Gufo Grazioso (Pretty Owl), moglie di Nuvola Rossa
A cura di Anna Maria Paoluzzi
Pretty Owl, conosciuta anche come Good Road
“Quando eravamo giovani, ero gelosissima di lui.”
I nomi, talvolta persino accompagnati da immagini, di grandi capi Lakota come Nuvola Rossa, Toro Seduto, Gall e John Grass, risultano familiari anche all’immaginario dell’ascoltatore meno interessato alla storia dei Nativi Americani.
Le loro gesta più note hanno ormai raggiunto anche un’ampia cerchia di lettori, aiutate anche dalle grande produzioni cinematografiche western degli ultimi decenni. Film e fumetti western sono però anche parzialmente responsabili dello spazio ristretto concesso alle donne Native, viste perlopiù come strumento di conforto e sollazzo dei guerrieri dopo la battaglia o improbabili protagoniste passive di rocambolesche storie d’amore con bianchi ora ostili, ora amici.
Gufo Grazioso ormai anziana
Curiosamente, le sparse notizie che ci restano della moglie di uno più grandi, se non il più grande capo dei Lakota Oglala, Nuvola Rossa, ci danno un ritratto femminile straordinariamente più vivo e complesso delle figurette stereotipate cui siamo abituate.
Questa donna energica e risoluta, conosciuta con i nomi di Gufo Grazioso (Pretty Owl, in Lakota probabilmente “Hinhan Hopa Win”), Donna Scarna (Lean Woman, Lak. “Win Tamaheca”) e Strada Buona (Good Road Woman Lak. probabilmente “Ocanku Win”, che, deformato in, “Oca ze win” è il nome che compare sul sua tomba nel cimitero della Holy Rosary Mission di Pine Ridge, assieme al suo nome cristiano “Mary Red Cloud”), fu la compagna del grande condottiero Lakota per più di sessant’anni, sostenendolo nelle sue battaglie militari e politiche, ma anche anche esercitando su di lui l’influenza tipica di una forte personalità femminile.
Le foto che ci restano di Gufo Grazioso la ritraggono già in età avanzata, intorno ai sessant’anni ( secondo i censimenti effettuati nella riserva di Pine Ridge nel 1886 e nel 1904, la sua data di nascita andrebbe collocata intorno al 1835); tuttavia, sotto i segni dell’età, i suoi tratti intelligenti e decisi lasciano intuire il fascino che intorno al 1848 la giovanissima Oglala dovette esercitare su Nuvola Rossa, allora un giovane e promettente blotahunka o capo guerriero della banda Oglala consciuta come Facce Cattive, Ite Sica. Tra gli Oglala, il corteggiamento di una ragazza doveva seguire regole comportamentali ben precise e per il successivo matrimonio era buona norma il pagamento di un adeguato numero di cavalli, coperte o altri beni alla famiglia della sposa. Questo non impediva però la nascita di un vero sentimento d’amore tra le parti interessate e questo fu anche il caso di Gufo Grazioso e Nuvola Rossa, che anni più tardi confidò al mercante bianco suo amico Sam Deon come lui “fosse innamorato” di Gufo Grazioso e come anche lei “ricambiasse i suoi sentimenti”.
L’amore per un guerriero Oglala non coincideva tuttavia con la monogamia e l’esclusività e Nuvola Rossa non era certo un’eccezione. Insieme a Gufo Grazioso, un’altra giovane donna aveva attirato la sua attenzione e suscitato in lui una forte passione amorosa. La ragazza, Foglia di Pino, doveva essere coetanea o poco più grande di Gufo Grazioso; certo è che Nuvola Rossa dovette corteggiarle entrambe nello stesso periodo, senza che nel loro accampamento nessuno trovasse da ridire. Se era in grado di mantenerle adeguatamente, un guerriero poteva prendere quante mogli desiderava; i matrimoni plurimi erano anzi spesso un ottimo modo per stringere parentele e alleanze politiche con più tiyospaye (o famiglie allargate) e spesso anche le mogli non trovavano nulla da ridire, considerandosi fortunate ad aver sposato un uomo talmente ricco da potersi permettere tante spose.
Gufo Grazioso con un nipotino in una foto del 1880 circa
Tali sensate considerazioni erano però spesso frutto di saggi consigli paterni e materni; le giovani donne Oglala, specialmente quando erano innamorate come Gufo Grazioso e Foglia di Pino, non erano estranee a sentimenti di gelosia, specie considerando che in nessun caso potevano essere celebrati matrimoni multipli. Se un uomo, come Nuvola Rossa, era interessato a due o più donne poteva sposarle tutte, ma non contemporaneamente: tra un matrimonio e l’altro dovevano trascorrere almeno uno o due mesi. Gufo Grazioso e Foglia di Pino erano di certo coscienti di tutto questo e sicuramente, quando Nuvola Rossa decise quale delle due giovani avrebbe preso in moglie, entrambe interpretarono quella scelta come un netto spostamento dell’ago della bilancia delle preferenze del loro innamorato. Fu certo una decisione sofferta per Nuvola Rossa, che alla fine decise di prendere Gufo Grazioso come prima moglie e fare una cospicua offerta matrimoniale alla sua famiglia. L’intera faccenda sin dall’inizio si rivelò tuttavia più difficile del previsto; Sam Deon, l’amico franco-canadese di Nuvola Rossa, ricorda così l’episodio narratogli dal capo che più tardi sarebbe diventato parte della sua Autobiografia:
“Dopo aver deciso di sposare per prima Gufo Grazioso, Nuvola Rossa informò i suoi parenti della sua scelta e le donne della sua famiglia iniziarono a prepararsi per l’evento, costruendo una nuovoa tenda per gli sposi con pelli d’alce conciate. Intanto gli uomini più anziani della famiglia avevano avviato delle trattative con la famiglia di Gufo Grazioso, che fissò il prezzo da pagare per la sposa in ben dodici pony.
