Piccolo prontuario del vecchio West (+ bonus intervista a Mario Raciti!)
A cura di Sergio Mura
La bellissima copertina del libro
Cari amici e appassionati della storia del west, finalmente è uscito il nuovo libro del nostro Mario Raciti, una delle colonne portanti di Farwest.it. E Mario è anche una delle colonne portanti della divulgazione della storia del west, quella vera, attraverso la miriade di articoli che ha fatto uscire negli anni e nelle pagine del suo libro precedente, dedicato alla violenza nel west (Piombo, polvere e sangue). La caratteristica principale di Mario è la grande e meticolosa attenzione ai dettagli della storia del west, al fine di ricomporre per noi uno spaccato di un’epoca storica leggendaria di cui gli eventi faticano ad emergere per ciò che erano.
Se nel primo libro è stato apparecchiato il tavolo descrivendo con precisione la pericolosità dell’epopea delle conquista del west, in questa seconda fatica letteraria ci si concentra su una visione che è nel contempo d’insieme e di dettaglio.
Cosa succedeva nel West durante la sua conquista? Come vestivano i soldati? Cosa mangiavano i trapper? Qual era l’abbigliamento intimo di una donna? Che tipo di denaro si usava? Chi amministrava la legge, quali erano i giochi d’azzardo più diffusi e cosa portavano con sè i pionieri nel loro viaggio verso Ovest?
All’interno del libro ci sono immagini veramente preziose e rare che completano l’estrema precisione storica e storiografica del volume.
Una delle illustrazioni contenute nel libro
A queste e a tante altre domande risponde il Piccolo Prontuario del Vecchio West, sotto forma di piccole pepite, veloci da leggere e facili da consultare.
La prosa dell’autore, Mario Raciti, è semplicemente come uno sparo, asciutta, diretta, ricca e capace di colpire sempre nel segno. Il libro si legge con grande piacere e colma tanti piccoli e grandi buchi di conoscenza di tutti gli appassionati di storia del west.
Oltre che per i semplici curiosi e appassionati, questo libro è pensato e scritto anche per gli scrittori, per permettergli di avere a portata di mano un vero e proprio prontuario da usare per trovare ispirazione, costruire l’atmosfera giusta ed evitare incongruenze. Non occorre nasconderci che tante produzioni western (libri, film, serie) mostrano numerosi errori dovuti proprio alla scarsa conoscenza della storia del west e sarebbe sperabile una migliore precisione, ora che c’è a disposizione questo gran bel libro.
Il Piccolo Prontuario del Vecchio West contiene anche utili liste di luoghi e di mestieri, glossari degli elementi più caratteristici della storia (e della geografia) del West e un’intera sezione sulle armi utilizzate dagli uomini della Frontiera.
Intervista all’autore, Mario Raciti
DOMANDA: Caro Mario, ci risiamo… l’hai rifatto… un nuovo libro sulla storia del west. Direi che tutto è particolare in questa tua nuova avventura editoriale, a partire dal titolo.
RISPOSTA: Sì, è una nuova esperienza rispetto alla precedente, che ha senza dubbio i suoi vantaggi, non ultimo quello di avere la più ampia libertà di movimento. Quanto al titolo, effettivamente non se ne è mai visto uno così in un libro sul West, la sua scelta è arrivata per ultima, una volta visto cos’era venuto fuori dopo la stesura dei contenuti.
DOMANDA: Come hai preso la decisione di scrivere questo libro?
RISPOSTA: In realtà è stata una decisione fulminea, non era prevista in così breve tempo. Avevo accumulato, nel corso dei mesi e delle letture, una serie di informazioni e curiosità che pensavo mi sarebbero state utili qualora avessi voluto scrivere un racconto western, roba relativa all’ambientazione e alla sua credibilità, tipo il tempo di percorrenza delle distanze se si usa un cavallo, una diligenza, un carro, ecc. Poi mi sono accorto di aver raccolto anche roba sulla vita quotidiana e in numero sufficiente da ricavarne un libro, ancor di più dopo aver realizzato che il materiale raccolto non era valido solo per gli scrittori ma anche per i curiosi di storia del West. A quel punto si è trattato solo di aggiungere qualcosina e uniformare il tutto. Il libro è nato quindi così, in concreto dal giorno alla notte. Nel giro di una settimana o dieci giorni avevo già tutto pronto.
DOMANDA: Investire nella storia del west è sempre un segno di coraggio, della voglia di investire in un filone di storia che i giovani conoscono e approfondiscono molto meno che in passato. E’ solo coraggio o altro ancora?
RISPOSTA: Non metterei il coraggio al primo posto. In realtà è passione, unita alla voglia di condividerla in modo da far capire a tutti quanto affascinante e interessante sia la storia della conquista del West. Io amo scrivere delle cose che amo, e mi rifiuto categoricamente di inseguire qualsiasi moda, anche se da un punto di vista economico o “mediatico” potrebbe forse convenire di più. Non mi vedrete mai scrivere qualcosa sul fascismo, sulla Seconda guerra mondiale oppure, in ambito narrativo, roba fantasy o young adult, tutte cose ultra inflazionate. Io scrivo di West perché lo amo, così come potrei scrivere di altre epoche o argomenti storici perché mi affascinano ma che non sono di moda. Per quanto riguarda i giovani, oramai è una battaglia persa: non hanno nessuna passione e nemmeno interesse per nessun periodo storico, come per tante altre cose di cultura, quindi – e mi dispiace dirlo – non sono loro il mio target di riferimento, anche se il libro, per come è impostato, sarebbe perfetto per loro, per lo meno per stuzzicarne la curiosità, senza che debbano sorbirsi tomi fitti di pagine e con un senso logico da seguire.
