La battaglia di Sainte-Foy

A cura di Pietro Costantini

La guerra franco-indiana. Speciale a puntate: 1) Venti di guerra: Fort Necessity 2) La battaglia di Monongahela 3) La battaglia di Lake George 4) La battaglia di Sideling Hill 5) La battaglia di Fort Oswego 6) La conquista di Fort William Henry 7) Le due battaglie delle “Snowshoes” 8) La guerra in Acadia e le deportazioni 9) La spedizione di Forbes 10) Le due battaglie di Fort Carillon 11) La battaglia di Fort Niagara 12) La presa di Quebec 13) Il raid contro St Francis 14) La battaglia di Sainte-Foy 15) La caduta di Montreal e la pace di Parigi

Nelle campagne dell’anno 1758 della Guerra Franco-Indiana, la Nuova Francia aveva subito significative sconfitte. La fortezza di Louisbourg andò perduta nell’assedio da parte delle forze inglesi, e Fort Duquesne era stato abbandonato all’avanzante esercito inglese. La situazione peggiorò nel 1759 quando furono presi dagli Inglesi Fort Carillon e Fort Niagara, mentre la cittadella di Quebec, chiave delle difese francesi, era caduta dopo un prolungato assedio e la battaglia dei Piani di Abraham, il 13 settembre 1759. L’esercito francese si raccolse a Montreal agli ordini del Generale Chevalier de Lévis, successore di Montcalm nel comando dei Francesi. Nel frattempo l’armata inglese, lasciata a Quebec dopo che la flotta era salpata alla fine del mese di ottobre per evitare i blocchi di ghiaccio che avrebbero poi occluso la foce del fiume, soffriva per la fame, lo scorbuto e i disagi di vivere in una città che era stata quasi distrutta totalmente nell’assedio.
Prima che il ghiaccio si sciogliesse, in aprile il Chevalier de Lévis marciò su Quebec con 7000 uomini, compresa la Milizia Canadese e guerrieri delle “First Nations”, ovvero Indiani canadesi (Abenaki, Odawa, Menominee, Ho-Chunk (Winnebago), Mississaugas, Illiniwek, Huron-Petun, Potawatomi). Egli sperava di assediare Quebec e forzarne la resa in primavera, quando sarebbe dovuta arrivare una flotta francese.


Incontro tra Francesi e capi delle First Nations

Il Generale James Murray, lasciato al comando in Quebec, capiva che le sue forze erano troppo esigue per difendere efficacemente le mura della città. Quindi portò sul campo 3886 uomini, tutti quelli che aveva potuto raccogliere, assieme a 20 cannoni, nella stessa posizione che Montcalm aveva occupato nella battaglia del 1759. Piuttosto che attendere l’avanzata francese, egli aveva comunque giocato la carta di portarsi all’offensiva.
Lévis comandava esattamente 6910 soldati, di cui 3899 schierati in otto battaglioni regolari; altri due battaglioni erano di Compagnie Franches de la Marine, mentre il resto dell’armata era composto da Milizia Canadese, più un manipolo di Nativi alleati. Di questo esercito, erano presenti sul campo di Sainte-Foy circa 5000 uomini e solo tre cannoni.
Murray invece schierava l’intera forza: dieci battaglioni regolari, un battaglione aggiunto di fanteria leggera e due compagnie di Rangers. Al fine di coprire l’intero pianoro, i battaglioni erano ciascuno schierato su due file, a distanza di tre piedi (circa 1 metro) una dall’altra, invece della normale formazione gomito a gomito. Trai battaglioni c’era una distanza di meno di 40 metri. La fanteria leggera copriva il fianco destro. In ordine, da destra a sinistra, erano schierati il 48°, 15°, 58° Fanteria, il 2°Battaglione del 60°, il 42°, 47°, 78° e 28° Fanteria. I Rangers con alcuni volontari coprivano il fianco sinistro. Di riserva dietro il fianco destro stava il 35° Fanteria, mentre il 3° Battaglione del 60° era a riserva del fianco sinistro. La Fanteria era supportata da 20 cannoni e due obici.
Un sergente riferì poi che l’armata inglese era “un povero, pietoso manipolo di scheletri mezzo morti di fame”.
Avendo osservato che l’esercito francese si stava ancora schierando, Murray decise di attaccare il nemico prima che fosse pronto. Quando gli Inglesi avanzarono, Lévis arretrò le sue tre brigate posizionate sulla destra fino ai Sillery Woods; nello stesso momento l’ala sinistra francese non era ancora stata schierata. La fanteria leggera inglese scacciò dei granatieri francesi da un mulino a vento sul suo fianco destro ma, inseguendoli, ebbero presto problemi: le truppe alla sinistra delle schieramento francese attaccarono con molta aggressività e dispersero la fanteria leggera. Murray, ricorrendo al 35° Fanteria ripristinò il fianco destro della linea inglese. Comunque proseguì un’accanita battaglia per le posizioni a ridosso del mulino a vento.
Le truppe inglesi sulla sinistra catturarono alcune ridotte, ma Lévis lanciò un poderoso contrattacco con la parte destra del suo schieramento. Murray allora mise in campo la sua ultima riserva, il 3°Battaglione del 60°Fanteria, per fermare l’attacco. Spostò anche il 43° Fanteria dalla posizione centrale, che Lévis aveva per lo più ignorato, e lo portò in supporto del suo fianco sinistro. Tuttavia alla fine il fianco sinistro inglese cedette dopo aver subito gravi perdite, e la linea di battaglia collassò da sinistra a destra.


Battaglia di Sainte-Foy – dipinto di George B. Campion

Più tardi Lévis dichiarò di aver tentato di tagliare gli Inglesi fuori da Quebec, ma la sfortuna aiutò i nemici a fuggire: invece di attaccare diritto in avanti, come era stato ordinato, una delle brigate all’ala destra perse l’orientamento, trovandosi troppo oltre per agire di concerto con l’ala sinistra.
All’inizio dei combattimenti i numerosi cannoni inglesi frenarono gli attacchi dei Francesi, e l’avanzata di questi ultimi colse il momento buono quando ai cannoni cominciarono a scarseggiare le munizioni. Quando Murray dispose le linee avanzate, i carri con le munizioni erano rimasti impantanati nella neve, e gli Inglesi in ritirata dovettero abbandonare i cannoni.
L’esercito inglese ebbe un totale di 1182 perdite: 292 caduti, 837 feriti e 53 catturati dai Francesi. Il 15° Fanteria perse 138 di 386 soldati, cioè ebbe il 34% di perdite. Tre quarti degli ufficiali del 78° (i Fraser Highlanders) furono uccisi o feriti. I Francesi persero 833 uomini, di cui 193 uccisi e 640 feriti. Questo fa della battaglia di Sainte-Foy uno dei più sanguinosi scontri mai avvenuti in territorio canadese.


Il Generale Chevalier de Lévis incoraggia l’esercito alla battaglia di Sainte-Foy

In ogni caso Lévis non fu in grado di riprendere Quebec. Gli Inglesi si ritirarono dietro le mura della città, resistendo al debole assedio di Lévis fino all’arrivo di rifornimenti navali in maggio. La flotta francese non arrivò mai, a seguito della sconfitta navale di Quiberon Bay, subita al largo delle coste francesi della Bretagna il 20 Novembre 1759.

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