Il giorno stabilito, Nuvola Rossa condusse quattro splendidi cavalli presso la tenda dei genitori di Gufo Grazioso. Gli abitanti del villaggio cominciarono subito ad accorrere e a commentare, con un chiacchiericcio eccitato quello splendido dono di nozze.
A mezzogiorno i cavalli erano ancora lì senza che nessuno di quelli a cui erano destinati prestasse loro la minima attenzione. La gente cominciò a chiedersi se per caso non si dovesse considerarlo un rifiuto. Proprio in quel momento, il giovane Nuvola Rossa, arrivò di corsa alla tenda con altri quattro cavalli anche migliori degli altri… Tutti gli occhi erano puntati lì, ansiosi di vedere la fortunata giovane che poteva pretendere un prezzo simile, ma le ore trascosero senza che nulla accadesse.. Altri curiosi arrivarono, mentre lo stupore degli astanti cresceva. Cominciarono a farsi più insistenti le voci di un definitivo rifiuto della proposta di matrimonio di Nuvola Rossa. Molti biasimarono la malignità di Gufo Grazioso, a cui ormai doveva essere ben chiaro di esser stata scelta per prima. Altri invece diedero dello sciocco a Nuvola Rossa, che avrebbe potuto avere di meglio a un prezzo assai minore. I commenti continuarono a scandire il tempo fino a pomeriggio inoltrato, quando apparve il giovane Nuvola Rossa conducendo altri quattro cavalli, i migliori di tutti, tra cui spiccava uno dei suoi preferiti… Gli animali vennero lasciati lì, insieme agli altri otto – dodici in tutto, proprio come avevano chiesto i genitori della ragazza – e il giovane pretendente andò via. Poco dopo Gufo Grazioso e suo padre uscirono dalla tenda e, dopo aver gettato due o tre sguardi distratti ai cavalli, Gufo Grazioso iniziò a slegarli. A quel punto, la folla dei presenti iniziò a gridare e ad applaudire”. Da questo racconto, appare evidente che, pur essendo giovanissima,Gufo Grazioso sapeva già quanto valeva ed era disposta a tutto per dimostrarlo. Pur ricambiando i sentimenti di Nuvola Rossa, si aspettava un riconoscimento pubblico della propria importanza e il prezzo preteso dalla sua famiglia aveva da questo punto di vista un valore simbolico. Tutto era ormai pronto per la cerimonia nuziale e i festeggiamenti, su cui tuttavia incombeva l’ ombra di Foglia di Pino.
La mattina successiva vennero celebrate le nozze. I festaggiamenti iniziarono con un banchetto e una danza eseguita dalle donne dell’accampamento che, insieme ai bambini, si disponevano in cerchio e danzavano al ritmo dei tamburi battuti nella parte più interna del circolo da quattro o cinque suonatore. Seguiva un momento di riposo in cui venivano distribuite porzioni di zuppa di carne ai partecipante e poi le donne ricominciavano a danzare, fino a quando ricadevano a terra esauste.
Mentre la danza era ancora in corso, la madre di Nuvola Rossa, assieme alcune donne anziane, eresse la tenda destinata al figlio e alla sua sposa. Scelse un’area presso il fiume, vicino a un grande pioppo i cui rami avrebbero protetto dal sole di mezzogiorno il tipi dei due sposi. Le donne prepararono quindi il letto, su cui distesero pelli di bufalo e coperte di lana; alla testa del letto disposero un ripode di rami di salice, cui appesero le armi e gli ornamenti di battaglia di Nuvola Rossa. Portarono quindi nella tenda gli abiti e gli effetti personali della coppia.
Gufo Grazioso nel 1880 in un campo Sioux
A quel punto arrivarono Nuvola Rossa e Gufo Grazioso insieme ai loro amici e osservarono attentamente quella che sarebbe diventata la loro casa. Erano ancora nel tipi quando apparve lo sciamano che avrebbe celebrato il matrimonio, dicendo loro che era arrivato il momento di annunciare le loro nozze.
