Il linciaggio che diede inizio alla Johnson County War

A cura di Giuliano Cordisco


E’ il tardo diciannovesimo secolo e anche regioni come il lontano Wyoming vedono un fiorire di insediamenti di bianchi. Sono prevalentemente piccoli agglomerati urbani e tanti piccoli e grandi ranch.
Ed in queste terre, che nella pratica di ogni giorno sono talvolta delle terre di nessuno, spesso e volentieri la legge bisogna farla da sé e talvolta persino imporla, almeno nel tentativo di impedire gli abusi o di sedare i conflitti. E una delle principali ragioni di conflitto tra i coloni di quei luoghi era il bestiame. I ranch godevano di terreni ampi ed è per questo che i capi di bestiame frequentemente andavano perduti.
Aggiungiamo alla lista delle problematiche che contribuivano a creare conflitto anche la natura che non risparmiava le prove e tra queste ricordiamo il terribile inverno 1886-1887, a sua volta seguito da una torrida estate.
E’ così che in un contesto esplosivo come quello che abbiamo appena tratteggiato per sommi capi, l’associazione “Wyoming Stock Growers”, intenzionata a mantenere ferrea la stretta che le consentiva di controllare l’industria del bestiame della regione, ha creato una scintilla di troppo, quella che avrebbe fatto scoppiare un terribile incendio sociale e che avrebbe messo a repentaglio tante vite.


L’impero del bestiame

I grandi allevatori della Wyoming Stock Growers avevano creato un regime di monopolio controllando le terre destinate a pascolo, limitando lo sviluppo dei piccoli ranch e punendo a loro libero e completo arbitrio i ladri della zona. O meglio, coloro che venivano considerati tali dai loro “ispettori”.
Nell’associazione dei grandi allevatori militava, infatti, una temuta squadra di pistoleri che avevano fatto della spietatezza la propria cifra e che avevano il ruolo di ispettori: Frank Canton, Fred Coates, Billy Lykins, Joe Elliott e Mike Shonsey.
In questo difficilissimo contesto e in questo drammatico momento di tensione entra in scena il trentacinquenne Tom Waggoner che, stando alle testimonianze che sono arrivate a noi, era un gran brav’uomo. Nativo tedesco, Tom trattava sopratutto cavalli (e non mucche) e meno frequentemente di tutti gli altri di quei paraggi era stato coinvolto in dispute.


I cavalli di Tom Waggoner

E nonostante dal suo stile di vita (che era molto semplice e composto) non emergesse nulla capace di far pensare a lusso ed agiatezza, la sua mandria di cavalli era effettivamente consistente; pare che arrivasse ai 1000 capi!
Questo aspetto, opportunamente “soffiato” fin dentro le orecchie attente dell’associazione dei grandi allevatori, finì presto per indurre qualche perplessità tra i detective della Wyoming Stock Growers, e da lì finì per creare un grosso guaio per l’emergente allevatore.


L’accesso al ranch

Bastarono dunque delle semplici chiacchiere – che possiamo anche immaginare – sull’origine di quei numerosi capi di bestiame per far presentare alla porta di Tom Waggoner tre persone, il 4 giugno del 1891… Tre persone che sia ben chiaro, non ebbero tanta cura nel presentarsi, ma quasi scardinarono la porta di casa Waggoner!
Probabilmente i tre erano Elliott, Coates e Lykins, anche se uno storico del Wyoming, Roger Hawthorne, li identifica come Elliott, l’ex marshal Tom Smith e il ladro di cavalli George Burns. Questi personaggi, dichiararono di essere stati inviati dall’associazione degli allevatori e incaricati di eseguire l’arresto di Tom Waggoner per furto di bestiame. Presero in consegna l’uomo e lo condussero senza troppi riguardi a Newcastle.
Dopo dieci giorni di disperato silenzio in cui la moglie di Waggoner non ricevette notizie di alcun tipo, si organizzò alfine una spedizione in sua ricerca…
La ricerca durò appena un paio di giorni e si concluse il 16 giugno con il ritrovamento del corpo del povero Tom appeso ad un albero nei pressi di un villaggio.
Inutile aggiungere e sottolineare che le successive indagini al riguardo di questo linciaggio non portarono ad alcuna condanna, anche perché la vedova non ebbe alcun modo di identificare i colpevoli del terribile misfatto e ancor più per via del clima di tremenda difficoltà in cui si trovavano a vivere i piccoli allevatori ed i semplici cittadini in quei luoghi senza vera giustizia.


Il linciaggio di Tom Waggoner

Il linciaggio di Tom Waggoner, però, non cadde nel dimenticatoio come era avvenuto in precedenza con altre morti e altre ingiustizie. No! Questa morte sarebbe stata ricordata.
Un vortice di morte e sparatorie avrebbe fatto seguito a questo avvenimento e di questo vortice, a mero titolo di esempio, vogliamo ricordare il tentativo di assassinio contro Nate Champion, nel novembre di quello stesso anno. Il cowboy Nate Champion fondò la “Northern Wyoming Farmers and Stock Growers’ Association” con lo scopo di opporsi alle prepotenze della Wyoming Stock Growers. Nello scontro a fuoco in cui si tentò di uccidere Nate Champions, Lykings fu ferito a morte mentre Nate restò illeso.
I primi colpi della famigerata Johnson County War erano partiti, dunque, così come era iniziata la conta dei primi morti.
Tutto si poté dire, ma la miccia che innescò questa scia di violenza fu senz’altro da ricercare nel brutale linciaggio del povero Tom Waggoner, una miccia che poi indusse gli allevatori minori a coalizzarsi e ad opporsi a questo vero e proprio regime di prepotenze e creare infine un forte fronte comune.
Tutto accadde a partire dalle vicende del trentacinquenne nativo tedesco Tom Waggoner, piccolo allevatore di cavalli e sempre distante da ogni guaio.

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