Viaggio nelle praterie del West

A cura di Emanuele Marazzini

Segnaliamo con piacere questa riedizione (pubblicata ad ottobre 2013) del testo di Washington Irving A Tour on the Prairies (1835) per i tipi di Edizioni Spartaco.
L’ultima versione italiana (per Longanesi) risaliva addirittura al 1975!
L’introduzione significativa ed esauriente, nonché la traduzione, sono a cura di Paolo Graziano (che qui calorosamente ringrazio per aver citato in bibliografia il nostro intervento, divulgato a giugno dell’anno scorso qui su Far West.it).
Prefa il volumetto Roberto Donati, saggista e critico cinematografico, luminare dell’ universo western.
La postfazione merita una menzione particolare: per chi frequenta Tex o altri fumetti Bonelli, il nome Leomacs dovrebbe far accendere più di una lampadina!
Piuttosto che uno sterile invito come il classico “Buona lettura!”, sia d’augurio un passo tratto dal contributo iniziale di Donati, a nostro parere molto acuto: più che cercare di attualizzare un genere (come quello western) oggi difficilmente attualizzabile (se non forse sul versante ecologico/ambientale), un lodevole impegno da parte del lettore o dell’ appassionato sta nel fare tabula rasa di ogni struttura che impedisce una lettura diretta ed essenziale di un mondo che ebbe la peculiarità di rimanere sempre tale. Leggi il resto

Il west in “A Tour on the Prairies” di Washington Irving

A cura di Emanuele Marazzini

Washington Irving
Washington Irving (1783-1859), subito seguito da Fenimore Cooper, può essere considerato il primo uomo di lettere statunitense che seppe conquistarsi fama internazionale5: autore infatti del pluristampato Sketch Book, insieme di colorite descrizioni e racconti popolari (tra gli altri, ricordiamo la celebre Leggenda di Sleepy Hollow, portata da Tim Burton sul grande schermo) e del suggestivo excursus etnografico condotto nel The Alhambra, il West (ad un primo, rapido sguardo sulle sue opere più note) sembra però del tutto assente.
Questo però non corrisponde a verità: l’interesse del Nostro per la Frontiera aveva infatti radici profonde: già nel 1803 a soli vent’anni, per esempio, si era recato a Montreal attraverso territori selvaggi da un amico mercante. Leggi il resto