Gli sposi e gli invitati si disposero quindi in un corteo guidato dallo sciamano, cui seguivano quattro guerrieri che tenevano sollevata per i lembi una grande coperte a mo’ di baldacchino, sotto la quale si erano disposti Nuvola Rossa e Gufo Grazioso. Lo sciamano, dipinto e adornato di piume, annunciò a gran voce il nuovo vincolo nuziale; scuotendo poi un bastone di frassino, continuò a marciare per il villaggio cantando le lodi degli sposi, seguito da tutto il corteo. Di tanto in tanto, gli amici della coppia interrompevano la processione per congratularsi e poi la marcia riprendeva. Il corteo andò avanti fino al tramonto, seguito da lontano dallo sguardo cupo di Foglia di Pino. La ragazza si era sdegnosamente tenuta in disparte, rosa dalla gelosia, ma nessuno vi aveva badato, salvo naturalmente Nuvola Rossa. Convinto che la giovane ignorasse la sua intenzione di sposare anche lei, decise di avvicinarla non appena possibile e metterla al corrente della sua proposta di matrimonio. ?La festa di nozze andò avanti. Al termine del corteo nuziale, Gufo Grazioso rientrò nella tenda dei genitori, mentre Nuvola Rossa si recò dalla sorella maggiore. Quando fu buio, Nuvola Rossa entrò ufficialmente nella sua nuova dimora, dove accese il fuoco per la prima volta. Poco dopo, arrivarono i suoi amici più cari, che rimasero con lui ad attendere la sposa. A notte fonda, una processione composta di sole donne si avvicinò alla tenda del novello sposo cantando al lume di alcune torce. Al centro del corteo, sei fanciulle robuste reggevano una coperta su cui era seduta Gufo Grazioso. Le ragazze entrarono nella tenda con il loro carico, che deposero ai piedi di Nuvola Rossa. Il giovane sollevò quindi la bacchetta che usava per caricare il fucile e colpì con delicatezza la sua sposa, in un’imitazione scherzosa del “contar coup”, esclamando: “Sei mia!”. Gufo Grazioso e Nuvola Rossa erano ormai ufficialmente marito e moglie e trascorsero la serata banchettando con i loro amici.
La prima notte di nozze dovrebbe essere un ricordo indimenticabile per ogni sposa; per Gufo Grazioso tragicamente indimenticabile fu il risveglio. La mattina successiva, uscendo dalla tenda per preparare i suoi cavalli a una corsa mattutina, Nuvola Rossa si ritrovò davanti una vista orrenda: alla luce velata dell’alba, il corpo senza vita di Foglia di Pino penzolava appeso a uno dei rami del pioppo che sorgeva accanto alla tenda. Coprendosi il volto con una coperta per sfuggire allo sguardo fisso di quel volto che, anche distorto dalla morte, sembrava continuare a fissarlo, Nuvola Rossa fuggì verso la tenda della sorella, dove, gettatosi a faccia in giù su un giaciglio, rimase, impietrito dal dolore, per tutto il giorno. ?
Gufo Grazioso, destata dal grido del marito, si trovò anche lei di fronte quel terribile spettacolo e corse a rifugiarsi dai genitori. La fuga dei due novelli sposi fu per certi versi provvidenziale perché ben presto la notizia si sparse per il villaggio e la famiglia di Foglia di Pino si precipitò alla tenda di Nuvola Rossa, che fecero a pezzi, distruggendo tutti gli effetti personali suoi e di Gufo Grazioso.
La moglie di Nuvola Rossa in un bel ritratto fotografico
Quando i parenti della ragazza morta si furono calmati, si dovette spiegar loro le cause della tragedia; il fatto che si fosse trattato di un suicidio, e che Nuvola Rossa non avesse responsabilità dirette comportavano un risarcimento ai due sposi per i danni subiti, che furono prontamente pagati. Secondo quanto Nuvola Rossa stesso raccontò a Sam Deon, questa tragedia lo scosse profondamente, tanto da spingerlo a giurare che non avrebbe mai preso più di una moglie.
Mantenne davvero il giuramento? Alcune testimonianze, tra cui quella del medico Santee Charles Eastman (Ohiyesa) e i dati dei censimenti effettuati nell’agenzia di Pine Ridge tra il 1886 e il 1904 confermano decisamente questa storia, ma non mancano anche le voci contrarie. La prima fonte è Julia McGillycuddy, figlia di Valentine T. McGillycuddy, agente a Pine Ridge tra il 1879 e il 1886 e grande avversario di Nuvola Rossa. Nella sua autobiografia del padre, Julia McGillycuddy sostenne che intorno al 1880 Nuvola Rossa tentò di prendere un’altra moglie più giovane, ma che il progetto fu mandato a monte da Gufo Grazioso, che minacciò di uccidere la malcapitata. La signora McGillycuddy non è in genere una fonte attendibile per quanto riguarda la descrizione storica e personale di Nuvola Rossa e delle persone a lui associate, ma che Gufo Grazioso fosse effettivamente assai gelosa del marito è un fatto di cui lei stessa diede indirettamente conferma. Nel 1902, durante una visita al loro amico Charles Jordan, un mercante che risiedeva nell’agenzia Rosebud e che aveva sposato una delle nipoti di Nuvola Rossa, Julia Walks First, Gufo Grazioso avrebbe raccontato ridendo:”Quando (Nuvola Rossa) era giovane, ero gelosissima di lui e lo controllavo di continuo perché avevo paura che altre donne me lo portassero via” . Nuvola Rossa scoppiò a ridere confermando “Sì, decisamente mi è stata alle calcagna”.?
