I cacciatori di taglie: giustizia privata e pericoli


La caccia si chiude
La figura del cacciatore di taglie del Vecchio West richiama alla mente scenari di vasti paesaggi polverosi, pistoleri solitari che attraversano terre selvagge e un’idea di giustizia dai contorni sfumati, sospesa tra legalità e arbitrio. Tra il 1850 e il 1890, nel periodo noto come il West americano, i cacciatori di taglie giocarono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’ordine in un contesto in cui le istituzioni legali erano fragili, spesso assenti o incapaci di esercitare un controllo capillare. Leggi il resto

Gli implacabili “bounty hunter”

A cura di Sergio Mura

La grande caccia
Fu solo dopo la Guerra Civile che le parole “bounty hunter” divennero molto diffuse sia tra chi rappresentava la legge che tra chi la violava allegramente.
D’altra parte erano tempi in cui la grande espansione verso ovest faceva spuntare quasi ovunque cittadine e paesotti dal giorno alla notte e la gente era talmente concentrata sulla sopravvivenza che era una specie di miracolo quando riusciva ad incaricare qualcuno di difenderla dai soprusi dei prepotenti o dalle violenze dei fuorilegge. Le città di frontiera potevano essere definite fortunate se avevano uno sceriffo in servizio. Leggi il resto

I cacciatori di taglie

A cura di Luca Barbieri
Charles Siringo e W. B. Sayers, bounty-hunter
Bounty-Hunters, meglio noti come “cacciatori di taglie”; a loro la legge affidava la cattura dei “wanted”, e cioè dei ricercati che erano sfuggiti alle maglie della giustizia senza aver espiato le loro colpe. Una necessità dell’epoca, se si guarda la faccenda da questo punto di vista: delinquenti spesso pericolosi che si nascondevano in territori immensi e scarsamente popolati, per cui era più conveniente delegare il compito a gente spietata e capace, in grado di seguire una traccia, pur labile, e di portare a termine con successo un lungo inseguimento. Leggi il resto