meridionali e Pawnee Killer apparteneva a una banda conosciuta come Shkokpaya, associata generalmente ai Kiyuksa di Little Wound, anche se ogni tanto prendeva decisioni indipendenti (come quella di unirsi all’accampamento di Nuvola Rossa durante la guerra Bozeman, mentre il gruppo di Little Wound preferì accamparsi nei dintorni di Fort Laramie).
Nel decennio 1860-70, durante l'”allontanamento” dai Kiyuksa di Little Wound (che non parteciparono alla guerra Bozeman) la banda di Pawnee Killer si associò temporaneamente a quella dei True Oglala di Bad Wound (di cui rappresentava la fazione “estremista).
Dopo i tristi eventi della battaglia del Fiume Sand Creek in cui i Cheyenne patirono un danno enorme in termini di vite umane, ma anche di perdita di beni, gli Oglala al seguito di Pawnee Killer si accamparono nei pressi dell’attuale Cheyenne County (Kansas) in compagnia di alcune bande di Arapaho e Cheyenne.
Sappiamo che Pawnee Killer fu presente al famosissimo attacco indiano a Julesburg, nel Colorado, avvenuto il 7 gennaio 1865.
Nel dicembre 1866 partecipò alla battaglia di Fetterman a nord del Forte Phil Kearny nello Wyoming, la più grande disfatta dell’esercito statunitense nella lunga sequela di conflitti con gli indiani del nord-ovest americano.
L’unico ritratto riconosciuto come autentico di Pawnee Killer
Sono di quel periodo alcune amicizie piuttosto importanti con famosi capi del tempo quali Nuvola Rossa (Red Cloud) e Blue Horse del popolo Sioux, Strong Wolf, Little Wolf e Dull Knife dei Cheyenne e Black Coal e Eagle Head degli Arapaho.
Intorno alla metà di aprile del 1867, la gente di Pawnee Killer era accampata con i Cheyenne Meridionali nel Kansas centrale, quando si scatenò la furia dell’esercito statunitense guidato dal generale Hancock. Si trattò del classico colpo di mano delle giubbe blu; i soldati arrivarono all’improvviso cogliendo di sorpresa il campo indiano, al punto che quasi non ci fu reazione. Si scatenò un fuggi fuggi generale in cui solo alcuni guerrieri restavano indietro a fronteggiare i soldati mentre le donne, gli anziani e i bambini, guidati dagli altri guerrieri cercavano scampo fuggendo in ogni direzione.
L’accampamento fu ben presto conquistato da Hancock che diede fuoco alle tende e a tutto quello che contenevano.
Pawnee Killer e Turkey Leg con Custer
Nel maggio 1867 Pawnee Killer e Turkey Leg ebbero modo di incontrare il giovane Custer per una trattativa, sia pure abbastanza breve e senza un risultato apprezzabile, al punto che poco dopo essersi lasciati, gli indiani della banda di Pawnee Killer e un piccolo gruppo di Dog Soldiers Cheyenne attaccarono le retrovie della colonna di soldati. In quell’occasione non si registrò alcuna perdita in ambedue gli schieramenti avversari.
Il mese successivo, precisamente il 24 giugno 1867, Pawnee Killer e i suoi si scontrarono contro un distaccamento del 7° Cavalleria al comando del capitano Louis Hamilton nei pressi della parte a nord del Republican River (Kansas). In quell’occasione i soldati finirono presto intrappolati e rischiarono di essere completamente annientati dai Sioux, ma riuscirono a salvarsi dalla disfatta grazie agli scarsi armamenti di cui disponevano i guerrieri indiani. I soldati, stretti d’assedio, riuscirono a fare una sortita che sfondò la linea indiana approfittando delle armi da fuoco che consentivano ai 45 cavalleggeri un vantaggio notevole sugli archi e le frecce degli Oglala.
Tra i fatti noti vi è anche lo scontro avvenuto tra i Sioux di Pawnee Killer e il “Kidder party” il 12 luglio 1867. Non vi è invece alcuna certezza sulla presenza del guerriero durante la battaglia di Beecher Island del settembre 1868, sebbene sia risaputo che il suo campo fosse abbastanza vicino alla zona degli scontri.
Intorno al 1869 lo troviamo stanziato intorno all’agenzia di Whetstone, dove si recò per reclamare contro un attacco condotto contro di loro durante una caccia sul fiume Republican, dove alcuni della sua banda erano stati fatti prigionieri. L’agente Poole (che descrive Pawnee Killer a tinte abbastanza fosche) sembra poi attribuirgli il massacro di un gruppo di 12 esploratori bianchi sempre nell’agosto dello stesso anno.
Il quarto a destra sarebbe Pawnee Killer, ma l’identificazione è contestata
Nel corso del 1869 i campi Sioux che stavano tra i fiumi Arkansas e Platte furono letteralmente spazzati via dalle incursioni di alcune unità del 5° Cavalleria e da quella data in poi si perdono le tracce di Pawnee Killer, sebbene sia risaputo che la tribù di Little Wound (a cui apparteneva il capo di guerra) si stanziò nella riserva di Nuvola Rossa nel Dakota dove visse in buona armonia.
Pawnee Killer partecipò poi, nell’agosto del 1873, (insieme a Little Wound e al Brulé Two Strike) al cosiddetto “Massacro del Canyon” in cui un gruppo di Pawnee che si recavano a caccia nell’area del Republican fu assalito da bande Oglala. Almeno 150 Pawnee, tra cui donne e bambini, furono massacrati.
La foto di Mitchell inserita nell’articolo è del 1877; sappiamo così che Pawnee Killer morì dopo quella data, probabilmente intorno al 1880.
Pawnee Killer fu anche uno dei delegati a Washington nel 1875 (per la questione delle Black Hills), insieme ad altri importanti capo Oglala quali Nuvola Rossa, Little Wound, American Horse e Bad Wound.
Concludiamo con una descrizione fatta da D.C. Poole nel suo libro “Among the Sioux of Dakota”: “Ultimo, ma non per importanza, si presentò Pawnee Killer, un guerriero Oglala con un piccolo seguito. Disse di essere stato in attività durante l’estate e che avrebbe trascorso l’inverno all’agenzia per riposare e ricrearsi.
Se mai un volto umano ha presentato chiaramente i segni di un animo malvagio, quello era il volto di Pawnee Killer. Aveva uno viso affilato e uno sguardo avido; era alto e dinoccolato e mi ricordava un lupo pronto a balzare. Quando parlava ai suoi compagni, sorrideva di rado, ma si muoveva con fare furtivo, con la coperta avvolta intorno, come se si aspettasse a ogni momento di essere attaccato o fosse sul punto di attaccare lui stesso. Aveva un seguito che pareva formato da assassini…”
Di seguito è possibile scaricare un articolo del New York Times, datato 27 settembre 1867, in cui è riportato un intervento di Pawnee Killer ad una Commissione di pace.
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