Nuvola Rossa e Gufo Grazioso davanti la loro abitazione (1890)
D’altro canto, la moglie di James H. Cook, uno degli amici bianchi più intimi di Nuvola Rossa, riportò nel suo diario che Nuvola Rossa aveva avuto in tutto sei mogli. Questo fatto sarebbe supportato da una nota della signora Cook, riportata da J. Olson in “Red Cloud and the Sioux Problem”, in cui si afferma che una delle figlie di Nuvola Rossa avesse dichiarato di esser figlia di una donna di “Strada Buona”. La nota della signora Cook dunque non dimostra nulla dal momento che, come già riportato, “Strada Buona” era un altro dei nomi di Gufo Grazioso. Un dato che invece potrebbe indirettamente confermare che Gufo Grazioso non fu l’unica moglie di Nuvola Rossa è il numero dei figli. Gufo Grazioso dichiarò nel 1904 all’agente Brennan di Pine Ridge di aver avuto da Nuvola Rossa cinque figli: un maschio (conosciuto come Jack Nuvola Rossa, nato nel 1858) e cinque figlie.
Queste figlie nacquero tra il 1850 e il 1865 e i loro nomi (“Wears War Bonnet” – “Indossa il copricapo di guerra”, “Plenty Horses” – “Molti cavalli”, “White Thunder Woman” – “Tuono Bianco”, “Charges at” – “Colei che attacca”, “Tells Him” – “Colei che gli dice”) sono registrati in un documento conservato negli archivi federali dello stato del Nebraska. In questo numero però non sono incluse due o tre delle altre figlie di Nuvola Rossa di cui si conosce l’esistenza: la prima, sposata con un un Oglala di nome One Stab, conosciuto anche come Slow Bull (riportato in I Fought With Custer: The Story of Sergeant Windolph, Last Survivor of the Little Big Horn ), una figlia nata nel 1870, registrata nel censimento del 1904 come moglie del capo Big Road e che potrebbe essere identificata con la figlia adolescente di Nuvola Rossa menzionata dallo storico G. Hyde in A Sioux Chronicle e una terza figlia che, stando alle interviste fatte dal giudice Eli Ricker, avrebbe sposato il capo Oglala American Horse. Gufo Grazioso non parlò mai di queste figlie, né a Brennan, né a Sam Deon che conosceva bene sia lei che Nuvola Rossa: si può quindi ipotizzare che Nuvola Rossa avesse avuto queste figlie da altre donne, magari mogli non riconosciute e sposate con matrimoni rapidamente sciolti (cosa piuttosto comune tra i Lakota). Quest’ultimo fatto fornirebbe anche una spiegazione a un episodio riportato sempre da Hyde nella sua monografia Il popolo di Coda Chiazzata, stando al quale negli anni Quaranta Nuvola Rossa, allora un giovane e prestante guerriero, durante una visita ai Brulé rapì una bella ragazza rifiutandosi di pagare alla famiglia il numero di poni e altri beni previsto. Hyde, come in altri casi non cita le sue fonti (probabilmente una testimonianza orale); l’unica stranezza è l’affermazione secondo cui Nuvola Rossa, che aveva pagato ben 12 pony per Gufo Grazioso, avrebbe rifiutato di pagare per una moglie. In questo modo avrebbe rischiato infatti di offendere una tribù amica, senza contare che rapire una ragazza per sposarla era un metodo valido soltanto se si aveva il tacito consenso della famiglia; contravvenire a questa regola poteva causare anche spargimenti di sangue, come era accaduto nel 1841, quando un rapimento a scopo di matrimonio aveva fatto scatenare la rissa che aveva portato all’uccisione del leader Oglala Bull Bear da parte dello stesso Nuvola Rossa.??Dopo il matrimonio con Nuvola Rossa, Gufo Grazioso divenne il il cardine dell’economia domestica della sua famiglia. Come ogni donna Oglala, suo era il compito di macellare le bestie, preparare e razionare le provviste per l’inverno e allevare i figli (già 3 nei primi anni Cinquanta). Il fatto poi che Nuvola Rossa per qualsiasi ragione non le avesse affiancato, almeno in modo stabile, una seconda moglie la privava di fatto di un valido aiuto domestico; non doveva essere poi facile sopportare lunghi giorni di solitudine durante le spedizioni guerriere del marito il cui esito poteva non essere necessariamente positivo.?