DOMANDA: Nella tua vasta produzione – il tuo precedente libro e la lunga fila di articoli dedicati al west – hai sempre mostrato una predilezione per quei fatti concreti che erano la realtà quotidiana della frontiera. Anche stavolta sembra che tu abbia scavato nella tua nicchia preferita. E’ così?
RISPOSTA: Principalmente sì. Nel libro ci sono, tra le altre cose, una sessantina di brevissimi capitoletti che sono per la maggior parte dedicati agli aspetti più quotidiani della vita nel West.
DOMANDA: Cosa c’era di più bello nella quotidianità del vecchio west della frontiera?
RISPOSTA: Tantissimo. Purtroppo gli storici tendono troppo spesso, e troppo facilmente, a sorvolare su questo argomento, preferendo narrare i grandi eventi storici o politici. Ma fanno finta di non sapere che i grandi eventi storici, ma in realtà qualsiasi evento storico, poggiano sugli aspetti sociali e quotidiani dei popoli: come vivevano, cosa mangiavano, cosa indossavano, cosa acquistavano nei negozi, come si spostavano, come amavano, come uccidevano o morivano, ecc. Se non altro tutto questo servirebbe da collante alla realtà storica, perché altrimenti il racconto degli eventi diverrebbe una cosa a sé stante, avulso da tutto quello che succedeva intorno, un po’ sterile e piatto da leggere e anche da comprendere nella sua complessità. E questo, naturalmente, vale per qualsiasi periodo storico, dall’Antica Roma fino agli anni di piombo. Resta inteso, comunque, che per certi periodi storici questo discorso vale più di altri, perché ce ne sono tanti che vengono saltati a piè pari e rimangono quasi di nicchia anche solo se si vogliono conoscerne i fatti storici più basilari.
DOMANDA: Cosa c’è nella storia del west che ti attira così tanto da farci un libro?
RISPOSTA: Trovo difficilissimo rispondere a questa domanda. E’ qualcosa difficile da descrivere, anche se detto così può sembrare strano. Forse è la dinamica della conquista di un intero continente che si è conclusa in meno di cent’anni. Poi però mi viene in mente che potrebbero essere gli spazi selvaggi e incontaminati. Ma se ci ripenso, potrebbero essere i personaggi che vissero quell’epopea, dal pistolero al cercatore d’oro, all’indiano, al soldato, al pioniere, al cittadino comune, che hanno realizzato dal nulla un’intera società, per giunta ricchissima di sfaccettature… Non saprei davvero!
DOMANDA: Nel libro si evidenzia una ricca serie di dati e di documenti piuttosto rari e preziosi. Quali sono le fonti principali a cui attingi nella tua ricerca storica?
RISPOSTA: Come scrivo nell’introduzione, il libro non è propriamente un lavoro storiografico o di ricerca storica come lo è stato il mio precedente (“Piombo, polvere e sangue”, che trovate facilmente in libreria), ma ciò non toglie che sia comunque il risultato di un lavoro di ricerca. Da storico quale dovrei essere, ho prediletto le fonti primarie, in questo caso in particolare i giornali dell’epoca, di cui ho inserito, nel libro, vari ritagli, sia come testimonianza di un’epoca sia per confermare quanto ho inserito nel testo. Ma molto hanno fatto anche i lavori di sintesi, dai quali sono spesso partito con i dati per poi verificarli, dove ho potuto, con le testimonianze d’epoca (diari, memorie, ecc.), ma che ho anche usato come ispirazione per cercare dettagli preziosi da aggiungere al libro.
DOMANDA: Nel west mancavano le sicurezze e la violenza la faceva da padrona (si legga il tuo precedente libro); è difficile per noi immaginare una normale quotidianità. Alla frontiera c’era modo di vivere normalmente e tranquilli?
RISPOSTA: Purtroppo era molto difficile. Qualsiasi mestiere aveva i suoi pericoli, che spesso e volentieri erano mortali. Anche il più innocuo dei pionieri doveva impiegare battaglia per la sopravvivenza: se non erano gli indiani ad assaltare la sua fattoria, ci pensavano malattie, siccità, calamità naturali, povertà, sfortuna o disgrazie familiari come la morte di un figlio. Era una vita dura, solitaria, pericolosa e, per la stragrande maggioranza, poco fruttuosa da qualsiasi punto di vista. Non è retorico dirlo, ma gli uomini di Frontiera scelsero questa vita perché anelavano la libertà individuale e solo nel West era possibile ottenerla e goderne, anche perché molte convinzioni sociali (quelle vittoriane) che imperavano nell’Est, nel West non erano valide o erano impraticabili per tante ragioni. Sapevano di non ottenere nulla dalla loro avventura in quel mondo selvaggio, ma volevano la libertà di poterci provare.
DOMANDA: Quale episodio della storia del west ti ha colpito particolarmente e viene citato nel libro?
RISPOSTA: Non c’è un episodio in particolare, ma posso dire che un numero di pagine maggiore lo occupano i soldati e la loro vita pratica. Il capitoletto sui negozi è più lungo della pagina o mezza pagina che occupano le altre “pepite” come le chiamo io, e anche la panoramica sul denaro e i prezzi ha più pagine del solito. Poi c’è tutta la sezione centrale dedicata alle armi e infine un intero glossario solo sugli elementi “geologici” del West. Ma il “Prontuario” è un bel minestrone di cose, che spero sia risultato appetitoso e saporito!
IL LIBRO
TITOLO: Piccolo prontuario del vecchio West
AUTORE: Mario Raciti
EDITORE: Amazon Printing
RILEGATURA: Brossura leggera
PAGINE: 267
PREZZO: 14,54 €
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