Gufo Grazioso e Nuvola Rossa (1898)
Il matrimonio portò comunque a Gufo Grazioso anche dei vantaggi sociali; anche se non si hanno notizie certe sullo status sociale della sua famiglia d’origine (ci sono rimasti, grazie ai registri del censimento del 1886 a Pine Ridge, soltanto i nomi dei suoi genitori, “Hollow Bear” , “Orso Cavo” e Good Owl, “Gufo Buono”), questo non era certamente paragonabile a quello ottenuto dopo che Nuvola Rossa fu ammesso, con la cerimonia della Danza della Pipa (probabilmente una cerimonia hunka in cui Nuvola Rossa strinse un rapporto di parentela adottiva con una famiglia più in vista), nel ristretto circolo dei capi Lakota. Dopo questa cerimonia Gufo Grazioso divenne una di quelle donne “riconosciute come sorelle, moglie e madri di capi”??Che Gufo Grazioso avesse un carattere deciso, lo aveva già dimostrato con l’assicurarsi Nuvola Rossa facendogli pagare un prezzo molto superiore a quanto ci si sarebbe aspettato; anche nel ménage coniugale teneva evidentemente a far sentire il proprio parere e a protestare per vederlo rispettato. Probabilmente questa era una cosa risaputa, tanto da permettere anni dopo a Mari Sandoz, nel suo Crazy Horse di riportare che “…neanche la moglie di Nuvola Rossa era silenziosa come una talpa d’inverno – in verità parecchi uomini piantavano fermamente i loro mocassini sul sentiero di guerra perché non c’era pace nella loro tenda”. Il parere della Sandoz è certamente distorto dall’intenzione, consapevole o meno, di valorizzare Cavallo Pazzo con la denigrazione sistematica di Nuvola Rossa; in questo senso si può interpretare questa bisbetica Gufo Grazioso come la controparte del ritratto della dolce e remissiva Black Shawl, un espediente funzionale alla narrazione romanzesca, ma che rende ben poca giustizia alla realtà storica. ??Il carattere deciso e intraprendente di Gufo Grazioso poteva però in alcuni casi rivelarsi prezioso; in un’occasione, furono proprio il suo coraggio e il suo sangue freddo a salvare la propria tenda e i beni (probabilmente anche la vita) dell’amico bianco di Nuvola Rossa, il mercante Sam Deon.?Era l’inizio degli anni Sessanta, quando, complice anche la Guerra Civile, le relazioni dei bianchi con i Lakota erano di tipo puramente commerciale e quindi piuttosto rilassate. Sam Deon, grazie alla propria intrapredenza e alla conoscenza della lingua, era riuscito a farsi accettare dagli Oglala e a guadagnarsi la fiducia e l’amicizia del blotahunka delle Facce Cattive, Nuvola Rossa, che era arrivato addirittura al punto di ospitarlo nella sua tenda. Durante un’assenza di Nuvola Rossa, impegnato in una spedizione di caccia, avvenne però un fatto inaspettato: alcuni dei compagni bianchi di Deon avvelenarono con la stricnina la carcassa di un cavallo, causando indirettamente la morte di dieci cani che si erano nutriti con la carne della bestia morta. Gli stessi compagni di Deon avevano poi incautamente acquistato le pelli delle bestie morte, probabilmente dando così l’impressione di aver orchestrato l’intero incidente. Fu proprio Gufo Grazioso a riportare i fatti a Deon e ad avvisarlo che gli akicita, i temibili guerrieri incaricati di far osservare l’ordine negli accampamenti, si sarebbero recati da Deon e avrebbero distrutto la sua tenda a mo’ di punizione. La preoccupazione principale di Gufo Grazioso era data dal fatto che, essendo Deon loro ospite, la punizione avrebbe significato anche la distruzione totale dei beni suoi e di Nuvola Rossa.
Ancora una foto di Nuvola Rossa e sua moglie (1899)
A questo punto nell’Autobiografia di Nuvola Rossa si racconta di un astuto stratagemmma che Deon avrebbe escogitato per sviare l’attenzione dei guerrieri:??”Chiamò quindi la moglie di Nuvola Rossa e con lei fermò anche una donna anziana che passava lì vicino e disse loro di andare incontro ai soldati con lui. Le donne all’inizio esitarono a compiere un atto tanto temerario, ma Deon insistette e disse che sarebbe rimasto a coprire le loro spalle. Raccomandò quindi alle donne di mettersi proprio di fronte ai guerrieri per costringerli a far cerchio intorno a loro; bastava infatti che rimanessero ferme e i guerrieri si sarebbero limitati a cavalcare in cerchio, senza osare travolgerle. Disse poi loro che, non appena si fossero trovate davanti i guerrieri, avrebbero dovuto cominciare a supplicare il più forte possibile, chiedendo loro di risparmiare la tenda e promettendo in cambio di preparare loro un banchetto e di continuare a piangere e a supplicare fino a quando non se ne fossero andati. ?Stabilito questo piano, il terzetto si incamminò, le due donne in testa e Deon dietro di loro. Mentre si avvicinavano agli Indiani, Deon le incoraggiò a non cedere il passo e a costringere i soldati ad evitarle, ed esse obbedirono.?La moglie di Nuvola Rossa quindi, alzando le braccia, cominciò a piangere e a supplicare: “Amici miei, abbiate pietà di me, non voltatevi a guardare la mia tenda e io vi preparerò un lauto banchetto. Passatele accanto e non la guardate, e io darò una grande festa in vostro onore e vi offrirò cibo in quantità”. La donna continuò a piangere e a ripetere queste parole finché i soldati furono tutti passati. Arrivati presso la tenda di Nuvola Rossa, presero di mira il piccolo alloggio di fortuna che Deon usava come cucina e, dopo averlo demolito, se ne andarono via. La tenda di Nuvola Rossa non fu toccata e le uniche perdite di Deon furono alcune stoviglie. Dopo che anche questa nuvola fu passata, il villaggio riprese sereno la propria vita di sempre”??Nel suo racconto, Sam Deon si prende tutto il merito del piano: è più probabile però che a escogitarlo siano state Gufo Grazioso e la sua anziana compagna, dal momento che era più facile per loro che non per Deon – un amico dei Lakota, ma pur sempre uno straniero – comprendere i sentimenti e le debolezze dei propri compagni di tribù, senza contare che la riuscita del piano fu dovuta principalmente al coraggio e al sangue freddo delle due donne che affrontarono un drappello di guerrieri a cavalli, mentre Deon difendeva “coraggiosamente” le loro spalle.
Dal punto di vista di Gufo Grazioso gli anni della guerra Bozeman (1866-1968) non furono certo facili. Alleanze rotte e rinnovate, continui trasferimenti di campo, litigi e gelosie tra i capi delle varie bande e soprattutto i continui scontri armati non erano fatti certo per tranquillizzare una donna sola con dei figli bambini o ancora adolescenti. Sarebbe interessante sapere cosa pensasse Gufo Grazioso dell’improvviso mutamento nei rapporti tra i Lakota e i bianchi – con cui le Facce Cattive di Nuvola Rossa avevano fino a quel momento avuto rapporti sereni, se non amichevoli.
Gufo Grazioso con suo marito (avvolto da una bandiera americana)
Sicuramente, come altre donne Lakota, dovette successivamente accogliere con un certo sollievo l’idea di una tregua o di una pace; è infatti provato che Gufo Grazioso dimostrava un certo interesse nelle faccende politiche degli Oglala e non è da escludersi che abbia avuto un ruolo importante in qualità di “consigliera non ufficiale” del marito.
?Dopo la firma del trattato di Fort Laramie (1868) Nuvola Rossa dovette adattarsi a trattare con i bianchi non più con i fucili, ma con le parole, e a diventare il principale portavoce delle richieste della tribù soprattutto in occasione dei viaggi delle diverse delegazioni Lakota a Washington. Nonostante altri capi fossero soliti portare con sè le loro mogli, Nuvola Rossa decise di lasciare Gufo Grazioso a casa perchè, almeno stando a quanto riportato dal New York Times del 2 giugno 1870 “gli era stato detto che le mogli dei rappresentanti al congresso e di altri uomini importanti non li accompagnavano nei loro viaggi a Washington”. Non sappiamo come Gufo Grazioso abbia preso questa decisione; di sicuro però non era contraria a spostarsi da casa come dimostra il fatto che successivamente visitò Omaha e Chadron (Nebraska) dove fu ritratta in almeno due studi fotografici e che negli anni di riserva accompagnò sempre il marito nelle sue visite stagionali ad altre tribù o ai ranch di amici bianchi come i già citati il Charles Jordan e James H. Cook.?I trattati con il governo di Washington non sembravano dare i frutti sperati. Dopo la proposta di trasferimento negli inospitali territori presso il Missouri, la scoperta dell’oro nelle Black Hills scatenò una serie di tensioni che culminarono in una nuova guerra aperta nel 1876. Non si sa da che parte si schierasse Gufo Grazioso, ma in casa di Nuvola Rossa si aprì una spaccatura: il loro unico figlio maschio, Jack, di appena 16 anni decise di scappare dalla riserva e unirsi alla resistenza contro i bianchi (portandosi via ii Winchester dal calcio d’argento che il presidente Grant aveva offerto in dono al padre) mentre Nuvola Rossa – quali fossero i suoi scopi e le sue motivazioni – rimase nella riserva. Gufo Grazioso, per natura una “tradizionalista” (come dimostrerà in seguito con la sua posizione nei confronti del Dawes Act, con cui si decretava la spartizione e la vendita delle terre Lakota) rimase comunque, come ci si aspettava da lei, vicino al marito, in attesa magari di una riscossa contro l’odiato governo di Washington che, anche quando sembrò arrivare, non durò comunque a lungo.
Primi del ‘900: Nuvola Rossa e sua moglie
Se, dopo la fine della guerra per le Black Hills e il trasferimento definitivo nella riserva di Pine Ridge (1878), le guerre come scontro aperto sembravano finite, poco tempo dopo si scatenò una guerriglia diplomatica tra Nuvola Rossa e un battagliero agente indiano, il maggiore dell’esercito dottor Valentine McGillycuddy. Gli studi più recenti (Larson) sembrerebbero dimostrare che a dividere il capo storico degli Oglala e il “piccolo padre bianco” fossero motivi di antipatia personale più che una reale incompatibilità ideologica. ?A dimostrarlo sarebbe anche il fatto che McGillycuddy non esitava, nei suoi rapporti, a inserire critiche di carattere personale nei confronti di Nuvola Rossa (accusato in uno dei suoi rapporti di “smodato eccesso nell’uso di liquidi esilaranti (i.e. alcolici)”, mentre numerose altre fonti riportano che il capo era completamente astemio) e che finirono per coinvolgere anche la famiglia del capo, prima tra tutte Gufo Grazioso. Nella sua biografia del padre Julia McGillycuddy riporta (e la sua fonte è certamente l’ex agente di Pine Ridge) come nei primi anni ’80 Nuvola Rossa avesse provato a prendersi una giovane moglie e che Gufo Grazioso – descritta come una vecchia strega gelosa – avesse minacciato urlando di ammazzare l’intrusa, se solo avesse provato a mettere piede in casa. La storia è pittoresca e per certi versi divertente, ma almeno due considerazioni farebbero dubitare della sua attendibilità. La prima è che, se realmente Nuvola Rossa avesse preso un’altra moglie, Gufo Grazioso avrebbe dovuto paradossalmente esserne soddisfatta, perché si sarebbe assicurata un valido aiuto nelle faccende domestiche che, per una donna non più giovanissima come lei, dovevano cominciare a farsi gravose, specie considerando la mole dell’abitazione in cui lei e Nuvola Rossa si erano trasferiti nel 1879 (una grande casa di legno a due piani, l’unica nel suo genere della riserva, in cui però il capo e sua moglie non dovevano sentirsi molto a loro agio, considerando che seguitarono a drizzare al suo fianco un tipi per tutta la loro vita). L’altra considerazione è che, intorno al 1883, Nuvola Rossa e Gufo Grazioso erano stati battezzati nella fede cattolica (lui aveva preso il nome di “Peter” e lei quello di “Mary”) , e a quel punto una famiglia di tipo poligamico sarebbe stata improponibile. ??Pur non essendo probabilmente la megera descritta da McGillycuddy, Gufo Grazioso non tardò a farsi conoscere, anche tra i vari agenti che si susseguirono a Pine Ridge tra il 1878 e il 1909, come la persona che davvero “portava i gambali” nel suo gruppo familiare. Il pittore Elbridge Burbank afferma nelle sue memorie (dopo aver descritto la lunga serie di tentativi di convincere Nuvola Rossa a posare per un ritratto) che: “Più tardi scoprii che in casa di Nuvola Rossa il vero capo era sua moglie. Ogni volta che l’agente indiano o altri funzionari volevano qualcosa da Nuvola Rossa, andavano dritti da lei”, concludendo con un po’ di disappunto “A saperlo, avrei potuto convincerlo molto prima a posare per me”. ??Di questo fatto era sicuramente a conoscenza l’agente indiano Gallagher quando, nel 1889, come riferisce Jeffrey Ostler, cominciò a pensare che fosse Gufo Grazioso, che si era dichiarata apertamente contraria alla spartizione delle terre prevista dal Dawes Act, a “esercitare la propria influenza sul marito per trattenerlo dal firmare”. Gallagher convinse quindi due amici del capo e della moglie – William Godfrey, che aveva scritto varie lettere per Nuvola Rossa e il missionario gesuita John Jutz – a fare “una visitina di cortesia, così, come per caso, cercando di usare l’effetto sorpresa per convincere il vecchio (a firmare)” . Non sappiamo quali furono esattamente le modalità dell’incontrò, ma Nuvola Rossa – e naturalmente Gufo Grazioso – si rivelarono due ossi duri e Godfrey “se ne andò furibondo”. Purtroppo la sua morte prematura appena due settimane dopo questo incontro non gli permise di lasciare un resoconto scritto della faccenda, ma il resoconto di Gallagher non lascia dubbi: i pareri di Gufo Grazioso erano essenziali per far pendere dall’una o dall’altra parte la bilancia delle posizioni politiche di Nuvola Rossa.
La vendita delle terre indiane
La vana opposizione alla privatizzazione forzata delle terre indiane prevista dal Dawes Act contribuì all’esacerbazione delle popolazioni native; anche i miglioramenti delle pessime condizioni di vita promessi a quei pochi indiani che avevano consentito a firmare l’accordo erano rimasti soltanto inchiostro su carta. In questo periodo si affermò contemporaneamente ad altri movimenti messianici presso altre tribù, il movimento della Ghost Dance che aggiungeva elementi cristiani (l’avvento di un Messia, la pratica della non violenza) a credenze millenaristiche (ritorno dei morti, inizio di una fase di prosperità) già patrimonio culturale delle popolazioni native. Il movimento, iniziato dal profeta Piute Wovoka, non tardò a diffondersi anche a Pine Ridge e diversi capi e membri importanti di vari clan Oglala si unirono ad esso. Tra i nomi più importanti spiccavano quelli di Little Wound, un ex-progressista e di tradizionalisti come No Water e Jack Red Cloud, il figlio di Nuvola Rossa.??Nuvola Rossa – e, possiamo presumere, anche Gufo Grazioso – cercarono di mantenere un atteggiamento prudente, talvolta al limite dell’ambiguità. Pur continuando a frequentare assiduamente la Missione del Santo Rosario (gestita da padri gesuiti e suore francescane) e a dichiararsi amico dell’agente e dei funzionari americani, Nuvola Rossa, secondo un rapporto ufficiale “incoraggiava discretamente la sua gente a celebrare la Ghost Dance”. La crescente espansione del movimento e l’inquietudine crescente degli osservatori americani (aumentata dai rapporti allarmistici dell’agente Daniel Royer, palesemente inadeguato al proprio ruolo) generarono una situazione di tensioni a cui Nuvola Rossa decise di dar fine nel dicembre 1890, parlando apertamente contro la Ghost Dance e convincendo figlio Jack ad abbandonare il movimento. L’uccisione di Toro Seduto e l’esodo della banda Miniconjou di Big Foot verso Pine Ridge segnarono però l’inizio di un escalation culminata con l’intervento dell’esercito e l’eccidio di Wounded Knee. ?
La ghost dance dei Sioux
Nei giorni successivi al massacro si verificò un episodio dai contorni a tutt’oggi ancora poco chiari, che vide protagonisti Nuvola Rossa e Gufo Grazioso. Intorno al 10 gennaio giunse all’agenzia di Pine Ridge un messaggio da parte di Nuvola Rossa che dichiarava di essere stato preso in ostaggio dalla banda del capo Brulé Two Strikes, uno dei leader della Danza degli Spettri. Qualche giorno dopo, il capo Oglala, stanco e mezzo assiderato, arrivò accompagnato da una delle sue figlie all’agenzia, dichiarando di essere stato fatto scappare dal figlio Jack e di aver percorso 16 miglia a piedi in mezzo a una tormenta. In una lettera ad un amico bianco progressista, il dottor Thomas Bland, Nuvola Rossa raccontò così le proprie peripezie: “I Brulé mi costrinsero ad andare con loro. Io, in pericolo di vita e preso tra due fuochi, dovetti seguirli con la mia famiglia. Alcuni di loro facevano esplodere colpi d’arma da fuoco vicino a me per farmi camminare più veloce…” Qualche tempo dopo tuttavia cominciò a circolare un’altra storia, secondo la quale Two Strikes aveva supplicato Nuvola Rossa di unirsi a loro, incontrando un secco rifiuto; a quel punto Gufo Grazioso aveva cominciato a caricare su uno dei carri dei Brulé tutti i loro averi, dichiarando che lei sarebbe comunque andata, con o senza Nuvola Rossa.??Se dobbiamo dar credito a questa storia, quali potevano essere le motivazioni che avevano spinto Gufo Grazioso a un simile gesto? Romanticamente si potrebbe pensare che nutrisse dei sentimenti di simpatia nei confronti della Ghost Dance e che volesse unirsi alla resistenza contro i bianchi. Un’altra spiegazione più prosaica, ma forse più attendibile, è che Gufo Grazioso, specialmente alla luce dei recenti fatti di Wounded Knee, temesse delle rappresaglie da parte dell’esercito.
Le cose peggiorarono a seguito dell’uccisione di un ufficiale, il tenente E. Casey, da parte di un giovane Brulé, Plenty Horses. La famiglia di Nuvola Rossa era particolarmente coinvolta dal momento che, al momento della sua uccisione, Casey era accompagnato da un interprete mezzosangue, Peter Richards, che era anche il marito di una delle figlie del capo Oglala. In ogni caso, la posizione della famiglia di Nuvola Rossa presso le bande “ostili” non doveva poi essere molto pericolosa, visto che successivamente Gufo Grazioso riuscì a riunirsi al marito senza che le venisse fatto alcun male (gli unici danni subiti furono materiali – la loro casa venne saccheggiata e molte delle suppellittili distrutte).??Gli ultimi anni della vita di Gufo Grazioso assieme al marito furono probabilmente tra i più sereni della sua vita. Nonostante Nuvola Rossa fosse ormai quasi completamente cieco, la coppia poteva contare sull’aiuto delle figlie e di un gran numero di nipoti. Un quadretto della loro vita familiare ci è stato lasciato da un missionario cattolico tedesco:??”Andai a far visita a Nuvola Rossa dopo il suo ritorno da un viaggio nel Missouri… Inutile dire che quella sera fu suo ospite. Raramente ho visto una famiglia più felice e innocente. Dal momento che Nuvola Rossa e sua moglie erano già avanti con gli anni, le loro tre figlie si incaricarono di preparare e servire la cena… Due ragazzi di circa 14 e 16 anni arrivarono poi per cena. I nipotini erano al centro dell’affetto e delle attenzioni di tutta la famiglia…”?Una famiglia felice e numerosa, il cui affetto non dovette mancare a Gufo Grazioso dopo la morte di Nuvola Rossa nel 1909. Nonostante la scomparsa del marito e quella di molti dei suoi figli (tra cui Jack, morto durante l’epidemia influenzale del 1918) la formidabile matriarca continuò ad essere il centro del clan fino al momento della sua morte, il 22 luglio 1940, all’età di circa 105 anni.?
Le tombe di Gufo Grazioso e Nuvola Rossa
Gufo Grazioso oggi è sepolta accanto al marito nel cimitero della Missione del Santo Rosario a Pine Ridge; di lei non ci resta che una tomba segnata da una semplice croce di legno con il suo nome americano, “Mary Red Cloud”. Pochi sono gli scrittori e gli storici che le hanno rivolto la propria attenzione e certo il suo nome non è associato a vicende amorose tragiche e appassionate. Tutto sommato non è forse un male; forse dormire accanto a suo marito era proprio ciò che Gufo Grazioso aveva sempre voluto.